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Autore: Crateide    09/12/2020    2 recensioni
| Storia partecipante all'event Maritombola 11 indetta su Lande di Fandom |
Un appuntamento, bottiglie di birra qua e là, parole difficili da confessare e promesse ancor più difficili da mantenere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Event: Maritombola 11.

Sito: Lande di Fandom.

Prompt: 02 - bottiglia vuota.

 

 

 

 

Dean trasse un lungo sorso, sentendo la bottiglia alleggerirsi fra le mani. Era la terza birra che si scolava e iniziava a preoccuparsi. Stava aspettando da almeno un’ora, appoggiato contro il cofano della sua Impala, guardandosi intorno di tanto in tanto e ascoltando il silenzio.

Era stato Castiel a dirgli di raggiungere quel posto dimenticato da Dio, senza dargli nessuna spiegazione come al solito.

«Mi troverai lì», gli aveva detto l’angelo con un’espressione tormentata, prima di svanire.

Dove accidenti sei, Cas? pensò Dean, svuotando l’ennesima bottiglia di birra, che lasciò cadere a terra. Ne prese un’altra e l’aprì, serrando con forza la mascella.

Era strano. Castiel non era mai in ritardo.

E se gli fosse successo qualcosa?

Dean ingollò un altro sorso, che gli pizzicò la gola, facendolo rabbrividire.

«Cas, dove sei?» chiese a denti stretti, ormai sul punto di salire in auto e andare a cercarlo.

Mosse un passo, calciando inavvertitamente una bottiglia vuota, che rotolò davanti a lui, fino a fermarsi proprio davanti ai piedi di Castiel. Dean percorse tutta la sua figura con lo sguardo, fino a soffermarsi sul viso. Aveva ancora un’espressione tormentata, dominata da due occhi languidi e arrossati.

«Cas, tutto bene?» gli chiese.

L’angelo sollevò una mano e indicò la bottiglia che lui stava ancora stringendo.

«Posso berne un sorso?» chiese.

Dean sbatté le palpebre, sorpreso. Doveva essere successo qualcosa di grave, perché in circostanze normali Castiel non gli avrebbe mai chiesto di bere della birra.

«Questa è l’ultima bottiglia, ma possiamo dividerla», rispose infine.

L’angelo avanzò con passo incerto e appoggiò il bacino sul cofano dell’Impala, mantenendosi a una certa distanza da lui. Dean gli passò la bottiglia, che Castiel rimase a contemplare per alcuni istanti, prima di berne diversi sorsi. Tossì un poco, per poi rendergliela.

«Cas, cosa c’è che non va?»

«Nulla.»

«Non prendermi per il culo. Perché mi hai fatto venire qui?»

Castiel lo guardò e Dean quasi ci si perse in quegli occhi che ricordavano l’indaco della sera. Bevve un po’ e passò di nuovo la bottiglia all’angelo. Per una frazione di secondo, Dean pensò di aver posato le labbra nello stesso punto in cui le aveva posate Castiel e si ritrovò ad arrossire suo malgrado.

«Volevo stare con te.»

Tornò a guardarlo negli occhi. Si era lasciato ipnotizzare da quelle labbra umide e dal loro schiudersi.

Dean si aggiustò meglio la giacca di pelle, sentendosi a disagio. Non che non gli facesse piacere, ma era certo che ci fosse dell’altro. Rimase in silenzio, sperando che Castiel continuasse, che lasciasse finalmente cadere il muro che aveva eretto.

«Dean, è difficile.»

«Lo so, Cas.»

Dean riprese la birra e bevve l’ultimo sorso. Rimase a osservare la bottiglia per alcuni istanti, finché non la posò sul cofano, proprio fra loro due. Era solo una stupida bottiglia vuota, eppure non aveva avuto il coraggio di buttarla a terra. In fondo, l’aveva condivisa con Castiel...

«Lo dirò io, allora», esordì, trovando il coraggio chissà dove e ostentando una sicurezza che non aveva affatto, «non so cosa accadrà in futuro, non so se alla fine di questa storia potrò vivere una vita decente, ma voglio, anzi, pretendo che tu sia al mio fianco. Non mi frega un cazzo dell’Inferno o del Paradiso: tu devi esserci. Io...» Dean si interruppe. Il coraggio era scivolato via all’improvviso e il cuore aveva preso a battere forte nel petto, quasi gli stesse urlando di tacere, di non proseguire, come se lo stesse supplicando di non fargli del male.

«Ti amo, Dean.»

La voce di Castiel lo fece trasalire. Strabuzzò gli occhi e lo guardò: stava piangendo in silenzio. Dean scosse il capo e gli si accostò, urtando la bottiglia vuota, che cadde a terra e rotolò via. Gli prese il viso fra le mani e posò la fronte contro la sua, chiudendo gli occhi.

«Lo dirò se mi prometti che non andrai via, che resterai con me. Per sempre», disse, scandendo ogni singola parola.

Castiel gli carezzò una guancia e gli sfiorò le labbra con le proprie.

«Lo prometto», rispose.

Dean sentì il nodo che aveva in gola sciogliersi e sorrise.

«Ti amo anch’io, Cas.»

   
 
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