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Autore: Freaky_Frix    04/12/2020    0 recensioni
Dal testo: "La notte prima aveva piovuto (l’erba era bagnata) ma il sole era caldo e piacevole, e i soliti schiamazzi della gilda erano stranamente concilianti, come una dolce ninnananna. Lucy si stiracchiò per bene, socchiudendo gli occhi quel tanto che bastava per incontrare l’azzurro sopra di lei, ma al suo posto trovò un paio di iridi scure."
Buona lettura!
[Questa one-shot partecipa alla #naluweenweek2020!]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Happy, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Naluween Week 2020'
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Giusto un assaggio

Giusto un assaggio

L’estate era ufficialmente finita, tutto lo annunciava: l’aria fresca, le foglie ammassate alla base degli alberi e le nuvole, sempre più frequenti e pesanti. Eppure, quella domenica a Magnolia c’era il sole.

La notte prima aveva piovuto (l’erba era bagnata) ma il sole era caldo e piacevole, e i soliti schiamazzi della gilda erano stranamente concilianti, come una dolce ninnananna. Lucy si stiracchiò per bene, socchiudendo gli occhi quel tanto che bastava per incontrare l’azzurro sopra di lei, ma al suo posto trovò un paio di iridi scure.

«Natsu, perché mi fissi?» chiese.

«Sono venuto a svegliarti, la grigliata è iniziata!»

Il ragazzo sorrideva, come suo solito, ma negli occhi gli si leggeva la sua solita ingordigia.

Lucy non poté fare a meno di ricambiare il suo sorriso: era contagioso, e l’odorino che sentiva gli dava ragione.

Il Master aveva deciso di organizzare una festa in onore di Gajeel e Levy, che da lì a poco sarebbero diventati genitori, sfruttando il festival del raccolto e il parco, che si era riempito delle tovaglie da picnic di Fairy Tail e degli stand dei commercianti.

La ragazza lanciò un’occhiata alla coppia: erano un po’ lontani rispetto a loro, impegnati in una conversazione con Alsack e Bisca.

Cose da genitori, immagino, pensò.

La mano tesa di Natsu la riportò al motivo per cui era stata svegliata.

«Dai-i, ho fame» piagnucolò il ragazzo, agitandogliela davanti.

Lucy sbuffò, afferrandola e tirandosi su.

«Sei sempre il solito! Pensi solo a mangiare!»

«Il cibo è il sale della vita!» le disse Happy, svolazzandole intorno. «Però è anche vero che ogni tanto Natsu potrebbe assaggiare anche altro» continuò, lasciandosi scappare un sorrisetto.

Lucy lo guardò confusa. Che dice?

Ma prima che potesse chiederglielo l’Exceed si allontanò, puntando verso il cielo.

«Bravo, scappa. Ti faccio vedere io, quando ti acchiappo!» mormorò Natsu, lo sguardo puntato sul barbecue dall’altra parte dello spiazzo.

«Natsu, è tutto ok?»

Il ragazzo annuì distrattamente, per poi cominciare a camminare.

«Sbrighiamoci, o quell’ingordo di Gray si mangerà tutto.»

Lucy annuì, poco convinta, e mentre lo seguiva tra la folla si rese conto con sorpresa di una cosa: non le aveva lasciato la mano. Stavano camminando mano nella mano, come se fosse stata una cosa normale. Come se fossero stati…

Non è possibile, no. È distratto per qualcosa. Non c’è altra spiegazione.

♥♥♥♥♥

Mezz’ora dopo erano entrambi sulla loro tovaglia ingombra di piatti vuoti, Natsu sdraiato con le braccia dietro la testa e Lucy seduta, con il quaderno sulle ginocchia. Lavorando come assistente per Jason aveva imparato che un bravo giornalista (o scrittore) si porta sempre dietro un quaderno, per prendere nota di quello che accade.

Ma cos’era successo veramente? Lui le aveva davvero tenuto la mano? Sul foglio, la risposta: una fila ordinata di ‘no’. Non poteva essere, ecco tutto. A Natsu Lucy non interessava in quel senso. Il problema era che lei non riusciva a metterci una pietra sopra per andare avanti. Sospirò, stringendo il quaderno con forza.

Era meglio non pensarci, si disse. Posò carta e penna e si sdraiò anche lei, le mani sul grembo, gli occhi forzatamente chiusi. L’erba era ancora umida, e questo le provocò un brivido di freddo.

Devo iniziare a vestirmi più pesante. E iniziò a pensare a cosa mettere, e come abbinare i vari capi; era la giusta distrazione dalle questioni di cuore, che la lasciavano sempre molto turbata. Levy e Gajeel, per esempio: lei l’aveva capito da tanto tempo, eppure non aveva potuto fare a meno di provare del sincero imbarazzo quando la notizia era saltata fuori. Perché? Perché non riusciva ad accettare con normalità un sentimento così bello come…?

Non riesco nemmeno a pronunciarlo nella mia testa.

Un altro brivido. E Lucy scattò a sedere, infastidita.

«Qual è il problema? Se continui a pensare così forte, riuscirò a sentire gli ingranaggi nella tua testa.»

La ragazza guardò in basso: Natsu la guardava, un occhio aperto e un occhio chiuso.

Lei si limitò a fare spallucce.

«Ti stavo guardando, prima. Avevi la faccia tutta corrucciata, come se ti stessi sforzando.»

«Stavo cercando di dormire, tutto qui.»

Mentre pronunciava quelle parole, però, sapeva di non essere molto credibile. Improvvisamente, sentì il calore della mano di Natsu sulla spalla, e in quattro e quattr’otto si ritrovò di nuovo sdraiata sulla tovaglia. Solo in quel momento si rese conto che la distanza che li separava era poca, e non poté fare a meno di arrossire.

Tutt’intorno, la festa continuava.

Allora perché le sembrava di fare qualcosa di inappropriato?

Perché gli occhi di Natsu la guardavano con una luce nuova, diversa. Non erano più tizzoni ardenti, solidi quanto il suo carattere; erano due gocce di buio. Ed erano maledettamente ipnotici.

«Sai una cosa? Happy ha maledettamente ragione quando dice che dovrei assaggiare cose nuove, quindi non ti muovere.»

Lucy non ebbe neanche il tempo di processare quella frase: Natsu le aveva preso il volto con una mano, avvicinandolo al suo.

Poi l’aveva baciata, in un misto di forza e circospezione; e il cuore di Lucy era definitivamente esploso, mandandole la pressione a mille e riscaldandola dentro come non le era mai capitato.

Si sorprese a pensare che probabilmente se non fossero stati in un parco pieno di persone non si sarebbe limitata semplicemente a prendergli una ciocca di capelli tra le dita per approfondire il bacio, ma fu solo un istante, soffocato dalle sensazioni nuove che solo un primo bacio sa dare.

Quando i due si separarono, a corto d’aria, Natsu le rivolse uno sguardo indecifrabile, la mano ancora sulla guancia arrossata. Fece per dire qualcosa, ma Gajeel, da lontano, lo interruppe.

«Ehi, Salamander! Muovi il culo, abbiamo bisogno di te per il falò!»

Il ragazzo sbuffò, ritornando quello di sempre.

«Arrivo, testa di latta!»

Si alzò in piedi e si incamminò come se niente fosse verso il centro della siepe, dove lo attendeva un’enorme catasta di legna.

Lucy si affrettò a sedersi, rimettendo in moto il cervello.

«E-ehi, Natsu!» lo chiamò, presa da un’improvvisa idea.

Il ragazzo si girò a guardarla, con sguardo interrogativo.

«E-era buono?» chiese, cercando inutilmente di mascherare l’imbarazzo con un pizzico di spavalderia.

Natsu le rispose con un ghigno divertito, e per un momento i suoi occhi tornarono liquidi come qualche istante prima.

«Tienimi in caldo il bis per cena

Il calore sempre più intenso che sentiva in faccia le diceva di avere miseramente fallito.

E Happy, nascosto in un albero poco distante con un pesce fresco tra le mani, era pienamente d’accordo con lei.


Angolo dell'autrice: buonasera a tutt*! Questa volta ci ho messo meno tempo (ouo) Me felice! Ad ogni modo, ecco a voi il prompt numero quattro della #naluweenweek2020, ovvero harvest party, festival del raccolto, che ancora una volta fa da sfondo agli eventi (^_^|||). Comunque, spero che abbiate gradito (sto ancora sperimentando la scrittura di interazioni 'fisiche', quindi se notate qualcosa che non va siete liberissimi di farmelo sapere!).
Alla prossima!

Frix

   
 
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