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Autore: LaMicheCoria    08/12/2020    0 recensioni
2011. Pari a meccanismi di un autonoma, le iridi immobili si animarono, misero a fuoco, rotolarono lungo il bordo delle palpebre e gli si ficcarono addosso.
2013. “Tu che arrivi, ogni volta, come un baluardo di salvezza, un eroe da copertina. Sono tagliato fuori dal mondo, da tutto e da tutti, e l'unico che mi è rimasto, alla fine, sei stato tu. Ci sei sempre tu.”
«Lo sai, no? Gli incidenti capitano.»
Genere: Angst, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cause Nobody Wants To Be The Last One There :.'
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{ Affonda I Denti nella Mia Carne – File 13 }


Strada del Tennesse.
Macchina rubata presa in prestito.
2013


Avevano lasciato Harley a Rosehill, una figuretta intabarrata nel giaccone, gli occhi volti nella loro direzione, a pregare entrambi di non abbandonarlo, di portarlo via da lì.
Niente da fare, ometto, era stata la risposta di Colin, E' pericoloso, dove stiamo andando.
La verità era che non avevano la benché minima idea di dove stessero andando.
Hendrick si era messo al volante e aveva dato gas, uscendo dal paesino il più in fretta possibile. Non appena l'ombra di Harley s'era assottigliata fino a sparire, l'Agente aveva sospirato e quel sorriso compiacente, quasi dolce, che aveva rivolto al bambino aveva lasciato il posto ad un'espressione immobile, determinata -Quasi fredda. Non aveva chiesto niente a Tony, non gli aveva rivolto la parola, si era immesso sulla prima strada disponibile e adesso guidava e guidava e guidava, il paesaggio che scorreva oltre i finestrini, stracci appannati imbevuti di nevischio, luci e pioggia.
Tony non aveva intenzione di rompere il silenzio, né di tendere la mano per primo -Figurarsi porgere l'altra guancia. Con la fortuna che aveva, probabilmente l'altro gli avrebbe tirato un ceffone tanto forte da fargli girare la testa a trecentosessanta gradi come un gufo.
Si teneva occupato guardando un po' la strada, un po' i fascicoli rubati alla signora Davis, un po' Hendrick, il suo profilo delineato dal bagliore delle auto che passavano loro accanto, la piega della mandibola, il lampo intermittente dell'iride azzurra, le nocche bianche, ancorate al volante.

Ti piaceva Chuck Norris, da ragazzino?”
La maschera indifferente di Colin s'incrinò e le sopracciglia si contrassero.
Cosa?”
Chuck Norris. Sai, Walker Texas Ranger.”
Non ho idea di cosa tu stia parlando.”

Stark arricciò la bocca per lo sdegno e si battè la cartelletta color pulce sul ginocchio.
Mi spieghi che razza di creatura sei, Hendrick? Non leggevi Capitan America, non guardavi Walker Texas Ranger...Non che io voglia conoscere i tuoi sordidi ed oscuri segreti puberali, ma come accidenti occupavi le tue giornate di adolescente?”
La risposta di Hendrick fu un mero spallucce -E a Tony quel gesto parve piuttosto strano: avrebbe dovuto significare una certa noncuranza o una cosa del tipo Ma, boh, cose così, come fanno tutti, ma la fronte si era corrugata e gli occhi erano andati per un attimo fuori fuoco. In quell'istante, in quel preciso momento, non solo non era riuscito ad acchiappare l'immagine che cercava, pareva non avere davverp idea di cosa facesse da ragazzino per divertirsi.
Il tassello di luci sul suo viso si era scomposto, frammentato, uno dei pezzi aveva perso l'incastro e poi, ecco, in meno di un secondo, un battito di ciglia, era ritornato come prima -Solo una goccia di sudore era scivolata, non vista, dalla tempia dietro l'orecchio.

Perché questa domanda, all'improvviso?”
Il magnate, che s'era inconsciamente sporto verso di lui, tornò ad accomodarsi sul sedile.
“Ho ripensato al modo in cui hai steso quell'energumeno.” rispose Stark, squadrandolo da sotto le ciglia “Un autentico calcio rotante alla Chuck Norris.”
L'espressione dell'Agente da perplessa mutò in fastidio.

Sei veramente impossibile.” sibilò “Ti ho salvato la vita, di nuovo, e ancora hai da ridirne. Sembra quasi che ti stia mettendo i bastoni tra le ruote, invece di aiutarti.”
E' il modo in cui lo fai, Hendrick.”
Intendi il calcio rotante? Allo S.H.I.E.L.D.---”
Lascia perdere il calcio rotante.” sbottò allora il magnate “Per quale motivo sei qui, Hendrick?”
Che razza di domande sono? Sono qui per proteggerti. E' la mia missione.”

Tony inarcò il sopracciglio e dalla bocca sfuggì un verso sarcastico, acido.
Per proteggermi? La tua idea di protezione è quella di farmi da chaperon?”
Se ti impedisce di ficcarti in qualsivoglia situazione dall'alto potenziale suicida, allora sì!” Colin sollevò le mani dal volante, esasperato, e subito riprese il controllo “Dio mio, Tony, non sono io ad aver dato il mio indirizzo di casa in mondovisione, sfidando un terrorista egomaniaco a venirmi a prendere! Io sono quello che ti ha salvato da morte certa più di una volta!”
Già.” il tono di Stark s'era fatto amaro, adesso. Teneva la mano sinistra sui fascicoli, la mano destra sulla maniglia della portiera “Il mio mondo è in frantumi. Happy e Rhodes sono morti, non ho più notizie di Pepper. Persino monocolo Fury se n'è andato e lo S.H.I.E.L.D è compromesso. Vedova Nera, Occhio di Falco, Thor, il Gigante Verde...Non ho modo di contattare nessuno di loro. Sono qui, chiuso in macchina, su una strada dimenticata da Dio, da solo con te.” socchiuse le palpebre, il battito cardiaco che accelerava contro la gola e dentro ai polsi “Tu che arrivi, ogni volta, come un baluardo di salvezza, un eroe da copertina. Sono tagliato fuori dal mondo, da tutto e da tutti, e l'unico che mi è rimasto, alla fine, sei stato tu. Ci sei sempre tu.”

L'iride azzurra di Colin si mosse tra le ciglia bionde a cercare il suo sguardo.
Toc. Toc. Toc.
La freccia che scoccava verso una piazzola di sosta, l'auto che seguiva docile la curva del volante, i pneumatici che trangugiavano e ciancicavano il ghiaino ed il sale mescolati sull'asfalto.
Hendrick spense la macchina, appoggiò le spalle contro il sedile.
Chiuse gli occhi e prese un respiro.

Quindi.” esordì, le mani aperte sulle cosce, perché Tony le avesse bene in vista “Il succo di questo discorso farfugliante è che non ti fidi di me?”
Non mi fido di chi non ha un lato oscuro” replicò Stark, il corpo già teso, la mente già pronta ad elaborare un piano di fuga “Sono uno all'antica.”

Hendrick piegò il viso sul poggiatesta, sulla bocca una traccia di sorriso che il magnate non seppe interpretare. Non replicò alla sua accusa. Se ne stette lì, nella penombra, a guardarlo, a fissarlo, mentre il nervosismo serrava il respiro di Tony e gli bloccava i polmoni e istupidiva il pensiero e appesantiva le gambe.
Perchè sei qui?” domandò di nuovo e le sue parole parvero aggiungere condensa a quella che già appannava il parabrezza.
La risposta potrebbe non piacerti.”
Tu dammela lo stesso.”

Il tempo si sospese, si dilatò nel colmarsi dello spazio tra i loro respiri.
Poi furono soltanto le labbra di Colin, ruvide, calde, che si schiudevano sulle sue.


Triskelion, Washington D.C.
Ufficio di Alexander Pierce.
2013.


Almeno la vista dall'ufficio di Pierce era ottima: le vetrate coprivano un terzo della stanza, già di dimensioni ragguardevoli, e spaziavano sull'Hudson, sul suo placido scorrere sotto un cielo da cartolina. Da lì, da dietro la scrivania, o col braccio poggiato sui vetri come in quel momento, Alexander Pierce poteva decidere il fato del mondo, la vita e la morte di ognuno di loro -Gli sarebbe bastato premere un tasto, dare il via al progetto InSight e avrebbe avuto l'umanità prostrata ai piedi.
Il perché volesse fare conversazione, nel frattempo, conversazione con lui sfuggiva al senso logico di Phil.
C'era qualcosa, sotto, ingranaggi in movimento, pezzi del puzzle ancora da incastrare, fili da tirare da una parte e dall'altra...Coulson aveva la netta impressione che Pierce avesse da giocare ancora una mano, un ultimo giro, all-in.

Sa perché faccio parte del Consiglio, signor Coulson?”
Dacché due omoni tutto Heil HYDRA e manganello facile lo avevano portato lì, Pierce non gli aveva ancora rivolto la parola. E nemmeno prima di allora, prima che lo S.H.I.E.L.D. si rivelasse il tentacolare nido di serpi che era, l'uomo aveva mai avuto l'occasione di parlare con lui faccia a faccia: era consapevole del merito che Pierce aveva avuto nella promozione di Fury a Direttore e sapeva come quest'ultimo lo ritenesse una persona non di cui fidarsi, poiché Nicholas Fury non si fidava neppure di se stesso, bensì una persona cui la propria stima e riconoscenza potesse andare senza stringere troppo i denti in una pantomima di sorriso.
Oltre a ciò, Phil si scoprì ben felice di non aver mai approfondito una eventuale conoscenza.

Mi illumini.”
Non lo feci per mio desiderio. Fu Nick a chiedermelo.”

Coulson rabbrividì -Nemmeno la madre di Fury aveva mai osato chiamarlo Nick ed era la sola persona in grado di fargli mangiare i sandwich tagliati in diagonale.
Eravamo entrambi disincantati. Sapevamo che, nonostante tutta la diplomazia e le strette di mano e la retorica, per costruire un mondo migliore a volte è necessario distruggere quello vecchio.”
Dubito che Fury avesse in mente un trio di Helicarrier killer. E sono certo che la parte sulla distruzione funzionasse solo come metafora. Lo ha preso troppo alla lettera, sempre se posso permettermi.”

Alexander Pierce sorrise alla sua battuta e fu il sorriso tra i più freddi con cui Coulson avesse avuto a che fare. Il sorriso di un uomo potente, al di sopra del bene e del male, al di sopra della politica e dei sedicenti politicanti, un uomo disposto anche alla più turpe delle azioni pur di raggiungere il proprio obiettivo.
Capisco perché Nick ti tenesse in così alta considerazione.” disse, passando ad un tono più informale “E il perché ti abbia strappato alla fredda mano della morte per riaverti con sé. “
Adorava il modo in cui piastrellavo i bagni.”
Non ne dubito.” Pierce trascinò la sedia in avanti, in modo da potersi accomodare dinanzi a Coulson “Sei un uomo pieno di risorse, Philip Jay Coulson. Fury ti definiva il suo Occhio Buono.”

Phil ostentò un sorrisetto divertito.
In realtà, signore, soffro di una leggera forma di astigmatismo, ma mi è sempre sembrato scortese farlo notare al Direttore: andava fiero dei suoi nomi in codice.”
Sai per quale motivo ti ho voluto qui?”
Tutti i suoi amici dell'HYDRA erano fuori a trucidare persone innocenti e lei non aveva compagnia per il tea delle cinque?”

L'uomo puntellò i gomiti sulle ginocchia e sporse le spalle in avanti, le labbra appoggiate sugli indici uniti.
“Vedi, Phil -Posso chiamarti Phil?, Fury è...il passato.”

E quindi.” la voce di Coulson vibrò di una nota molto, molto bassa e molto, molto pericolosa “Tornando alla metafora di prima, lo hai distrutto.”
L'Agente non seppe dire se fu pena o semplicemente circostanza l'espressione che passò sul viso dell'altro.
“Non credere che per me sia stato facile. Nick era un buon amico, tuttavia il suo modo di agire e di pensare era sorpassato, superato. Affidare il futuro del mondo ad un manipolo di superuomini sarebbe stato come aspettare un tiro di dado da parte di Dio: del tutto casuale e potenzialmente letale per la razza umana.”

Il Progetto Vendicatori era stato limato in ogni dettaglio.” replicò Phil “Le loro personalità calibrate a trovare l'equilibrio perfetto. La loro storia, la loro indole, le loro capacità erano state calcolate e dosate a fronte di dieci, cento, mille variabili. Non sarebbero stati un manipolo di superuomini, niente sarebbe stato lasciato al caso! Il Progetto Vendicatori è nato per portare sulla scena mondiale degli eroi, persone straordinarie capaci di affrontare minacce e combattere battaglie per noi insostenibili.”
Alexander Pierce lo guardò per lunghi minuti, quindi levò i palmi delle mani e li batté tre volte tra loro, in un lento, sardonico schernire.
Un discorso edificante.” gli concesse “Mi complimento. E dimmi, dopo aver creduto tanto strenuamente in questi sedicenti eroi, dopo essere addirittura morto per loro...Dove sono finiti? Perché non sono qui a salvarti, a fermare l'HYDRA, a bloccare InSight?”
Coulson contrasse la mascella e tacque.
Pierce gli rispose con un arcuarsi veloce delle labbra -Un bagliore trionfante nel fondo degli occhi.

Permettimi di sottolineare quanto vana sia la tua speranza. Bruce Banner è uno degli obiettivi primari di InSight e sarà tra i primi ad essere cancellato dall'equazione. Occhio Di Falco è una bomba mentale ad orologeria, una marionetta con cui Loki ancora si diletta e si balocca -Un nostro Agente esterno, diciamo, attivo sul suolo Asgardiano. Tony Stark sta seguendo passo dopo passo il cammino che abbiamo tracciato per lui e se malauguratamente dovesse deviare dal sentiero che gli è stato imposto, il nostro più letale soldato si occuperebbe della sua sparizione -Questa volta in maniera definitiva. Lo stesso Thor.” aggiunse “Presto non costituirà più un nostro problema. Vedova Nera subirà lo stesso destino di Banner—Non capisci, ancora? Il vostro Progetto Vendicatori non è che una fallace lettura di tarocchi. Sei stato sgozzato inutilmente su altare idolatro: il tuo sacrificio sarà pure servito nella breve distanza, ma senza un collante, senza un leader, i tuoi pedoni sono andati alla deriva, uno dopo l'altro.” un sorriso accondiscendente “L'algoritmo Zola, al contrario, è pura perfezione.”
Phil avrebbe tanto voluto agire in modo improvviso e molto, molto stupido: avvertiva il bisogno quasi fisico di muoversi d'impulso, di sfruttare la forza che gli era rimasta per scattare, catapultarsi in avanti e deviare il setto nasale di Pierce con una testata alla James Kirk. Ogni parola che usciva di bocca all'uomo gli dava la nausea e gli torceva le budella -Non fosse stato per Vedova Nera e per Clint, Dio, Clint, incastrato nel claustrofobico labirinto della sua mente, del suo lutto, della sua pazzia, Clint che nei suoi ricordi ancora rideva e gli faceva l'occhiolino e gli prendeva la mano, di notte, per dirgli che sarebbe andato tutto bene, se non fosse stato per loro avrebbe rischiato la vita anche e solo per la soddisfazione di spaccare il labbro di quell'idiota e provocargli un bell'occhio nero.
Non può essere perfetto. E' impossibile. Nessun algoritmo, per quanto geniale, può portare ad un simile risultato.”
L'algoritmo di Zola può. È in grado di leggere ogni riga del libro digitale che è diventato il ventunesimo secolo, di calcolare ciò che è stato e ciò che sarà, per distruggere qualsiasi ostacolo, qualsiasi minaccia capace di opporsi all'HYDRA, oggi e in futuro.”
Sai.” intervenne l'Agente “Ero convinto che il nemico aspettasse sempre l'ultimo momento per svelare il suo piano malvagio. Il tuo bel discorso mi rincuora, significa che presto ti vedrò sconfitto.”
Temo che qui non si tratti di uno di quegli sceneggiati che tanto ami, Phil.” Pierce parve quasi mostrargli i denti “Ti ho detto dell'algoritmo Zola e di InSight per un motivo ben preciso.”
Sono tutto orecchi.”
Ti concedo un'ultima possibilità prima di essere irrimediabilmente piazzato nella Lista dei Cattivi. Prendi il posto di Fury, diventa il nuovo Direttore dello S.H.I.E.L.D. e collabora con me, lavoriamo insieme per costruire il nuovo mondo sulle ceneri del vecchio.”

Tra le varie virtù per cui Coulson era diventato famoso c'era la sua ormai iconica pazienza.
Tuttavia, in quel frangente, nemmeno gli anni trascorsi come A.S. dell'Agente Barton valsero a fermare la sua reazione: scoppiò a ridere.
Sguaiatamente.
Alexander Pierce attese che finisse, prima di tornare a parlare.

Potrai credermi pazzo, ma anche io, come Nick, vedo in te molto più di quanto permetta la vista e sono certo che lui per primo ti avrebbe designato come erede alla sua morte.” si alzò dalla sedia, le mani sulle ginocchia, il volto allo stesso livello di Coulson “E' il passato delle persone a predire il loro futuro, Phil. Tu sei morto e sei rinato a nuova vita: puoi decidere tu, adesso, in questo stesso istante, la variabile che ti inserirà o meno nel Programma InSight. Lascia perdere le idee retrograde di Fury, dimentica i Vendicatori: gli eroi non esistono. Io e te sappiamo cosa vuol dire sporcarsi le mani e sacrificare ogni cosa, sacrificare se stessi per il mondo: InSight è la sola salvezza dal caos, l'unica via che porterà all'equilibrio e all'ordine definitivo, eterno. Cosa ne dici?”
La risposta di Phil fu uno sputo, un grumo schiumoso di saliva che andò a colpire l'uomo proprio alla congiunzione delle sopracciglia.
Mi dispiace, Pierce.” disse “Io credo ancora negli eroi.”


Strada del Tennesse.
Macchina rubata presa in prestito.
2013


Era stato il primo uomo con cui era andato a letto?
No.
Era stato il sesso migliore della sua vita?
Nemmeno.
Era stato doloroso?
Assolutamente sì, Cristo.
Tra loro non c'era stata ricerca di dolcezza alcuna, non moine, a stento baci, ma i denti di Colin gli avevano marchiato la pelle e la carne così tante volte che Tony si era ritrovato a pregare di morire dentro la sua bocca, di liquefarsi nella sua lingua e tra le sue guance, giacché altrimenti non avrebbe più trovato un posto in cui l'altro avrebbe potuto lasciare il proprio segno.
Dammi mille morsi, poi cento, poi ancora mille, poi di nuovo cento, mordimi, mordimi, mordimi, affonda i denti altre migliaia di volte, mentre m'inarco, mentre perdo fiato e sensi e vertigine, mille, mille, mille volte, confondi carezze e graffi, soffocamento e abbraccio, mano alla gola ed al viso, dita strette al collo, dita serrate alle dita, le spalle a sovrastare l'ombra dei corpi intrecciati, la pelle che puzza di sudore e di morte, aggrappati a me con le unghie, io ti strapperò il respiro e dei tuoi ansimi farò strage, scempio di te entro la coppa dei palmi aperti, sulla lingua carne e cuoio, il sedile premuto contro la guancia, la maniglia conficcata tra le scapole, strappa dalle viscere e dallo stomaco e dall'inguine ansimi e guaiti e gemiti, accorda con la mia voce un suono gutturale di bestia, voglio sentire, voglio soffrire, voglio pregare, voglio toccare la morte con la mano e poi scivolare, di più, ancora di più, ancora e di nuovo, mille volte, cento, ancora mille e poi di nuovo cento, ancora, ancora, ancora—Oh, Dio.
Riaprì gli occhi e li richiuse subito.
Il dolore gli aveva sferzato la testa, uno schiocco di frusta in mezzo alla fronte -Era certo di non aver provato una simile fitta nemmeno dopo le peggiori sbronze.
Aveva male, male ovunque, e aveva un freddo cane. I jeans arrotolati alle caviglie gli avevano bloccato la circolazione, al punto che i piedi sembravano percorsi da migliaia di formiche; aveva la lingua impastata, la gola che bruciava e, per l'amor del cielo, non tentò nemmeno di mettersi a sedere. Agguantò con una mano il poggiatesta del sedile del passeggero e cercò quantomeno di issarsi, in modo da trovare una posizione più comoda e togliersi Colin di dosso.
Hendrick se la dormiva beato, coi capelli biondi scarmigliati sulla fronte, il torace e le spalle nude; lungo la spina dorsale, le scapole, il bacino una ragnatela di cicatrici. Tony le aveva toccate tutte mentre l'altro pizzicava finanche la più bassa nota del suo essere ed aveva sperato, forse, che sotto i polpastrelli la sua storia sarebbe venuta a galla, come nodi d'un arazzo. Ne aveva una particolarmente spessa sulle vertebre, una scudisciata bianca, non troppo recente, ed una molto, molto vecchia, che sotto le dita aveva assunto la forma di un foro di proiettile, bombato come una minuscola palla.
Stark gemette e si coprì il volto con la mano.
Avrebbe dovuto annoverare il sesso in macchina con un Agente di Livello Sei dello S.H.I.E.L.D. tra le pessime, pessime idee, con l'aggravante della strada sperduta in Tennesse e l'essere braccati senza sosta da un terrorista egomanico -Sì, quella definizione gli era piaciuta.
Fece scivolare il bacino all'indietro, serrando i denti e le palpebre. Sperava solo che nel marsupio di Mary Poppins dell'Agente ci fosse un analgesico od il viaggio, da lì in poi, sarebbe potuto rivelarsi piuttosto problematico.
L'ennesimo sospiro, mentre si sosteneva la fronte con il pugno.
Doveva imparare a contare fino a dieci.
Finire ad amoreggiare con la sua autoproclamata guardia del corpo non avrebbe portato alcun beneficio alla situazione, anzi. Tony aveva accolto il tutto come una cura palliativa, un modo per spegnere il cervello, far raffreddare il server, quindi riavviare il sistema e ritrovare la propria lucidità. Nulla, se non il bisogno della carne che chiama la carne, lo aveva spinto a cedere sotto il corpo dell'altro, ad agguantargli il volto, afferrargli i capelli, tirarli per costringerlo a mostrare il pomo d'Adamo ed il lampo della clavicola, il principio del petto, niente se non l'adrenalina, se non la necessità, se non la brama di annegare, toccare il fondo del baratro, darsi la spinta e poi risalire ad infrangere con la testa la sottile cresta della realtà.
Il risultato? Il peso dell'altro gli stava anchilosando le gambe e non sentiva più le ginocchia, c'era un odore alquanto sgradevole in macchina, e nella fretta avevano fatto cadere il fascicolo del soldato Davis, i cui fogli erano tutti mescolati e sparpagliati tra i pedali, la leva del cambio e la maglietta dell'Agente.
Allungandosi quel tanto che poteva nonostante l'ingombro l'occhio cadde su una sigla, scritta a mano, sul bordo di uno dei file: MIA.

MIA?” il magnate girò il foglio ed il senso di quelle tre lettere contribuì ad aumentare il mal di testa in maniera esponenziale. “AIM.”
Avanzate Idee Meccaniche?

Tony sussultò
Colin era sveglio, sveglissimo, e lo stava fissando da sottinsu, gli occhi azzurri e innocenti sotto la frangia, un lato del viso ancora premuto sul suo ventre, il respiro che gli solleticava l'ombelico. Raggelato in una specie di buffering emotivo, Start permise all'altro di sollevarsi, tendersi e baciargli la spalla nuda, mentre adocchiava anche lui la scritta a pennarello.

Non sono gli stessi che hanno modificato l'armatura per l'esercito? L'Iron Patriot?”
...Scusami?”

Torcendosi contro i sedili posteriori per non gravargli addosso, Hendrick gli sfilò il file di mano.
Ma sì, non ricordi? Avrebbe dovuto guidarla il Colonnello Rhodes.”
Non sto parlando dell'Iron Patriot.” replicò Tony, la cui voce aveva assunto una lieve nota di panico “Ma di questo.” ed indicò il punto in cui le labbra dell'Agente erano sostate poco prima.

L'altro quasi rise, scuotendo il capo, leggendo da cima a fondo il contenuto del foglio, accartocciandolo contro il palmo e buttandolo infine ai loro piedi.
“Non voglio sentire una parola circa il tuo terrore del contatto fisico non richiesto, non dopo quanto è successo.”
Stark provò a replicare, ma il lato pragmatico del suo cervello, una sorta di salvavita che si attivava meno spesso di quanto avrebbe dovuto, gli consigliò di lasciar perdere.

Dobbiamo entrare nei loro sistemi.” disse “Ho ancora l'ID di Rhodey e la sua password. Ora ci serve soltanto un computer da cui accedere.
Un sorriso scaltro si profilò sulla bocca ancora rossa di Hendrick.
Sai, poco fa abbiamo passato il Concorso Natalizio di Miss Chattanooga.”
Almeno fammi rimettere i pantaloni, prima di sfogare su una giovane donzella i tuoi dubbi sessuali, Agente.”



Località Sconosciuta.
2011


La stanza era stretta, vuota, grigia.
Bruno era lì da ore, costretto in ginocchio, con la gola sempre più secca e la netta sensazione che di lì a poco o avrebbe vomitato, o non avrebbe più avuto uno stomaco per farlo.
Una goccia di sudore colò dai capelli alla tempia.
Era troppo tardi per pentirsi, ma si chiese lo stesso se sarebbero stati clementi: forse tenerlo chiuso lì dentro, per un tempo indefinito, senza cibo o acqua, forse era quella la sua punizione. In fondo, non aveva fatto nulla, letteralmente, ma non con cattiveria! Era davvero convinto che la sua piccola banda a Little Italy avrebbe potuto scalare la gerarchia, dritti fino al vertice della piramide, ma i soldi che l'HYDRA gli aveva dato non erano abbastanza, non con Yannicck Doppietta che si sarebbe fatto persino le strisce pedonali, e Angel che voleva diventare una modella e per rimanere magra si era votata ad una dieta di coca e sigarette elettroniche, e Ninì, la sua bella Ninì che voleva operarsi e se si fosse operata, gli aveva promesso, oh, se lui le avesse dato i soldi per operarsi lei gli avrebbe schiuso le gambe, a lui, proprio lui, proprio a Bruno dai riccioli rossi che beveva vino e cantava O Sole Mio con la passione d'un gatto innamorato, a lui avrebbe mostrato per primo la piccola fica che le avrebbero costruito tra le cosce.
Quindi, insomma, non era colpa sua. Non era colpa neanche degli altri. Loro avevano i loro bisogni e cercare di fare le scarpe ai poco di buono di Little Italy mica era facile, c'era gente che faceva il mafioso già nella culla, mentre lui ci aveva pensato da poco, a quel progetto, e i soldi che l'HYDRA gli aveva dato erano parecchi, sì, erano un bel gruzzolo, ma non abbastanza, perché un progetto funziona bene e va in porto soltanto se c'è un team felice, dietro, a supportarlo, e per rendere felice il suo team Bruno aveva bisogno dei soldi per la coca e l'eroina e l'operazione di Ninì e i suoi antidolorifici, perché se bella vuoi apparire un po' devi soffrire, Brunello mio adorato, e io voglio essere bella, ma non sono mica scema, mica sono una martire.
Uno scrollone gli fece rialzare il volto -Doveva essersi addormentato o doveva essere crollato o svenuto o chissà cosa. Aveva cominciato ad immaginarsi Ninì che gli mostrava i bei seni e le cosce e il tempo si era diluito tra le sue gambe, scivolando nelle sue labbra umide.
Davanti a lui stavano due uomini: uno, a destra, era basso e ben vestito, si vedeva che era una persona ammodo e abituata a comandare da come portava il gilet di grigio e aveva le scarpe lucide, a punta, il genere di scarpe che Bruno aveva sognato di portare insieme ad una giacca bianca e larga, insieme a tanti anelli d'oro e un crocifisso enorme sul petto e gli occhiali da sole. L'uomo accanto al tipo basso era la persona più immobile che il ragazzo avesse mai visto.
Immobili gli occhi, immobili i muscoli, immobile il respiro, immobile il volto e qualsiasi espressione su di esso.

Steven.” disse l'uomo col gilet “Permettimi di presentarti un giovanotto assai intraprendente, il signorino Bruno Chianti. I suoi amici gli hanno dato un soprannome davvero adorabile, sai? Lo chiamano Lambrusco.
Pari a meccanismi di un autonoma, le iridi immobili si animarono, misero a fuoco, rotolarono lungo il bordo delle palpebre e gli si ficcarono addosso.
Un liquido caldo impiastricciò i pantaloni della tuta di Bruno, dalla cui bocca cominciò a ruzzolare un grumetto di suoni indistinti, di singhiozzi, di preghiere, a loro, a Dio, a sua madre, a Ninì, che avessero pietà, pietà, per favore, avrebbe spiegato, avrebbe spiegato loro tutto, vi prego, vi prego, non uccidetemi, vi prego.
Il tipo col gilet appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo e, vista la presa, certo non lo fece per conforto. Le unghie scavarono la carne e Bruno, come un cane ben addestrato, tacque.

Vedi, Steven.” continuò allora, con la sua voce carezzevole “Noi ci aspettavamo grandi cose da Bruno, qui. Ci eravamo convinti che sarebbe divenuto buono col tempo, proprio come il vino, e invece, ahimè, la sua annata deve essere stata proprio pessima, perché è diventato fin da subito aceto.”
Bruno pigolò, guaì, lo stomaco strizzato, il piscio che gli insozzava le cosce.
L'intraprendenza non è niente senza disciplina, Steven. Senza rigore. Ogni azione sbagliata, non appena compiuta, genera di per sé una punizione eguale. Prendi il coltello, da bravo.”
Prima che potesse impedirlo, Bruno avvertì gli intestini svuotarsi in un colame maleodorante. Il tipo col gilet storse il naso, mentre la faccia di Steven continuava a rimanere neutra e gli occhi persistevano ad inchiodare il ragazzo a terra, mentre il braccio destro si spostava, la mano raggiungeva la cintola, le dita afferravano il manico del coltello.
Voglio che tu lo punisca, Steven.” il tipo con il gilet tolse la mano dalla spalla di Bruno e questi, ormai raggelato, emise un singhiozzo “Voglio che gli tagli la gola. Voglio che tu lo uccida.”
Il giovane scoppiò a piangere, a gridare, lacrime e muco mescolate sulle guance e sulla bocca spalancata ad un vomito di parole e di preghiere, ancora, di urla, di strilli, di fiato ripreso a sorsate rumorose.
Steven, allora, spostò gli occhi per la prima volta da lui e Bruno lo vide contemplare il coltello, poi di nuovo lui, poi il coltello, ancora, mentre alle ciglia saliva un'espressione pari all'orrore e il corpo si tendeva all'indietro, quasi a volersi allontanare, sebbene i piedi si ostinassero a rimanere ben ancorati a terra.

Steven.” lo richiamò il tipo col gilet “Ti ho detto di ucciderlo.”
Ancora silenzio, ancora la figura del suo carnefice tentennava ed il suo sguardo perdeva freddezza, recuperava umanità.
Bruno si tese in avanti, rapido, lesto, crollò col volto sul cemento, ma non smise di dibattersi, di piangere, di implorare.

"No!” urlò “Per l'amor di Dio non lo fare! Salvami! Salvami! Ti prego, ti prego! Non uccidermi! Non uccidermi! Abbi pietà! Non voglio morire! Non voglio! Non voglio morire! Non voglio morire! Non voglio morire!”
Steven!” abbaiò allora il tipo col gilet, rosso in viso “Uccidilo! E' un ordine!”

Si dice che il cervello impieghi alcuni secondi, prima di spegnersi.
Bruno li contò uno ad uno -Oppure si ritrovò semplicemente a contare le lacrime del suo carnefice che gli picchiettavano sul viso, una ad una.



Tennesse.
Concorso Natalizio di Miss Chattanooga.
2013


Fuori dal Liceo che ospitava il Concorso Natalizio di Miss Chattanooga era posteggiato un variegato assortimento di auto e di van: della polizia, dei pompieri, del primo soccorso, delle emittenti televisive che l'un con l'altra si rimbalzavano la palla di questa o di quella favorita, e ciacolavano di quanto fossero belle le illuminazioni, quanto fosse freddo l'inverno, quanto calorosi i voti dei giudici e gli applausi degli spettatori.
Con un rotolo di cavi sulla spalla, il capello e lo sguardo basso, Tony superò un paio di pompieri e di addetti ai lavori con l'aria di chi sa esattamente dove sta andando, cosa sta facendo e di chi non si farà fermare da niente e da nessuno per portare a termine il proprio lavoro. Il tutto il prima possibile e in tempo per la cena.
Colin caracollava subito dietro di lui, una valigetta degli attrezzi in mano e un cappellino con visiera calato sul volto che diceva a tutti: Ehi, guardatemi, sto cercando di passare inosservato.
Di buono c'era che non aveva minimamente accennato alla loro sessione di allenamento in macchina, né aveva cercato, fuor di quel bacio sulla spalla, un secondo contatto. Certo, Stark lo aveva colto sul fatto mentre lo osservava, sornione come lo Stregatto, oppure mentre, cambiando marcia, il filo delle nocche arrivava a sfiorargli la coscia.
Dubitava che l'Agente avesse per lui un qualche serio interesse, ma già il trovarsi a rimuginare sulla questione lo innervosiva parecchio.
Stark attese che il tizio davanti al van di Live Channel Five si togliesse dai piedi, quindi montò e si piazzò subito davanti ai monitor, staccando uno dei jack mentre Hendrick chiudeva i portelloni alle loro spalle, si toglieva il capello e passava le mani tra i capelli, a sistemare le ciocche bionde.
Sfortuna volle che la velocità di connessione fosse troppo lenta per il loro bisogno e nell'attimo in cui Colin, richiamato dal borbottio del magnate, gli si fece vicino per controllare lo schermo, clank, tlung, clonk--

Ne abbiamo già parlato.” era il tizio con occhiali e capello, le lenti brillanti d'un riflesso zafferano, l'espressione scocciata in volto “Mi scusi, signore, non so chi lei sia...”
Tony si voltò subito, l'indice alle labbra, il movimento della sedia girevole a coprire la mano di Hendrick che si allungava all'indietro, sul tavolo da lavoro, ad afferrare un cacciavite a stella.
L'espressione dell'addetto ai lavori mutò in adorazione e sorpresa, spalancò la bocca come un bambino davanti all'albero di Natale, la voce più rapida, balbettante, Mamma ti devo richiamare, sta succedendo qualcosa di magico...!

Basta una parola e lo tramortisco.” bisbigliò Colin, all'orecchio del magnate “Sarò delicato, non se ne accorgerà nemmeno. Il segno del cacciavite gli rimarrà per tre, quattro giorni al massimo.”
Lascia fare a me.” fu la replica di Tony, tra i denti, incastrata in un sorriso di repertorio “Abbassa la voce.” disse, cercando di zittire l'uomo ed il suo nuovo mantra -Tony Stark è nel mio furgone...! Tony Stark è nel mio furgone! “Non è vero.”
Sapevo che eri ancora vivo!” esclamò l'addetto ai lavori e quando Stark gli fece cenno di salire non se lo fece ripete due volte, chiuse i portelloni e rimase un paio di secondi così, adorante, con gli occhi strabuzzati, la bocca aperta ad un circolare wow.
Posso dire, signore--”
Sì..” e Tony avrebbe voluto far tacere sia il farfugliare esaltato del tizio sia la risata tossicchiante di Colin, dietro le spalle.
Sono il suo più grande fan!”
Oh, cielo.” fu il commento a mezza bocca dell'Agente “Una groupie.”
Allora.” Stark richiamò l'attenzione dell'addetto ai lavori su di sé “Questo è il tuo furgone o entrerà qualcun altro?”
No, no, no, solo noi due, cioè---Noi tre, insomma, lei è uno dei Vendicatori?”

Colin rise a quella domanda, ma ebbe la buona creanza di camuffare il tutto dietro la mano chiusa a pugno.
No, io sono--”
Il mio autista.” tagliò corto Tony “Ti chiami?”
Gary.” si presentò l'uomo e Stark, buon viso a cattivo gioco, gli tese la mano e la strinse -Per sua sfortuna l'addetto ai lavori percepì il gesto come un permesso ad espandere il contatto fisico, quindi coprì le dita del magnate con quelle dalla mano libera, traendolo quasi a sé -Oh, cielo, non si aspettava mica un abbraccio, vero?
La distanza è giusta.” lo avvisò e da come Colin parve sul punto di un principio di apnea, la sua espressione doveva essere quantomeno...particolare, a metà tra il disagio ed il desiderio di scacciare Gary dalla propria comfort-zone con un colpo di repulsore. “Ricevo molti complimenti, tranquillo.”
Oh, bene, voglio solo dire---”
Cosa vuoi dire. Dai.”
Io non so se se n'è accorto, ma...Ho impostato tutto il mio look imitando il suo.”

Gary si tolse il capello, passò la mano tra le ciocche scure, un po' per mostrarle a Stark, un po' aggiustarle, metterle in ordine, perché risaltassero, perché facessero la loro bella figura “I miei capelli non sono a livello. Devo mettere un prodotto.”
“Beh. Sì”
Ennesimo suono grufolante proveniente dal setto nasale di Colin -Era questo il livello di controllo che insegnavano allo S.H.I.E.L.D.? Non era una sorpresa che l'HYDRA avesse fatto la nidiata tra le loro fila, visto il quoziente intellettivo generale.

E, ora, sa, non vorrei metterla a disagio--” Non lo era già abbastanza? “Ma devo farle vedere una cosa--”
Tanto che Gary si arrotolava la manica della camicia sopra il gomito, Colin si fece vicino e Stark avvertì distintamente il petto dell'uomo contro la schiena ed il fiato che ad ogni respiro gli sfiorava l'orecchio e la tempia.
Bum!”
Ci fu un istante di silenzio, in cui Tony socchiuse le palpebre ed inclinò il volto.
Un Chucky di Happy Days ispanico?” tentò, nella speranza non tanto di aver trovato un senso alle linee abbozzate del tatuaggio, quanto di finire quella tortura sociale senza uscirne matto.
Gary ridacchiò, forse scambiando le sue parole per una battuta. Hendrick gli pizzicò invece il braccio ed inarcò le sopracciglia, schiarendosi la gola.
Oh-” esclamò allora il magnate “Oh, scusa, sarei io?”
Eh, uh, sì, insomma.” l'addetto ai lavori tentennò in punta di piedi sul filo dell'imbarazzo “L'ho fatto riprendere da un pupazzo che avevo, perchè non avevo una foto da dargli, perciò...”

Okay, basta, la sua già bassa sopportazione stava arrivando al limite consentito, Colin continuava a respirargli addosso e l'altro lo stava mandando al manicomio con il suo balbettando balbettare balbettoso.
Senti-!” e gli si lanciò contro, le mani sulle spalle “Gary, stammi a sentire un minuto.” lo spinse verso i portelloni, lo costrinse in un ritaglio di spazio in cui non avrebbe potuto non ascoltarlo o non prestargli attenzione “Non voglio tarparti le ali. Siamo tutti e due sovra-eccitati.”
Io mi sento quasi tachicardico.” commentò Colin, un sorriso di sbieco sulla bocca, le reni poggiate contro il tavolino, la schiena a nascondere il computer portatile, le braccia serrate al petto, il cacciavite ancora in mano.
Ho un problema.” lo ignorò Tony, mantenendo il contatto visivo con Gary “ Do la caccia a dei cattivi. Devo recuperare una piccola cosa da alcuni file criptati, ma non ho molta benzina. Adesso.” alzò il dito indice “Tu vai sul tettino, va bene, e ricalibri l'ISDN. Pompala del quaranta percento.”
Okay.”
E' una missione. Tony ha bisogno di Gary.”
E Gary ha bisogno---”
Di farlo con circospezione. E adesso vai.”

Un paio di colpi dal tettino all'interno e Colin che, su cenno di Tony, rispondeva a Gary con due colpi dall'interno del van al tettino.
Che caro ragazzo.” disse “Potrebbe mandare un curriculum alla tua azienda, no? È sprecato in un camioncino come questo.”
Possiamo concentrarci sull'AIM e non sul Presidente del mio Fan Club?”

Hendrick sorrise e si appostò di nuovo alle spalle di Stark. Le dita di questi danzavano sulla tastiera senza bisogno che gli occhi seguissero il loro percorso. Perfetta sincronia, perfetto movimento, perfetto accordo tra cervello e mano, tra pensiero e azione.
Il ventre molle dell'AIM si aprì subito, schiuso dal filare di codici che Tony aveva modellato per accedervi: sulla destra dello schermo una maschera con le anteprime di cinque video, rinominati con nome e cognome dei candidati ad Extremis -Drew Grey, David Samuels, Jack Taggart, Ellen Brandt, il Sergente Chad Davis.
Il cursore si spostò su quest'ultimo, fece partire la riproduzione, comparve il volto di un ragazzo giovane, un volto comune, un volto che non trasmetteva cattiveria, né desiderio suicida.

Quale considereresti il momento clou della tua vita? Domandava una voce fuori campo e le labbra chiare del ragazzo si sollevarono appena e c'era una nota fiera negli occhi Credo...il giorno in cui non permisi al mio infortunio di sconfiggermi.
Fu la volta di Ellen Brandt, dopo, della Donna Volpe il cui corpo si era sovraccaricato al punto da pulsare di luce dorata, il volto una maschera di fuoco, la bocca una voragine d'Inferno. Era bella, lì, nel video, rilassata, sfrontata, con un sorriso irridente sulla bocca -Le mancava parte del braccio sinistro, non rimaneva che il moncherino della spalla e poco più.

Le iniezioni sono somministrate periodicamente, l'immagine cambiò e c'era un uomo, adesso, un uomo dalla barba folta, i capelli biondi, lunghi fino alle spalle -Un uomo che Tony conosceva bene, fin troppo, e la cui sola vista gli fece trattenere il respiro, L'assuefazione non è tollerata. Chi non si adeguerà alle regole sarà estromesso dal programma.
Un altro video, un'altra scena, un seminterrato, il profilo dell'uomo, il titolo del file -Injection Test.

Un tempo inadeguati, emarginati, voi sarete la prossima iterazione dell'evoluzione umana, i polpastrelli battevano sulla tastiera, nervosi, tap tap tap, Progetto Extremis, Fase 1, tre anni prima, il 25 giugno 2009, i candidati che venivano portati in uno scantinato adibito a laboratorio e c'erano computer e c'era postazioni cui legarli, assicurarli, bloccarli se fosse stato necessario, se la pazzia avesse preso il sopravvento e la sofferenza avesse accecato loro la mente e acuito i sensi e imbestialito le forme e l'adrenalina li avesse spinti alla ribellione ed alla lotta, Beh, signori, prima di cominciare sappiate che un giorno, pensando alla vostra vita, nessun ricordo sarà intenso come il glorioso rischio cui avete prudentemente deciso di sottoporvi. Oggi inizia la gloria, l'ago che scivolava sottopelle, il gemito, i denti stretti, Cominciamo!, vene di fuoco di lava di fiamma e cenere e lapilli e gli arti che ricrescevano e le urla e le grida ed il soggetto accanto a Ellen Brandt che ululava, si dimenava, gli occhi come bracia, Andiamo, andiamo, dobbiamo andarcene da qui! Via, via, presto! Portateli via! La mascella che si protrudeva, la bocca spalancata, luce, luce bianca, luce e boato e bianco e bianco boato e bianca luce lampo, tuono, scoppio, deflagrazione.

Una bomba non è una bomba quando fa cilecca.” sussurrò Tony “Le cose non funzionano sempre, giusto, amico? È difettoso, ma hai trovato un compratore.
Tling. Stong. Crash.
Stark scartò di lato -Colin era arretrato, il cacciavite gli era caduto di mano, il piede aveva cozzato contro la cassetta degli attrezzi e c'erano martelli e viti e chiodi e nastro adesivo ovunque.

Hendrick?” Tony si alzò dalla sedia girevole, la fronte corrugata.
L'Agente pareva un animale in trappola, gli occhi stralunati, una mano ai capelli, l'altra aggrappata al bordo del tavolo da lavoro, il respiro ratto nei polmoni, il petto che si alzava, si abbassava, si alzava, si abbassava, a frequenza sempre più rapida, sempre più fuori controllo.
L'ho già visto.” ansimò, le pupille due capocchie di spillo conficcate nei bulbi oculari “L'ho già visto. Ho già visto quell'uomo. Io conosco quell'uomo. L'ho già visto. L'ho già visto.”
Tony mosse un passo nella sua direzione, con cautela, i palmi aperti, le dita ben distanziate tra loro.
Killian?” lo interrogò, scandendo ogni lettera, cercando il suo sguardo “Hai visto Aldrich Killian?”
Colin annuì, quindi negò il capo, si coprì un occhio con la mano, serrò l'altro dietro le palpebre.
Lo hai visto?” ripetè Stark “Dove? Con chi?”
Con Pierce. Al Triskelion.” deglutì “Ho visto Aldrich Killian insieme ad Alexander Pierce.”



Località Sconosciuta
2011


Quando Alexander Pierce venne a prenderlo, Steve era ancora seduto a terra.
Aveva sangue sulle mani e sangue tra i capelli e sangue sulla schiena e sangue sui piedi e sangue negli occhi e sangue nei polmoni e sangue nello stomaco e sangue nelle viscere e sangue nel cuore e sangue nelle vene.
Era ancora nella stessa stanza dove era avvenuta la sentenza di Bruno e il corpo dell'italo-americano era sempre a terra, in un una pozza di lordura, rigido, maleodorante; attorno a lui giacevano altri sei cadaveri, con la testa schiacciata, col petto maciullato, con gli occhi strappati dalle orbite, con le dita dilaniate, con la lingua recisa, con le ginocchia divelte, con l'ombelico squarciato, con i polsi spezzati, con lo sterno fracassato.
Gli era stato ordinato di aspettare l'arrivo dei suoi aguzzini, togliersi i vestiti, sopportare senza reagire ogni loro sopruso -Erano volati pugni e calci e ginocchiate, persino morsi, uno di loro si era levato la cintura e adesso uno squarcio si apriva sulla schiena del soldato, all'altezza delle vertebre-, quindi, dopo due ore di tortura, ucciderli tutti.
E così era stato.
Steve aveva eseguito ogni ordine alla perfezione, non aveva emesso suono durante le sevizie e tanto meno durante l'esecuzione. Non aveva provato gioia, non aveva provato dolore.
Non aveva provato niente.
Gli era stata affidata una missione e lui l'aveva portata a termine.
Prima che Pierce venisse a prelevarlo, erano trascorse altre tre ore e ventisette minuti e sedici secondi, diciassette, diciotto, diciannove...Durante quel lasso di tempo, Steve si era semplicemente seduto ad aspettare, senza mettere a fuoco nulla, la mente svuotata di ogni pensiero, la mano destra stretta al coltello.
E quel coltello, il cui filo era ancora arrossato dal sangue e da umori e coriandoli di pelle, lo aveva offerto a Pierce non appena questi aveva messo piede nella stanza.
L'uomo si portò un fazzoletto bianco al naso e gli fece un cenno, perché rinfoderasse l'arma.

In ginocchio.” ordinò e Steve, senza badare al sangue che formicolava negli arti immobili, fece quanto gli era stato detto e stette in silenzio e attese e non ebbe rimostranze e non si ribellò al ceffone inanellato che s'abbatté sulla sua guancia.
Alzati. Vieni con me.”

Il soldato lo seguì ed i suoi occhi non videro mai lo sguardo che si lanciarono gli altri membri dell'HYDRA nei corridoi, non le occhiate degli specialisti che attendevano lui e Pierce lì, nella camera dove ancora e di nuovo e di nuovo e ancora avrebbero cancellato e riscritto qualsiasi idea si ostinasse a covargli nella mente.
Siediti.”
Steve si accomodò sulla chiese-longue ed appoggiò i gomiti sui braccioli. Due assistenti gli legarono i polsi e le caviglie ed egli allargò le dita sopra i graffi scavati con le unghie sull'imbottitura di pelle. Gli fermarono il collo e il soldato aprì la bocca, ad accogliere tra i denti un morso di cuoio.
Chiuse gli occhi quando le tempie furono incastrate tra le due piastre metalliche, ma prima che arrivasse l'oblio e con esso le scosse ed il tuono ed il lampo ed il ruggito e la bombarda e lo schock ed il panico ed il vuoto, il vuoto più nero, l'Abisso, il Gorgo, udì la voce di Pierce accanto a sé.

Ad ogni azione sbagliata, Steven, non appena è compiuta corrisponde una punizione eguale. Ti cancelleremo un'altra volta, vista la tua opposizione di coscienza di questa mattina, ma sei un ingenuo se pensi che ti permetterò di dimenticare il volto del giovane Bruno mentre lo uccidi.”
Steve spalancò gli occhi.
E di lui non rimase altro se non un ultimo, disperato grido.











Note

Ho lanciato indizi a manetta, in questo capitolo!

E, oh, e il piccolo Bruno Chianti non è un personaggio nuovo alle mie storie. Lo trovate anche, sebbene in altra veste, in Cor Mortem Ducens!

Mi raccomando, non scordatevi di passare per di qua!


   
 
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