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Autore: Ace of Spades    10/12/2020    3 recensioni
«Una cosa Mihawk la sapeva con assoluta certezza: in quell'appartamento non era l'unica persona pericolosa.
E se lo aveva capito lui, probabilmente ne erano a conoscenza tutti.
Quindi la domanda era: per quale motivo avevano accettato di condividere uno spazio in cui vivere?
Il rasoio di Occam: a parità di fattori la soluzione più semplice è quella giusta.
Perché si annoiavano.»
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Tre giovani studenti universitari decidono di dividere le spese abitando insieme. Piuttosto normale, certo, se non fosse che le tre persone in questione vogliono uccidersi a vicenda per far passare il tempo.
Non possono farlo? Ah no? Andate a dirlo a Crocodile, Doflamingo e Mihawk.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sin shake Sin
 
 We can't go to hell if we're already there
 
 
 


 
 
"Entrate forza, toglietevi le scarpe prima. Se sporcate il pavimento che ho appena finito di pulire vi lascio fuori"
Crocodile sbuffò guardando i due ragazzi sulla porta del suo - e anche loro - appartamento. Affittarne uno e dividere l'affitto mentre ognuno frequenta corsi dell'università era sembrata una grande idea, soprattutto per la parte sul costo.
Non avevano messo in conto che però dovevano davvero abitarci insieme.
"Croco-chan non iniziare con le tue manie" rispose Doflamingo entrando e togliendosi comunque le scarpe, seguito a ruota da un assonnato Mihawk.
Lo spadaccino, oltre a frequentare la palestra di kendo e una di scherma, riuscendo ad eccellere in entrambe, sapeva per certo che non avrebbe dovuto preoccuparsi delle pulizie per i prossimi anni.
 
"Cosa sono quelle?"
"Le mie ciabatte"
"SONO FENICOTTERI PELOSI"
"E sono pure comode"
 
Già, avrebbe dovuto preoccuparsi solo di restare vivo e di far restare vivi gli altri.
 
Ma facciamo un passo indietro.
Come ci erano arrivati in quella situazione?
Semplice. Si erano conosciuti per sbaglio durante un corso che avevano in comune, nonostante nessuno dei tre avesse ancora capito l'utilità di linguistica generale, e da lì tutto era degenerato.
Mihawk frequentava la facoltà di traduzione, e nel mentre si teneva in forma padroneggiando diverse discipline collegate ad armi bianche.
Il suo scopo era di prendere una laurea e nel caso tradurre qualcosa, a casa sua, senza gente intorno, immergendosi in righe e pagine di libri sconosciuti.
Ma soprattutto senza gente intorno.
E poi chissà, sapere qualche lingua serviva sempre, magari per qualche lavoro all'estero non necessariamente legale.
 
Di Doflamingo non sapeva molto tranne quello che aveva raccontato lui. E ne aveva raccontate di cose, ma dando solo informazioni superficiali.
Il ragazzo biondo e alto più della media nel tempo libero frequentava palestre e si divertiva a spezzare la voglia dei bambini che si iscrivevano ai corsi di karate facendoli volare da tutte le parti.
Una volta aveva assistito alla scena e si era dovuto spalmare una mano sul volto, sia perché nessuno sano di mente avrebbe messo un tizio del genere ad insegnare alle matricole, sia perché Doflamingo odiava i bambini e si vedeva.
E per non scoppiare a ridere dopo aver visto bambini cadere come coriandoli e il biondo ridere a braccia aperte in mezzo alla palestra.
A quanto pare era una punizione e rientrava in 'ore per servizio pubblico e lavori socialmente utili'.
Al solito, lo avevano beccato a fare qualcosa di illegale, ma qualcosa di non troppo pesante, anche se non sapeva cosa.
Ciò che sapeva era che Doflamingo era pericoloso, e il fatto che frequentasse la facoltà di lingue per 'imparare altri idiomi anche se la lingua la so usare e bene' non faceva che aumentare il suo sospetto. Aveva il vizio di spostare l'attenzione sulla sfera sessuale per distrarre le persone, peccato che su di lui non funzionasse.
 
E questo dettaglio lo aveva capito anche Crocodile, l'altro ragazzo moro dai capelli leggermente lunghi racchiusi in un codino basso che in quel momento stava mettendo in ordine le loro valigie.
Su di lui sapeva ancora meno, ma poteva affermare che fosse una persona affidabile.
Sempre se gli andavi a genio.
E loro due gli andavano a genio, e poteva esserne sicuro perché aveva visto cosa capitava a chi rientrava nel gruppo di quelli che non dovevano respirargli vicino.
Crocodile, studente modello di antropologia e lingue orientali, con alle spalle corsi di scherma e attuale cintura nera di aikido, si era liberato di un loro collega facendolo finire in prigione per un reato che non aveva commesso.
Perché? Perché poteva.
 
Una cosa Mihawk la sapeva con assoluta certezza: in quell'appartamento non era l'unica persona temibile. E se lo aveva capito lui, probabilmente ne erano a conoscenza tutti.
Quindi la domanda era: per quale motivo avevano accettato di condividere uno spazio in cui vivere?
Il rasoio di Occam: a parità di fattori la soluzione più semplice è quella giusta.
 
Perché si annoiavano.
 
 
 
 
***
 
 
 
Doflamingo chiuse la porta della sua stanza.
Era stata una fortuna trovare un appartamento a quel prezzo con tre stanze singole, una cucina e un bagno, con un bellissimo terrazzino e un mini spazio comune che era stato eletto da tutti come salotto.
Certo, fortuna.
O così aveva detto Crocodile.
Si conoscevano da ormai un anno eppure, oltre a sapere le informazioni essenziali dei suoi nuovi coinquilini, era riuscito a conoscerli meglio solo facendo ricerche per conto suo.
"Abbandona il nido e spicca il volo" gli aveva detto sua madre anni prima.
Sì, prima che morisse in un incidente.
E dato che di incidente proprio non si trattava, si era assicurato che passasse per incidente anche l'omicidio del responsabile, cioè suo padre.
D'altronde gli aveva insegnato lui come gestire gli affari: alla vecchia maniera, tu fai qualcosa a me e io faccio qualcosa a te, ma peggiore.
 
Meglio essere temuti che amati.
 
Che poi Doflamingo non sapeva bene cosa fosse l'amore tranne quello che aveva ricevuto da sua madre, però conosceva bene cosa volesse dire provocare timore nel prossimo.
E quello oh se gli piaceva.
Con i suoi genitori fuori dai giochi, la sua famiglia si era rivolta a lui per guidare l'impresa, e lui ovviamente era stato ben lieto di accettare una così inaspettata decisione.
Riuscire a rigirare gli eventi a proprio favore era una qualità che aveva anche il bel moretto della stanza accanto, per questo non si fidava di Crocodile.
Riconosceva subito un'anima affine quando la incontrava e quella era decisamente troppo affine.
Eccitazione. Ecco cosa gli provocava.
Sapete quelle persone che quando le guardi pensi "probabilmente ha ucciso qualcuno, e se non lo ha fatto lo farà"? Crocodile. Lui.
Non aveva specificato come aveva trovato quell'appartamento, come non aveva specificato dove erano finite le persone che lo abitavano o come mai il contratto che avevano era stato improvvisamente reciso.
Non specificava un po' di cose e a lui i peccati di omissione non erano mai piaciuti.
Per quello aveva scavato nel suo passato e aveva trovato...niente.
 
Solo che, anche non trovare niente, a volte, è una risposta.
Quindi i suoi pensieri oscillavano tra il volare basso e il sessuale, perché ovviamente quel tizio se lo sarebbe scopato su ogni superficie disponibile.
Più suonavano campanelli d'allarme e più lui veniva attratto da quella figura oscura.
 
Di Mihawk aveva capito tutto invece.
Era pericoloso.
Aveva decisamente ucciso qualcuno e nascosto il cadavere in bella vista.
Non si doveva svegliare prima delle 11 di mattina.
Poteva uccidere tutti in quell'appartamento e dissolversi nella nebbia.
 
Si era trovato davvero degli ottimi coinquilini.
 
 
 
***
 
 
 
A rigor di logica era stato un errore.
Sapeva di star facendo un errore già prima di liberarsi della gente che abitava in quello stabile e acconsentire a trasferirsi con quei due.
In realtà aveva capito che l'errore era stato alzarsi e decidere di frequentare quel corso, perché tutto quell'incontro era sembrato una farsa.
Una messa in scena piazzata lì da qualcuno che, come lui, si stava annoiando.
Quando un personaggio prende consapevolezza di sè e rompe la quarta parete è insolito, giusto Deadpool lo fa sembrare divertente.
Lui aveva capito di essere stato incastrato e da quel momento aveva cercato di capire dove: quando aveva scelto la facoltà? Quando aveva scelto di frequentare quel corso? Oppure quando era rimasto senza famiglia e aveva deciso di prendere in mano la sua vita e costruirsi un personaggio?
Probabilmente era tutto deciso dalla sua nascita.
 
Tutto questo per dire che lui, Doflamingo e Mihawk, prima o poi li doveva incontrare, se non fosse successo in quella lezione, magari anni dopo. In un supermercato forse, in una riunione di qualche agenzia governativa, dietro un angolo.
 
Le coincidenze non esistono.
 
Partendo dal fatto che nel Destino non ci credeva, come non credeva nell'esistenza di un qualsiasi Dio, voleva dire che, se era arrivato lì, in quel determinato momento, era colpa sua.
Aveva giocato le carte che teneva in mano molto male.
 
Doflamingo aveva qualcosa che non andava, e per qualcosa che non andava intendeva dire che era il più giovane boss mafioso a prendere il controllo da una decina di anni.
Mihawk invece sapeva benissimo cosa aveva che non andasse: era nato per usare la spada, ma aveva l'impressione che fosse fatto anche per commettere omicidi su commissione.
Lui invece era dietro ad un'agenzia commerciale di import/export internazionale, nessuno lo aveva visto in faccia perché prendeva parte alle riunioni solo tramite pc, oscurando volto e sfondo e cambiando la voce.
Era ancora troppo presto per rivelare la sua età, ed era meglio che nessuno sapesse chi ci fosse dietro a certi import che non erano del tutto legali.
 
Tornando al discorso di prima.
Coincidenze?
Capite che qui l'intera faccenda puzzava, e per una volta non era Mihawk che provava a cucinare (fallendo).
 
Tutti e tre condividevano purtroppo un terribile vizio, che sapeva essere una delle cause per cui si trovavano lì: la noia.
Lui odiava annoiarsi, alzarsi dal letto e provare quella sensazione di piattume per tutto il giorno e finire con lo sbuffare più del solito.
Il tedio nella vita è la morte dell'uomo.
 
E Crocodile, Doflamingo e Mihawk avevano deciso di smettere di pescare pesci piccoli.
Si sa che il mare ne è pieno, ma è pieno anche di spazzatura.
Bastava solo tirare fuori dalle profondità quella giusta. I cacciatori di tesori speravano in una nave pirata piena di forzieri per poter dare una svolta alla loro vita.
Loro speravano di aver trovato persone che non morissero subito, ma che gli dessero del filo da torcere.
 
Di certo la noia non li avrebbe visitati per un bel pezzo.







 
Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti, eccomi di nuovo con una storia senza pretese sui miei tre soggetti preferiti. Ho appena finito una long durata 6 anni, ma non mi fermerò.
Diciamo che sarà un po' diversa dal solito, meno descrittiva e più diretta, si concentrerà sul rapporto tra Croco, Dofla e Mipo e su poco altro, e sì, avranno l'età di giovani universitari per tutto il tempo. Mi sono sempre chiesta come finirebbe una possibile convivenza tra di loro (a botte sicuro), e quindi ecco qui la risposta.
I capitoli non saranno lunghissimi, ma saranno divertenti.
Le recensioni e i commenti sono sempre ben accetti,
a presto,

Ace of Spades

 
  
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