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Autore: walpurgis    15/12/2020    3 recensioni
Quella volta che Romilda Vane riempì di filtro d’amore una scatola di Cioccocalderoni per Harry Potter.
Genere: Comico, Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Romilda Vane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Quando Romilda Vane riempì di filtro d’amore una scatola di Cioccocalderoni per Harry Potter.

 
 «Bagatelle»disse Harry alla Signora Grassa: era la nuova parola d’ordine dei giorni di festa. 
    «Altrettanto» rispose la Signora Grassa con un sorriso birbante, e si aprì per lasciarli passare. 
    «Ciao, Harry!» esclamò Romilda Vane nel momento stesso in cui lui entrava dal buco del ritratto. «Ti va un’Acquaviola?» 
    Hermione allontanandosi gli lanciò un’occhiata in stile ‘che-ti-dicevo?’ 
    «No, grazie» rispose pronto Harry. «Non mi piace molto». 
    «Be’, allora prendi questi» ribatté Romilda, ficcandogli in mano una scatola. «Sono Cioccalderoni ripieni di Whisky Incendiario. Me li ha mandati mia nonna, ma a me non piacciono».
    «Oh… bene… Grazie mille» rispose Harry, senza trovare altro da dire. «Ehm… sto andando di là con…» 
    Rincorse Hermione con la voce che si spegneva. 
    «Visto?» fece Hermione, sbrigativa. «Prima ne inviti una, prima ti lasceranno in pace tutte le altre e potrai…» 
    Ma sbiancò all’improvviso: aveva avvistato Ron e Lavanda avvinghiati in una poltrona.

"Harry Potter e il principe mezzosangue" , CAP. 15






La vita di Romilda Vane era meravigliosa.  
Nata principessa, sommersa di doni e complimenti, conscia che il mondo potesse stare comodamente nel palmo della sua mano, era cresciuta guerriera, sopportando gravi cataclismi con grande stoicità.  
Per esempio, quando aveva realizzato che Ginny Weasley fosse considerata la ragazza più carina del suo corso, e non lei. O quando Cormac McLaggen l’aveva rifiutata, facendole quasi venire un infarto quando aveva ammesso di essersi preso una bella cotta per Hermione Granger. 
Insomma, nonostante fosse estremamente popolare a Hogwarts, accompagnata da un circolo fedelissimo di amiche che pendevano dalle sue labbra e ne invidiavano l’inossidabile autostima, Romilda sentiva di non avere tutto ciò che desiderasse. 
A mancarle era una componente fondamentale a quindici anni: un fidanzato. 
E non bastava un fidanzato qualunque, serviva un ragazzo famoso (e più grande di lei), che la rendesse, a pieno titolo, la ragazza più invidiata di Hogwarts.
 
Harry Potter era entrato nella sua vita un giorno, per caso. 
Lo aveva visto camminare, con i capelli arruffati, accompagnato dal suo amico spilungone, nei pressi del Lago Nero. 
Ovviamente in quel periodo non si faceva che parlare di lui: “Il Prescelto”.
Romilda se ne era innamorata perdutamente. 
Lui, che dotato di poteri magici inimmaginabili, superiori persino a quelli del professor Silente, avrebbe salvato il Mondo Magico dalla sua più grande minaccia. Lui, così coraggioso e forte, che se ne andava in giro con quell'aria di sfida, pronto a sfoderare la bacchetta a ogni maltolto. Lui, che il Signore Oscuro non aspettava altro che affrontarlo per ridurlo a un ammasso di cenere. Lui, che era amato da tutti per la sua sincerità e bontà, così incapace di causare divisioni o malcontenti. LUI, che si aveva il tatuaggio di ippogrifo proprio lì, al centro del suo petto villoso e muscoloso, che nascondeva sotto maglioni infeltriti (sicuramente un gesto di umiltà, così come l’indossare gli occhiali serviva a dare un tocco di stile al suo personaggio, sebbene non ne avesse affatto bisogno).
Harry Potter, fra mito e leggenda, era un ottimo candidato come futuro marito di Romilda Vane e perciò lei aveva deciso di prenderselo. Alla faccia della Weasley.
 
Il suo piano era semplice e discreto. Metterlo in atto aveva richiesto l’aiuto di quasi l'intero dormitorio femminile Grifondoro, una lettera accorata a paparino per avere ulteriori fondi, e un’altra, più discreta, al negozio dei Tiri Vispi Weasley per ordine speciale. 
Il fine settimana precedente, aveva comprato dell’Acquaviola e una scatola di Cioccalderoni ripieni di Whisky Incendiario a Hogsmade. Purtroppo, nonostante le sue accortezze, i dettagli del suo piano erano arrivati alle orecchie della Granger che, a quanto pareva, le aveva grandi almeno quanto i suoi denti. Harry Potter era stato messo in allerta e aveva preso a dileguarsi in sua presenza, costringendola a valutare nuove possibilità di corteggiamento. 
Riempiendo la bottiglia e la scatola di filtro d’amore, chiusa nei bagni femminili della scuola, Romilda s’immaginò sull’altare, di fianco a un Harry perso nei suoi occhi, acclamati da una folla festante come principi regnanti.
La Signora Potter.
Mrs Potter.
Forse persino Lady Potter, se il Ministero della Magia avesse concesso a Harry un pezzo di terra magica da governare dopo la sua vittoria, come si diceva insistentemente in giro. 
E Romilda sarebbe stata la sua compagna fedele. 
D’altra parte, chi meglio di lei avrebbe potuto assumere quel ruolo?
I cioccolatini brillarono di una luce dorata e Romilda sorrise melliflua, guardandoli con una siringa gocciolante ancora in mano e la cravatta lasciata sciolta sul collo.
Per amare intensamente era necessario essere disposte a tutto e Romilda amava Harry di un amore puro e generoso.
In fondo, non chiedeva tanto, ma di averlo tutto per sé e di plasmarlo per renderlo ciò che era già destinato a essere.
Passandosi le dita fra i capelli neri, fissò la luna fuori dalla finestra con intensità.
Domani, domani...
  
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