Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: Black Panther    22/08/2009    13 recensioni
"Potrei ucciderti in qualsiasi momento."
Sakura sobbalza nel sentire il sussurro di Sasuke vicino al suo orecchio destro; per un breve momento non sa neanche lei cosa rispondere. Forse quella sarebbe davvero la soluzione migliore per tutti: lui sarebbe libero di andare dovunque voglia e lei smetterebbe finalmente di soffrire.
"Non lo farai." risponde, improvvisamente sicura di se stessa. Naruto ha speso anni ad allenarsi per riportarlo indietro, a cercarlo per mantenere la sua promessa: non sarà lei a mandare in aria in pochi minuti tutti quegli sforzi. Lo riporterà a Konoha, volente o nolente, com'è giusto che sia. "Posso fermarti da un momento all'altro e lo sai anche tu, Sasuke."
"Davvero?" si limita a ribattere lui con tono educato e scettico, come se non credesse a una sola parola. Senza abbassare la guardia e continuando a tenere puntata la kusanagi contro la schiena della ragazza continua: "Io sono più forte di te."
"È vero, ma ormai cosa vuoi che importi? Tu sei cieco." risponde Sakura senza riuscire a trattenersi.
[La pioggia nel pineto: terza classificata a parimerito con Sisya al "SasuSaku Contest" indetto da Ainsel e Annaky sul forum di EFP.
E sanno per qualche motivo che basta vedere: Quarta Classificata al “Flash contest” indetto da Domi_chan sul forum di EFP.]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
   >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Credo che questa sia la one-shot più lunga e complicata che io abbia mai scritto. Non ho mai trovato cosìtante difficoltà nell'immedesimarmi in Sasuke e Sakura, cosa che in genere riesco a fare abbastanza facilmente scrivendo. Sono stata vicina a questa storia giorno e notte pur di riuscire a completarla in tempo per la scadenza del contest, ho riscritto decine di volte lo stesso pezzo finché non è venuto fuori come l'ho immaginato: alla fine della storia, le emozioni, i sentimenti provati da Sasuke e Sakura sono diventati anche i miei. Malgrado tutte le difficoltà sono davvero fiera di questa storia e posso dire senza falsa modestia che secondo la mia opinione è la SasuSaku migliore che io abbia mai scritto, per questo spero possa piacere anche a voi.
In questa storia ho cercato di mostrare il lato umano di Sakura, mettendo da parte il suo essere una kunoichi, anche se a volte la sua natura prende il sopravvento, mentre per Sasuke ho fatto esattamente il contrario: lui vuole solamente essere un ninja ma, come tutti gli esseri umani, non può evitare di provare emozioni.





A Lucy perché è una delle persone migliori che ho avuto
la fortuna di conoscere in quasi due anni di permanenza su EFP,
perché è la mia sorellona sulla quale posso fare affidamento per ogni cosa,
perché ha sopportato le mie ansie pre-risultati,
perché ancora non so che abbia in mente di fare ma le voglio bene anche per questo (L).
Perché voleva tornare a leggere SasuSaku sul fandom italiano
e io l'ho accontenta: questa storia é tutta per te, Lucy.
Spero che possa diventare speciale per te, esattamente come ha fatto per me.







La pioggia nel pineto




Alza gli occhi al cielo, sperando di intravedere il sole totalmente coperto dalle nuvole; riesce a sentire l'odore della pioggia nell'aria e questo non le piace, complicherebbe troppo le cose.
Riporta lo sguardo sul sentiero davanti a sé, osservando attentamente il profilo di Sasuke: non c'é niente da fare, persino in quelle condizioni resta comunque il ragazzo più bello che abbia mai visto. Le cicatrici impresse sul suo volto non fanno altro che conferirgli un aspetto ancora più attraente, nonostante ogni volta che il suo sguardo cade su esse prova una familiare fitta al cuore.
Evita con tutte le sue forza di incontrare con i suoi occhi verdi quelli del ragazzo, non sopporterebbe ancora una volta la delusione che inevitabilmente proverebbe non vedendo quel nero cupo che tanto ama.
"Sta per piovere."
Il suono della voce di Sasuke la distrae dai suoi pensieri, facendola tornare bruscamente alla realtà.È stupita che lui abbia interrotto il silenzio per primo; anni prima avrebbe fatto salti di gioia perché qualcosa di simile potesse accadere. Sorride debolmente ricordando quei giorni per poi concentrare la sua attenzione sul ragazzo: la sua espressione è imperturbabile, come sempre.
"Sì, probabilmente pioverà, forse è il caso di lasciare perdere." risponde, sperando che per una volta lui decida di darle retta. È troppo pericoloso fare quello che lui ha in mente con la pioggia, ha paura che possa farsi seriamente male.
"No."
Sakura sobbalza lievemente avvertendo il tono secco della voce dell'altro; sente poche lacrime dispettose scivolare lungo le sue guance, ma le asciuga rabbiosamente con il palmo della mano destra. Non c'è niente da fare, lui non cambierà mai: è ancora piùinsopportabile di quando ha abbandonato Konoha.
"Avrei dovuto ascoltare Naruto, è stata una follia venire fin qua." continua, ripensando alle parole dell'amico quando gli aveva confessato i programmi di Sasuke per quel giorno. Accidenti a lei, non avrebbe dovuto lasciarsi convincere ad accompagnarlo, eppure non è riuscita a dirgli di no quando lui gliel'ha chiesto. Beh, più che altro gliel'ha ordinato, ma d'altra parte sarebbe stato anche peggio lasciarlo andare da solo.
"Nessuno ti trattiene, sei libera di tornare da lui."
Sakura scuote la testa, irritata: Sasuke non ha capito niente, come al solito. Non ha alcuna intenzione di tornare a Konoha, per fare cosa, poi? Continuerebbe a pensare a lui per tutta la durata del viaggio di ritorno e anche una volta giunta al villaggio non riuscirebbe a liberarsi dalla preoccupazione per quello che potrebbe succedergli. Preferisce restare là, sebbene la vista di Sasuke così tranquillo inizi a darle sui nervi: che diamine, come fa a non notare che è preoccupata per lui?
"Torniamo a Konoha." esclama in tono fermo: questa volta non è disposta ad accettare un no come risposta. Sasuke è sempre stato un incosciente, ma non gli permetterà di farsi del male del solo, sebbene sembri essere la cosa in cui riesce meglio.
Sakura cerca con tutte le sue forze di non pensare troppo al tono di voce con cui Sasuke le ha detto di tornare da Naruto... sembrava esprimere qualcosa di più della solita indifferenza. Per un solo insignificante momento si ritrova a pensare che forse il ragazzo potrebbe essere geloso del rapporto che si è instaurato tra lei e quel baka durante la sua assenza... in fondo, non è stata l'unica a notare che non sembra esserne molto contento. Scuote la testa, dandosi dell'illusa: per quale motivo Sasuke dovrebbe non approvare l'amicizia nata fra lei e Naruto?
"Stai zitta."
Sente la rabbia invadere ogni parte del suo corpo e per un momento vorrebbe avvicinarsi a Sasuke e dargli un pugno in faccia con tutta la forza di cui dispone. Controllandosi a stento, cammina fino a raggiungere un albero poco distante da lei per poi centrare in pieno la sua corteccia e farne volare le schegge in tutte le direzioni, senza riuscire a placare del tutto la sua rabbia. Dannazione, non è più quella stupida ragazzina di dodici anni disposta a tutto pur di farsi notare da lui; è cresciuta, ha affrontato varie difficoltà uscendone vincente, è maturata, eppure tutto questo sembra non contare niente per lui.
Sasuke rimane immobile ad ascoltare il rumore prodotto dai pezzi distrutti dell'albero senza mostrare nessuna particolare espressione sul volto. Sa di avere ferito Sakura dicendole di stare zitta in quella maniera brusca eppure non si sente minimamente in colpa - perchè quella minuscola fitta che ha provato subito dopo avere parlato non può essere di certo dispiacere, no-.
Per lei è facile parlare, limitarsi a dirgli che è meglio tornare a Konoha; non è lei ad essere diventata cieca, non è lei ad avere perso la vista in un ultimo, disperato tentativo di ottenere giustizia, quella giustizia che gli è sempre stata negata insieme alla felicità. Non è lei ad avere visto suo fratello morire sotto i suoi occhi per poi scoprire che era innocente, di avere ucciso l'unica persona che aveva a cuore la sua felicità. Non è lei ad avere scoperto che quel clan tanto amato in realtà non era nient'altro che un insieme di ninja che progettavano un colpo di stato ai danni di Konoha.
Certo che no, Sakura si è limitata a restare in quello stupido villaggio e ad allenarsi per riportarlo indietro credendo di sapere cos'era meglio per lui, Sasuke. Probabilmente avrà pianto per il suo abbandono, si sarà disperata, avrà creduto di non avere più alcuna ragione per andare avanti, di avere conosciuto il vero dolore a causa della sua perdita.
No, lei non ha la minima idea di quello che lui ha passato. D'altra parte, come potrebbe averla essendo all'oscuro di tutto? Sasuke scuote la testa, irritato: non sarà certo lui a spiegarglielo.
In quel preciso momento, il ragazzo avverte le prime gocce di pioggia bagnargli il volto. Alza la testa verso il cielo come se sperasse di potere intravedere le nuvole anche per un solo istante per poi rimproverarsi per quella debolezza. È ovvio che non riuscirà a vederle, esattamente come non vedrà ma più gli occhi verdi di Sakura posarsi su di lui.
Un odore intenso colpisce le sue narici: sembra il profumo della pioggia unito a quello dell'erba umida e delle foglie bagnate dall'acqua. Non gli è mai piaciuta la pioggia: è fredda e rende difficoltosi gli allenamenti, per questo anni prima non era riuscito a capire cosa ci trovasse di positivo Sakura quando gli aveva confessato di adorarla. Eppure ora che si trova in piedi sotto la tempesta con la testa rivolta al cielo capisce finalmente cosa la ragazza intendeva dirgli: la pioggia ha davvero il suo odore.
Sasuke riesce ad avvertire lo sguardo di Sakura su di sè; anche se non può vederla, è sicuro che in quel momento lei stia guardando nella sua direzione. Rimane fermo per alcuni istanti in quella scomoda posizione per poi esclamare: "Attaccami."
La ragazza si limita ad osservalo per alcuni secondi, cercando di capire il perché di quella strana richiesta. Lei non ha alcuna intenzione di attaccarlo, resterà lì il tempo necessario a Sasuke per effettuare il suo allenamento, verificando che non si faccia troppo male, per poi riportarlo a Konoha, volente o nolente.
"Attaccami." ripete Sasuke, non ottenendo nessuna reazione da parte di Sakura. Èper questo motivo che l'ha portata con sé, per combattere contro di lei.
"No." risponde la ragazza; per quando sia ancora arrabbiata con lui per la sua reazione di poco prima è decisa a non dargli retta. Poche settimane prima avrebbe accolto con gioia l'occasione di potere dimostrare a Sasuke il suo miglioramento, ma uno scontro fra loro due in quelle condizioni è impensabile: come potrebbe Sasuke difendersi dai suoi colpi?
"Insopportabile."
In quel momento la sente: la rabbia provata poco prima non era nulla in confronto a quella avvertita nei pochi istanti impiegati da Sasuke per pronunciare quella parola. Ora capisce come deve essersi sentito Naruto le volte in cui ha lasciato che il Kyuubi prendesse il sopravvento su di lui: è sicura che se anche lei avesse un demone nascosto dentro il suo corpo potrebbe trasformarsi in qualcosa di assolutamente letale.
Avverte il desiderio di colpire il ragazzo che è in piedi davanti a lui, di cancellargli dal volto quella sua espressione imperturbabile, di farlo soffrire come lui ha fatto con lei andandosene da Konoha.
Questa volta non si è neanche preso il disturbo di finire la frase, l'ha catalogata con una sola parola. Insopportabile. "Ovvio che mi consideri così." pensa improvvisamente Sakura, realizzando come deve apparire agli occhi del compagno di squadra. "In fondo io cosa sono? Solamente una stupida ragazzina innamorata di lui, come quasi tutte le kunoichi del villaggio, che è finita nel suo stesso team e con cui deve per forza essere gentile. Una stupida ragazzina disposta a fare tutto e di più per lui, persino ad aiutarlo in quegli suoi stupidi propositi di vendetta. Poco importa che io sia maturata per lui, tutti gli allenamenti a cui mi sono sottoposta pur di non essere più un peso per nessuno, per aiutare Naruto a riportarlo a Konoha. Ovvio che non gli importi del fatto che ho continuato a piangere per lui, perchè dovrebbe interessargli? Lui non ha chiesto niente di tutto ciò."
Subito dopo, inizia a correre il più velocemente possibile, dimenticandosi di tutto: non le importa della pioggia che le sferza il volto, del fatto che Sasuke non sia in grado di difendersi dai suoi colpi. Alza il pugno destra pronta a colpirlo; per una volta non ragazzina, non kunoichi ma semplicemente donna: una donna offesa dall'uomo che ama che vuole vendetta.
Sasuke sente il rumore dei passi di Sakura sul terreno, accentuato dalle pozzanghere formatesi in seguito alla pioggia che ancora continua a cadere. Capisce di essere riuscito nel suo intento, di averla convinta ad attaccarlo: si rende conto di averla ferita definendola "insopportabile", eppure non se ne pente, visto quella è stata la spinta necessaria per darle la forza di combattere contro di lui. Con la mente ritorna a una situazione analoga avvenuta anni prima, durante l'esame dei chunin: si ricorda di come Sakura fosse preoccupata di non essere all'altezza delle aspettative dei suoi compagni di squadra e di come lui l'avesse consolata ricordandole che la sua conoscenza dei genjutsu fosse la migliore all'interno del loro team. Questa volta non è servito un complimento per ridarle la fiducia bensì un insulto: è davvero cambiata.
Sasuke emette un breve sorriso prima di tornare a concentrarsi sui passi di Sakura; è seccato di non poterla vedere, parare i suoi colpi sarebbe stato facile come bere un bicchiere d'acqua. Odia essere costretto a dovere usare gli altri sensi per tornare a combattere come un vero ninja eppure sa di non avere altra scelta: senza la vista, è impensabile avere le stesse capacità di un tempo.
Avverte un piccolo spostamento d'aria vicino alla parte destra del suo volto e, automaticamente, muove gli occhi in quella direzione, capendo che è là che Sakura concentrerà il suo attacco. Seccato di essere caduto di nuovo in quella trappola, fa per alzare il pugno destro sperando di riuscire a parare quello di Sakura quando, senza avere neanche il tempo di portare a termine il suo piano, sente qualcosa di pesante colpirlo in volto e mandarlo a diversi metri di distanza dal punto in cui si trovava.
Rimane disteso sul terreno per alcuni secondi, sentendo pulsare dolorosamente la guancia destra; pochi attimi dopo essersi rimesso in piedi, avverte qualcosa di caldo scivolare lungo il suo volto. Si passa una mano sul viso per poi avvicinarla alla bocca, in modo da sentire il sapore del sangue. Strano, non avrebbe mai creduto che quella ragazzina sarebbe riuscito a ferirlo con un solo colpo, evidentemente l'ha sottovalutata. Eppure c'è ancora qualcosa che non lo convince: l'ha davvero attaccato con tutta la sua forza?
"Sei soddisfatto ora?"
La voce di Sakura interrompe il silenzio calato su loro due; le dispiace avere colpito Sasuke eppure sa di avere fatto la cosa giusta: lui si merita una lezione dopo tutto quello che ha combinato e, in fondo, sa fin troppo bene che quello è l'unico modo per dimostrargli di essere cambiare in quei tre anni in cui sono stati lontani.
"No."
Sentendo il diniego di Sasuke, si irrigidisce, stupita. Non sa bene per quale motivo, ma all'improvviso sente l'aria che la circonda diventare più fredda, di certo non a causa della pioggia che continua a scrosciare imperterrita. Se qualcuno glielo chiedesse non saprebbe spiegare le sensazioni che prova in quel momento tuttavia è sicura che qualcosa di molto importante stia per accadere. Si mette sulla difensiva, come se si aspettasse di venire attaccata da un momento all'altro e, con voce circospetta, risponde: "Perchè?"
"Non mi hai attaccato con tutte le tue forze." ribatte Sasuke, notando il cambiamento nel tono di voce di Sakura. Che abbia capito quello che ha intenzione di fare?
Non ottenendo nessuna risposta da parte della ragazza capisce di avere indovinato: era certo che lei non sarebbe riuscita a dargli un pugno utilizzando tutte le sue energie al primo tentativo nonostante lui avesse fatto del suo meglio per farla arrabbiare. Èsicuro che lei si comporti così perchè ormai lui è diventato cieco: non può difendersi dai suoi colpi, quindi perchè attaccarlo come avrebbe fatto in condizioni normali?
Controlla la rabbia che sente divampare dentro di sé; è deciso a dimostrarle che si sbaglia, che se vuole lui può essere ancora la persona più pericolosa che minaccia la sua vita e quella di tutti gli abitanti di Konoha. Concentra il chakra nelle piante dei piedi e inizia a risalire velocemente il tronco di un albero per poi saltare con grazia di ramo in ramo. Atterra delicatamente dietro la ragazza e allunga entrambe le braccia davanti a sé per accertarsi di essere veramente nel posto giusto; le sue mani sfiorano i fianchi di Sakura che sente il suo cuore battere più forte del dovuto. Non riesce a capire cosa abbia intenzione di fare Sasuke tuttavia la sua sensazione di trovarsi in grave pericolo aumenta improvvisamente.
"Assurdo." pensa, cercando di convincere il suo cuore che non c'è alcun bisogno di pompare il sangue così furiosamente. È consapevole che la presenza delle mani del ragazzo sui suoi fianchi non le dispiaccia affatto e spera con tutte le sue forze che le guance non siano diventate dello stesso colore dei capelli a causa dell'imbarazzo.
Sasuke rimane in quella posizione per alcuni istanti, aumentando ancora di più la presa. Anche se non può vederla, è sicuro che le guance di Sakura si siano imporporate e per un solo momento si domanda cosa succederebbe se lui le toccasse per sentire se sono effettivamente calde. Vincendo quello strano impulso del tutto inspiegabile per lui, dopo vari tentativi - dannati occhi - estrae con la mano destra la kusanagi che tiene ancorata alla shimenawa stretta intorno alla vita e ben nascosta sotto il mantello che indossa.
Per un attimo negli occhi verdi di Sakura brilla un lampo di comprensione: che abbia capito le intenzioni di Sasuke? Dentro di sé ha l'orribile sensazione di rivivere la scena avvenuta nel covo di Orochimaru con un'unica differenza: quella volta Naruto si trovava al suo posto. Rimane immobile mentre il ragazzo le punta spada contro la schiena in un arco di tempo che a lei sembra interminabile, bisbigliando un debole: "Che cosa stai facendo?" Sa benissimo che se volesse potrebbe disarmarlo con facilità e riportarlo a Konoha senza troppi problemi, eppure qualcosa la trattiene dal farlo.
Per tutta risposta, Sasuke si limita a puntare a stringere ancora di più la kusanagi, come se temesse di vederla fuggire dalle sue mani da un momento all'altro. Cerca di avvicinare come meglio può la sua bocca all'orecchio destro della ragazza e nel fare ciò la sua guancia finisce nello strusciare involontariamente contro quella dell'Haruno. Ricorda bene i contatti fisici che aveva con lei anni prima, tutti i suoi abbracci: gli davano la sensazione di essere ancora vivo, di non dovere andare avanti solo per potere a termine la sua vendetta. Riuscivano a trasmettergli calore mentre ora neanche quel debole contatto sembra sufficiente per riuscire a sciogliere il gelo che ha avvolto il suo cuore.
Sakura viene avvolta da un'ondata di nausea che cancella la sensazione di pericolo provata qualche istante prima, l'ultimo istinto di sopravvivenza ancora presente in lei: è stanca di combattere per qualcosa di irraggiungibile, stanca di lottare per un desiderio ormai diventato impossibile da realizzare. Sasuke è tornato a Konoha, vero, ma è più che evidente che non è quello che lui desidera veramente. L'ha capito fin da subito, fin da quando ha visto il corpo del ragazzo steso a terra, pieno di ferite, fin da quando ha cercato di incontrare lo sguardo del ragazzo per dirgli che andava tutto bene, che i ninja medici del villaggio sarebbero riusciti a rimetterlo in sesto e non ha visto altro che due lunghi tagli incisi proprio sopra i suoi occhi. Tutto nell'espressione del ragazzo sembrava urlare non Konoha.
Sakura ha fatto del suo meglio per ignorare tutti quegli indizi, quel presentimento che le suggeriva che Sasuke non sarebbe rimasto a lungo con loro perché non era quello che lui voleva. Eppure ora è stanca di fingere: inutile negare la realtà, Konoha non è il posto adatto a lui. Sa quello che sta per succedere: fra pochi secondi Sasuke la trapasserà con quella spada per poi andarsene indisturbato da Konoha. E lei cosa farà? È veramente disposta a permettere che questo accada?
"Potrei ucciderti in qualsiasi momento."
Sakura sobbalza nel sentire il sussurro di Sasuke vicino al suo orecchio destro; per un breve momento non sa neanche lei cosa rispondere. Forse quella sarebbe davvero la soluzione migliore per tutti: lui sarebbe libero di andare dovunque voglia e lei smetterebbe finalmente di soffrire.
"Non lo farai." risponde, improvvisamente sicura di se stessa. Naruto ha speso anni ad allenarsi per riportarlo indietro, a cercarlo per mantenere la sua promessa: non sarà lei a mandare in aria in pochi minuti tutti quegli sforzi. Lo riporterà a Konoha, volente o nolente, com'è giusto che sia. "Posso fermarti da un momento all'altro e lo sai anche tu, Sasuke."
"Davvero?" si limita a ribattere lui con tono educato e scettico, come se non credesse a una sola parola. Senza abbassare la guardia e continuando a tenere puntata la kusanagi contro la schiena della ragazza continua: "Io sono più forte di te."
"È vero, ma ormai cosa vuoi che importi? Tu sei cieco." risponde Sakura senza riuscire a trattenersi. "Non sei più in grado di fare del male a nessuno, è proprio per questo che sei stato riammesso a Konoha dopo tutto quello che hai combinato. Per compassione." continua, sincera e spietata come solo una donna arrabbiata con l'uomo che ama sa essere. Subito dopo, si libera dalla presa del ragazzo e si volta nella sua direzione per poterlo guardare in faccia: vuole vedere la reazione alle sue parole.
Per l'ennesima volta nell'arco della sua breve vita, Sasuke lo sente: avverte qualcosa spezzarsi dentro di sé. Non che gli importi molto per quale motivo sia stato riammesso in quel villaggio visto che non è nei suoi piani restarci a lungo tuttavia la rivelazione di Sakura riesce a scuoterlo e a fargli provare sentimenti diversi dalla rabbia che lo ha portato a volere vendicarsi di Danzo.
Ricorda bene l'ultima cosa che è riuscito a vedere con i suoi occhi prima di diventare cieco: il volto preoccupato di Sakura. Stava combattendo contro Danzo e tutto sembrava procedere per il meglio, grazie anche all'aiuto di Suigetsu, Karin e Juugo per cui si era distratto solo per un insignificanteistante. Aveva visto Sakura e Naruto combattere contro una delle guardie del corpo di Danzo e la ragazza girarsi improvvisamente nella sua direzione gridando: "Attento, Sasuke!" Non aveva fatto in tempo a riportare la sua attenzione nel campo di battaglia; quando si era voltato di nuovo nella direzione del suo nemico era ormai troppo tardi. Aveva sentito gli occhi bruciare tremendamente e di colpo si era ritrovato immerso nell'oscurità. Solamente in seguito gli avevano spiegato quello che era avvenuto: Danzo aveva approfittato del suo attimo di distrazione per attaccarlo e il suo colpo l'aveva privato della vista. Purtroppo i ninja medici di Konoha non erano riusciti a intervenire in tempo per limitare i danni, come gli aveva spiegato unapiangente Sakura - per lo meno, lui era sicuro che stesse piangendo. Anche se non era in grado di vederla lo si capiva dal suo tono di voce.
"Ipocriti, ecco quello che sono." si ritrova a pensare Sasuke con improvvisa amarezza. Anche se ovviamente non gli importa niente di quello che pensano i ninja di Konoha su di lui non può fare altro che sentirsi amareggiato. Dannati ipocriti.
Sakura si morde nervosamente un labbro; si è già pentita di avere rivelato la verità a Sasuke. Gli lancia un'occhiata esitante, senza rimanere sorpresa quando nota la sua solita espressione imperturbabile: lui è fatto così, sa nascondere bene le sue emozioni. Ciò non vuol dire che non soffra, purtroppo, anche se lei vorrebbe che fosse davvero così.
"Sasuke..." inizia, esitante.
"Non mi importa." la interrompe lui, brusco come sempre. "Potete pensare quello che volete, non mi interessa. Rimarrò qua giusto il tempo necessario per allenarmi e poi me ne andrò. E neanche tu riuscirai a fermarmi." aggiunge, mettendosi sulla difensiva.
Andrà in cerca di Suigetsu, Karin e Juugo e, una volta trovati, scoverà Danzo con loro, ovunque si sia cacciato, per ucciderlo definitivamente. E dopo... dopo cosa farai, Sasuke?
Sentendo queste parole, Sakura avverte un tuffo al cuore: avrebbe dovuto aspettarselo, lui non ha intenzione di restare a Konoha. Probabilmente si riunirà con i compagni del suo nuovo team per portare a termine la sua vendetta nei confronti di Danzo. E lei cosa farà? Tenterà di fermarlo esattamente come tre anni prima? No, non lo farà; non gli darà l'occasione di andarsene. Ha detto che resterà il tempo necessario ad allenarsi... bene, lei farà tutto il possibile per convincerlo a rimanere a Konoha anche dopo.
Sakura alza gli occhi al cielo e, vedendo come abbia smesso di piovere e come il sole abbia preso il posto delle nuvole, le viene in mente un'idea; lancia un'occhiata a Sasuke e lo vede intento a cercare di rinfilare la kusanagi dentro la shimenawa. Muove velocemente un passo verso di lui e inizia a concentrare il chakra nella mano destra chiusa a pugno, esclamando: "Questa volta userò tutta la mia forza."
Un lampo di comprensione attraversa gli occhi di Sasuke e, intuendo le intenzioni dell'Haruno, annuisce brevemente, pronto a cercare di parare un altro colpo. Questa volta non riesce a sentire il rumore provocato dai passi della ragazza sul terreno bagnato dalla pioggia e neanche uno spostamento d'aria vicino al suo volto. No, questa volta avverte la presenzadi Sakura: anche se non può né sentirla né vederla quando lei sta per colpirlo nuovamente riesce a intuire il momento giusto per evitare il pugno. Scarta il destro della ragazza con disarmante facilità, come avrebbe fatto prima di perdere la vista.
"Ce l'hai fatta!" esclama Sakura, gettandogli le braccia al collo, sinceramente felice per lui. Adesso ne è sicura: vale la pena continuare ad amarlo. Perchè lui sarà sempre scorbutico e asociale ma nessun altro sa farle provare le emozioni che avverte quando stanno insieme.
"Avevi qualche dubbio?" mormora gelido come sempre Sasuke senza scansarla. Ancora non è così convinto di volere rimanere a Konoha per sempre ma di una cosa è sicuro: oltre che gli allenamenti, ora ha un altro motivo per restare in quel villaggio: Sakura.





Terza classificata al "SasuSaku Contest" indetto su EFP da Ainsel e da Annaky



Giudizio di Ainsel:

Correttezza grammaticale: 9/10
Originalità: 9/10
IC dei Personaggi: 9/10
Trattazione della coppia: 9/10
Totale: 36

Una SasuSaku con i fiocchi ed i controfiocchi, decisamente.
Sono sempre felice di scoprire che c'è ancora qualcosa che scrive con il mio amato stile "compatto" fatto di frasi lunghe ed articolare gestite con un ottimo uso della punteggiatura, in netta opposizione a quei periodi dove si trovano decine di brevi frasi con due, tre parole subito seguire da un punto.
Anche l'IC dei personaggi merita un voto quasi pieno, ho apprezzato molto il modo realistico in cui sei riuscita a rappresentare Sasuke e Sakura, senza cadere mai in banalità e stravolgimenti di caratteri.
Lui non si risveglia magicamente innamorato di lei, ma sviluppa i suoi sentimenti in modo graduato, attraverso la rabbia ed il dolore, e grazie all'infinita perseveranza di Sakura.
Ad essere onesta uno dei finali del manga che mi ha sempre spaventato di più è proprio quello in cui Sasuke perde in modo irreparabile la vista. Sarà che la cecità in sè ad avermi sempre terrorizzato è una fobia infantile che ancora mi porto dietro, sarà che proprio non me la sento di vedere Sasuke ridotto in quello stato. Mentirei se ora dicessi che grazie alla tua storia persino un'eventualità così mi appare rosea, ma è vero che perlomeno non mi sembra più così insopportabile.
Perché come hai perfettamente descritto Sakura avrebbe forza e determinazione per aiutarlo a superare quella difficoltà.




Giudizio di Annaky:

Correttezza grammaticale: 9/10
Originalità: 9/10
IC dei personaggi: 8/10
Trattazione della coppia: 9/10
Totale: 35

Bene,questa fanfiction mi è piaciuta! A partire dal titolo, che mi ha del tutto incuriosita (e anche terrorizzata, dato che, avendo avuto gli esami di maturità, D'annunzio era diventato l'eroe dei miei peggiori incubi).
Mi è piaciuto molto l'inizio della vicenda, l'atmosfera e lo sviluppo della storia...Questa voglia di mettersi alla prova nonostante le difficoltà, la voglia di superarle insieme...e di riuscirci.
Lo ammetto, la fine mi ha delusa un po', a mio parere è calata di tono rispetto al resto, forse avrei preferito un finale più angst o più "aperto"...ecco perché ho deciso di dare due punti in meno per quanto riguarda l'IC.
Per il resto, come ho già ribadito, la fanfiction si é dimostrata interessante, al pari dell'episodio trattato, che diventa significativo per la coppia.



Ovviamente, tutti i miei complimenti vanno a terrastoria, prima classificata (Ale, tesoro, sono davvero contenta per te. Ti sei pienamente meritata questa vittoria, goditela!), a sunie a Sae, seconde classificate a pari merito (due ottime scrittrici che hanno tutta la mia stima) e a Sisya che ha condiviso il terzo gradino del podio con me ^^
Nient'altro da dire, ci si senti alla prossima storia (che quasi sicuramente sarà SasuSaku, conoscendomi XD): ogni recensione, consiglio, critica o suggerimento sarà ben apprezzato, come sempre. Spero che abbiate amato la storia almeno un decimo di come ho amato io scriverla (L)
 
   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Black Panther