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Autore: Made of Snow and Dreams    13/12/2020    3 recensioni
La sua carriera da assassina era appena sbocciata. Soddisfarsi davanti al corpo dell'uomo che si ha appena ucciso sembra una grande idea.
Genere: Noir, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Ansimava.




Ansimava.

L'aria che cercava di ricacciare dentro sembrava volesse sfuggirle, costringendola a chiedere di più, sempre di più - schiudere le labbra, disincagliare i denti e, finalmente, gettare il capo all'indietro.

Era in preda al più intimo piacere che un essere umano potesse mai assaporare: le cosce le tremavano spasmodicamente, facendole dubitare – una parodia di lucidità, disdegnata al suo nascere – se fosse il caso di accasciarsi contro il muro sudicio dietro di lei per un accenno di stabilità.

Tintinnò il clitoride con il medio, provocandosi un'ulteriore grumo primordiale di sensazioni indefinite e ingannevoli, e boccheggiò: percepiva un vago umidore tra le cosce, segno ineccepibile che il momento era vicino. Era sempre il medesimo atto, come un'intrigante tragedia che culmina con quel battito di ciglia che anticipa l'orgasmo psicologico, l'assaporamento della vera essenza della storia. Era come tirare il filo rosso di un gomitolo carnoso. Una lenta tortura dettata dal bisogno di una carezza, di un massaggio, di un tocco ulteriore, di un nuovo ansito a risuonare in quello squallido vicoletto buio dove i ratti zampettavano negli scarti liquefatti dell'immondizzia e lei stessa assorbiva il tanfo dell'urina incrostata sulle pareti come una spugna, e sniffava l'odore della putrefazione, acre e deciso.

Qualcosa le stava colando dall'inguine. Minuscole perlescenze che le si fondevano sulla pelle, come se ne assaporasse il gusto direttamente da quel luogo remoto e misterioso. Permise al suo anulare di scivolarle dentro con ardore, tastando e graffiando le carni calde e liquide, e fu in quel momento che gemette davvero. Chiuse gli occhi e si abbandonò contro la parete, lasciando che la realtà si stemperasse nel godimento, e senza accorgersene si afferrò con prepotenza il seno sinistro, strizzandolo.

Fu allora che venne. Una pioggia lattigginosa infangò l'asfalto mentre un suono estraneo e selvatico rimbombava nel cielo notturno.

Il corpo ai suoi piedi assomigliava a suo padre. Era un uomo di circa quarant'anni, con i capelli brizzolati e il profilo foderato di rosso scuro. La sua camicia inamidata si bagnò quando lei spruzzò il suo piacere ovunque, ma lui rimase inerme, un'espressione di totale sbigottimento incastonata nei suoi lineamenti affilati. Qualche goccia si infilò nella sua bocca aperta, come una mosca che penetra nella carne defunta per deporvi le uova. Era morto da mezz'ora. Il coltello a serramanico gli era stato mortale.

Quando lei riaprì gli occhi, aveva la fronte imperlata di sudore. I capelli erano scarmigliati e il mascara le era sbavato sulle guance. Gettò un'occhiata trionfante al cadavere davanti a lei. Sogghignò, euforica.

'Era ora.'

  
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