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Autore: CedroContento    15/12/2020    11 recensioni
Camilla affronta il suo primo Natale da madre single, Lorenzo assiste impotente allo sgretolarsi della sua famiglia. Per i due fratelli questo si prospetta essere il Natale peggiore di sempre.
Questa storia partecipa a “Prompt nevosi e natalizi indetta da Emy Milicchio nel Giardino di EFP”.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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38. Manca solo una notte a Natale, e Kevin vede qualcuno o qualcosa nascosto nel buio.
 

“Mamma ho visto un’ombra! Hai visto?! Io l’ho visto!” Kevin mi cerca veloce con gli occhi entusiasti, restio a distogliere lo sguardo, anche se solo per poco, dal vetro tappezzato di stelle di carta colorate.
Quando mi scorge alle sue spalle, accanto allo zio, e gli annuisco sorridendo, torna a concentrarsi sull’esterno buio, dove solo la neve, ormai rigida, sbrilluccica alla luce bianca dei lampioni del nostro quartiere tranquillo.
Per un momento mi perdo a guardare i suoi riccioli castani e sento il sorriso morirmi sulle labbra; a soli cinque anni questo è il suo primo Natale senza il padre, il farabutto se n’è andato con un’altra nove mesi fa.
Sento il braccio di mio fratello avvolgermi le spalle, quando alzo la testa su di lui mi sorride ammiccando, so che ha indovinato i miei pensieri, per fortuna, a differenza di mia madre, lui non sente il bisogno di sapere ogni due secondi come mi sento al riguardo.
“MAMMAAA! Questa volta l’ho visto davvero!!!” l’urlo di Kevin che si lancia su di noi ci fa trasalire entrambi. La piccola bestia, in preda all’euforia, comincia a giraci intorno saltellando, per poi tornare alla sua postazione, il nasino premuto sul vetro.
Io non ho visto proprio un bel niente, ma sono certa che mio figlio non abbia viaggiato troppo con la fantasia; il compagno di mia madre ha insistito per vestirsi da Babbo Natale e passeggiare in giardino intorno alla casa.
Improvvisamente Kevin mi si fionda ancora come un treno tra le braccia, questa volta in lacrime.
“Kevin, cosa succede amore?” chiedo preoccupata, chinandomi per guardarlo meglio e temendo già sia riuscito a farsi male in qualche modo, ha un vero e proprio dono per questo.
“Ma- ma- io l’ho visto,” cerca di articolare tra i singhiozzi “Ma…non aveva il sacco! Si è dimenticato tutti i regali!” esplode senza più riuscire a frenare i lacrimoni.
Io e mio fratello ci guardiamo ad occhi sgranati, non ci siamo affatto preoccupati di quel dettaglio. Lui in risposta si affretta a prendere una grande sorsata dal bicchiere di cola che ha in mano, cercando con lo sguardo l’aiuto di Paolo, il suo compagno, che però è troppo affaccendato ai fornelli, o meglio in quel momento a sculettare sulle note di Santa tell me di Ariana Grande, per badare a noi; si è messo in testa di voler fare colpo sulla suocera con le sue doti culinarie, dopo tutto questo tempo non si è ancora reso conto che mia madre lo adora già.
Alla fine l’onere di inventare qualcosa il prima possibile ricade su di me, ma non ho tempo di parlare.
“Come si è scordato i regali? Cazzo, una cosa doveva fare…” esordisce scocciata una voce profonda dal divano.
Fulmino mio fratello, a cui intanto è uscita la cola dal naso con un grande sbuffo, anche se non è stato lui a parlare, è comunque tutta colpa sua.
“Dai andiamo a vedere! Magari l’ha solo lasciato sulla slitta” continua intanto Raffa, alzandosi e infilando il cellulare nella tasca posteriore dei jeans.
Senza degnarmi di uno sguardo, o chiedermi il permesso, Kevin non pensa due volte a lasciare le mie gambe a cui si era stretto e fiondarsi all’uscita all’inseguimento del nuovo migliore amico di mio fratello.
“La giacca!!!” sbraito poco elegantemente, ma i due sono già fuori. “Dovevi proprio portarlo? La sera della vigilia?!” borbotto afferrando una giacca e un cappellino per Kevin prima che si prenda un accidente, e lo attacchi anche a me.
“E dai, è solo lo sai. Come fai a lasciare qualcuno solo alla vigilia?” si giustifica mio fratello, cercando di tamponare la macchia marrone che gli invade il maglione di natale musicale, abbinato a quello di Paolo.
In risposta non faccio che ringhiare, ma so che ha ragione, avrei fatto lo stesso. In famiglia abbiamo sempre sentito molto lo spirito natalizio, colpa di mia madre che sotto le feste perde la testa, va matta per il Natale.
In realtà non è che non sopporto Raffaele, anzi, quando lui è intorno Kevin non ha occhi che per lui, non una volta mi ha chiesto di suo padre, si dimentica che ci ha lasciati. Forse quello che mi duole ammettere è che ha lo stesso effetto su di me. Ma io non posso, non voglio, non voglio innamorarmi mai più e il mio stomaco che si aggroviglia a tradimento quando lo guardo mi disturba enormemente.
Spalanco la porta come una furia. Nella fretta di correre a cercare Kevin per mettergli qualcosa addosso non guardo dove vado e sbatto violentemente contro una schiena massiccia. La giacca di Kevin mi scivola di mano mentre mi afferro il naso dolorante.
“Porca puttana, stai bene?” Raffa si china su di me per capire se mi sono fatta realmente male.
“Non potresti evitare di essere così scurrile quando c’è il piccolo?!” sbotto sbattendo gli occhi per ricacciare le lacrime, approfittandone per sottrarmi al suo sguardo attraente, troppo troppo vicino. “Dov’è?” chiedo più allarmata rendendomi conto che Raffaele era lì solo.
Sorridendo mi indica Kevin in giardino, in braccio a mia madre, avvolto nella giacca di Babbo Natale che conversa con lui, sento la meraviglia nella sua vocina allegra. Subito mi rilasso e non posso fare a meno di sorridere anch’io.
Io e Raffaele rimaniamo così, l’uno accanto all’altra, fermi davanti alla porta d’ingresso. Incrocio le braccia mentre il freddo si infila sotto il mio maglione con le lucine, simile a quello di mio fratello e mio cognato; nonostante il freddo che mi punge la pelle e il naso che ancora pulsa, non posso fare a meno di godermi la tenerezza di quella scena. Dopotutto il primo natale senza il mio ex marito non è così tragico, in realtà è più facile di quanto mi aspettassi.
“Beh io rientro, sto congelando cazzo!”
Mi giro per protestare per l’ennesima parolaccia proprio nel momento in cui Raffa si china su di me. Le sue labbra si posano delicate sulle mie, lasciandoci un bacio stampo. Sorride impertinente prima di rientrare, fa spallucce e con un cenno della testa indica qualcosa sopra di noi. Stordita, ci metto un attimo a realizzare cosa è appena successo, poi mi decido ad alzare lo sguardo. Grande idea quella del vischio davanti alla porta mamma.
 
   
 
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