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Autore: moira78    13/12/2020    9 recensioni
Ormai alle soglie del nuovo millennio, Candy racconta a sua figlia e sua nipote la storia della sua vita. Ho cercato di riempire il vuoto lasciato dal finale sibillino dei romanzi dell'autrice originale, tentando di cogliere lo spirito dei personaggi e scrivendo in modo più dettagliato ciò che è accaduto dalla scoperta dell'identità del Principe della Collina in poi.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Eleanor, Cindy, Anthony", chiamo le tre persone più importanti della mia vita che sta giungendo al termine. In lontananza sento le esplosioni sempre più frequenti che annunciano il saluto al nuovo anno: la mezzanotte è vicina e con essa il 1999, il mio centesimo sulla Terra.

L'ultimo.

Credo di avere ancora qualche minuto, così ringrazio i miei figli e mia nipote per quello che mi hanno dato. Mi raccomando con Cindy di assecondare sempre i sogni della sua bambina, qualsiasi cosa desideri fare.

"La chiamerò Candice, come te", mi confessa lei tra le lacrime, commuovendomi profondamente.

"Grazie, tesoro, io veglierò da lassù ogni suo istante di vita".

I volti dei miei figli e di Cindy, pieni di lacrime, cominciano a diventare sfocati e se ne sovrappongono altri che conosco bene.

"Mamma, non ci lasciare, ti prego", mi supplica Eleanor. Alzo un braccio per accarezzarla e asciugarle le lacrime.

"Tuo padre Terry ti ha amata molto, ha deciso di non darti mai il suo cognome perché rispettava Albert profondamente e gli bastava starti vicino e vederti crescere".

Lei annuisce con vigore, prendendo la mia mano tra le sue: "Lo so bene, mamma, anche io vi ho amati molto. Mi avete resa una donna felice".

"Mamma...". Gli occhi cerulei di Anthony, identici a quelli del mio Albert, sono rossi e lucidi e porto a fatica la mia mano sul suo viso. Nella sua tristezza, sembra più giovane e mi ricorda molto anche Anthony: per un attimo mi sembra, anzi, di averlo davanti a me e sento persino la sua voce: "Non te ne andare, mamma".

"Devo, figlio mio, mi stanno aspettando. Non dimenticare mai la tua libertà e dì ai miei splendidi nipoti che sono felice che abbiano deciso di seguire le tue orme".

"Mi dispiace così tanto che non siano qui, ora".

Scuoto la testa: non avevo voluto che li richiamasse in America per me: "Va bene così, io... vi amo tutti...".

Non so se i loro occhi allarmati abbiano colto queste mie parole, non so neanche se le ho dette o solo pensate. Cerco di regalare loro un sorriso, per trasmettere tutto il mio amore e la pace che m'invade i sensi, ma ormai tutto mi sembra lontano e distante.

Chiudo gli occhi e mi sembra di galleggiare nell'acqua per istanti eterni.

Poi, quando li riapro, rimango senza parole. Che abbia viaggiato indietro nel tempo? O è solo un vivido sogno che mi accompagnerà dolcemente alla morte?

Il cancello delle rose è spalancato davanti a me ed è adornato da centinaia di Dolce Candy. Faccio un passo verso l'interno e mi rendo conto di essere vestita come quando avevo vent'anni: potrei correre, saltare e arrampicarmi su un albero!

"Ehi, Candy, ciao! Ti stavamo aspettando!". Alzo lo sguardo e li vedo, tutti insieme, belli e giovani come ai tempi della Saint Paul School.

"Annie, Archie, Patty, Stear!". Mi getto tra le loro braccia e sento le loro risate. Sono felice mentre i due ragazzi mi prendono sottobraccio con galanteria e Annie ci precede volteggiando di gioia.

"Candy, ho una sorpresa per te", mi dice enigmatica, indicando alle sue spalle.

"Miss Pony, Suor Lane!" La stretta dei miei accompagnatori si allenta e io corro tra le braccia delle mie mamme, piangendo di gioia con loro.

"Candy, c'è qualcun altro che ti aspetta", mormora Miss Pony accarezzandomi i capelli.

Mi guardo un'ultima volta alle spalle e sorrido, vedendo Patty e Stear vicini, con Robert poco distante: in questo mondo non c'è spazio per le gelosie e finalmente la mia amica ha accanto entrambi i suoi uomini. Con questo pensiero volgo gli occhi dinnanzi a me, colma di aspettativa dopo le parole di Miss Pony.

Il primo che vedo è Anthony: gli volo tra le braccia, sentendomi leggera come una farfalla. Sento le sue braccia stringermi e alzo il viso per guardarlo: "Sei bello come ricordavo, mio dolce Anthony".

"Anche tu lo sei, Candy, ancor più di queste rose". Mi asciuga le lacrime di nostalgia e mi bacia sulla fronte.

"Va tutto bene, dolce Candy, sono stato felice nel mio breve tempo con te". Mi legge dentro, e come potrei dubitarne, arrivata a questo punto?

"Ehi, Tuttelentiggini!". Quella voce... alzo gli occhi e vedo Terence appollaiato su un albero, con la sua fisarmonica: "Vediamo se sei ancora la scimmietta di una volta!".

Anthony mi lascia andare con un sorriso e fa un passo indietro, come se volesse darmi la sua approvazione. Gli scocco un'ultima occhiata prima di arrivare su quel ramo con un piccolo salto. Mi sembra di non aver neanche toccato il tronco e già mi ritrovo al suo fianco: "Terry", mormoro tra le lacrime toccandogli il volto.

Mi prende la mano e la bacia: "Ti ho amata tanto, Candy, fino all'ultimo giorno", mormora con voce calda.

"Perché te ne sei andato così...". Lui mi zittisce con un dito gentile sulle labbra.

"Così è stato e così doveva essere. Abbiamo avuto il nostro tempo. Ora però è quasi ora di andare". Guarda in basso e io seguo il suo sguardo. Siamo sulla collina di Pony, ora, e mi sembra di essere finita nel quadro di Slim. Gli altri non ci sono più e quando mi volto a guardare davanti a me, anche Terence è sparito.

Comincio a piangere e sento freddo. Poggio le mani sul terreno, rendendomi vagamente conto che non sono più su papà albero. In lontananza odo il suono di una cornamusa e qualcosa si apre dentro al mio cuore, penetrandomi l'anima.

Non ho il coraggio di alzare gli occhi, perché l'emozione è talmente forte che temo di andare in mille pezzi. Poi la sento, la sua voce dolce e tenera che mi dice: "Ragazzina, sei più carina quando ridi che quando piangi".

Tremo mentre piango e mi riempio finalmente lo sguardo con l'immagine del mio principe della collina, con il suo kilt e la cornamusa. Il mio Albert ha di nuovo trent'anni e mi sorride prima di ricominciare a suonare.

"Sembra un coro di lumache che strisciano", dico con voce rotta.

Quella frase lo induce a interrompere la musica. Lascia andare lo strumento e mi tende una mano, per accogliermi finalmente fra le sue braccia.

E io mi perdo nel suo calore, piangendo di gioia, ripetendo il suo nome, dicendogli quanto lo amo, parlandogli.

"Ti amo anche io, Candy. Ora staremo sempre insieme, non ci sono ostacoli terreni". Mi alza il viso e mi bacia. Il suo è un bacio dolce, tenero. Mi sento a casa, mi sento bene, sto andando verso una luce abbagliante, la stessa che mi ha riservato il destino quando ho deciso di condividere la mia vita con lui.

Nel suo bacio e nel suo amore, finalmente posso riposare in pace.

                                                                                         ***
Vedo mia nonna sorridere, nonostante non respiri più e il suo battito cardiaco sia appena cessato. La guardiamo tutti senza parlare e la mia bambina mi tira un calcio proprio in quel momento, come se avesse capito. La sua bisnonna, della quale avrà il nome e, chissà, forse anche il carattere, sembra felice.

La tristezza scivola via da me improvvisamente, e la stessa sensazione la vedo riflessa sui visi di mia madre e di mio zio: probabilmente stiamo pensando tutti la stessa cosa.

Candy ora riposa finalmente accanto a coloro che amava e che l'hanno amata.
 
 
 
Con la fine di questo viaggio voglio anche ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita, anche in silenzio. Questa storia l'ho scritta di getto dopo aver letto i romanzi e prima ancora di immergermi nella lettura delle tantissime fanfiction su Candy, in italiano e in altre lingue, che mi hanno aperto un mondo. Ho più volte spiegato che questo stile così essenziale e veloce non è lo stesso che uso solitamente ma sono contenta di aver comunque trasmesso qualcosa ai lettori: ho cercato di imprimere nei personaggi e negli eventi quante più emozioni potessi, ripercorrendo la vita di Candy e consentendole di avere l'amore di Terry ma anche quello di Albert, che ad oggi considero l'unico e solo "anohito" (chi ha letto i romanzi sa di cosa parlo).

Quando ho scritto questa fanfiction ero ancora convinta che Candy fosse nata nel 1899 ma poi, dopo altre ricerche, mi sono resa conto che forse era il 1898... il web ci dà notizie contrastanti, quindi se è un errore mi scuso per il refuso.


Vi rubo un ultimo istante per dirvi che sto lavorando a una storia molto più lunga e articolata e che, stavolta, mi sono avvalsa del supporto della mia beta di sempre che mi sta facendo pelo e contropelo, come è giusto che sia. Spero di postarla al più presto, anche se ancora non è conclusa.


Un abbraccio virtuale a tutti!
   
 
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