Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: stardust94    02/12/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo dieci
la tigre scarlatta vs la signora dei prismi

Quando Karen aprì la finestra, fu accolta da uno spettacolo a dir poco meraviglioso. Il panorama presentava neve e ghiaccio a perdita d'occhio. La castana rabbrividendo balzò fuori dalla finestra lasciando dormire la sua compagna di stanza, correndo poi verso il campo di addestramento.

Mancavano poche ore al suo combattimento e la ragazza, voleva allenarsi ancora un po.
Afferrò il suo bastone e lo piantò a terra volteggiando in avanti con un balzo, atterrando sulla coltre bianca e sferrando un colpo deciso per poi far roteare con classe la sua arma.

Quando sentì l'applauso di Tristan e la sua risata allegra, risuonare nel aria, la ragazza si voltò e fece il segno della vittoria con le dita sorridendo allegra.

- Ti alleni da sola? - domandò il lancere stiracchiandosi per poi fare dei rapidi piegamenti.
- Si! Volevo riscaldarmi prima della battaglia. Non ho resistito quando ho visto che aveva nevicato - ridacchiò la ragazza.

Tristan prese un bastone di allenamento e si mise in posizione di battaglia con le gambe leggermente aperte, teneva il bastone come fosse una lancia.

- Allora se non ti spiace, ti faccio compagnia. anch io ho bisogno di perfezionare un po le mie tecniche. - le disse il rosso
- Certo che non mi dispiace! Ma non mi farò sicuramente battere da te, Tristan! -

Affermò la castana, facendo passare il bastone dietro la schiena e afferrandolo con una ruota nel altra mano.

- Wow non credevo che fosse arrivato il circo - ridacchiò il ragazzo per poi scattare in avanti puntando alla castana.

Questa fece dei saltelli al indietro e portò in avanti il bastone cercando di colpire la spalla di Tristan che schivando a sua volta, saltando indietro fece girare il bastone-lancia per deviare i continui colpi di Karen che si facevano via via più potenti e rapidi.

- Niente male! Sei forte! -

Le fece i complimenti il rosso stringendo appena la sua arma e indietreggiando di qualche passo per poi sferzare il bastone lateralmente facendolo scontrare con quello del amica.

- Anche tu sei forte Tristan! Ma non mi arrendo per così poco! - affermò la ragazza ritrovando immediatamente l'equilibrio.

Karen, accortasi del fatto che la neve stava rallentando i loro movimenti, decise di Approfittare della sua naturale velocità. Tentò una finta e quando Tristan esitò proteggendo il braccio destro, la ragazza si abbassò rapida e colpì con decisione lo stomaco del altro ragazzo che tossendo cadde di sedere lasciando la sua arma.

Karen gli puntò il bastone riprendendo fiato e sorrise vittoriosa, mentre Tristan si scompigliava i capelli per togliere la neve.

- Ehi vacci piano tigrotta. -

Rise il ragazzo osservando l'amica tutta entusiasta di quella piccola vittoria. Karen era in piedi con il bastone proteso in avanti, puntandolo verso Tristan che di accettare la sconfitta proprio non ne voleva sapere.

- Secondo round, vediamo che fai! -

Disse dando un calcio al bastone riuscendo così a sbilanciare la ragazza anche grazie alla neve che le rendeva i movimenti molto più lenti. Quando Karen indietreggiò, Tristan si rialzò con uno scatto e puntò verso la castana per cercare di colpirla con un pugno ma questa, schivò al ultimo secondo gettandosi di lato.

- Uffi non vale! -

Si lamentò Karen sputando un po di neve. Rabbrividì sentendo i vestiti bagnati e freddi e si rimise in piedi, cercando il bastone con lo sguardo. Questo, era finito nelle mani di Tristan che ghignando si era avvicinato alla ragazza porgendoglielo.

- In battaglia, un cavaliere di Nexus, deve essere in grado di difendersi in più modi. Non devi fare affidamento solo su un arma - disse il ragazzo soffocando l'ennesimo ghigno beffardo e divertito.
- Ehi che cosa state facendo? - domandò la voce di Takeshi.

L'arciere era alle loro spalle e con il sopracciglio sollevato e lo sguardo interrogativo, li stava osservando.

Karen si rialzò e recuperò il suo bastone abbracciandolo come fosse un tesoro prezioso.
Tristan invece lo poggiò sulla spalla, quasi quello fosse un riflesso di quando utilizzava la sua fedele lancia. l'altra mano scivolò su un fianco.

- Ci stavamo allenando bello addormentato - lo prese in giro il lanciere.

Takeshi divenne rosso come un peperone e balbettò imbarazzato. Dopo il grande dispendio di mana eseguito durante il torneo, il giovane era crollato tra le braccia di Aryx l'entità dei sogni e del sonno. In altre parole aveva dormito fino al ora di pranzo come un sasso.

- è per via del combattimento! ho usato un sacco di energie ero...stanco! -
Cercò di giustificarsi Takeshi facendo ridere gli amici e beccandosi poco dopo una palla di neve in faccia da parte di Karen che sorrise.

- Karen! Non è divertente! -
Sbuffò l'azzurro beccandosi l'ennesima palla di neve stavolta sulla schiena. Alle sue spalle Tristan se la rideva.

- E invece si! Andiamo fiiifone -

Lo prese in giro il lanciere non aspettandosi che l'arciere avesse un asso nella manica. Incoccò alcune frecce nelle quali, erano state conficcate delle palle di neve e le scoccò colpendo Tristan in faccia e sul petto e spalla.

- Ehi! Se vuoi metterla così allora... -

Disse Tristan prendendo la sua lancia che conficcò nel terreno, generando uno sbuffo di neve che ricoprì completamente l'altro ragazzo.
Vedere Takeshi ridotto a un pupazzo di neve vivente, fece scoppiare Karen a ridere. La ragazza si teneva la mano sulla pancia senza smettere di ridere a crepapelle.

Qualcun altro che li stava osservando appoggiato a un albero, si fece scappare un ghigno. Si trattava d'Ivanhoe che dopo essere andato a comunicare al preside di voler restare fino al termine del torneo, stava osservando i mocciosetti giocare e allenarsi.

Karen lo notò e gli mostrò un sorriso con le mani incrociate dietro la schiena. L'uomo le fece un semplice cenno quando a causa della "slavina" creata da Tristan per difendersi dal ennesimo attacco di Takeshi, un po della neve su l'albero cadde sulla testa d'Ivanhoe facendo ridacchiare sotto i baffi proprio la castana.

L'uomo dalla folta chioma rossa, fece riscaldare il suo corpo fino a sciogliere la coltre bianca poi si sedette e togliendosi la maglietta mostrò il suo petto scolpito.

- Non ti piace l'inverno eh? - domandò Karen avvicinandosi.

Era ancora un po emozionata e tutte le volte che vedeva l'uomo, le tornava in mente come lui si era comportato nei suoi confronti il giorno prima. Una sola domanda le frullava in testa: Ivanhoe stava facendo sul serio o si prendeva gioco di lei?

- è solo neve. Non dovresti tornare a giocare con i tuoi amici? - domandò l'uomo.

Karen si sedette accanto a lui portando le ginocchia contro il petto e sorrise scuotendo appena la testa.

- In realtà adesso, credo di avere troppo freddo per continuare, mi dichiaro un ghiacciolo vivente - disse ridendo la castana

Ivanhoe, avvicinò le labbra al suo orecchio e dopo averci lasciato un piccolo morso, le sussurrò con la voce bassa e roca decisamente sensuale.

- Posso scaldarti io se vuoi mocciosa -

Karen sgranò gli occhi lasciandosi sfuggire un mugolio a quel morso. Aveva le guance tutte rosse per l'imbarazzo e poggiò la testa contro la spalla d'Ivanhoe.

- Tu mi vuoi uccidere? Non fanno bene tutte queste emozioni! - gli disse la ragazza quasi facendo sembrare le sue parole un rimprovero.

Ivanhoe compiaciuto dal effetto che le stava facendo, avvicinò la bocca al suo collo e lo mordicchiò leggermente per poi al suo piccolo sussulto, staccarsi e portare le mani dietro la testa appoggiandosi al albero.

- Sei pronta per la battaglia di oggi? - le chiese l'uomo
- Si. Ho rispolverato un po le mie tecniche grazie al aiuto di Tristan. - disse la ragazza annuendo guardando i due amici che giocavano con la neve.

Ivanhoe si alzò annuendo a sua volta e incrociando le braccia al petto la osservò. Karen incatenata dal suo sguardo forte e orgoglioso, si alzò a sua volta.

-Tu...ti ricordi la nostra sfida vero? -

domandò lei. Ivanhoe fece finta di pensarci ma poi si esibì in un ghigno molto divertito e al tempo stesso, seducente.

- Si. Manterrò la parola e farò quello che ho detto. Ovviamente...se vincerai -

Quella sua provocazione, voleva essere un incoraggiamento. Karen annuì decisa e tornò di filato dagli amici abbracciando Tristan con uno scatto.

Ivanhoe li osservò ancora per un po poi si avviò verso la sua stanza incrociando nel corridoio Akurein.

- Salve amico mio. Hai visto qualche studente che fa al caso tuo? - domandò il preside sorridendo.

Ivanhoe gelido, incrociò le braccia al petto ripensando alla conversazione che solo poche ore prima, aveva avuto proprio con il preside dell' accademia reale di Royality.



Quando Ivanhoe sentì bussare alla porta della sua stanza, non si stupì troppo se nel aprire si ritrovò davanti Arwen. La ragazza sorrideva appena con quel suo viso d'angelo talmente perfetto, da sembrare quasi finto.

- Posso fare qualcosa per te? - aveva chiesto il rosso poggiandosi con le spalle alla porta.
- Siete stato convocato dal padrone. Lord Akurein vorrebbe conferire con lei signor Ivanhoe -

Fu a quelle parole e quando, avvertì una leggera aura avvolgerla che Ivanhoe, capì che Arwen era talmente perfetta da non essere umana... proprio perché non lo era.

- Ma tu...sei una Famyr? - domandò l'uomo.

Arwen smise di camminare, si voltò molto lentamente con le mani strette in grembo e gli mostrò un sorriso neutro quasi...vuoto.

- Si esattamente. Il mio padrone Akurein vi attende. Entrate pure - disse l'argentea facendo una elegante riverenza.

Ivanhoe annuì serio entrando nel ufficio, ritrovandosi a osservare Akurein intento a leggere un tomo che pareva molto antico. Il rosso fece un colpo di tosse secco per attirare l'attenzione del uomo che sorridendo chiuse il tomo.

- Amico mio è bello vederti! Dimmi come ti trovi in accademia? - domandò il preside sedendosi e prendendo una bottiglia da uno scaffale
- Se mi stai offrendo del Soffio di Draka, significa che hai un favore da chiedermi. Quindi sputa il rospo, Akurein - disse il rosso incrociando le braccia.

Akurein sorrise. Versò anche nel proprio bicchiere la suddetta sostanza dal valore alcolico elevato e un mite retrogusto dolciastro e si sedette di fronte a Ivanhoe.

- Amico mio...così mi ferisci. Potrei mai ingannare un amico di vecchia data? - domandò l'uomo mettendo su la sua faccia da finto innocente.

Ivanhoe tracanno senza ritegno il contenuto del bicchiere e lo fulminò con lo sguardo, prima di versarne altro.

- Diciamo che ti conosco. Avanti che cosa vuoi veramente Akurein? - domandò il rosso

Il preside si accarezzò il mento dopo di che guardò qualche instante fuori dalla finestra per poi riportare la sua completa attenzione verso l'uomo che nel frattempo, si era seduto scompostamente con le gambe aperte e le braccia incrociate al petto.

- Va bene non "scaldarti". Il motivo è molto semplice in verità. Vorrei che al termine del torneo...scegliessi un adepto. - disse ridacchiando l'uomo.
- Un adepto? Quindi...è vero? - domandò piuttosto stupito Ivanhoe per poi farsi incredibilmente serio.

Akurein si limitò ad annuire poi poggiò la testa indietro e chiuse gli occhi.

- Ci resta un mese Ivanhoe. Ne ho trovato uno ma... non è conscio di ciò che è...non ancora - disse l'uomo restando parecchio criptico

- Quindi hai approfittato del torneo per la selezione? E vuoi che sia io a fare la scelta finale...perché? -

- Perché chi meglio di te, può sentire la forza del "fuoco"? Ti chiedo solo di dirmi chi è più portato per controllare l'elemento e di addestrarlo in vista del evento principale. Puoi farlo? - domandò allora il blu intrecciando le mani davanti al volto.

Il rosso abbassò lo sguardo e restò in silenzio per qualche minuto. Stava cercando di capire dove volesse andare a parare l'altro uomo.
Il torneo e l'evento che si sarebbe avverato da lì a qualche mese e poi la scelta di un adepto del fuoco? Troppi misteri e soprattutto troppe domande irrisolte.

- Va bene. Posso provarci ma ho una condizione da porre - disse infine
- Di che genere? Chiedi e vedrò cosa posso fare - rispose allora Akurein molto curioso
- Sei settimane. Se in sei settimane l'adepto non avrà risvegliato il suo potere...lo rimanderò indietro. Siamo d'accordo? -

Akurein ponderò ogni singola parola detta dal rosso e infine si ritrovò ad accettare quella condizione.

- Molto bene. Sono d'accordo ma...lascia che ti dica una cosa amico mio. La persona che sceglierai non sarà soltanto il tuo adepto e soprattutto, farà la differenza in futuro. - gli disse il preside con un sorriso criptico.

Ivanhoe si limitò ad annuire a quelle indecifrabili parole dopodiché, bevendo tutto d'un fiato il liquido contenuto nel bicchiere, fece un cenno di saluto e lasciò la stanza.

- è saggio lasciare che sia lui a scegliere? -

La voce di Arwen raggiunse le orecchie di Akurein che voltandosi verso la giovane, annuì e tentò di farle un sorriso rassicurante. Nessuno più di lui, sapeva quanto la situazione fosse grave.

- Andrà tutto bene. Ivanhoe sa il fatto suo...dopo tutto stiamo parlando del Imperatore del fuoco. - le disse Akurein

Arwen annuì con le mani giunte davanti al petto in una posa graziosa ma elegante. Si avvicinò al uomo.

- Ho piena fiducia in voi nobile Akurein. Ciò che temo però... -

Nonostante l'espressione della ragazza, non fosse in alcun modo variata, mentre parlava si poteva notare nelle sue parole, una sfumatura di disagio che Akurein riuscì a cogliere immediatamente.

- Lo so. Temi che quei ragazzi non siano all'altezza. Inoltre...manca la "Stella" che li guiderà. - disse l'uomo sospirando.

Akurein si passò la mano dietro la testa grattandola un po sconfortato, ma quando Arwen gli carezzò il braccio, l'uomo sembrò calmarsi abbastanza per farle un sorriso dolce.

- Arwen sono grato che tu sia al mio fianco. -

Le disse lui poggiando la mano grande e forte su quella piccola e delicata della fanciulla che ricambiando il suo sorriso, socchiuse gli occhi.

- Io sarò sempre accanto a voi. Dobbiamo solo attendere mio padrone, al termine del torneo tutto avrà luogo. - disse la fanciulla.

Akurein annuì, le carezzò delicatamente la guancia e le baciò la fronte.

- Che la benevolenza del Astro Prismatico, possa guidare il tuo cammino -

Dopo aver ascoltato le ultime parole del uomo. Arwen fece una riverenza e si congedò lasciando l'azzurro da solo con i suoi pensieri. L'uomo si sedette e osservando alcuni nomi su un monitor, prese a fumar la sua pipa lasciando che la stanza, piombasse nel silenzio.

 
***

Karen fece una capovolta e roteò il bastone evitando le frecce di Takeshi. Poi con una notevole agilità, balzò su un ramo e concentrandosi, lanciò un fulmine verso Tristan che roteando a sua volta la lancia, deviò il fulmine.
Takeshi nel frattempo, aveva trovato una posizione a lui congeniale. Era in ginocchio e tendendo la corda del suo arco, scoccava frecce contro la ragazza. Ma Karen, le schivò tutte quante sfruttando la sua agilità per portarsi davanti a Tristan, sferrando un pugno infuocato contro la lancia del ragazzo che indietreggiò appena.

- Secondo me sei pronta. Tu che dici cervellone? - domandò Tristan portando la lancia su una spalla.

L'arciere si rialzò da terra, accarezzò le piume arruffate del suo Famyr appollaiato sulla sua spalla e annuì aggiustandosi il cappuccio della casacca.

Karen con un grande slancio abbracciò i due ragazzi sorridendo. Si sentiva ormai capace di affrontare qualsiasi cosa, carica e determinata.

- Secondo voi...Sophia sta bene? -

domandò in quel momento Tristan, facendo calare il silenzio tra i tre amici.
Takeshi si era piegato a raccogliere le frecce a quella domanda, aveva semplicemente abbassato lo sguardo. Al contrario, Karen aveva cercato di rallegrare gli amici con un sorriso deciso.

- Certo! Dopo tutto, sta solo andando a parlare con i suoi genitori. Mica finirà per essere divorata da una bestia no? - domandò inclinando la testa.

Tristan forzò un sorriso mentre Takeshi, rimase chiuso nel suo solito silenzio.

Quella mattina, mentre i quattro amici facevano colazione, Sophia era stata convocata dal casato Arken. Non era un segreto che la famiglia della ragazza, aveva insistito molto per farle cambiare squadra. Ma la fanciulla spadaccina si era categoricamente opposta alla decisione dei suoi genitori, ritenendola sbagliata e Inammissibile.
Questo però, non aveva fatto altro che alimentare il fuoco della vendetta che bruciava nel team di Julian.

Dopo la sconfitta di Garan infatti, Julian e Bellatrix avevano cominciato a tormentare quest'ultimo e Kara che si erano rifiutati di stare nuovamente agli ordini di Julian.

- Ehi mocciosi! Pronti per lo scontro? -

Proprio la voce chiassosa del giovane armato di ascia, raggiunse il trio. Il corvino era accompagnato da Kara che quando vide il trio, abbassò la testa in silenzio.

- Garan...prima o poi imparerai i nostri nomi? - scherzò Tristan stringendo la mano del corvino mentre anche Takeshi di avvicinava sorridendogli.

Solo Karen, sembrava ancora restia a fidarsi dei due. Era nascosta alle spalle di Takeshi e Osserva intimorita Kara che accortasi di essere osservata, alzò la testa rivolgendo il suo sguardo vacuo, verso Karen.

- Ciao - disse la rossa.

Karen sussultò senza riuscire a parlare ma poi prese coraggio. Deglutendo si avvicinò e posò le mani su quelle del altra ragazza.

- Ciao! v-vuoi essere mia amica!? - domandò con la voce che uscì forse un po troppo forte, facendo indietreggiare Kara.

- Non vi capisco. Dopo quello che ho fatto alla vostra amica...volete lo stesso che io stia vicino a voi? - domandò la ragazza.

Tristan si passò il dito sotto il naso e scoppiò a ridere. Poi avvicinandosi le tese la mano.

- Ovviamente! Fuori dal torneo dovremmo aiutarci a vicenda. Una volta diplomati, ci capiterà di combattere l'uno al fianco del altro quindi credo dovremmo collaborare - disse il rosso lanciere sorridendole

Kara restò colpita dalle sue parole, si scansò appena abbassando lo sguardo. Quando Garan le si avvicinò poggiandole la mano sulla spalla e le fece un piccolo sorriso.

- il mocc...Seido ha ragione. Quello che diceva Julian... Forse lui, Kara si sbagliava. - disse il corvino.

La ragazza meditò qualche istante sulle parole del compagno poi alzò il capo rivolgendo la sua attenzione a Karen.

- Dovresti andare a prepararti per il tuo scontro. Comunque sulla cosa di essere amiche...ci penserò su - le disse prima di allontanarsi seguita a ruota da Garan.

La castana, si rallegrò di quelle parole e correndo verso l'arena, si voltò sorridendo agli amici. Finalmente era arrivato il suo momento e il segnale che indicava l'inizio del terzo round del torneo, fece sorridere la ragazza e gli amici.

Quando il trio raggiunse l'arena, l'applauso del pubblico li travolse come un onda in piena. Al contrario delle prime volte, ora cerano degli striscioni e incoraggiamenti anche per loro.

Cera chi tra la folla, sopratutto ragazze, chiamava Tristan a gran voce. Chi invece urlava incoraggiamenti verso Karen e chi faceva il tifo naturalmente per Takeshi e Sophia.

Bellatrix entrò dalla parte opposta ma senza Julian. Probabilmente come Sophia, anche lui era stato chiamato dalla sua famiglia, ipotizzò Takeshi.

- Forza! Come si dice? Ah si! Uno per tutti, tutti per Tristan! - disse il lanciere
- Non è esattamente così. Ma fa niente. In bocca al lupo Karen -

Fece notare Takeshi sospirando, mentre avvicinava la mano un po controvoglia, a quella di Tristan

- Che il lupo corra con me allora! Vi prometto che vincerò ragazzi -

Disse la castana poggiando la mano su quella degli altri due, prima di fare qualche passo dentro l'arena raggiungendo Bellatrix.

- Mi stupisce che tu non solo non sia scappata, ma hai osato pure sfidare Julian. Ci penserò io a farti abbassare la cresta - la provocò la bionda giocherellando con un boccolo.

Karen chiuse gli occhi cercando di non ascoltare nulla, se non il battito del suo cuore. Quando li riaprì, il suo sguardo vagò da prima a Tristan e Takeshi poi a Ivanhoe.

L'uomo sembrava comunicare una cosa sola con i suoi occhi: lotta

Karen annuì e quando la sirena Annunciò l'inizio della sfida, si gettò in avanti cercando immediatamente di colpire il fianco di Bellatrix con il bastone. La castana, sperava di avere un vantaggio fin da subito, ma Bellatrix allungò la mano generando uno scudo di energia viola che fece indietreggiare Karen, mentre fluttuando grazie alla stessa energia, la bionda generò dei prismi magici che spedì immediatamente verso Karen.

I prismi di luce magica, iniziarono a roteare tutti intorno a Karen, bloccandone i movimenti e avvicinandosi a lei sempre di più. La castana per levarsi dal impiccio, batte il bastone a terra e si diede lo slancio facendo una capovolta al indietro e facendo scontrare tra di loro i prismi di energia, riuscendo a liberarsi.

- Niente male! È riuscita a spostarsi sfruttando la sua agilità. Adesso è fuori dal raggio d'azione dei prismi di energia - disse Takeshi sorridendo.
- Si. Ora può provare a contrattaccare! Forza Karen! - fece il tifo Tristan.

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e correndo verso Bella, schivò dei fulmini viola poi raggiunta la bionda, la colpì al mento e la sbalzò indietro.

L'altra ragazza, si girò a mezz'aria e bersagliò il punto dove si trovava Karen, di spine viola che generò grazie alla sua magia.

Karen portò in avanti il bastone e cercò di parare la maggior parte delle spine, ma una le si conficcò nella gamba facendole sfuggire un gemito molto lieve.

Bellatrix sfruttò l'occasione e fece uscire altre spine dal terreno generando una scia che si fece largo da sotto terra verso la sfidante. Karen saltò al ultimo secondo e rotolò indietro ma la gamba ferita che aveva cominciato a corrompersi a causa della magia oscura, era leggermente intorpidita e la fece scivolare su un ginocchio trattenendo un ringhio.

- Ma perché i movimenti di Karen sono più lenti? Che diavolo succede?! - si allarmò Tristan.

Takeshi osservò con sguardo preoccupato l'amica. Aveva già notato che la gamba della ragazza, era ferita e ricoperta dall' oscurità.

- Di questo passo non si mette bene. I trucchi magici di Bellatrix fiaccheranno Karen. Accidenti... Deve reagire - disse l'arciere.

- Non è così semplice. La vostra amica è nei guai. Il potere di Bellatrix l'ha iniziata a corrompere. In pochi minuti quella sorta di veleno, la corroderà fino a paralizzarla - spiegò Kara.

Triatan strinse i denti e cadde seduto osservando l'arena dove Karen, facendosi forza si era rialzata anche se sembrava un po impacciata nei movimenti a causa del dolore alla gamba.

- Cosa pensi di fare? Il mio veleno è già entrato in circolo...non puoi vincere - ridacchiò divertita Bellatrix.

- N-non posso saperlo...se non ci provo. Non credi? -

Rispose Karen alzandosi in piedi con un grande sforzo e gettandosi verso la bionda, cercando di colpirla con il bastone al ventre, ma l'altra creò nuovamente la barriera e schivò l'attacco.

- è inutile! Più cerchi di resistere di lottare. Più il veleno entra in circolo rapidamente. Tra qualche minuto non riuscirai nemmeno a stare in piedi! Arrenditi! - le disse Bella con un ringhio insoddisfatto.

- Mai! I miei amici contano su di me! -

Replicò coraggiosa Karen schivando dei raggi di energia, e colpendo in scivolata il ventre della bionda per poi rialzarsi e sferrare un colpo verso la sua schiena facendola finire a gambe al aria.

Karen sentì le mani intorpidirsi per qualche instante, ma testarda gettò il bastone e si scagliò contro Bellatrix a mani nude. Avvolse nel fuoco il pugno destro e tentò di colpire con un montante la bionda, ma questa, si ricoprì di spine viola che allungò perforando Karen su una spalla.

Bellatrix barcollò indietro con la testa bassa e quando la alzò, si pulì il sangue dalla bocca con uno sguardo gelido e tagliente.

- Piccola stronzetta...nessuno...nessuno si è mai permesso di ferirmi in un combattimento. Questa me la paghi! -

Ringhiò Bellatrix generando dei raggi di energia dalle mani che cercarono di andare a segno contro Karen.
Ma la castana utilizzando il suo bastone, lo fece roteare deviando la maggior parte dei raggi per poi avvolgere l'intero corpo nel fuoco, scagliarsi contro Bella e riempirla di calci e pugni perfettamente sincronizzati.

Bellatrix cercò di proteggersi con le braccia ma finì sbalzata indietro mentre Karen esaurito il fuoco cadeva nuovamente in ginocchio. La ragazza non sentiva più la gamba destra, era come se fosse letteralmente paralizzata.

Si fece coraggio e graffiò la terra con le unghie rialzandosi ma sgranò gli occhi quando il suo stesso peso le fu impossibile da gestire e cadde sul sedere. Si sforzò di rialzarsi ma uno spuntone le trafisse nuovamente la spalla ferita, facendola gridare di dolore.


Ivanhoe che stava osservando la sua battaglia, socchiuse gli occhi, pensando che forse la ragazza era arrivata al suo limite, ma fu costretto a riaprirli, quando sentì Karen scoppiare in una risata.

La folla nel arena ammutolì e la risata di Karen, fu l'unica cosa udibile in quel luogo. Perfino Bellatrix sgranò gli occhi e furente si scagliò con forza contro la castana, passandole le braccia e le gambe da parte a parte con gli spuntoni.

Karen rigettò una quantità non indifferente di sangue tossendo, ma poi alzò determinata lo sguardo concedendosi un altra risata stavolta di scherno e un sorrisetto spavaldo che proprio, non voleva saperne di lasciare il suo volto.

- Cosa ci trovi di così divertente?! Smettila immediatamente! - la minacciò Bella.

Karen però sorrise nuovamente e lasciò scivolare qualche goccia di sangue a terra, piegando in avanti la testa.

- Cosa...cosa c'è da ridere? e-eri così occupata ad attaccare...che non hai fatto attenzione a un insignificante dettaglio che però...ti costerà la vittoria - disse la castana ridacchiando.

- Che dettaglio?! Stai solo cercando di prendere tempo! Non mi incanti è solo una strategia da difettosa quale sei! -

Ringhiò Bella facendo si che altri spuntoni colpissero il corpo di Karen, con una autentica furia.
L'altra ragazza, tossì sangue nuovamente ma trovò la forza di alzare la testa guardando la bionda.

- Hai sprecato tutto il mana per...continuare a colpirmi e non hai fatto caso, a quello che avevi sotto i piedi...scacco...matto - disse Karen.

Improvvisamente, sotto i piedi delle due, si formò un cerchio magico di colore rosso acceso che ricordava, l'immagine della testa di una tigre con la bocca spalancata. Il cerchio magico iniziò a pulsare di luce e un vero e proprio incendio, divampò intorno a loro insieme alla figura di una grossa ombra dalle fattezze di tigre, alle spalle di Karen.

- Cosa stai facendo?! -

gridò Bella, cercando inutilmente di spegnere il fuoco, ma questo le si avviluppò addosso e stesso accadde a Karen che sorridendo socchiuse lentamente gli occhi.
Il suo corpo non rispondeva più era completamente paralizzato e macchie del veleno ora lo ricoprivano.

- Io vincerò...io DEVO vincere. Sophia è finita in ospedale...Takeshi ha dato tutto se stesso...io...io vincerò per i miei amici questa...questa è la mia scelta! FURIA DELLA TIGRE FIAMMEGGIANTE! -

Gridò la castana, aprendo gli occhi dorati di scatto e guardando verso la folla e più nello specifico, guardando Ivanhoe per poi sorridere.

Il fuoco divampò ancora più fiero e avvolse Bellatrix facendola urlare di dolore. Quando le fiamme si spensero, agli occhi della folla si videro solo due figure.

Karen ancora trafitta dagli spuntoni aveva il corpo completamente corrotto dal veleno e aveva perso i sensi. A terra in posizione fetale, giaceva con i vestiti semi- strappati e il corpo ancora leggermente fumante, Bellatrix.

Marek Scale si alzò e urlò alla folla sconvolta di fare silenzio.

- Dichiaro il terzo round del torneo di Loyality terminato in un...pareggio! - decretò l'uomo.

Ivanhoe restò per la prima e forse ultima volta, senza parole. E mentre la squadra medica si prendeva cura delle due guerriere, l'uomo si ritrovò ad ammirare l'orgoglio di quella giovane fiamma che per ribaltare la situazione, aveva dato tutto.

 
***
 
La notte scese in fretta sulla città di Loyality. Tristan e Takeshi si erano dati il turno per vegliare sul riposo di Karen. La ragazza era stata trasferita in una stanza del infermeria e ora, riposava sul letto vegliata da Arwen e naturalmente, dagli amici che non avevano chiuso occhio per starle vicino.

- Quindi è un pareggio. Abbiamo vinto lo stesso numero di scontri - sussurrò Takeshi

Tristan appoggiato alla parete annuì. Sophia aveva perso dando il massimo per vincere, Takeshi aveva vinto permettendo alla squadra di assaggiare il gusto della vittoria e Karen, aveva strappato un importante pareggio che ora rimescolava le carte in tavolo.

Adesso toccava a Tristan vincere e accettare il testimone passatogli dagli amici.

Il giovane lanciere cominciava a sentirsi un po sotto pressione, ma non poteva dirlo agli amici non dopo che Karen aveva fatto così tanto pur di ribaltare lo sfavore nei loro confronti.

- Mi toccherà pulire il pavimento del arena, con la faccia di quella fighetta di Julian - provò a sdrammatizzare Tristan

Takeshi guardò l'amico e annuì per poi notare Arwen raggiungerli e invitarli ad andare a riposare. I due ragazzi annuirono e lasciarono la famyr a prendersi cura di Karen.

Improvvisamente, una folata di vento caldo avvolse la stanza e la figura d'Ivanhoe, si scagliò imponente e gloriosa davanti alla finestra. Arwen si limitò ad annuire, capendo le intenzioni del uomo e socchiudendo gli occhi lasciò la stanza.

Ivanhoe si avvicinò al letto osservando la figura dormiente di Karen. Una benda le copriva la fronte ma a giudicare dalle ferite riportate, anche sotto la semplice veste bianca, indossava altre bende. L'uomo osservò la sua espressione calma e serena, mentre allungando una mano, sfiorava quella di lei.

- I...Ivanhoe...m-mi dispiace tanto. Con la mia attuale forza, sono riuscita soltanto a pareggiare. Mi dispiace...non sono così meritevole di quel bacio dopo tutto -

Si scusò la fanciulla sussurrando con la voce impastata dalla debolezza causata dagli antidolorifici. L'uomo, si chinò a quel punto sul suo volto e afferrandolo le ficcò la lingua in gola baciandola con foga e irruenza.

Karen sgranò gli occhi ma poi li socchiuse e ricambiò quel bacio impacciata. Quando l'uomo si staccò lei provò a parlare ma lui la zittì immediatamente con lo sguardo.

- Aver lottato fino alla fine con coraggio e orgoglio...al momento non potevi sperare di vincere sei ancora inesperta...ma è sufficiente per ora. - le disse l'uomo stupendola

Karen, si toccò le labbra arrossendo poi annuì semplicemente. Ivanhoe l'aveva baciata nonostante non avesse vinto e ora, stava elogiando il suo coraggio, non poteva essere più che felice.

- Naturalmente, non sei ancora una utilizzatrice del fuoco abbastanza abile, sei passabile. Ancora troppo debole, troppo superficiale -

Le disse l'uomo facendole una lavata di capo elencandole tutti gli sbagli commessi durante il suo scontro ma quando vide che la ragazza sembrava esausta, incrociò le braccia al petto.

- Abbiamo sei mesi...vedrò di darti una raddrizzata quando guarirai - le disse
- In che senso sei mesi? -

Domandò a quel punto la castana alzando la testa, ma Ivanhoe era di nuovo scomparso, lasciando dietro di se, solo il ricordo di quel bacio e un vento rovente che riscaldò l'animo di Karen.
***
 
Tristan non riusciva proprio a dormire. Il suo incontro, era stato fissato per dopodomani e il ragazzo, cominciava a sentirsi un po teso.

Si levò la giacca e la maglia restando a torso nudo e lasciò che l'acqua del lago, curasse le sue insicurezze. Le gocce scivolavano sul suo corpo scolpito dagli anni di allenamento e fatiche, mentre cercava di svuotare la testa da ogni pensiero, ogni timore che cercava d'insidiarsi nel suo cuore.

Il ragazzo non aveva notato che qualcuno lo stava spiando da dietro un albero. Era una delle ragazze dell' accademia. Aveva lunghi capelli castani che prese ad arricciare su un dito, mordendosi il labbro inferiore imbarazzata e nervosa.

I suoi occhi castani erano fissi sulla schiena di Tristan che passava le mani tra i capelli, sospirando di sollievo per quel bagno rilassante mentre i raggi di luna, sembravano quasi illuminare la sua figura, la ragazza castana fece un passo indietro e pestò un ramoscello facendo rumore.

- Oh...chi è là?! Esci avanti! -

Disse il giovane pronto a difendersi da possibili animali selvatici in agguato nel boschetto che costeggiava il lago dell'accademia. Con sua grande sorpresa, non fu un animale selvatico a uscie da dietro un cespuglio, ma bensì, una ragazza.

- E io che credevo ci fosse una belva in Agguato, invece è solo una ragazza che vuole mangiarmi...con gli occhi - le disse facendole un occhiolino.

La ragazza divenne rossa fino alle orecchie e chiuse la mano a pugno contro il petto, abbassando lo sguardo sui suoi piedi.

- Quindi...spiare i ragazzi mentre fanno il bagno è il tuo hobby? - la prese ironicamente in giro Tristan, prendendo i vestiti appoggiati su l'albero.

- Non è affatto vero! Stavo passando di qui per caso. Non sono interessata a uno che ci prova con tutte le ragazze che vede! - provò a replicare la castana.

- Oh interessante. Qualcuno qui fa i compiti a casa. Complimenti detective - rise per tutta risposta lui

La castana, gli diede le spalle arrossendo ancora di più. Aveva incrociato le braccia sotto il seno ed era quasi intenzionata ad andarsene, quando guardando con la coda del occhio il ragazzo, notò la sua espressione pensierosa e si voltò nuovamente.

- V-va tutto bene? Sembri un po preoccupato - trovò il coraggio di dirgli.

Tristan concentrò la sua attenzione sulla ragazza. Era abbastanza stupito da quella domanda, soprattutto perché lei sembrava volersene andare e invece era ancora lì. Il ragazzo si mise la giacca e si lasciò cadere su l'erba smeraldina.

- Diciamo...che ho paura di deludere i miei compagni. Contano su di me per vincere il torneo ma io...non so se sono abbastanza abile - confessò il ragazzo.

La ragazza prese coraggio e si avvicinò posando la schiena a contatto con la corteccia del albero, sedendosi accanto a Tristan.

- Devi solo fare del tuo meglio. A volte, non dovresti pretendere troppo da te stesso ma cercare solo di combattere fino alla fine - gli disse la ragazza.

- è un consiglio strano ma non è male. Come ti chiami? - le domandò lui poggiando il gomito sul ginocchio e sostenendo la testa con il pugno chiuso.

- F-Faith Malone - balbettò la ragazza voltando lo sguardo imbarazzata.

- Bene Faith. Allora spero che verrai dopodomani a fare il tifo per me - disse Tristan sorridendole

Faith lo guardò e si alzò di colpo, finse di spolverare della polvere da sopra i vestiti cercando di mascherare quanto fosse impacciata poi lo guardò e annuì.

Tristan si alzò a sua volta e chinandosi per raggiungere l'altezza della castana, le scoccò un bacio sulla guancia ridacchiando. Quando si distanziò, la ragazza poggiò la mano sulla guancia e balbettò qualcosa, notando che Tristan, si stava avviando lungo il sentiero, lasciandola indietro.

Il giovane lanciere, si fermò in prossimità dell' accademia. Alzò la testa e rivolse il suo sguardo alla volta celeste.

- Dopodomani vincerò, sconfiggerò Julian e sarò di un passo più vicino al mio sogno -

Sussurrò il ragazzo, allungando una mano aperta protesa verso il cielo per poi chiuderla a pugno, con lo sguardo determinato.


 
ANGOLO DELLA LOCANDA

Ed ecco che ho finalmente terminato un altro capitolo. Nonostante il freddo e la neve, ecco che il capitolo dedicato a Karen è finito.

Ma andiamo con ordine. Iniziamo a parlare della struttura di questo capitolo. Al inizio vediamo Karen e Tristan che si riscaldano tra la neve con un piccolo allenamento. Apprendiamo poi che Akurein è più furbo di quello che sembra e ha chiesto ad Ivanhoe di scegliere un adepto.

Abbiamo poi i bambini (Takeshi, Karen e Tristan) che giocano spensierati, guardati a vista da papà Ivanhoe.

E infine arriva il gran finale. La battaglia tra Bellatrix la signora dei Prismi con la sua magia di manipolazione che mette in seria difficoltà Karen. Ma la tigrotta riesce a scatenare una tecnica speciale al ultimo e lo scontro finisce in parità.

Abbiamo poi un Ivanhoe che sembra aver deciso il suo adepto (mi domando quanto ci metterà Karen a capirlo XD) e ha sorpresa il nostro rosso preferito, bacia Karen per poi smazzarla di rimproveri dovuti alla sua scarsa capacità. Di sicuro il rosso sa come gestire bene bastone e carota.

E infine ecco fare la sua comparsa, la timida Faith. Questo pg appartiene alla mia amica Diaspro (vi consiglio di leggere la sua storia la sacerdotessa di Ariadonne dove Faith è l'assoluta protagonista) ed ecco che proprio con Faith, emerge un dettaglio di Tristan che forse non avevate mai notato e proprio il nostro lanciere, nervoso e preoccupato riforgia la sua convinzione di realizzare il suo sogno e vincere il torneo.

Ci riuscirà? Chi lo sa. Vi aspetto nel prossimo...

Mr Miao: solo un attimo " vestito da fiocco di neve"
io: che c'è? Ah si! Me ne stavo dimenticando. Dai pure l'annuncio

Mr Miao: a partire dal prossimo capitolo si aprono le Interviste a tutti i personaggi già apparsi nella storia. Ci sono poche regole da seguire

1) nelle recensioni dovete elencare il nome del personaggio e una domanda da fargli si possono scegliere unicamente i pg già svelati al interno della storia
2) non si possono domandare cose inerenti al proseguimento della trama o non ancora svelate (esempio non potete chiedere ad Ivanhoe chi sarà il suo adepto o a Kylar cosa gli ha detto Alion)
3) il personaggio più votato nel corso dei prossimi capitoli (a partire da questo) sarà l'ospite speciale della intervista.

Detto ciò vi lascio e vi ricordo che il 24 Dicembre, salvo problemi personali uscirà lo speciale Natalizio di Nexus Saga
buona giornata e ci vediamo presto.


  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: stardust94