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Autore: Vanclau    08/12/2020    0 recensioni
[Genshin Impact]
Mart è un avventuriero della Gilda di Mondstadt volenteroso di potersi dimostrare all'altezza di tanti altri avventurieri più esperti; Chisato è una ragazza di Inazuma cui viene rubato un oggetto per lei molto importante. Il loro incontro darà il via alla prima delle numerose avventure che li attendono nel mondo di Teyvat.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mart riaprì lentamente gli occhi, osservando con sorpresa la scena che gli si stava parando davanti. Chisato stava tenendo testa ai loro aggressori con quella che aveva tutta l’idea di essere una Visione Cryo.
«Allora era questa la vera natura dell’oggetto che ti avevano rubato» commentò, riuscendo a rialzarsi e sorprendendosi ancor di più nel vederla voltarsi raggiante, quasi sull’orlo delle lacrime per la felicità.
«Stai bene?» gli chiese lanciando un’altra sfera ghiacciata al mago che si era appena liberato dal congelamento.
«Parleremo più tardi» rispose lui impugnando nuovamente la spada che gli era caduta a terra e mettendosi schiena contro schiena con la ragazza. «Coprimi.»
Chisato annuì e Mart poté partire alla carica contro i due hilichurl balestrieri più vicini, che vennero letteralmente sbalzati via da quattro fendenti orizzontali portati in rapida successione. «Burning Blade!» urlò con quanto fiato avesse in corpo, attivando la sua skill e, con una rapidità quasi sovrumana, muovendosi verso i successivi due hilichurl che vennero lanciati via da un djue affondi finendo fuori dalla piattaforma.
Il samachurl, rialzatosi, provò a circondare i due ragazzi con dei rovi nati dal suo potere Dendro ma Mart fu più rapido di lui buttandolo nuovamente a terra e trafiggendolo con la sua spada, mentre il sesto e ultimo hilichurl cadeva senza vita sotto i colpi della magia di Chisato.
«E ora a noi due» sentenziò Mart osservando il mago dell’Abyss nuovamente libero dal congelamento.
Chisato continuò a colpirlo dalla distanza, mentre Mart nel combattimento ravvicinato e con la sua skill Burning Blade gli fendeva a più riprese lo scudo finché esso non scomparve e il mago cadde a terra, stordito. Il giovane avventuriero, quindi, lo colpì con un calcio facendolo volare via per poi finirlo con un fendente portato dall’alto verso il basso.
«In qualche modo, sembra che ce la siamo cavata» disse voltandosi verso Chisato, la quale gli sorrise.
«Allora possiamo anche tornare…» Mart si interruppe, osservando l’ingresso del Dominio con sgomento sempre maggiore.
Anche Chisato sembrò accorgersi del massiccio numero di hilichurl che si stava riversando nel Dominio Abissale, palesemente spaventata. Oltre ai normali hilichurl già affrontati e ad altri samachurl, questa volta anche anche diversi mitachurl stavano avanzando; creature enormi che imbracciavano scudi, alcuni infusi con il potere Dendro, altri con quello Geo.
«Gli scudi Dendro non sarebbero un problema, ma non possiamo distruggere quelli Geo nelle nostre condizioni» disse Mart, frapponendosi tra l’ondata di nemici e Chisato, come a volerla comunque continuare a proteggere nonostante anche lei avesse una Visione.
«Cosa facciamo?»
«Abbiamo recuperato la tua Visione, quindi non ci rimane che fuggire» rispose Mart. «Non so cosa stia succedendo, ma non abbiamo possibilità di batterli adesso.»
Chisato annuì, cominciando a colpire alcuni degli hilichurl che si avvicinavano troppo mentre continuava a seguire Mart, il quale si faceva largo a colpi di spada pur non riuscendo ad avanzare velocemente verso l’uscita.
Frustrato, si ritrovò ad arretrare quando un mitachurl con uno scudo di roccia lo carico e per poco non lo colpì in pieno, finché non percepì qualcosa dietro di lui; senza neanche accorgersene era arrivato al centro della piattaforma, davanti il meccanismo che attivava il Dominio. Così gli venne un’idea.
«Coprimi!» urlò a Chisato, la quale continuava a lanciare i suoi attacchi e ad attivare la sua skill per difendersi e curare le ferite che di tanto in tanto qualche freccia le causava dopo averla raggiunta.
Chisato acconsentì di rimando, sovrastando il fragore delle armi dei loro nemici, mentre Mart si voltava verso il meccanismo attivandolo.
I Domini sembravano conoscere fin troppo bene chi li attivava, rendendo disponibili sfide con diversi gradi di difficoltà a seconda della forza di chi li attivava e Mart poteva accedere fino al terzo livello. La scelta, ovviamente, ricadde su quest’ultimo.
Attivando la sfida del Dominio, ben presto oltre agli aggressori la piattaforma si riempì di slime nati dal Dominio stesso e che tennero occupati i nemici abbastanza da permettere a Mart e Chisato di farsi largo e allontanarsi verso l’ingresso. Mentre correvano, forse per la stanchezza, Chisato inciampò cadendo rovinosamente a terra e costringendo Mart a fermarsi per aiutarla.
Prendendole la mano, si accorse di quanto stesse tremando e si maledisse per non essere stato più forte per poterla tenere al sicuro; Chisato era alla fine la sua committente e come avventuriero della Gilda avrebbe dovuto evitarle simili pericoli.
Strinse i denti, aiutandola a rialzarsi e continuando a correre senza lasciarle la mano finché non videro le porte del Dominio attraversandole e richiudendole alle proprie spalle, potendo ancora udire gli hilichurl urlare nella loro lingua.
Mart si guardò intorno per cercare il modo di bloccare l’entrata del Cecilia Garden e, magari, sperare che qualcuno più forte sopraggiungesse a sistemare quegli hilichurl rimasti intrappolati ma non sapeva proprio come fare.
«Libera i Seelie.» La frase giunse a Mart come se qualcuno avesse parlato direttamente nella sua testa. Si guardò intorno, ma oltre a lui e a Chisato non c’era nessun altro in vista. «Questa è la tua unica possibilità.»
Una parte di lui sembrava riconoscere quella voce, come se da qualche parte l’avesse già sentita ma non riusciva a ricordare dove. Non avendo alternative, comunque, decise di fidarsi.
Davanti all’ingresso, un piccolo cilindro di pietra con il simbolo del potere Anemo di Barbatos risplendeva alla luce del giorno al centro di quattro piccole statuette di pietra posizionate a formare un quadrato intorno al Monumento Elementale. Sopra ciascuna statua una sfera azzurra segnava la presenza di un Seelie, uno di quelli spiriti che di tanto in tanto si vedevano girare per Teyvat. Qualcuno doveva già aver riportato tutti e quattro i Seelie al loro posto e, per liberarli, una sola soluzione gli veniva in mente.
Chisato non sembrava essersi accorta di quella voce che aveva parlato a Mart, così il giovane si limitò a chiederle di resistere un istante mentre lui trovava una soluzione. La ragazza annuì.
Non sapendo con esattezza cosa sarebbe successo, Mart strinse la propria spada nella mano, puntandone la punta verso il terreno e rilasciando il suo potere più potente. «Dragon Way!» urlò piantando la spada a terra. Venature color cremisi si dipanarono dal punto dell’impatto, dirigendosi verso le quattro statue che ospitavano i Seelie e danneggiandole finché non crollarono, con i quattro spiriti che si liberarono dirigendosi in quattro punti differenti. L’istante seguente, il Monumento Elementale smise di essere illuminato e un tremore fece voltare entrambi i ragazzi.
L’ingresso del Cecilia Garden cominciò letteralmente a sprofondare nel sottosuolo finché non sparì completamente alla vista, facendo tirare a Mart e Chisato un lungo sospiro di sollievo, prima che si allontanassero per tornare a Mondstadt.
 
Venti osservava laddove un attimo prima c’era l’ingresso di un Dominio, sorridendo, mentre le quattro statue distrutte da Mart tornavano al loro aspetto originario, in attesa di venire nuovamente riempite con i loro Seelie. «Mart con la sua Visione Pyro e Chisato con la sua Visione Cryo» sussurrò. «Qualcosa sta per accadere a Teyvat, ma prima di questo…»
Un ruggito da far raggelare il sangue interruppe il suo monologo, facendolo voltare nel luogo dove un tempo, troppi anni prima, sorgeva la città di Mondstadt. «Dvalin, amico mio, cosa ti è successo?»
 
Probabilmente Mart non era mai stato così felice di tornare a Mondstadt dopo un’avventura, ma andava anche detto che non aveva mai rischiato tanto in vita sua. Affrontare i maghi dell’Abyss non rientrava nei suoi piani fin dall’inizio e quell’ondata finale di hilichurl era ingestibile per sole due persone, così accolse con piacere la vista delle porte della città almeno quanto Chisato che sembrava visibilmente raggiante.
«Adesso tornerai a Inazuma?» le chiese mentre già erano in vista della reception della gilda e Katheryne li salutava con la mano.
«Vorrei ma…» Chisato sembrò piuttosto imbarazzata.
«Hai dato tutti i tuoi soldi per questa commissione.» Mart finì la frase per lei. «Ora capisco l’importanza dell’oggetto che ti era stato rubato, dopotutto era una Visione, ma dovevi pensarci bene prima di dar via tutti i Mora che avevi con te.»
«Mi dispiace…»
«Non mi devi chiedere scusa.» Mart sorrise, fermandosi. «Cosa ti ha portato a Mondstadt?»
«La mia Visione Cryo apparteneva a mia madre» rispose lei. «Quando è morta, il suo potere è passato a me.» Chisato strinse a sé la collana con la Visione. «I poteri delle Visioni non sono ereditieri, questo lo so, esse perdono tutte le loro proprietà alla morte del possessore ma questa… Lo stesso giorno che mia madre è morta ho ottenuto la mia Visione e anziché apparirne una nuova è stata la sua a riattivarsi per essere usata da me.»
«In pratica è come se tua madre avesse voluto passarti il suo potere» commentò Mart.
Chisato annuì. «Mia madre però non è morta per cause naturali, è stata uccisa.»
Mart si fece più attento. «Da chi?»
«Questo non lo so, ma forse conosco chi ha la risposta; mia madre aveva avuto a che fare con i Fatui in passato e loro sono i principali indiziati.»
«Sai che i Fatui non sono persone da prendere sottogamba, vero? Se davvero loro sono i colpevoli potresti avere più di qualche problema, considerando che sono tra le massime autorità di Snezhnaya.»
«Questo lo so e non voglio neanche inimicarmi la Cryo Archon, dopotutto uso il suo potere proprio come faceva mia madre; so comunque che nel suo diario menzionava una persona legata ai Fatui e che voglio incontrare, ma secondo lei si trovava a Liyue, quindi ero solo di passaggio quando mi hanno rubato la Visione.»
«Ora mi è tutto chiaro.» Mart fece qualche passo in direzione della Gilda, prima di voltarsi sorridendo. «Sembra una grande avventura, posso farti una proposta?»
Chisato lo guardò visibilmente incuriosita.
«Prenderò i tuoi Mora come pagamento per questa commissione, ma certo non posso lasciarti andare così, senza la possibilità di vivere a Mondstadt, raggiungere Lyiue o tornare a Inazuma, quindi che ne dici di fare squadra?»
«Vuoi dire che…»
«Ti aiuterò a trovare questa persona e farai anche tu parte della Gilda, facendo inoltre parte della mia squadra, ritireremo la ricompensa alla Gilda come tale e i Mora, in questo modo, saranno di entrambi!»
«Faresti questo per me?» Chisato sembrava sul punto di piangere dalla felicità. «Perché? Chi siamo appena conosciuti…»
«Forse sono troppo buono, ma come ho detto questa è anche un’avventura che non mi voglio perdere e tu sei la mia cliente! Chisato di Inazuma, accetto la commissione e ti aiuterò a trovare la persona che cerchi come avventuriero della Gilda e… come amico.»
Chisato lo ringraziò commossa, prima che i due raggiungessero Katheryne, la quale aveva appena finito di parlare con ragazzo dai lunghi capelli biondi legati con una treccia e che il giovane avventuriero era certo di non aver mai visto in città. I due si incrociarono e, per un istante, gli occhi di Mart e di Aether si incrociarono senza che sapessero quale futuro li attendeva dietro l’angolo.

[NOTA FINALE: Doveva essere una one-shot d'apertura per un progetto su una fanfiction, ma ho preferito poi renderla una minilong di tre capitoli per quanto stava diventando lunga, questa storia finisce qui e funge da "prologo" al progetto che si sta ancora sviluppando; ci saranno altre storie autoconclusive del genere che pian piano andranno a sviluppare un accenno di trama che poi si concluderà con la longfic]
   
 
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