Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd
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Autore: _Scarecrow_    09/12/2020    0 recensioni
E così sei andato via, lasciandomi con una storia da raccontare.
Tu ce l'hai?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Roger Waters, Syd Barrett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scelto di lasciarti scegliere.

Sono rimasto qua mentre tu perpetuavi la tua nevrosi. Ero qui, assente e placido, statua sommersa da imbrattare, costruttore di nuovi mondi e nuove facce mentre tu urlavi al mondo la scompostezza di una vita furiosa, la catarsi acquisita appuntata al petto come una spilla. Io lo so che ti trafigge il cuore ma tu fingi di non vedere il rivolo di sangue che accompagna ogni tuo respiro rantolante, abbracciandoti da solo nel cuore della notte per evitare un pianto antico di dolori intatti.

La tua presenza sarà una costante nelle mie notti, nei sogni in cui scivolo nel buio di una difformità consunta, consumata come le unghie che raspano sulle pareti di una mente che non riesce più a contenersi. Tossirò il mio sorriso davanti all'implacabilità della tua debolezza.

È buffo come tu adesso pretenda una rigidità che non ricordo di averti mai visto in quegli occhi stanchi, indefiniti accenni di colore che hai imparato a mettere sotto chiave. Pennellate grigie costellano la tua tela sporca di cenere, ultimo tentativo di lavare via il sangue che ti scorre addosso, macchiandoti i vestiti di una colpevolezza consapevole che non riesci ad estirpare.

Sei ancora convinto di avere il controllo mentre percorri la strada che io ti ho creato?

Io e te sappiamo quanto fa male. Sappiamo il dolore. Ma io ho deciso di sbriciolarlo, polvere di ricordi tra due mani che tremano di presente ed indicano il futuro. Tu hai deciso di mascherarti, la bocca aperta in un ghigno terrorizzato che ricorda il tuo sguardo la prima volta che hai osato posare i tuoi occhi nei miei. Distogliesti lo sguardo mentre aprivo una porta. Tu eri già murato vivo e lo sapevi.

Ho continuato a seguirlo, sai? Il capolavoro. Sento ancora tra le mani la forma in divenire, creta bagnata modellata da scelte sottili di futuri sempre più sfumati di rosa. È buffo come siano state le mani di un pazzo a creare tutto questo.

O forse no?

Sei stato tu a mandarti via. Io ho soltanto scelto di seguire la mia natura raminga, perdendomi nell'ennesimo bosco mentre percorrevo un cammino che hai scambiato per il tuo. Hai pensato che ti avessi tradito quando ti stavo aspettando nascosto nel cavo di un albero, preda facile di paure e rifiuti. A nulla è valso il percorso che abbiamo fatto insieme mentre ti allontanavi urlando, prova generale per un palcoscenico più ampio. Tu volevi un bastone, io volevo dell'acqua. Mi hai lasciato assetato urlandomi contro di averti fatto cadere. Ho sentito dietro ai tuoi occhi un bambino in posizione fetale e ho deciso di sorridere mentre la parte più sana di me si frantumava, cocci di bottiglia sui quali ho dovuto sanguinare per ripercorrere sentieri già battuti.

Sei sempre stato più alto di me, per questo le tue ginocchia sono più fragili. Non riesci a piegarti al fluido di cui sei composto, lo stesso che passa attraverso di me, onda di frastuono che si abbatte sulle tue mani lasciandoti precipitare in quel covo di movimenti nodosi, rovi aggrappati a finestre appannate da sporco e senso di inadeguatezza. Non potrai dimenticarmi mentre, piano piano e convinto di una coscienza implicita nel tuo modo di agire, scorderai te stesso.

Io, in ogni caso, ti perdono. Ho troppe cose che formicolano sulle punte delle dita per sottostare a un dolore che non è mio. Non sono mai solo, finchè tutto ciò che ho intorno continua bucarmi la pelle e cucire nuovi legami. Ho le ciglia brulicanti di lacrime e vita.

E tu?

  
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