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Autore: StephEnKing1985    29/11/2020    1 recensioni
A causa di un equivoco, Vegeta scopre che sua moglie Bulma è stata erroneamente pedinata da un investigatore privato assoldato dal suo padrone di casa, il diplomatico ambasciatore Crilin, sospettoso che sua moglie lo tradisse. Attraverso la visione dei DVD prodotti dall'investigatore, Vegeta viene così a scoprire tutti i segreti che la sua brava mogliettina Bulma gli nasconde... (Liberamente tratto dall'omonimo film di e con Alberto Sordi e Monica Vitti)
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Trunks, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Goten/Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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6.

 

Quella mattina, appena arrivato in banca, Vegeta dovette chiedere al direttore un permesso per assentarsi, a causa di un’inaspettata telefonata.

Che cavolo vorrà mai dirmi, tanto da convocarmi con urgenza? Pensava mentre guidava alla volta dell’Agenzia investigativa.

 

*****

 

La seconda volta che varcò la soglia di quel postaccio, Yamazu e suo nipote Naruto erano entrambi in piedi dietro la scrivania del primo, ma ci rimasero per poco. Yamazu invitò Vegeta ad accomodarsi, e a sua volta si sedette.

- Spero per lei che sia una cosa importante, visto che mi ha fatto prendere un permesso dall’ufficio quando ho molto lavoro da fare. –

- Cercherò di essere breve: Si ricorda il filmato che abbiamo visto insieme l’altro ieri? –

- Mi ricordo. E allora? –

- E allora, quella nel filmato non era la signora C18. Bensì, era sua moglie. –

- E con questo? –

- Ora, se i DVD contenessero le mosse della signora C18, i DVD avrebbero un grande valore… Invece… -

- Invece ci sono i segreti di sua moglie che non interessano a nessuno – intervenne Naruto.

Yamazu gli tirò una gomitata nello stomaco: – Stai zitto – poi tornò a rivolgersi a Vegeta.

- Non è curioso? –

Yamazu si sporse un po’ di più dalla scrivania continuando a fissare Vegeta, come a sollecitargli una risposta. L’odore di whisky che emanava, unito al fatto che erano solo le dieci del mattino, gli dava semplicemente il voltastomaco, altro che curiosità.

- Di cosa? – rispose Vegeta, come se non sapesse perché si trovava lì.
Yamazu si sporse ancora un po’: - Non è curioso di sapere cosa fa sua moglie, quando lei non c’è? – domandò nuovamente, stavolta a voce più bassa.

- Mia moglie non ha segreti, per me. –

- Questo è ciò che crede lei, signor Vegeta. Ogni donna, anche la più innocente, ha dei segreti inconfessabili. E sua moglie non fa eccezione.–
- Sta forse insinuando che…? –

Colto di sorpresa, Yamazu alzò le mani e spalancò gli occhi: - Non mi permetterei mai...! Lascio giudicare a lei. In questa valigetta ci sono i DVD dei pedinamenti effettuati da mio nipote in cinque settimane. Lei mi mette sul tavolo duemila euro ed è sua. –
Vegeta fissò Yamazu, poi suo nipote che stava in piedi accanto alla scrivania, con le mani dietro la schiena, poi il suo sguardo tornò nuovamente all'investigatore privato. C'era soltanto una risposta che poteva dare, e la diede.

- Io non vi do niente! Quella è roba mia, che mi appartiene! Non vi darò un centesimo! –

- Ma che cosa sta dicendo? Questi filmati sono nostri, lei deve pagarceli se li vuole! –

- Ah, è così? – disse Vegeta alzandosi – Io vado dal mio amico, l’avvocato Junior. Così vi farà passare lui la voglia di giocare agli estorsori – urlò, prendendo la porta e andandosene.

 

*****

 

- Dottor Vegeta! Dottor Vegeta! – si sentì chiamare dalla finestra dell’agenzia – Lasci perdere gli avvocati e torni qui! Ci possiamo mettere d’accordo! Mi dia millecinquecento euro e i DVD sono suoi! –

Vegeta si girò, arrabbiatissimo, e rispose – Me li dovrà dare lei, millecinquecento euro, dopo che l’avrò denunciata! Vi farò pagare anche i danni morali che avete causato a mia moglie! Conoscerete chi è l’avvocato Junior! –

Entrando in macchina, mormorò tra sé – Ve la faccio chiudere, questa merda di agenzia – poi avviò il motore e partì sgommando.

 

*****

 

- Quel Yamazu è un bastardo – disse Junior dopo una lunga pausa a seguito del racconto di Vegeta. Era disteso sul letto della clinica ortopedica dov’era stato ricoverato dopo esser stato investito da un pirata della strada.

- Prima di riciclarsi come investigatore privato, lavorava come giornalista sportivo, ma fu radiato dall’ordine per aver truccato i risultati di un incontro di arti marziali. Che io ricordi, ha avuto diversi processi, è stato anche condannato in via definitiva per riciclaggio di denaro. Ripeto, un tipaccio. È meglio se lo lasci perdere… -

Vegeta fece un salto sulla sedia – Come sarebbe a dire?! Junior, tu non capisci. Quello ha dei documenti che ritraggono mia moglie. Bisogna denunciarlo, portarlo in tribunale! –

- Bravo, così i DVD diventano oggetto di prova. Il giudice li visiona, e poi se succede qualcosa all’ambasciatore Crilin, tua moglie ci andrà di mezzo…! –

- Ha anche fatto delle insinuazioni su mia moglie, dice che potrebbe avere dei segreti… -

- Oh, sciocchezze. Di tutte le donne su questo mondo potrei avere dei dubbi, ma su Bulma… no, assolutamente. È una tattica per insinuare in te il germe del dubbio, per farti venire la curiosità di acquistare DVD da lui. Ti consiglio di lasciarti alle spalle tutta questa faccenda, negare anche di aver sentito parlare di quei DVD, dimenticarti di tutto. È il consiglio migliore che posso darti. –

Vegeta sospirò, accomodandosi meglio sulla poltrona. Dalla finestra filtrava una luce diafana, tipica di un pomeriggio di fine novembre. L’avvocato Junior, nel suo corpo verde, continuava a fissarlo. Ingessato, con le gambe e le braccia in trazione sul lettino, poteva apparire anche comico.

- E’ sempre meglio lasciar stare quando si ha a che fare con tizi del genere – riprese Junior – In tribunale poi, non sai mai come va a finire. Tu pensa, io ho riconosciuto il pirata della strada che mi ha ridotto così, ma non lo voglio denunciare, e sai perché? –

Vegeta scosse la testa, con tanto d’occhi.

- Perché io… ho paura della legge. –

- Tu?! Un avvocato! –

- Eh sì. Perché davanti al giudice non sai mai come va a finire. “Lei è sicuro di esser stato investito?”, “Perché non l’ha denunciato subito?”, “Perché pensa che potrebbero averle fatto questo?” –

- Già, ma perché non l’hai denunciato? –

- Perché, te lo dico io il perché… perché nessuno di noi è veramente pulito. –

 

*****

 

Le diciannove erano passate da poco. Poco prima di svoltare nella via di casa, Vegeta scorse dei lampeggianti blu che baluginavano nel buio rischiarato dalla luce dei lampioni.

Un’ambulanza? Pensò. Poi, come una risposta ai suoi dubbi, due fanali gli baluginarono nello specchietto, seguiti da un altro lampeggiante blu. Una gazzella dei carabinieri lo sorpassò, tagliandogli la strada ed entrando prima di lui nella sua via.

La seguì, e quando imboccò la strada, non credette ai propri occhi.

Davanti al portone di casa sua erano appostate gazzelle dei carabinieri a volontà, più due furgoni televisivi, con le insegne “RAI” e “MEDIASET” sulle porte.

Vedendo che l’ingresso era sbarrato, Vegeta rinunciò ad accedere al portone con l’auto, preferendo parcheggiarla lì fuori sulle strisce blu.

Mentre si avviava al portone, spinto dalla curiosità si avvicinò a uno dei due furgoni con il portellone aperto. Dentro, c’era un operatore che fumava una sigaretta e guardava dei monitor da una consolle.

- Scusi, cosa… - provò a dire Vegeta.

L’operatore lo azzittì alzando la mano senza smettere di guardare il video, quindi gli indicò il monitor.

Vegeta voltò lo sguardo verso il piccolo monitor, vedendo l’immagine di Enrico Mentana che, dallo studio del TG5, dava la notizia.

- Buonasera telespettatori del TG5. Apriamo questa edizione straordinaria per un fatto di cronaca. Pochi minuti fa, è giunta la notizia che il noto magnate della finanza e ambasciatore Crilin, si è tolto la vita nella stanza di un Hotel di Londra… -

La notizia lo sorprese. Spalancò gli occhi, continuando a seguire il mezzobusto televisivo.

- Il corpo è stato ritrovato in bagno, davanti allo specchio, probabilmente freddato da un colpo di pistola alla testa. Ci colleghiamo con l’abitazione dell’ambasciatore tra poco… -

Sconvolto, Vegeta si allontanò dal furgone, per dirigersi verso casa. All’ingresso, venne fermato da due carabinieri.

- Alt. Lei dove crede di andare? –

- Sono un inquilino, io vivo qui. –

- Lasciatelo passare – disse una voce di donna – Abita qui. –

Baba, l’anziana portinaia, era vestita della sua solita divisa: grembiule a fiori e pantofole.

- Dottor Vegeta – lo salutò la donna con un cenno del capo.

- Buonasera Baba. –

- Ha visto cos’è successo? Hanno ucciso l’ambasciatore. Una così brava persona… -

- Eh, ho sentito, sì… brutta storia. –

- Per me ci sono di mezzo i servizi segreti. –

- Può darsi. La saluto, stia bene. –

- Arrivederla, dottore. –

Mentre si dirigeva verso l’androne delle scale, si girò: un macchinone nero, scortato da quattro carabinieri in motocicletta, stava entrando nel cortile.

Dall’abitacolo scese un uomo, che Vegeta aveva già visto in televisione: il Ministro degli Esteri.

Andò quindi verso l’ascensore ad aspettarlo.

- Va all’ultimo piano? – gli domandò l’uomo.

- No, mi fermo al penultimo. Io abito al piano di sotto. –

- Ah, bene – rispose questi, introducendosi nell’ascensore.

Vegeta premette il pulsante dell’ultimo piano, poi premette quello del suo.

Mentre l’ascensore saliva, cominciò a pensare. Che diavolo poteva essere successo veramente?

 

 

 

   
 
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