Anime & Manga > Altro - anime/manga su maghette
Ricorda la storia  |      
Autore: KuroiGungnir    13/12/2020    1 recensioni
[Senki zesshou symphogear]
"Kanade, riuscirò mai a diventare una spada capace di sacrificare sé stessa per gli altri come hai fatto tu?"
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi avvicinai alla stele nera e mi inginocchiai, carezzando la scritta “Amou Kanade” lì incisa, dopodiché poggiai un mazzo di fiori alla base e le sorrisi. Dopotutto quello era uno dei pochi momenti in cui non ero né una cantante e né tantomeno una guerriera.
 

“Ciao, Kanade”
 

La salutai come quando era ancora qui con me, ma nonostante ciò i respiri che dovevo prendere da una parola all'altra pur di non piangere rendevano più pesante restare lì. Di solito era lei quella allegra, pronta a farmi qualche scherzo per rilassarmi o tirarmi su di morale. “Sei troppo nervosa” mi rimproverò abbracciandomi quel giorno.
 

“Scusa se non sono potuta venire più spesso. Fra i concerti, le prove, ma soprattutto le missioni non sono riuscita a trovare il tempo per venire qui” mi scusai, prendendo per l'ennesima volta un grosso respiro e asciugandomi le lacrime che, in procinto di cadere, mi pizzicavano gli occhi.
 

“Sai, nonostante io ora sia qui capita che a volte la mattina mi sveglio aspettandomi di vederti, energica come sei, e vivere la mia vita con te com'eravamo solite fare fino a poco tempo fa”. Portai una mano alla bocca per coprire la risata che presto divenne un singhiozzo. “Patetico, non è così?”
 

Strinsi i pugni poggiati sulle ginocchia, facendoli tremare. Io non avevo alcuna capacità di far sorridere gli altri o di sollevar loro il morale, e men che meno le mie canzoni. Anzi, da quel momento in poi avrei dovuto soltanto cantare per combattere.
 

“Vedrai Kanade”. Chiusi gli occhi e mi mordetti il labbro inferiore con talmente tanta forza da farlo sanguinare, quindi presi un lungo respiro. “Riuscirò ad andare avanti anche così, come una guerriera-” no, una guerriera non era abbastanza. “Anzi, come una spada degna di tale nome!”.
 

Mi rialzai in piedi e mi voltai, lanciando un'ultima occhiata alla tomba mentre una folata di vento mi scompigliava i capelli e faceva dondolare i petali dei fiori. “Ci si rivede, Kanade!”. Il comunicatore squillò un paio di volte. Lo afferrai, portandolo all'orecchio. “Qui Tsubasa!”.
 

---
 

Dall'alto sembrava semplicemente un parco. Le figure rotonde dei noise e quelle delle persone che, cercando di fuggire, cadevano a terra ormai tramutate in carbone erano ben distinguibili. Crucciai le sopracciglia e mi appoggiai alla portiera dell'aereo, pronta a buttarmi. “Sono pronta ad ingaggiare il nemico!”.
 

“Non fare cose stupide, Tsubasa!” la voce dello zio riecheggiava dalle cuffie, distorta. Presi un respiro profondo ed aprì gli occhi. Eravamo solamente io e la mia audience in attesa di sentirmi cantare. Ovviamente l'unico modo in cui poteva richiedermelo erano dei grugniti che tendevano a ripetersi ancora e ancora. Sembravano un disco rotto.
 

Staccai la mano dalla portiera ed estrassi il comunicatore, l'altra teneva stretta la converter unit, mia fedele compagna. “Tranquillo Zio, ce la faccio senza problemi”. La converter unit dondolò, spinta in avanti, e si illuminò.
 

Imyuteus Ame no Habakiri tron
 

Atterrai, e dissipato il cerchio di luce il mio armed gear saltò fuori dal gambale, roteante, e con uno scatto del braccio lo afferrai per espanderlo in una katana. Dall'altra parte del campo il primo noise si allungò, caricandomi, e in risposta portai il bracco all'altezza del fianco. “è la tua fine!” gli intimai, sferzandolo in orizzontale da parte a parte. Si era dissolto in polvere.
 

Mi fermai e guardai attorno dove il branco di noise mi aveva ormai circondata. Un sorriso, ero sicura di farcela, così riposi la spada e feci una capriola che consentì alle lame poste nei gambali di estendersi e tagliare i noise mentre roteavo e lasciavo una scia di polvere che si dissipava al vento. Uno, due, tre, ormai non ne tenevo più il conto, e finita la fila mi diedi una spinta con le braccia per rialzarmi.
 

“Tsubasa, rilevo un segno di vita ad un metro da te” era Tomosato a parlare. Mi voltai, trovando un noise più grande, simile ad una rana, intento a sradicare qualche albero mentre si avvicinava ad un ragazzino strisciante a terra per la paura. “Ho capito, vado subito!”. Mi feci strada fra i noise con una serie di fendenti, ed arrivata davanti al ragazzo estrassi una seconda spada che incrociai alla prima per parare l'artigliata in arrivo.
 

“Stai bene?”. Mi voltai giusto per avere un contatto visivo e lo vidi annuire, mentre l'ennesima orda di noise si preparava a caricarlo da dietro per bloccare l'uscita, così diedi una spinta al noise con le lame e lo feci traballare indietro di qualche passo, alzando la spada al cielo per invocare delle lame che lo trafissero dall'alto. “Bene, allora vieni con me!” lo afferrai per la vita e corsi verso il muro di noise.
 

“Ehm... ti ringrazio” gli sentì dire fra un colpo e l'altro. Io sbuffai, guardando i cancelli del parco oltre le sagome dei noise. “Dimmelo dopo essere veramente salvo!”. Un noise si appiattì, mirando al ragazzo, così lanciai la mia spada verso di lui infilzandone altri due o tre nel mentre e creando così una via percorribile, sulla quale decisi di correre.
 

Arrivata al cancello lasciai il ragazzo e mi voltai. “Ricordati di non rinunciare alla tua vita. Questo è il tuo unico dovere” mi limitai a dirgli, scattando nuovamente verso i noise rimanenti.
 

Un noise caricava e io lo uccidevo con un singolo fendente. Era un ciclo che si ripeteva ad ogni mossa. Normalmente i noise non erano un problema per le symphogear. Eppure, quel giorno, i ruoli si erano invertiti. “Non devo pensarci” sussurrai, afferrando la katana con due mani ed allargandola a spadone.
 

Con dei balzi riuscì a guadagnare abbastanza distanza dal nemico per un attacco a distanza. Alzai quindi la spada che si riempì di schegge elettriche che aumentarono d'intensità fino ad illuminarla di azzurro. Strinsi i denti e chiusi gli occhi per raggruppare quanta più aria avevo nei polmoni.
 

“Se non fosse stato per voi...”.
 

I noise si raggrupparono, formando una muraglia pronta a colpirmi in qualsiasi momento. Mi sentì tornare indietro a quel giorno, quando una guerriera, valorosa e pronta a sacrificare sé stessa per proteggere gli altri, aveva alzato la lancia al cielo e cantato la sua somma aria. Il suo canto d'addio. Io, d'altra parte, ero riuscita solo a far svolazzare le mani nel tentativo di prenderne le ceneri che volavano via al vento.
 

Qualcosa di umido stava scorrendo sulle le mie guance. Scossi la testa, notando che i noise avevano ripreso a contrarsi ed attaccare. “Mostri, ridatemi Kanade!” Come una molla, l'armed gear si schiantò a terra e permise ad un fulmine celeste di tagliarli tutti, dal primo all'ultimo per poi svanire contro la fila di alberi all'orizzonte, tranciandoli di netto.
 

“Tsubasa, non rileviamo più alcun segnale dei noise in quest'area” era la voce di Tomosato questa volta. Data la conferma sciolsi la gear e mandai via le poche lacrime che erano rimaste. Strinsi i pugni, tremolanti, e mi permisi un paio di respiri per mettermi in sesto, dopodiché portai una mano alla trasmittente che avevo all'orecchia. “Anche qui non vedo più nessun'altra minaccia. Cerco eventuali sopravvissuti e aspetto l'arrivo degli agenti. Passo e chiudo”.
 

Mi voltai verso il cancello dove il ragazzo era ancora lì, sorridente, ma appena si accorse di esser visto scattò via, probabilmente verso un luogo più sicuro, così alzai lo sguardo al cielo e sorrisi. “Se non erro nei report di quel giorno si parlava di un'unica sopravvissuta a quel concerto. In un certo senso, quindi, è come se mi fossi avvicinata a te”.
 

Kanade, riuscirò mai a diventare una spada capace di sacrificare sé stessa per gli altri come hai fatto tu?

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga su maghette / Vai alla pagina dell'autore: KuroiGungnir