Illusion
Il giorno più bello, quello in cui la sua vita si annoda ulteriormente a quella del suo compagno. Hanno organizzato una cerimonia matrimoniale in Italia, hanno pagato i biglietti per tutti, amici e parenti, anche perché buona parte degli amici sono di entrambi e le loro famiglie non sono molto ampie.
La cerimonia è breve, il celebrante che parla di nodi, di vite che si intrecciano come corde, e che trovano forza insieme. Gli sposi entrambi commossi, entrambi raggianti, entrambi in abiti tradizionali. L’hakama con le sue sette pieghe, le virtù dei samurai di buon auspicio per la loro vita insieme. Le fedi sono semplici con una riga rossa al centro, simbolo del filo rosso del destino che li ha legati, che li ha fatti scontrare ed incontrare ed incastrare come un puzzle perfetto, quello in cui dopo un sacco di tempo incastri l’ultima tessera, e questa entra senza nessuna forzatura
I festeggiamenti proseguono tutta la notte e Kageyama sembra intorpidito dal sonno mentre guarda verso la luna, in quel giardino fiorito che sovrasta la città un mare di luci colorate. Sembra osservare qualcuno. “Nonno, spero tu sia felice per me, io lo sono”. Solo un sussurro lasciato al vento, una brezza primaverile.
“Mi ero illuso” a parlare è Kei, parla con Akiteru, che ha fatto un discorso fuori luogo, ha parlato dei genitori che si son rifiutati di festeggiare con il figlio minore, ha detto che non accetta questa unione. “Mi ero illuso che tu fossi mio fratello, ma ho solo una sorella, Miwa, è entrata nella mia famiglia oggi.” Viene raggiunto dal marito che sembra essersi ripreso. “Sono deluso” a parlare è Kageyama che viene interrotto da Kei “Non illuderti, sono solo deluso, non mi farai più soffrire e comunicalo anche a loro.” I coniugi si allontanano dal fratello del più alto e vanno verso l’angolo più rumoroso e confusionario della sala, sicuri di trovare la famiglia che hanno scelto, una volta che gli è capitata, la squadra Karasuno della prefettura di Miyagi.