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Autore: EllyPi    02/12/2020    0 recensioni
Dopo un evento sconvolgente, Murtagh si trova a scrivere di getto per schiarirsi le idee, scoprendone con sua delizia il potere guaritore. Per proseguire nel processo di ritrovamento di sé decide di sfruttare questo mezzo, mettendo sotto indagine la sua intera anima e le sue relazioni personali.
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La storia si riferisce a eventi descritti in 'Destino', perciò consiglio caldamente la lettura per comprendere i riferimenti in queste lettere del nostro benamato personaggio. Le lettere seguiranno un arco temporale piuttosto ampio relativo agli avvenimenti di 'Destino' perciò la pubblicazione delle lettere sarà parallela agli avvenimenti dall'altra parte per non essere spoiler.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Murtagh, Nasuada | Coppie: Selena/Morzan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Padre,

non so perché io stia scrivendo queste parole e soprattutto per quale motivo la mia mente mi abbia dettato di scegliere voi come destinatario, un uomo morto da ormai diciassette anni. Ma non è solo l’impossibilità di recapitarvi questa lettera a stupirmi, quanto il fatto che se foste ancora baciato dal soffio vitale quanto dirò in seguito tenterei con la più ardita forza di tenerlo lontano dalla vostra conoscenza, nonostante concerna un argomento che io, in quanto vostro erede, sarei tenuto a riportarvi per primo, addirittura davanti al mio Compagno-di-cuore-e-di-mente secondo le nostre usanze che avete voluto che imparassi. Senza ulteriore indugio, dunque, mi accingo con le prossime parole a rimuovere il velo di misteriosità sull’argomento che accennavo poc’anzi. La notte scorsa ho osservato un piccolo, anche in dimensioni corporee, neonato tra le braccia della sua stessa madre. Eppure nonostante quest’ultima sia la mia stessa moglie, e per mezzo di questo inciso vi rassicuro essere il miglior partito per un duca poiché trattandosi del Capo dei Varden (che sì, con vostro immenso orrore se foste stato ancora in vita avreste scoperto essere una donna, ma i tempi stanno cambiando. D’altronde, non siete voi stesso da imputare per aver dato il via alla loro emancipazione, strappando mia madre dalle sue funzioni di genitrice per renderla un’assassina e una spia, migliore di qualsiasi uomo che l’abbia mai preceduta in quelle mansioni?) prima e della Regina Suprema dopo la Caduta del Re Nero (perdonate i molti incisi, ma è necessario raccontare molto degli ultimi anni e la narrazione non può essere lineare, andando molti fattori a incidere in un risultato unico: anche l’uomo che avete aiutato a ribaltare e sterminare l’Ordine è caduto, e il mondo si accinge a tornare com’era prima del vostro gesto sconsiderato. A cosa è servito, vi chiedo? A vedere il vostro stesso figlio combattere contro quanto avevate conquistato?), non mi è sovvenuto potesse essere mio. Mi riterreste uno sciocco, uno sprovveduto per quanto vengo da confessare. Eppure, ho dato mostra in molteplici occasioni di non essere tale, ma anzi di avere uno spiccato senso d’osservazione e una notevole acutezza. A mie scuse, devo precisare la mia decisione a poco meno di un mese dall’unione mia e della mia sposa di vagare solitario per il paese e guarire le mie ferite, dalle più antiche e inflittemi da voi stesso alle più recenti dell’asservimento forzato su di noi (non serve che vi spieghi in quanto Cavaliere come il sottoscritto di chi si componga questo pronome) a Galbatorix. L’ho lasciata sola, affidandola a un destino migliore, dopo aver trascorso una e una sola notte con lei, in cui avrei potuto prestare attenzione come insegnatomi durante il periodo di fioritura in uomo, e ancora una volta mi dimostro sconsiderato e le mie azioni erano contraddittorie rispetto alle mie intenzioni sin dal principio. Come è naturale, tra due persone che si amano ardentemente (sì, padre: io amo profondamente la mia sposa, che lo crediate o no. Anche prima del matrimonio avrei dato la vita per lei. Avete mai provato la stessa cosa? Non certo per mia madre, evidentemente, vista la vita misera a cui l’avete costretta, tanto da spingerla a tradirvi con un altro uomo. Le donne sono meno volubili degli uomini, differentemente da quanto ci è insegnato, ho avuto modo di scoprire negli anni. La loro determinazione è volta all’autoconservazione, dando loro una forza d’animo particolarissima.) abbiamo creato quella notte una vita, una nuova vita. Tuttavia, ne ero totalmente ignaro, fino alla nascita del bambino. Riportato allo scoperto dallo stesso amore che mi aveva soffiato lontano sulle ali del mio drago, sono tornato da lei e l’ho incontrato. Vostro nipote, mio figlio, Finiarel Ruaidhrì. Murtaghsson, non avrei mai pensato di sentirlo pronunciare se non sulla prole di un omonimo. Tutt’ora mi sembra tutto così assurdo e crudele. Mi ero ripromesso di non tramandare il nostro sangue maledetto, e con esso la nostra dannata reputazione. Un bambino non dovrebbe essere macchiato di tali lordure addirittura davanti da aver potuto pronunciare le prime parole, o aver impugnato una spada per offendere qualcuno. Con amarezza aggiungo a quanto appena scritto, come lo sono stato anche io. Ma non sono da biasimare, non totalmente poiché ho aggiunto una discreta dose di peccati personalmente alla nomea. Al contrario, quella piccola creatura è nata in un mondo diverso, o così spero per lui, in cui non dovrà essere costretto a muovere nemmeno un passo contro la sua volontà e i suoi principi morali autodeterminati. È questo punto che lo rende diverso da me, e rende me tremendamente triste: anche nella libertà sarà perseguitato dalle azioni dei suoi antenati. Credevo di essere la vittima, eppure ne ho generata una. Sono diventato voi? È forse per questo motivo che vi scrivo questa lettera, anche se non la leggerete mai, per raccontarvi quanto io sia simile a mio padre e non solo in aspetto, ma anche nella sfortuna di essermi ritrovato un figlio che non avrei voluto?

Anche se la mia mela non è caduta lontano dal vostro albero, ho tuttavia una certezza: mentre voi non mi avete accettato sin dal principio e avete continuato a rimpiangermi anche dopo la mia nascita, sembra che io mi stia muovendo fuori dalla paura che mi rendeva cieco, convincendomi a non voler crescere quel fragile frutto della mia carne, per accettare la paternità. Il mio Compagno mi ha fatto ragionare, mi ha convinto ad accettare questa sfida: mio figlio sarà la mia redenzione. Sarò suo padre e terrò il mento alzato ogni volta lo nomineranno, con orgoglio. E rispetterò sua madre, a differenza vostra che avete sempre abusato della vostra sposa che è stata forse l’unico essere ad avervi mai amato (anche in questo abbiamo avuto un destino uguale: Nasuada, mia moglie, è stata la prima e unica persona a vedere oltre al mio nome dal principio. Eppure io ho potuto offrirle la certezza che ci fosse del buono al di là delle orribili azioni a cui ero costretto), seppur per poco.

 

…Ora capisco perché vi sto raccontando di mio figlio nonostante la paura che l’incubo che eravate possa ritornare realtà e distruggere la mia nuova famigliola, dunque! Scrivere è utile a scovare il nocciolo di un pensiero verso cui ruotiamo in una spirale, ma che non raggiungeremmo mai senza questo utile mezzo.

 

Devo lasciarvi ora, devo ritornare ai miei doveri verso le persone che amo.

 

Vi scriverò sicuramente nuovamente, per raccontarvi di vostro nipote e perché possiate schiarirmi le idee come quest’oggi. Per la prima volta nella mia vita vi ringrazio.

 

A presto,

Murtagh.

  
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