Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: _SbuffodiNuvola_    29/11/2020    2 recensioni
Caos.
Ecco cosa ricordava Uraraka di quel giorno. Caos, urla e nausea tremenda per aver usato troppo il Quirk. Era successo quasi due mesi prima, ma, da come lo aveva impresso nella mente, era come se fosse stato il giorno precedente.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Caos.

Ecco cosa ricordava Uraraka di quel giorno. Caos, urla e nausea tremenda per aver usato troppo il Quirk. Era successo quasi due mesi prima, ma, da come lo aveva impresso nella mente, era come se fosse stato il giorno precedente. 

La giornata che doveva essere una delle più belle della sua vita era iniziata come al solito: sveglia, colazione insieme ai suoi compagni di classe, cambio abito e turno in bagno per lavarsi i denti. L’unica differenza era stata l’ansia crescente per la cerimonia del diploma che si sarebbe tenuta di lì a due ore. Uraraka ricordava i suoi amici della oramai 3^A in continuo movimento, cercando di sbollire la tensione. 

Al contrario di quello che si era aspettata, Uraraka era calma, come se quello fosse stato un normale giorno di scuola. Forse perché aveva parlato con Deku fino a tardi, la notte prima. Era stato alquanto imbarazzante quando, mentre usciva dall’ascensore che l’aveva portata al terzo piano, aveva incontrato Kirishima che usciva dalla camera di Bakugo con fare furtivo. Lui l’aveva guardata con il panico negli occhi, poi aveva sussurrato qualcosa tipo “Io non ho visto te se tu non hai visto me”. Lei aveva annuito ed era andata nella sua stanza con nonchalance... anche se si era trattenuta dall’urlare un “ERA ORA!” che avrebbe svegliato tutto il dormitorio.

Comunque, mentre l’ora della cerimonia si avvicinava, Mina aveva proposto di scattare qualche foto insieme. Ochako le conservava ancora, appese alla parete della sua camera da letto. Nessuno poteva immaginare che quella giornata si sarebbe rivelata l’inizio di un bimestre da incubo.

La cerimonia era iniziata alle dieci del mattino precise. I ragazzi delle classi del terzo anno erano tutti seduti davanti al palco su cui il preside Nezu stava tenendo il suo discorso di congratulazioni. Uraraka era accanto a Deku, che ad un certo punto le aveva preso la mano. Stavano insieme da un anno, grazie alle ragazze della classe che avevano messo in atto un piano a prova di bomba per farli dichiarare. 

Proprio mentre il preside stava per lasciare il microfono ad All Might, era scoppiato il pandemonio: i Villain avevano fatto irruzione nel cortile della UA e si erano diretti verso i ragazzi della 3^A, togliendo di mezzo chi cercava di fermarli. Uraraka ricordava Bakugo fare un ghigno e dire qualcosa come “Non si può avere un giorno di pace, eh?”, poi era iniziato lo scontro.

Avevano combattuto già molte volte, in tre anni. Erano abituati a situazioni come quella e sembrava che avrebbero vinto... ma poi Toga aveva preso Deku, puntandogli un coltello alla gola. Quando Uraraka aveva fatto un passo per cercare di aiutarlo, il ragazzo aveva scosso impercettibilmente la testa: “non farlo”. Poi aveva guardato i suoi compagni, rassicurandoli con lo sguardo. Erano in grado di affrontare cosa peggiori. Eraser Head, Midnight e tutti gli insegnanti presenti si erano fatti avanti, ma il loro intervento si era poi rivelato inutile: i Villain se n’erano andati, portando Izuku Midoriya con loro. 

Il seguito le era stato raccontato da Tsuyu e Momo. Uraraka ricordava solo di aver urlato, mentre Iida la fermava per evitare che corresse via dalla UA per andare a cercare Deku da sola. 

Tsuyu diceva che poi era svenuta e Iida e Todoroki l’avevano portata in infermeria, mentre tutti cercavano di riprendersi da quello che era appena successo.

Per due mesi avevano indagato e tentato di scovare l’Unione dei Villain senza risultati... fino a quel momento. Ochako, anzi, Uravity era con Todoroki, Bakugo e Kirishima in attesa di istruzioni per fare irruzione in una casa all’apparenza abbandonata. Sapeva che lì c’era Deku. Lo sentiva.

-Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. -disse Kirishima ad un certo punto. -È una situazione simile a quando abbiamo salvato Eri-chan.

Uraraka sorrise: -Però ora ci siamo tutti.

Come loro quattro, infatti, tutti i loro compagni di classe erano in attesa e parlavano tra loro. Uraraka era felice di averli accanto. In tre anni erano diventati una grande famiglia e, vivendo nel dormitorio insieme, la presenza dei suoi amici faceva ormai parte della sua quotidianità.

La ragazza osservò i tre ragazzi che parlavano con lei e non poté fare a meno di notare quanto fossero cambiati. Tutti e tre erano cresciuti di qualche centimetro e si erano fatti più muscolosi grazie all’allenamento della UA. 

Todoroki, sebbene rimanesse sempre un ragazzo riservato, aveva migliorato i suoi rapporti con i compagni di classe, diventando un amico di cui fidarsi per tutti. I capelli si erano allungati, i lineamenti del viso si erano fatti più adulti, rendendolo uno dei ragazzi più attraenti della scuola. Le ragazze della classe lo avevano sempre considerato bello, ma nessuno riusciva ancora a capire cosa ronzasse nella testa del giovane figlio di Endeavor. 

Al contrario, Kirishima era un libro aperto. Rideva sempre e cercava di far divertire chiunque. Insieme a Kaminari, aveva risollevato il morale di tutta la 3^A nei giorni successivi al rapimento di Deku, dicendo di essere positivi e collaborare con la polizia per trovare il loro amico il prima possibile. Kirishima sembrava rimasto il solito, solo che ora aveva i capelli legati in un coda e un piccolo accenno di barba nera sul mento. 

E poi c’era Bakugo. Lui era quello che aveva subito un cambiamento maggiore: capelli più corti e meno inclinazione a mandare a quel paese la gente, era diventato anche lui oggetto di ammirazione da parte delle ragazze di altre classi. Anche se non era interessato a loro. 

Bakugo e Kirishima erano infatti diventati una coppia durante l’ultimo mese alla UA, ma avevano tenuto nascosto la cosa a tutti fino a quando Kaminari e Jiro li avevano beccati a baciarsi nascosti dietro l’angolo del dormitorio. Uravity era sicura che Deku ne sarebbe stato felice...

La ragazza abbassò lo sguardo e si mise a tormentare le mani: era così preoccupata per lui...

In quei due mesi non aveva quasi dormito per trovare indizi sul possibile nascondiglio dei Villain che lo avevano rapito. Quando finalmente erano riusciti a trovare un segno di attività in una casa all’apparenza abbandonata e Jiro aveva confermato la presenza di Deku usando i suoi jack, in Uraraka si era accesa una speranza che dopo due mesi era quasi svanita.

“Sto arrivando” pensò. “Deku, resisti...”

-Sta bene. -disse Todoroki mettendole una mano sulla spalla, quasi avesse intuito i suoi pensieri. 

-Certo che sta bene. -fece Bakugo per poi stringere i pugni. -Deve essere in forze per quando lo ucciderò per averci fatto preoccupare in questi mesi.

Uraraka rise debolmente.

-Cerchiamo di farlo arrivare ai vent’anni almeno, eh? -propose Todoroki facendo un sorrisetto.

Mentre Bakugo rispondeva qualcosa, Uraraka osservò il giovane accanto a lei. Sapeva che Shoto Todoroki provava qualcosa per Deku, sebbene non ne avesse mai fatto parola con nessuno. 

Si sentiva terribilmente in colpa verso il ragazzo, che si accorse del suo sguardo e chiese: -Che c’è?

-Todoroki-kun, io... ti devo chiedere scusa. -ammise lei attirando l’attenzione di Kirishima e Bakugo, che stavano ancora parlando della futura morte di Deku per mano del suo amico d’infanzia.

-P-Perché? -domandò Todoroki, colto alla sprovvista.

-Per... per essermi messa con Deku. Lui tiene molto a te, magari tra voi le cose...

Il ragazzo sorrise e fece una piccola risata: -Mi è passata. Non devi preoccuparti. Midoriya lo sa e ora io sono...

-Aspettate. Todoroki aveva una cotta per Midoriya?! -esclamò Kirishima sorpreso.

L’altro fece spallucce: -Sono bravo a nascondere le cose, eh?

-Mai quanto noi due. -fece Bakugo riferendosi a sé stesso e a Kirishima.

-Su questo avrei da ridire. -disse Uraraka. Le sembrava che le si fosse tolto un peso dalle spalle.

-Che intendi, Faccia Rotonda? -ribatté Katsuki con il suo solito modo brusco.

-È fin dal primo anno che aspettavamo che vi metteste insieme. -spiegò Todoroki come se fosse stato ovvio. -Tutti avevano capito i vostri sentimenti tranne voi due. 

Uraraka annuì: -Persino il professor Aizawa. Era tentato di chiudervi in una classe per farvi dichiarare. 

Bakugo arrossì e borbottò, ma non rispose, mentre Kirishima sorrise. Prima che potesse dire qualcosa, però, la voce di Yaoyorozu attirò la loro attenzione.

-Andiamo. -disse. 

I quattro si guardarono e, insieme ai loro compagni di classe, alla polizia e alcuni eroi professionisti, fecero irruzione nella casa.

 

 

Man mano che incontravano dei Villain, alcuni eroi rimanevano a combatterli per permettere agli altri di continuare, ecco perché Uraraka rimase con Bakugo e Jiro dopo neanche mezz’ora.

-Dietro questa porta ci dovrebbero essere delle celle. -disse Jiro dopo aver usato i suoi jack. 

-Deku è qui? -chiese Bakugo e la ragazza annuì.

Uraraka mise una mano sulla maniglia e si voltò verso i compagni, che le fecero segno di proseguire. Lei prese un sospiro e poi abbassò la maniglia.

Davanti a loro si apriva un corridoio su cui davano delle piccole stanze con delle sbarre. Sembravano tutte vuote.

-Dovrebbe essere in una di queste celle. -disse Jiro guardandosi attorno.

-Deku? -chiamò Ochako iniziando a camminare. -Siamo qui per salvarti!

-DEKU! -urlò Bakugo. 

-Midoriya! -fece Jiro nello stesso momento.

Uraraka stava per dire altro, quando, da una cella poco distante, spuntò una mano, che si aggrappò ad una sbarra.

-Eccolo! -esclamò la ragazza, raggiungendo il prigioniero di corsa.

Deku era in piedi, le mani che stringevano le sbarre e uno sguardo incredulo. I capelli, che tagliava con cura dall’inizio del terzo anno della UA, erano più lunghi e ancora più in disordine del solito. Non sembrava ferito, anche se aveva qualche livido sul viso e i vestiti stropicciati e strappati in alcuni punti. Anche se era stravolto, appena vide Uraraka sorrise.

-Ochako... -mormorò. La ragazza annuì, lacrime di sollievo le inumidivano gli occhi.

-Midoriya! -esclamò Jiro raggiungendo il fianco di Uraraka insieme a Bakugo.

-Jiro e Kacchan... -fece Deku. -Come... come avete...

-Le spiegazioni dopo. Adesso ti liberiamo. -disse Uraraka. Poi guardò Bakugo: -Cerca di non farci saltare in aria.

-Tsk, sono perfettamente in grado di gestire la mia potenza, Faccia Rotonda. -ribatté il ragazzo facendosi avanti. -State indietro. Anche tu, Deku.

Uraraka e Jiro si allontanarono di qualche passo, mentre Bakugo alzava una mano. 

-Shine! -disse lui rivolto alle sbarre, che ruppe con un’esplosione.

Quando Uraraka aprì gli occhi e abbassò le braccia che aveva alzato per proteggere il viso da possibili detriti, vide Deku uscire dalla cella, che probabilmente era stata la sua unica dimora sicura in quei mesi, aiutato da Bakugo.

-Vedi di non farti rapire di nuovo, Deku. -lo minacciò quest’ultimo quando gli fu davanti.

Deku gli sorrise: -Non garantisco niente.

Con grande sorpresa delle ragazze, Bakugo strinse l’altro in un abbraccio. Uraraka era certa di avergli visto le lacrime agli occhi, ma decise di non dire niente.

Appena i due si staccarono, Uravity corse incontro al suo ragazzo, gli avvolse le braccia attorno al collo e lo abbracciò stretto.

Con molta probabilità non faceva un bagno degno di questo nome da due mesi, ma alla ragazza non importava. Aveva ancora il profumo che le faceva girare la testa e la stretta rassicurante delle sue braccia, ma era cresciuto di qualche centimetro rispetto al primo anno alla UA, perciò Uraraka dovette alzarsi sulle punte per stringerlo meglio a sé.

-Sto bene, Ochako. -le sussurrò. -Siamo insieme adesso.

La ragazza trattenne un singhiozzo. Nonostante fosse stato tenuto prigioniero in quella topaia ed evidentemente picchiato, era lui a consolare lei e a dirle che andava tutto bene. Uraraka si chiedeva spesso come facesse ad essere così forte.

-Piccioncini, detesto interrompervi, ma è meglio uscire da qui. -fece Bakugo schiarendosi la voce.

-Solo perché vuoi stare con Kirishima... -lo punzecchiò Jiro mentre Uraraka si separava da Deku.

-Quando sbaciucchierai Kaminari mi ringrazierai. -ribatté il ragazzo.

Deku aggrottò le sopracciglia: -Che mi sono perso?

-Tante cose. -rispose Uraraka prendendogli la mano. -Ma adesso usciamo da qui.

Gli altri tre annuirono. 

-Riesci a camminare? -chiese Jiro a Deku, che fece sì con la testa.

Il quartetto uscì dalla porta da cui Uraraka, Jiro e Bakugo erano entrati poco prima. 

 

 

L’unico ostacolo che incontrarono fu Toga che, armata di coltello come sempre, cercò di fermarli insieme a Twice. Jiro utilizzò il suo Quirk e in un attimo si ritrovarono a correre di nuovo.

-URAVITY! -esclamò la voce di Todoroki quando arrivarono a un incrocio formato da quattro corridoi.

Il gruppetto si voltò verso sinistra, trovando Todoroki, Denki e Shoji che correvano verso di loro. Mineta era sulle spalle di Shoji e usava il suo Quirk contro qualcuno che probabilmente li stava inseguendo.

-Ci penso io. -disse Denki quando li raggiunsero. -Voi allontanatevi da me e uscite.

-Non ti lascio da solo! -fece Jiro. 

-Vai!

-Devo ricordarti cosa succede se usi troppo il Quirk, Chargebolt? -Uraraka ridacchiò appena sentì il tono con cui l’amica sottolineò il nome da Hero del ragazzo.

Denki sbuffò: -Basta che stai indietro.

Uraraka non sentì cosa successe dopo, perché Todoroki la prese per il polso e la trascinò via.

-Ehi, Midoriya, felice di vederti. -disse Shoji. 

-Non hai idea di quanto sia bello poter dire lo stesso. -rispose Deku. Ochako sentì una stretta al cuore: se diceva così, chissà cosa gli avevano fatto passare.

-Dove sono Iida e Yaoyorozu? -domandò Mineta mentre svoltavano a destra. -Non erano con voi?

-Ci siamo separati prima di raggiungere Deku! -rispose Uraraka. -Hanno detto di uscire. Ci ritroveremo là!

Notò che Todoroki cambiò espressione e le sembrò che fosse sollevato per qualcosa.

-Va tutto bene? -gli disse.

-Sì, è che ero preoccupato per Mo... per Yaoyorozu e Iida. Tutto qui. -fece lui, arrossendo impercettibilmente.

Uraraka notò come avesse quasi chiamato Yaoyorozu per nome. Pensando al perché, per poco non finì addosso a Bakugo, che si era fermato di colpo.

-Che succede? -chiese Deku.

-È un vicolo cieco. -spiegò l’altro. 

-Puoi usare il tuo Quirk? -fece Shoji. 

-Posso provare io. -disse Deku. -Ma non da solo. È da mesi che non mi alleno e potrei non farcela.

-Perché non provate insieme? -propose Uraraka. I due amici si guardarono con un sorrisetto. 

-State indietro. -ordinò Bakugo alzando le mani.

 

 

Uraraka aveva appena finito di asciugare l’ultimo bicchiere e lo stava mettendo nella credenza quando sentì qualcuno abbracciarla da dietro. La ragazza sorrise, mentre sentiva Deku appoggiare la testa sulla sua spalla.

-Grazie. -disse il ragazzo. -È stata una bella festa di bentornato.

Lei si voltò e gli mise le mani sulle guance. Osservò il viso di lui nei minimi particolari, poi lo baciò sulle labbra, dolce.

-Mi sei mancato. -sussurrò poi appoggiando la fronte alla sua.

-Anche tu. Non sai quanto. -rispose Deku avvicinandola di più a sé. Erano passati poco più di cinque giorni dall’operazione salvataggio, ma non erano mai rimasti soli. Prima Deku era stato portato all’ospedale per dei controlli, poi alla polizia per rilasciare la sua testimonianza e infine Uraraka e i loro compagni di classe avevano organizzato la festa di bentornato, terminata proprio qualche ora prima, a casa di Deku e sua madre.

Finalmente, però, si trovavano soli. La signora Midoriya, nonostante il figlio fosse tornato a casa da poco, era dovuta partire per un viaggio insieme a delle amiche di vecchia data e Deku, sentendosi solo, aveva chiesto a Uraraka di dormire da lui. Era successo altre volte, durante le vacanze estive. 

Ochako lo baciò di nuovo e stavolta il bacio durò di più. La ragazza mise le mani nei capelli di Deku e iniziò a giocarci, mentre lui la alzava da terra e la portava sul divano. 

 

 

-Mi hai salvato. -disse Deku accarezzandole il braccio nudo. -Sei diventata un’eroina fantastica.

Uraraka si tirò sui gomiti e gli diede un bacio sulla guancia: -Vorrà dire che diventerò il Number One Hero prima di te.

-Mh, ne dubito.

-Scommettiamo?

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: _SbuffodiNuvola_