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Autore: MarcieMame    11/12/2020    1 recensioni
Un rospo! Cosa ci faceva un rospo sulle scale di un appartamento al centro di Londra? Non era sicura neanche di averne mai visto uno di persona, ma era certa che di solito si trovassero in pozze d’acqua fangosa o giardini umidi o cose del genere. Invece eccolo lì, piccolo, marroncino, viscido e decisamente bitorzoluto, con gli occhietti sporgenti semichiusi.
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Storia partecipante al Calendario dell'Avvento di Fanwriter.it
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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I vampiri educati sorridono a bocca chiusa


Prologo — Hepsbury Lane, 24

Ci sono molte vecchie case, a Londra. Ville magnifiche dai portoni color ebano, con numeri civici d’ottone e vezzosi barboncini che scorrazzano in prati ben curati dalle alte siepi innevate; piccole villette a schiera con portoncini colorati, facciate dipinte di bianco o graziosi mattoni a vista, dalle cui finestre si possono scorgere cocker acciambellati davanti a caminetti accesi. Antichi complessi dai mattoni rossastri, cancelli neri e ampi cortili, in cui grossi mastini riposano oziosi nelle loro cucce riscaldate.

E anche Hepsbury Lane aveva le sue.

Il numero 37, per esempio, vantava una deliziosa porta gialla su cui, nel periodo natalizio, non mancava mai una festosa ghirlanda. Al suo interno la famiglia Park era sempre impegnata in qualche discussione, ma alle sei in punto, tutte le sere, si riuniva per cena nell’affollata sala da pranzo, con un piccolo maltese che si agitava da sotto le sedie, molestando gli astanti.

Al numero 56 abitava la signora Hallewell, che dieci anni prima aveva convertito la casa in un grazioso bed and breakfast, e alle nove del mattino, puntualissima, saliva le scale per bussare alle camere degli avventori, offrendo un vassoio per la colazione, seguita dal suo largo, pigro basset hound.
 
Ognuna di queste case ha la sua storia, e certamente se fossimo andati a ficcare il naso nello sgabuzzino della signora Hallewell o nella cucina dei Park avremmo trovato molti segreti interessanti da raccontare.
 
Ma è necessario andare un po’ più in là, fino al numero 24, per trovare la casa dal portoncino verde.
Il portoncino in sé non faceva una gran figura, bisognoso com’era di una riverniciata, e il pomello a forma di grosso fiocco panciuto annunciava una desolante mancanza di buongusto.
I muri tutt’intorno erano un po’ sbeccati, invecchiati dal tempo e a tratti dall’intonaco scrostato. La tettoia era decisamente storta.
 
Il cane del numero 24 si chiamava Fitzgerald. Era uno scottish terrier.
  
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