Fumetti/Cartoni americani > RWBY
Segui la storia  |       
Autore: Slane999a    29/11/2020    2 recensioni
E se il cavaliere biondo perde la sua squadra oltre a Pyrrha? Cosa potrebbe succedere a lui e alle persone che gli stanno intorno? Ma sopratutto se ciò lo portasse ad avvicinarsi a un vecchio corvo?
Genere: Avventura, Comico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Jaune Arc, Qrow Branwen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La storia che cambiò un cavaliere capitolo finale. (A/N questo è il capitolo finale e come vedrete ho deciso di rimodernare un attimo dialoghi e qualche scena, come ho già fatto in precedenza)
La notte era sempre stata silenziosa per Jaune, cosa molto strana considerando quanto era grande la sua famiglia e le torture delle sue sorelle… Erano brutti momenti, ancora il povero cavaliere ricordava quelle codine fatte ai suoi capelli, malgrado ciò quei ricordi erano quasi un toccasana in quella notte dove tutto sarebbe cambiato, e lì con la testa messa per terra ricordava la battaglia per Heaven…
Quella notte il vento soffiava dolcemente tra le fronde degli alberi accompagnando un piccolo gruppetto di cacciatori verso una delle più belle scuole mai fatte Heaven capeggiata dal preside Lionheart. “Un uomo coraggioso, un esempio per tutti noi” quelle erano le parole che riempivano la testa del preside, ormai diventavo l’ombra di ciò che era. Lion sfregava le mani freneticamente mentre osservava il piccolo gruppo criminale nella sua scuola o meglio i suoi nuovi alleati, Raven e Cinder. Non poteva credere di essersi alleato a Salem… Non poteva credere aver tradito Ozpin.

<< Raven… Sono qui, vai a… Fai quello che devi, voglio finirla il prima possibile con questa storia. >> disse il preside alla donna dai capelli corvini che con le sue sfere rosso sangue fissò il preside.

<< Si. >> rispose lei con la spada stretta tra le sue dita. Senza indugio il preside salì verso il suo ufficio e quando fu abbastanza in alto da vedere l’entrata una frase apparve come una luce tra i suoi ricordi. “Lion… Voglio svelarti un segreto. Quando la gente inizia a dimenticare le leggende, diventano fiabe e quando la gente crede alle fiabe esse diventano realtà” per quanto quelle parole sembrarono fuori contesto erano qualcosa da cui lui non poteva separarsi. Chiuse gli occhi per un solo istante mentre il silenzio calava sulla sala. Rotto poco dopo dal grande portone che si apriva, in quel momento deglutì e il sangue divenne gelido mentre poggiava uno sguardo stanco sui suoi ospiti accogliendoli a braccia aperte forzando un sorriso quando vide più persone di quanto si aspettava.

<< Qrow benvenuto. >> accolse lui << Ma sbaglio o ci sono molte più persone dell’ultima volta? >> Qrow sì limitò a dargli uno sguardo intimidatorio facendolo sudare.

<< Lion risparmia questa farsa. >> disse il cacciatore schiarendosi la voce. Lionheart spalancò gli occhi indietreggiando di qualche passo.

<< Quale…>> iniziò lentamente a balbettare << Di cosa stai parlando? >> concluse a fatica lui. Non ci fu risposta e un silenzio quasi inquietante riempì la sala.

<< Hey Qrow. >> se la copertura di Lion stava cadendo a pezzi con quelle frase si fece direttamente in brandelli. Dalla statua apparve Raven accompagnata dal suo braccio destro Vernal, avanzando a passo lento con la spada nel fodero.

<< Mamma…>> sussurrò Yang piano piano accorgendosi della presenza della madre come fece anche Raven accorgendosi della figlia. Poggiò lo sguardo più in là, lontano dalla figlia quando Qrow cominciò a parlare.

<< Raven cosa hai fatto questa volta? >> la sorella stette in silenzio farfugliando qualcosa mentre era immersa nei suoi pensieri, avrebbe potuto dire per la tribù che lei riteneva come una famiglia, ma non lo fece. Qrow stava per iniziare ad urlare se non fosse stato per Ruby. Tutti i presenti videro il piccolo prodigio trattenere il braccio dello zio mentre con sguardo sereno fissava Raven, non come un nemico. Le porse la sua piccola mano, come se fosse un segno di pace.

<< Possiamo farcela insieme. >> affermò lei senza timore. Purtroppo la donna non strinse mai quella mano e con tutta risposta aprì uno squarcio da cui una fiammata tentò di colpire il piccolo prodigio, tentò appunto. Con grande sorpresa di tutti quanti uno scudo si erse a bloccare il violento colpo e neutralizzarlo dipingendo sul volto di alcuni uno sorriso e su altri una smorfia quando da quella apertura iniziarono a sentirsi dei passi non di una sola persona, bensì di tre che non tardarono a mostrarsi, e lei non tardò a mostrare il suo irritante sorriso facendo capo a i suoi scagnozzi. Era Cinder che con il suo fare sempre seducente muoveva un piede davanti all’altro e con un sorriso sul suo viso, scherniva il gruppetto.

<< Ops, mi è scivolata la mano. >> affermò convinta di aver colpito il piccolo prodigio.                
        
<< Anche a me. >> rispose Jaune. Sentendo quelle parole la donna non poté fare che posare i suoi occhi sul cavaliere scoprendo, con amara sorpresa, il fallimento del suo attacco portandola and una forzatura per tenere le sue labbra in alto, di certo non se lo aspettava a maggior ragione da lui. Il piccolo ragazzo spaventato da Beacon e non considerato da quasi nessuno, non era infatti rara la domanda “Che sei tu scusa?” e lei lo sapeva bene. Il suo irritante sorriso tornò naturale.

<< Scusami ma chi sei tu? >> chiese soffocando in una piccola risata aspettandosi una reazione che però non arrivò mai e rimase solo il silenzio. Quasi offesa da tutto ciò provò a schernirlo di nuovo, una seconda, una terza e una quarta ma niente non riusciva a scatenare l’ira che era solita vedere da gente come lui. Digrignò i denti affondando le unghia nel palmo della mano, non poteva fallire e non poteva perdere.

<< Tu… >> fermò la frase all’istante sapendo che c’era altro su cui puntare. << Mi ricordo ora di te… Sei quel ragazzo che la lasciato morire Pyrrha. >> “proprio dove fa più male”, era quello il motto di Cinder, non bastava colpire qualcuno lei amava vedere la sofferenza in grado di fare a pezzi quella speranza che ognuno porta con sé. E sfortunatamente aveva visto giusto o quasi, non ci fu rabbia nei suoi occhi o nelle sue parole solo una vuotezza che si poteva leggere senza problemi in quei suoi occhi blu regalando un sorriso soddisfatto a quell’umana vestita da demonio che ormai fissava il cavaliere ridotto a un guscio vuoto. Per lei quella sensazione era deliziosa peccato quel dolce momento non poté durare per molto, fu una semplice stretta di mano a calmare Jaune, la stretta di Ruby. Con la forza di quella stretta un’illuminazione libero il cuore del cavaliere “Non era solo”

<< Hai ragione Cinder… Ma ora posso fermarti. >> mosse lo sguardo verso Cinder estraendo la sua fidata lama e finalmente lo scontro iniziò.
Nel mentre fuori degli strani figuri mascherati iniziavano a circondare la scuola con il favore dell’oscurità e il silenzio della notte.
<< Dov’è finito quell’umano? Ci ha traditi non è vero? >> sottolineò uno di loro. Tutti gli sguardi dei presenti si mossero su una testa rossa in mezzo alle tenebre.

<< Potevamo aspettarcelo gli umani non sono mai stati onesti. >> e dopo quelle parole decise di avvicinarsi verso la luce di qualche lampione. Il suo sguardo era impossibile da leggere sotto la maschera che portava, ma il suo sorriso all’in giù faceva intendere il suo umore.

<< Ma non ha importanza agiremmo stanotte… Piazzate le cariche. >> ordinò lui e nessuno osso controbattere ma solo obbedire.
 
Dentro l’atrio della scuola lo scontro si era appena acceso formando coppie per combattere, ma l’unica che importava in quel istante erano Jaune e Cinder. I loro fendenti erano alla pari nonostante i movimenti di Cinder erano più veloci e aggraziati coperti solo dalla forza fisica del cavaliere e dalla sua alta difesa. Ogni colpo sferrato da lui non si risolveva in nient’altro che una semplice parata e lui sapeva bene perché. Non mancavano risate continue di scherno tutte fallimentari però. Le parate della donna era tutte pigre come se non valesse la pena prenderlo seriamente ma c’era una regola non scritta nei duelli mai prendere l’avversario sotto gamba, fu solo un errore di Cinder. Il cavaliere incrociò di nuovo la lama ma usando la forma a una mano e con lo scudo la colpì dritta sul muso lasciando spazio a un poderoso fendente sul viso della donna. La maschera che ormai copriva la metà della faccia di quel demone fu lasciata a terra ma un onda d'ulto sbatté il cavaliere sul terreno usandolo come zerbino.

<< Sai quale parte preferisco di voi eroi? Quando perdete le speranze e tutto davanti ai vostri occhi viene distrutto… Ma anche uccidervi non è male.>> nel palmo della sua mano destro spuntò una lancia infuocata e di nuovo comparve quell’irritante sorriso. Fece cadere un colpo secco sull'armatura, in quel momento Jaune stava vedendo la morte tramite le sue sfere blu, ma non accade. Ancora una volta lui brillò di quella luce bianca, la lancia della donna fu scheggiata e una sensazione di piacevole calore avvolse il cavaliere mentre Cinder indietreggiò di qualche passo e un’altra luce, stavolta più abbagliante, colpì la donna ma si spense dopo qualche secondo nello stesso momento in cui Ruby crollò sul freddo pavimento grazie a un colpetto sulla nuca. L'espressione che si dipinse sulla faccia del cavaliere e della donna fu la stessa, rabbia con due diverse motivazioni però. Ciò nonostante fu il cavaliere con la fronte piena di sudore e i muscoli stanchi ad aiutare Ruby a terra lasciando la donna a gemere dal dolore provocato da quegli occhi. Non perse un solo secondo ad afferrare Ruby stringendola con una forte presa, una cosa era sicura lei era diventata ancora più fondamentale per lui. Era un sentimento forte quello che ormai li legava, sentimenti erano anche quelli potevano svegliare le semblance, dalle mani del cavaliere sembrò fuoriuscire la sua aura solo per riversarsi sul prodigio.

<< Potenziamento dell'aura, è una cosa rara. >> sottolineò Qrow messo alle spalle di Jaune. Per fortuna il danno non si dimostrò troppo grave peccato che fu un errore si accorsero che mancavano all'appello Raven, Cinder e Vernal invece Oscar era terra dopo i colpi di Lionheart mentre un grosso energumeno con le braccia pelose e grande quanto un armadio aprì la porta.

<< Nessuno uscirà di qui. >> minacciò quell'uomo rendendo chiara una sola cosa dovevano muoversi o sarebbe stata un’altra sconfitta in una guerra dalle sorti incerte. Smisero tutti con le parole e ci fu un semplice scambio di sguardi. Per la seconda volta Ruby e Jaune si strinsero la mano e subito dopo furono costretti a rompere quella presa e scattare verso la cripta. Fu con aria di sfida che Mercury e gli altri fecero da scudo all'entrata, inutilmente. Con un semplice glifo Weiss evocò una cavaliere per spazzare lo scudo umano in aiuto del piccolo prodigio e del cavaliere ormai uniti dalla semblance della rossa in una corsa per giungere alla cripta e così fu. Ma fu nel momento in cui la sua semblance separò lei e lui nella cripta che videro Cinder e Verrnal entrambe a terra con il sangue che bagnava il pavimento mentre la figura di Raven stringeva tra le mani la reliquia della conoscenza per poi lasciarla a terra e scappare via con qualche lacrima sul viso senza una singola spiegazione ma quante spiegazioni potevano esserci davanti uno spettacolo del genere? Fu senza alcuna esitazione che il cavaliere giunse davanti la carcassa morente di Cinder. Era veramente finita? Di certo il cavaliere pensava di si. In fondo quale umano potrebbe vivere dopo essere stato lasciato in una pozza del suo stesso sangue? Afferrò la lama e un leggero colpo della punta scostò il cadavere sulla schiena e un ringhio risuonò nella cripta, Cinder schiuse l’occhio e con una mano Grimm prese il cavaliere per il collo sussurrando:

<< Verrai con me. >> con un grido lui avvertì Ruby che caricò con la falce ma la donna era furba e con un piccolo movimento piazzo il cavaliere come scudo umano e non le rimase che vedere la punta dell’arma del piccolo prodigio a un centimetro dal suo naso mentre piccole gocce di sangue fresco bagnarono il viso e sorrise vedendo la morte di un fastidioso biondo. A quel punto si lasciò cadere nel vuoto. Le mani di Ruby tremolarono vedendo che cosa aveva appena fatto lasciando l’ormai corpo morente di Jaune a terra e delle lacrime scorrere dal suo viso.
<< Jaune non lasciarmi. >> singhiozzò lei. Con un debole sorriso sfiorò il volto di Ruby.

<< Vorrei poterlo promettere. >> finite quella parole lui ricordò la battaglia per Heaven tra un lacrima e l’altra di Ruby e il suono delle sue delicata mani che sbattevano contro il terreno.
 
C’erano delle foglie autunnali ad adornarne gli alberi mentre con passi leggiadri una ragazza con circa 17 anni, i capelli rossi con qualche punta nera sulla frangia legati in una coda di cavallo avanzava lentamente tra le ombre di quegli alberi finché non riuscì a intravedere una tomba non troppo vistosa. Come se avesse fretta iniziò a correre fino a raggiungerla, e con uno sguardo indifferente mentre puntava gli occhi d’argento su quella tomba, scostò la sua cappa rivelando uno spadino dall’elsa gialla e il fodero rosso.
<< Sai, non ti ho mai conosciuto direttamente ma mamma Ruby mi ha detto che ti amava e mi ha raccontato la tua storia, ehehehe. Ho creato la mia arma ispirandomi alla tua spada e a quella di mamma Weiss, mi sta insegnando la scherma. Lo so è stupido ma sono rimasta colpita dalla tua storia tra cose belle e brutte che hai fatto ma a mamma Ruby non sembra importare e anzi pensa che tu sei un eroe…. Per quanto vale lo penso anche io. Grazie per aver aiutato le mie mamme. >> e con queste poche parole la ragazza si congedò e tornò verso casa sperando che le sue mamme non avrebbero fatto rumore nella loro stanza come ogni sera.
 
“Angolo dell’autore”
Grazie, lo dico con il cuore grazie per essere arrivati fin qui. È stato un lungo viaggio e so che l’opera non è delle migliori anzi sembra un cumulo di cose messe a caso, senza uno stile concreto e molto altro. Ma è grazie a questo sono anche migliorato e vi devo ringraziare per essere stati qui a leggere e a commentare mi faceva sentire per una volta nella mia vita che qualcuno fosse interessato, non so come esprimere la mia gratitudine. Inoltre sto preparando una nuova fic è sarà su questa ragazza presentata in quest’ultimo capitolo. Poi se vi chiedete perché sono stato assente è solo perché ho passato un periodo orrendo, sono stato maltrattato da un amica, avevo perso la totale voglia di andare avanti finché non trovai delle amiche che mi aiutarono ad andare avanti e poi trovai una frase che mi portò a conoscere la storia di Helen Keller. La frase che sta diventando il mio motto per andare avanti “L’ottimismo è la fede che porta ad una conquista. Non si può fare nulla senza speranza”  Helen Keller. Ed è così che vi lascio a ragionare su queste incredibili parole. Ricordate siete tutti amati e siete tutti delle persone fantastiche. Scusate se ci sono errori.
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > RWBY / Vai alla pagina dell'autore: Slane999a