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Autore: SusyToma    06/12/2020    1 recensioni
1865. Inghilterra.
Richard White è un uomo introverso e di poche parole, ma c'è una cosa che ama più di se stesso ed è sua moglie Bridget.
Quando una sera tornando a casa si accorge che qualcosa non va, comincia a preoccuparsi soprattutto per l'intrusione delle sue pettegole cugine. Cosa gli nasconde sua moglie?
Una storia breve regency dove due coniugi innamorati sono alle prese con una notizia che cambierà per sempre le loro vite.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry | Contesto: Periodo regency/Inghilterra
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Il silenzio era per Richard White il suono più bello del mondo e lo pensava ogni giorno dopo una dura giornata di lavoro. Dopo essere stato costretto a sopportare il trambusto incessante dei macchinari che producevano scarpe, anelava con grande gioia il raggiungimento della sua casa, dove finalmente poteva riposare in pace.«Mr White, posso chiederle...»
«L'orario di lavoro è finito» lo interruppe l'uomo prendendo il suo cappello. «Ne parliamo domani».
Non gli importava essere scortese o poco attento alle esigenze del suo personale, ma il rispetto per le regole era una cosa sacra e lui non intendeva infrangerla.
Superò l'uomo con un cenno del capo formale e finalmente respirò l'aria aperta che nella fabbrica gli era negata. Sollevò gli occhi verso il cielo e non gli piacque per niente quel colore scuro e i nuvoloni carichi d'acqua che il vento giocava a muovere, non aveva nessuna intenzione di bagnarsi prima di arrivare a casa e rimpianse di essere uscito a piedi stamattina. Sua moglie gli aveva chiesto di prendere la carrozza per una visita importante e vista la giornata ricca di sole aveva scelto di andare a piedi per sgranchirsi le gambe, adesso però si pentì di questa scelta avventata almeno finché non arrivò a casa asciutto e affannato.
Varcata la soglia, fu per il suo udito impossibile non notare il fermento che c'era nel salotto.
«Buonasera Mr White»
«Cosa succede Alfred?» chiese cauto al maggiordomo.
«Sono arrivate in visita le cugine di vostra moglie» spiegò prendendo il soprabito, guanti e cappello e forse notando l'espressione disorientata del suo datore di lavoro aggiunse con un sorriso. «Per caso ho sentito dire che non si fermeranno per cena».
«Grazie Alfred» sospirò sollevato Richard. Ovviamente amava sua moglie, ma le sue cugine non riusciva a sopportarle per più di dieci minuti. Parlavano sempre di frivolezze e si perdevano in chiacchiere inutili, lui proprio non riusciva a capire come fossero imparentate con la sua Bridget.
Con un lungo sospiro e sperando che il suo livello di pazienza avrebbe resistito, si apprestò a comportarsi da padrone di casa varcando la soglia del salotto e mostrando la propria presenza con un leggero colpo di tosse.
«Buonasera» esordì chinando appena il capo e interrompendo quel fiume di parole infinite che uscivano da quelle bocche mai chiuse. Richard non ricordava mai bene i loro nomi, erano Miss Alder 1 e Miss Alder 2 simili in aspetto e anche nel carattere, sua moglie era una creatura così diversa da loro e ringraziava il cielo ogni giorno.
«Richard che piacere vederti, ti trovo molto bene» rispose Miss Alder 1. «Stavamo appunto dicendo a Bridget che anche lei è bellissima vero?»
Non era solito fare apprezzamenti su sua moglie in pubblico per cui si limitò a un piccolo sorriso di circostanza che fece ridacchiare Miss Alder 2.
«Spero che abbia notato quanto il suo colorito sia migliorato vero Richard? E credimi, succederà ancora nei mesi a venire, secondo me...»
«Per favore» la interruppe Bridget e Richard gliene fu grato. Fece segno alla cameriera in piedi ad aspettare ordini di lasciar stare e si versò da solo il liquore nel bicchiere, se doveva sopportare le chiacchiere insulse delle cugine era meglio prepararsi per bene.
«Stavo solo dicendo che deve prepararsi a comprarti un guardaroba nuovo, ne avrai bisogno» continuò la signorina dalla voce stridula, il motivo per cui doveva alzare la voce così tanto era lontano dalla sua comprensione. «Sono certo che Richard non baderà a spese dico bene?»
Mr White non amava parlare di soldi davanti a delle donne che amavano i pettegolezzi quindi si limitò a bere il suo liquore fingendo di non aver udito quella domanda. Cinque minuti che era a casa e già voleva fuggire, dov'era finita la pace che tanto desiderava?
«È ora di cena» decise di intervenire sua moglie. «Vi accompagno alla porta».
Richard avrebbe voluto baciarla lì davanti a tutti esprimendo la sua gioia per quelle parole, ma si limitò a un cordiale segno di saluto quando le due cugine finalmente lasciarono il suo divano e finalmente la sua casa.
Sospirò di sollievo quando sentì Alfred porgere loro i soprabiti, anche se occupò la sua poltrona preferita continuava a sentire le loro voci e si chiese cos'avessero ancora da dirsi. Possibile che non smettessero mai di parlare?
Poi per la gioia delle sue orecchie, la porta si richiuse e Bridget tornò da sola. Aspettò che sua moglie desse indicazioni per servire la cena e invece la vide sedersi sulla poltrona con una postura rigida che non le si addiceva. Aggrottò la fronte confuso posando il bicchiere sul tavolino davanti a lui.
«Volevi che restassero a mangiare con noi?» chiese preoccupato e inorridito al pensiero di vederle tornare.
«No» rispose lei scuotendo la testa. «Ma devo parlarti».
La sua espressione grave fece preoccupare tantissimo Mr White, c'era una sola cosa che amava più del silenzio e del suo lavoro e tutti potevano confermare si trattasse di sua moglie. Si accorse adesso che quelle sciocche ragazze avevano ragione, Mrs White aveva un aspetto meraviglioso ma non ci vedeva nulla di diverso. Sua moglie era bella esattamente come l'anno prima quando l'aveva sposato, cosa c'era di differente in lei adesso?
«Sei malata?» chiese mentre scenari raccapriccianti danzavano nella sua testa. «La carrozza ti serviva per andare dal medico?»
«No e sì» rispose Bridget aumentando l'inquietudine di suo marito. Non riuscì più a starle lontano e andò a sedersi con lei sul divano, prese le sue mani fredde tra le proprie e se le portò alla bocca mentre il suo cuore cominciava a battere furioso.
«Sai che puoi dirmi tutto, cosa c'è di grave che non vuoi raccontarmi?»
«In realtà si tratta di qualcosa di meraviglioso, è una lieta notizia, ma temo la tua reazione Richard» ammise lei con la voce che le tremava e Mr White s'incupì a quell'affermazione. Si considerava un uomo onesto e pacifico, ma se qualcuno aveva fatto del male alla dolce creatura che teneva per mano allora avrebbe abbracciato l'arte della violenza con piacere. Mentre pensava a chi poteva sferrare un pugno, si rese conto della sua prima affermazione, perché se era qualcosa di bello lui doveva reagire male?
«Bridget per favore, parla e placa la mia angoscia o rischierai di farmi impazzire».
«Sono incinta» rispose sua moglie lasciandolo a bocca aperta. «Aspetto un bambino» annunciò quando lui restò senza parole. «Diventerai padre» aggiunse preoccupata di quel silenzio e del pallore sul suo viso.
«Sei arrabbiato vero?» chiese col cuore in gola. Notò che non le aveva lasciato le mani, adesso le stringeva con forza e forse pensò fosse sotto shock. «Ti riempio un altro bicchiere, aspetta»
«Non muoverti» la fermò subito Mr White. «Fare sforzi nella tua condizione è impensabile, d'ora in avanti ci saranno regole ferree da rispettare e la prima tra tutti sarà che non dovrai muovere un muscolo se non necessario. Mi occuperò di assumere una cameriera personale che ti assista ogni giorno e dovremo ordinare tutto il necessario per organizzare una stanza per il nostro bambino, oltre ovviamente a comprare qualcosa per il suo arrivo. Ovviamente cambieremo il tuo guardaroba, le tue cugine avevano visto giusto non baderò a spese e poi voglio parlare personalmente col medico che ti ha in cura ed essere sicuro che proceda tutto bene. Inoltre...»
«Richard» lo interruppe sua moglie divertita e felice nello stesso tempo. «Il tuo entusiasmo mi riempie il cuore, ma sei davvero contento di questa novità? Andrà a cambiare la nostra routine e so che tu adori la quotidianità che abbiamo creato».
Suo marito le sorrise con amore portandosi nuovamente le mani alle labbra.
«Possiamo crearne una nuova con nostro figlio, sono immensamente felice mia cara e mi dispiace se ti ho lasciato pensare non lo fossi. Non vedo l'ora di crescere il nostro bambino insieme».
Mrs White sentì il proprio cuore scoppiarle di gioia a quelle parole, ogni paura era sparita per lasciare spazio a un'unica emozione: la felicità.
Gettò le braccia al collo di suo marito e la cena fu completamente dimenticata mentre si baciavano dichiarandosi amore eterno esattamente come il giorno del loro matrimonio.



   
 
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