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Autore: Crateide    13/12/2020    0 recensioni
| storia partecipante all'event Maritombola 11 del sito Lande di Fandom |
Harry ha ricevuto da Hagrid l'album con le foto dei suoi genitori, un regalo che lo ha reso molto felice, ma un capriccio di Dudley gli nega anche l'ombra del ricordo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dudley Dursley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Event: Maritombola 11.

Sito: Lande di Fandom.

Prompt: 04 – fotografia.

 

 

 

 

 

Da quando Hagrid gli aveva regalato quell’album, Harry passava sempre meno tempo con i Dursley e sempre più tempo rintanato nella propria camera a guardare e riguardare le foto dei propri genitori. Ce n’era una che amava in particolare: sua madre e suo padre lo tenevano fra le braccia e salutavano l’obiettivo, sorridendo allegri e spensierati.

Harry guardò la finestra. Il sole era alto nel cielo e illuminava il giorno del suo compleanno, quasi a volerlo invitare a uscire e a godersi la giornata. Non aveva mai avuto occasione di festeggiare, i Dursley non glielo avevano mai permesso. Anche se, adesso che ci pensava, iniziò a chiedersi se sapessero o ricordassero quando era nato. Tornò a guardare la foto e se la strinse al petto, felice di poter vedere i volti dei propri genitori in un giorno in cui di solito si sentiva un po’ più triste rispetto agli altri, soprattutto perché doveva sopportare i suoi zii e suo cugino.

Un rumore di pesanti passi sulle scale e Harry ritornò alla realtà. Cercò l’album da cui aveva preso la foto, ma non fece in tempo a nascondervela dentro, che la porta della sua camera venne spalancata e Dudley ne fece il suo trionfale ingresso. Era rosso in volto e sembrava parecchio alterato. Harry deglutì.

«Sei stato tu a rompere la mia bici! Hai fatto qualche maleficio!» gli urlò contro, battendo i piedi a terra.

«No, non so di cosa parli», rispose Harry, che non era uscito dalla propria camera per quasi tutta l’estate. Non aveva nemmeno idea di dove fosse, la bici di suo cugino!

«Bugiardo!» urlò Dudley e gli si lanciò addosso, facendolo ruzzolare giù dal letto.

L’album dei suoi genitori cadde a terra, aprendosi nel mezzo. La foto che Harry stringeva fra le mani, invece, rimase fra le lenzuola, proprio sotto il naso di Dudley, che la guardò. Il suo volto si atterrì nel vedere Lily e James muoversi nella foto, per poi mutare. I suoi occhi vennero attraversati da un lampo di cattiveria e Harry si rimise subito in piedi, cercando di afferrare la foto prima che potesse farlo il cugino. Non fu abbastanza veloce e la fotografia finì fra le mani grassocce di Dudley.

«Ridammela!» gridò Harry, in preda all’ira e alla paura.

Il cugino se la rigirò fra le mani, osservandola con attenzione.

«Chi sono?» chiese, ma Harry non rispose. «Dimmelo o la faccio vedere alla mamma!» lo minacciò ancora Dudley.

Zia Petunia, ritrovandosi davanti la foto della sorella, avrebbe di certo dato di matto e, Harry ne era certo, l’avrebbe gettata via.

«I miei genitori. Adesso posso riaverla?» rispose di getto.

Lo sguardo di Dudley divenne ancora più perfido e il ghigno che gli si dipinse sul viso non prometteva niente di buono.

Harry non poté fare nulla per impedirlo, non riuscì nemmeno a reagire, mentre il cugino strappava la foto dei suoi genitori e ne lasciava cadere le due metà a terra.

«Così siamo pari», sentenziò Dudley e scappò via, chiudendo la porta dietro di sé.

Harry rimase fermo per un tempo che parve infinito. Sentì montare la rabbia, che ben presto si trasformò in dolore. Cadde in ginocchio e guardò l’album aperto. Lì c’erano altre foto, ma l’idea di averne persa una, lo gettò nello sconforto.

Si rimise in piedi e prese la bacchetta, desideroso solo di farla pagare a Dudley, ma si fermò davanti alla porta chiusa. Harry tremò in tutto il corpo e lasciò cadere a terra la bacchetta. Si volse e raccattò le due metà della fotografia, chiedendosi se una volta tornato a Hogwarts la sua amica Hermione avrebbe potuto fare qualcosa.

«Mi dispiace», sussurrò ai volti dei propri genitori.

Raccolse l’album da terra, vi nascose le due metà e si preoccupò di nasconderlo per bene sul fondo del suo baule.

Harry si stese supino sul letto e si mise a osservare il soffitto, mentre una lacrima gli rigava la guancia. Chiuse gli occhi e si immaginò a Hogwarts, si immaginò con i propri genitori e si addormentò sognando l’abbraccio della propria mamma.

 

 

 

   
 
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