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Autore: SamBluefire    13/12/2020    0 recensioni
Ogni dio dovrà scegliere un campione tra i mortali, addestrarlo e farlo combattere contro gli altri campioni scelti dagli altri dei.
La battaglia andrà avanti finchè non ne rimarrà solo uno.
questa è la mia prima storia originale, spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12: Paura del buio?


Le ore passavano, Lyserg continuava a cercare i campioni rimanenti, con calma senza fretta camminando con lo sguardo alto e fiero, petto in fuori e pieno d’orgoglio praticamente come se avesse già vinto.
Ma per quanto si spostasse, non riusciva a trovare Noar e Calima, ma facendo dei respiri profondi e ripetendosi che sarebbero usciti dal loro nascondiglio prima o poi e questo li avrebbe traditi e condotti alla rovina, così continuò la sua ricerca con tutti i suoi sensi concentrati su ogni singolo suono, ogni singolo movimenti pensando di fare un lavoro veloce e di evitare di perdere tempo prezioso.
Ma con questo modo di fare perse praticamente tutta la giornata, non aveva ne mangiato ne bevuto per tutto il giorno e lo aveva anche perso senza accorgersene visto che era già il tramonto, questo fece innervosire un po' Lyserg, ma continuando fare quei suoi esercizi di respirazione ha mantenuto la calma e ha pensato positivamente che li avrebbe cercati il giorno dopo.

Il giorno seguente setacciò tutta l’isola alla velocità della luce pur di trovarli, lo fece più volte, ogni volta senza successo, passò tutto il giorno a fare avanti e indietro con la rabbia che piano piano cresceva in lui.
Anche quella giornata venne sprecata, ma decise di continuare a muoversi anche di notte per trovarli, non gli importava di quello che gli diceva la voce nella sua testa, nell’oscurità della notte la sua luce era in qualche modo bella per come illuminava l’isola come l’avvistamento di una stella cadente i suoi spostamenti davano uno spettacolo di luci.
Quando decise di fermarsi, si sedette nell’erba e si massaggiò gli occhi e le tempie per la stanchezza e il sonno, ma quando si tolse le mani dalla faccia vide che s’era l’alba, Lyserg rimase a fissare il vuoto per qualche secondo per poi prendere un altro respiro profondo e dare sfogo alle sue emozioni con delle urla di rabbia che riecheggiarono nell’eco dopo che finì di urlare.
Lyserg preso dalla foga sparò un colpo laser che abbatté degli alberi e in quel momento gli venne un’idea abbastanza folle da poter funzionare, lanciò nel cielo tre sfere di luce che una volta raggiunta una certa altezza esplosero in tante piccole sfere luminose che caddero come meteore sull’isola, provocando violente esplosioni e devastando l’isola.
Lyserg decise di distruggerla finché Calima e Noar non sarebbero usciti dal loro nascondiglio oppure farli crepare con quella pioggia di luce, Noar e Calima vennero svegliati di botto da alcune esplosioni della pioggia di luce che si schiantarono vicino al loro nascondiglio, i due cercarono di rimanere in silenzio e di non lasciare l’albero sapevano ce fossero usciti, Lyserg li avrebbe trovati e non avrebbe mostrato pietà.
Ma altri colpi della pioggia di luce caddero addosso all’albero sradicandolo e facendolo volare di qualche metro lontano da dov’era piantato con Noar e Calima all’interno, a quel punto lasciare l’albero era diventato necessario per salvarsi la pelle visto che pioggia si stava facendo sempre più intensa e loro non potevano starsene fermi come dei bersagli.
Una volta fuori dall’albero, Noar e Calima corsero come dei matti in preda alla paura senza sapere dove andare ma questo non importava visto che il loro istinto di sopravvivenza gli imponeva di scappare, ma Noar decise di smettere di scappare per un secondo, usare il suo potere sotto forma di fulmini indaco per deviare alcuni colpi della pioggia che stavano per colpirli.
In tanto Lyserg si era rimesso a correre alla velocità della luce e nel mentre continuava a lanciare sfere luminose in cielo per continuare la pioggia, quando ad attirare la sua attenzione fu una parte della pioggia ritornare verso l’alto per annullare altre parti ancora in caduta, in un secondo la sua espressione facciale passò dallo stupore a un ghigno compiaciuto.
Noar continuò a difendere Calima dalla pioggia deviando più colpi che poteva, ma poi notò che la pioggia si era interrotta, i due rimasero in silenzio per qualche secondo poi Calima poggiò la mano sul terreno e si concentrò per percepire dove trovasse Lyserg, ma riuscì a trovarlo solo quando se lo ritrovarono davanti con il suo famoso ghigno stampato in faccia.
Noar si mise davanti a Calima come a volerla proteggere e subito dopo in posizione di guardia, Lyserg ridacchiò e si avvicinò a Noar con passo lento mentre fece sgranchire le mani, ma Calima decise di mettersi in mezzo ai due elementi opposti “Aspettate! Sono sicura che la possiamo pacificamente.” disse Calima anche se sembrava essere sul punto di piangere, Lyserg ridacchiò divertito per poi prendere parola “Cara, lascia che ti ripeta una cosa che vi ho detto l’altro ieri, in questo torneo il livello di mortalità è elevatissimo… perché non si arrende nessuno, pur di esaudire un desiderio.” Noar si fece avanti con uno sguardo che avrebbe messo in fuga anche un orso per la paura, ma lo fece sparire subito dopo aver visto Calima accasciarsi a terra il lacrime e corse ad assisterla “Per favore… basta…” disse Calima “Ahahahah come sei buffa figlia dei fiori, vorresti farmi credere che non vuoi uccidermi anche se ci hai letteralmente provato l’altro giorno.” rispose Lyserg “Si stava difendendo, se avesse voluto uccidere ti avrebbe dato dei veleni più potenti per ucciderti.” si intromise Noar “Certo diamo la spiegazione a tutto Ad, ma sappi che anche se riusciste a battermi poi è inevitabile che uno di voi due morirà… lo so.” concluse Lyserg con un tono inquietante “Perché?… perché sei così… cattivo?” disse Calima, Lyserg sorrise, ma era diverso dal suo famoso ghigno sembrava essere un sorriso buono e tenero “Io non sono cattivo, è solo che voglio essere felice veramente una volta nella mia vita -Lyserg lasciò Calima e Noar confusi- sapete, io sono figlio di una ricca famiglia, nella mia vita non mi è mai mancato nulla: ottimi voti, un corpo perfetto, ogni mio desiderio era un ordine. Ho vissuto la mia vita praticamente nella noia, ho sempre avuto quello che volevo e questo avere tutto e mi sono messo alla ricerca di qualcosa che non ho che mi avrebbe veramente reso felice, mi ci sono voluti anni per poi capire che ciò che mi manca… è l’amore, ho sempre avuto molte ammiratrici a mia disposizione ma nessuna di loro mi ha mai fatto sentire… in amore, è questo il mio desiderio.” Noar e Calima rimasero stupiti, Lyserg sembrava sincero, anche lui come probabilmente tutti gli altri campioni voleva essere felice, certo c’è chi aveva situazioni più gravi della sua ma per quanto diversi avevano in comune una cosa: volevano solo essere felici. Ognuno a modo suo, anche se all’inizio sembrava che il desiderio di qualcuno fosse in qualche modo insano lo scopo era lo stesso di tutti gli altri.
Noar e Calima si scambiarono degli sguardi stupiti e per un attimo una strana sensazione gli pervase, ma ad attirare la loro attenzione furono la continua del discorso di Lyserg “E’ per questo che si può dire che sono stato… un po' aggressivo nel corso del torneo, sono stufo di tentare la fortuna con tutte le ragazze che mi corrono dietro, voglio amare qualcuno sinceramente e voglio essere amato a mia volta da quel qualcuno e farò di tutto per realizzare il mio desiderio, perciò vediamo di farla finita in fretta.” Lyserg puntò la sua mano in direzione di Noar e Calima e sparò un altro colpo laser, ma Noar con uno spintone allontanò Calima dalla traiettoria dell’attacco di Lyserg e lui si abbassò in tempo per non farsi beccare.
Dopo che si rialzò avvolse il suo corpo con dei fulmini color indaco “Scappa ci penso io!” disse Noar rivolgendosi a Calima mentre lui veloce come un fulmine si diresse verso Lyserg caricando un pugno avvolto dai fulmini, Lyserg rispose con un pugno avvolto dalla sua luce e quando i loro pugni collisero i due fecero partire una prova di forza.
Entrambi spingevano i loro pugni più che potevano per provare a sbilanciare l’altro, alla fine Noar ad essere respinto e si beccò una serie di pugni sulla faccia e allo stomaco, poi Lyserg prese Noar per il kimono e lo getto alle sue spalle come una cartaccia sul marciapiede, ma Noar frenò il suo volo appena toccò terra con mani e piedi e lanciò una lingua di fuoco indaco contro Lyserg.
Il quale anche se aveva il suo sguardo su Calima repentinamente si girò e annullò l’attacco di Noar, ma quest’ultimo non si lasciò scoraggiare e sbattendo il piede fece cambiare il colore dell’ambiente facendo diventare gli alberi neri e le loro fronde color indaco anche la terra divenne di un color indaco così scuro da essere quasi nero, prima Noar fece animare degli alberi neri facendo allungare i loro rami e radici come a voler catturare Lyserg ma senza successo, perché Lyserg con una serie di salti e capriole ha evitato le radici e le ha fatte annodare tra di loro, ma Noar era pronto e poco prima che Lyserg tocco terra Noar fece sollevare da sotto terra un macigno nero che colpì in pieno Lyserg e quando stava di nuovo per toccare terra, Noar fece alzare un altro macigno nero facendolo rivolare e lo rifece una terza volta ma quando era sul punto di farlo per la quinta volta, Lyserg illuminò il suo braccio destro e con un pugno sbriciolò il masso sul nascere.
Lyserg si pulì dalla polvere e fece a Noar un gesto provocatorio invitandolo a combatterlo corpo a corpo, Noar corse contro Lyserg con le braccia avvolte da delle pietre nere pronto da dargli un paio di cazzotti sul naso ma Lyserg all’ultimo si spostò e diede un calcio al fianco di Noar, destabilizzandolo e dandogli un altro pugno in faccia.
Noar continuò a lanciargli contro il suo potere sotto forma di ogni elemento che poteva imitare: acqua, fuoco,terra, aria, fulmini e natura. Ma Lyserg sembrava essere sempre un passo avanti, i suoi tempi di reazione agli attacchi di Noar rendevano vane tutte le sue mosse.
Noar a suon dei colpi di Lyserg era ricoperto di graffi e lividi mentre il sangue macchiava la terra che piano piano stava tornando al suo colore originale, Noar era stanco, affaticato e la sua vista era sfocata, non riusciva a mettere a fuoco e iniziò a sentire voci, le voci dei precedenti campioni oscuri che lo chiamavano, lo incitavano a non mollare, a non morire mentre il numero delle voci aumentava sempre di più, ma sta volta non solo sentiva le loro voci ma con esse vedeva anche i volti dei defunti.
Lyserg lo stava uccidendo lentamente e ad ogni colpo che incassava, Noar si sentiva sempre di più sul punto di collassare, ma poi si accorse che Calima era rimasta là ad assistere allo scontro al massacro in cui si era cacciato Noar, il suo sguardo era inorridito dalla brutalità di Lyserg e nel suo sguardo leggeva paura mista a disperazione, si sentiva inutile perché non aveva più la forza di lottare e reagire era paralizzata.
Lyserg si fermò quando vide che Noar cadde atterra, non era morto ma non si poteva più muovere e quando era sul punto di dare il colpo di grazia, il suo sguardo si rivolse verso Calima e si avvicinò a lei con passo lento e calmo, con un ghigno il volto, Calima sentiva di doversi muovere, voleva scappare, voleva urlare, voleva salvare Noar ma non ci riusciva le gambe l’avevano abbandonata.
Quando Lyserg fu vicinissimo a lei alla fine cadde all’indietro mentre sentiva il suo cuore martellare il suo petto, “Sarò clemente con te.” disse Lyserg “Arrenditi, e io non ti ucciderò.” Calima non disse nulla anche quando voleva dire qualcosa le parole le morirono nella bocca, gli unici suoni che emetteva erano dei versi come se si fosse dimenticata come parlare, il ghigno di Lyserg in poco tempo fece posto ad un espressione delusa e mista a rabbia “Senti, mi avete già fatto perdere abbastanza tempo, se non ti arrendi ORA ti uccido.” disse Lyserg mentre il suo braccio destro venne avvolto dalla luce e prese la forma di una spada.
Noar cercava di rimettersi in piedi con fatica e con ogni movimento gli provocava dolore, il suo sguardo si posò sulla scena che aveva davanti, Lyserg a un passò da uccidere Calima e nonostante la vista annebbiata dalla stanchezza vide un volto famigliare: Kaze. Lui era lì, vicino a Lyserg con un sguardo disgustato, quando il suo sguardo si rivolse a Noar la sua espressione cambiò in un misto di tristezza e delusione.
Noar decise di ignorare la presenza del primo campione per provare ad aiutare Calima, ma, lui a fatica riusciva a muoversi e il tempo che Lyserg aveva dato a Calima era scaduto.
La spada di luce di Lyserg le trafisse il cuore, quando estrasse la spada il corpo di Calima cadde sul fianco lasciando che il sangue si sparse per tutto il terreno, lei rivolse lo sguardo verso Noar provò ad allungare la mano come a volerlo raggiungere e a dire qualcosa, ma ancora non riusciva a parlare, alla fine lei chiuse gli occhi e il suo braccio cadde nel suo stesso sangue mentre in cielo apparve il segnale che anche la campionessa della natura era fuori dai giochi, il segnale rappresentava due foglie che avevano preso la forma di un cuore.
Le lacrime di Noar iniziarono a bagnare il suo volto, alcune cadevano per terra altre si mischiavano al sangue delle ferite aperte, Lyserg si rivolse a lui con aria soddisfatta e si avvicinò a lui e Noar provò a colpirlo con un pugno, ma era troppo debole anche solo per sfiorarlo e Lyserg rispose con un calcio dritto alla bocca dello stomaco facendolo volare di qualche metro facendolo restare di faccia a terra come un perdente a mangiare la polvere.
“Sei morto?” chiese Lyserg, Noar non disse nulla, ma era ancora vivo, e provò a rimettersi in piedi aiutandosi con le braccia con uno sguardo inferocito in volto rivolto verso Lyserg.
Lui guardava Lyserg con rabbia ma il suo sguardo cadde verso Kaze, lo guardava come se dicesse: Mi dispiace, lascia perdere. Noar in quel momento senti la sua mente svuotarsi e una sensazione di simile alla rabbia ribolliva nel suo stomaco, ma non era quella la sensazione che provava in quel momento.
Noar calmò i suoi pensieri si abbassò lo sguardo “Ti arrendi da solo o devo uccidere anche te?” disse Lyserg, Noar non disse nulla facendo intendere a Lyserg di dover sfoderare di nuovo la spada “Abbandona i tuoi legami terreni…” disse Noar “Eh?!” “...entra nel vuoto…” “Che fai ti sei messo a pregare?” “...liberati...diventa buio…” “Sei noioso, se ci tieni così tanto ti spedirò verso la luce!” Lyserg si lanciò contro Noar con la spada di luce “...e vendica i caduti.”

Lyserg con un taglio netto, tagliò in due Noar.
Lyserg ghignò e alzò le braccia verso il cielo in segno di vittoria “Ho vinto!” Lyserg scoppiò a ridere di soddisfazione, ma poi si accorse di una cosa, il segnale, non c’era e nessuno ha annunciato la fine del God’s Champion.
Lyserg si guardò intorno confuso, che cosa stavano aspettando? Lyserg nel suo guardarsi intorno vide che ciò che restava del corpo di Noar era sparito, questo lo fece preoccupare e quando si girò un ultima volta ricevette il pugno più forte che avesse mai subito dall’inizio del torneo fino a quel punto, e in seguito un altro e un altro ancora.
Solo dopo Lyserg scoprì il responsabile, una creatura strana tutta nera sembrava fatta di acqua nera… o fuoco nero non si capiva.
Non aveva tratti somatici, aveva solo due grandi occhi color indaco, “Chi cazzo sei tu!?!?” imprecò Lyserg, la creatura non disse nulla ma il suo corpo cambiò, sembrò assumere una forma più solida e compatta, per poi cambiare colore prendendo l’aspetto di Noar senza neanche un graffio le uniche cose diverse da prima erano i suoi occhi completamente neri con due iridi color indaco e la sua espressione facciale era vuota come se non provasse più alcuna emozione, sembrava posseduto.
Lyserg nel vedere Noar ancora vivo si senti profondamente preso in giro, fece riapparire la spada e di affettarlo nuovamente, ma la spada lo aveva trapassato ma al posto del sangue da lui uscì uno strano fumo color indaco quasi nero che fece sparire la ferita anche se apparentemente non gli aveva fatto niente.
Lyserg rese entrambe le braccia delle spade e colpì ripetutamente Noar, tagliandolo, affettandolo come un folle ma con scarsi risultati, anzi nulli, tanto che Noar con una mano ha prima fermato una delle spade poi con l’altra pianto un altro pugno poderoso sulla faccia di Lyserg poi gli afferrò il braccio e gli diede una serie di pugni nello stomaco e concluse mollandogli il braccio mollandogli un altro pugno sul naso facendolo volare di qualche metro indietro.
Lyserg quando atterrò provò a colpirlo con un laser ma su Noar non ebbe alcun effetto, mentre lui in un secondo divenne tutto nero ed entrò nel terreno e si mosse così velocemente che Lyserg non si accorse che Noar era difronte a lui, con due paio di braccia in più tutte nere e lo ha riempito di pugni in un minuto.
Dopo aver atterrato Lyserg, le braccia nere sparirono e Noar lanciò contro Lyserg non una lingua di fuoco color indaco ma una vampata comparabile solo a quella che Wan aveva lanciato a Lyserg durante il loro scontro.
Lyserg riuscì ad assorbire il colpo proteggendosi con le sue braccia spade, finita la vampata “Allora sa fare qualcos’altro oltre a copiare.” disse Lyserg “Sono entrato nel vuoto… ora io sono… il buio.” rispose Noar mentre rientro nella sua forma ombra, Lyserg provò a fare più attenzione seguendo l’ombra senza proprietario sul terreno, provò a colpirlo con dei colpi laser ma senza successo mentre l’ombra si avvicinò pericolosamente alla sua ombra e lo ha letteralmente afferrato dall’ombra.
Noar cominciò a colpire ripetutamente Lyserg attraverso la sua ombra, lui per quanto cercasse di rispondere non riusciva a colpire il suo avversario al contrario di Noar che mandava assegno un colpo dopo l’altro.
Lyserg stanco di essere usato come un sacco d’allenamento decise di fare una cosa che non ha mai fatto in vita sua, scappò illuminò tutto il suo corpo e scappò alla velocità della luce il più lontano possibile, non gli importava dove sapeva solo che si doveva allontanare da Noar, ma quel suo tentativo fu inutile.
Lyserg cominciò ad essere paranoico gli sembrava di vedere Noar alle sue spalle, tra le ombre degli alberi, gli sembrava di vederlo ad ogni angolo si girasse con la coda dell’occhio era come se fosse in più punti contemporaneamente e questo costrinse Lyserg a cambiare direzione svariate volte ma ogni volta si ritrovava Noar di lato, alle sue spalle e anche davanti a lui, che lo fissava con quel suo sguardo da posseduto. “Paura del buio?” gli sussurrò Noar nell’orecchio una volta che era alle sue spalle e sbatte forte il suo piede sul terreno e Lyserg cadde atterra e in quel momento si sentì schiacciato, provò a rialzarsi ma si sentiva come se qualcuno lo avesse preso e lo tirasse ma non c’era nessuno a tenerlo, poi capì che il responsabile era Noar che lo teneva fermo tenendolo per la sua ombra con il piede.
Noar fissò dritto negli occhi Lyserg per un po', poi alzò le braccia davanti a se e Lyserg cominciò a sentirsi più leggero, lo sguardo di Lyserg si posò sul terreno pensando che Noar avesse lasciato la sua ombra, ma con orrore vide che le ombre degli alberi, la sua e quella di Noar si stavano espandendo e coprivano tutta la terra rendendola completamente nera.
Noar alzò la gamba e la sbatté forte davanti a se e allo stesso tempo cambiò la posizione delle braccia unendo i pugni davanti a se e in quel momento Lyserg notò che la terra si era fatta più morbida, poggiando la mano a terra e notò che era diventata una sostanza viscida e melmosa sembrava di essere in un pozzo si catrame, l’impressione che dava era quella anche se in realtà non lo era.
Lyserg si rimise in piedi e in posizione di battaglia, ma a catturare la sua attenzione fu una mano nera fatta di quella melma che spuntava da terra e lo afferrò per la caviglia, Lyserg reagì con un urlo di terrore per poi far riapparire la spada di luce e tagliò la mano per farle mollare la presa, ma fu inutile un’altra mano prese il posto di quella che aveva tagliato e ne uscirono tante altre dalla melma che si aggrappavano al corpo di Lyserg immobilizzandolo.
Lyserg usò tutto il potere che aveva in corpo per distruggere più mani possibile ma era inutile nonostante la sua super velocità le mani lo avevano bloccato e quasi del tutto avvolto in un grande bozzolo nero melmoso, solo la testa rimase fuori anche se la melma si faceva strada anche sulla sua testa, ma poi cominciò a sentirsi tirare verso il basso sempre di più come se volessero trascinarlo sotto terra.
Ma Lyserg notò un dettaglio inquietante quando sentì un piede che fu risucchiato nella melma che sotto essa sembrava non esserci più la terra e l’isola ma c’era il vuoto, Lyserg non sapeva se lo stesse trascinando in un’altra dimensione o qualcosa di simile ma sapeva che sotto di lui in quel momento non c’era niente e non sapeva se si trovasse nella strato-sfera o meno.
Preso dalla paura cominciò a dimenarsi freneticamente urlava, chiedeva aiuto, implorò Noar pietà di non ucciderlo, ma quest’ultimo non disse nulla ma cominciò ad avvicinarsi a Lyserg fino ad essere a un passo da lui mentre Lyserg continuava a sprofondare ormai arrivato al bacino e le mani erano bloccate dalla melma non poteva fare niente, “Noar! Noar ti prego fermo, tu non vuoi uccidermi sul serio… vero?” disse Lyserg con la voce consumata dalle urla “Ti bastano due parole per salvarti: mi arrendo.” rispose Noar, Lyserg in quel momento sembrò perdere la lingua, non disse niente “Lo sapevo, finché hai il coltello dalla parte del manico ti senti potente… come un dio, ma quando il coltello ti sfugge di mano… non sei diverso da un uomo normale.” disse Noar “Noar aspetta, sei sicuro di voler vincere così? Non vorresti dimostrare di essere migliore di me lottando ad armi pari?” “E’ quello che sto facendo, è dall’inizio che sei fin troppo avvantaggiato quindi ho riequilibrato la situazione diventando più forte e ho deciso di punirti per aver ucciso una persona che si è rifiutata di combattere.” Lyserg sentì la paura crescere dentro di lui mentre di lui era rimasto solo il busto mentre Noar lo fissava con quello sguardo tra l’annoiato e il cupo e cominciò a balbettare parole “M-m-m-ma c-c-osa… ... ...cosa penserebbe Calima se tu mi uccidessi? Eh?! Non rimarrebbe disgustata da questo tuo gesto? Come farai a continuare a vivere provando solo risentimento?!” disse Lyserg sicuro di se sfoggiando un sorriso a 64 denti pensando di aver messo Noar con le spalle al muro, ma… “Non rimarrò così per sempre, e poi… non voglio pentirmi delle mie scelte ora.” concluse Noar mettendo la sua mano sulla faccia di Lyserg e iniziò a spingerlo verso il basso finché lui rimase più niente.

Una volta che di Lyserg non ci fu più traccia, Noar si rialzò e fece sparire la melma e non appena rivolse il suo sguardo verso l’alto vide il segnale che indica la morte di un altro campione, il simbolo di Lyserg fu un triangolo con all’interno il disegno di una spada con le ali.

Noar aveva vinto.
   
 
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