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Autore: chiara_beri    16/12/2020    0 recensioni
[Lee Minho]
Chloe Rinaldi è una ragazza semplice ma con un sogno: andare in Erasmus in Corea del Sud. E' qui che si farà nuovi amici e incontrerà un amore speciale ma anche un po' complicato.
Genere: Generale, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Mi sveglio felicissima e trovo un messaggio di Lee Minho in cui mi dà la buonanotte. Sorrido, ha pensato a me anche prima di andare a dormire.
Sono davvero al settimo cielo, e forse anche oltre, perché ieri ho passato una serata davvero stupenda e non perché sono uscita con il mio attore preferito ma perché sono uscita con Lee Minho, una persona fantastica. Anzi, devo ammettere che, in qualche modo, mi sto dimenticando che è un attore man mano che ci avviciniamo sempre di più. È davvero strano ma non penso affatto che sia una cosa negativa, anzi.
Faccio colazione canticchiando e vado a lezione saltellando. Sono talmente pimpante che Choi Seojun mi chiede se sto bene. Sto molto più che bene direi.
Non riesco a smettere di sorridere e leggere il messaggio di buonanotte di Lee Minho. A tempo perso guardo anche la chiamata di 30 secondi di quando mi ha chiesto se fossi entrata in casa.
È tutto successo davvero. Sembra impossibile ma sono davvero uscita con lui.
Il tempo passa super-veloce ma anche super-lento perché a volte sento l’impellente bisogno di correre da Park Jieun e raccontarle tutto nei minimi dettagli.
Quando le lezioni finalmente finiscono saluto Choi Seojun e i suoi amici in fretta e furia e corro in caffetteria.

«Allora? Com’è andata ieri sera?» mi chiede appena entro in caffetteria. Ottimo, c’è ancora.
Sorrido e le racconto tutto per filo e per segno quasi senza smettere di respirare un secondo. Lei si emoziona con me e scherza facendomi l’occhiolino ogni tanto.
«Beh, si vede che ieri è andata bene. Sembri così felice e hai uno sguardo trasognato», dice dopo che ho finito di raccontarle l’uscita con Lee Minho della sera precedente.
Ed è proprio così che mi sento. Sono immensamente felice e sento come se il cuore potesse esplodere o uscirmi dal petto da un momento all’altro.
«E dire che hai fatto tante storie perché ti sembrava antipatico», dice Park Jieun ridacchiando.
«Ammetterai anche tu che i primi incontri non sono stati dei più piacevoli», le rispondo un po’ canzonatoria.
«In effetti… non ci aveva lasciato una buona impressione ma direi che ha migliorato la situazione».
«Si, direi proprio di sì».
Alle 14.30, Park Jieun mi saluta e io comincio il mio turno di lavoro ancora in estasi. Se ne accorgono perfino i clienti abituali che mi chiedono che cosa è successo di così bello per essere tanto felice e io rispondo solo che mi sono svegliata bene, cosa che a pensarci è vera anche se dietro c’è un motivo meno sbrigativo.
Finito il turno decido di andare a fare un giro per la città, è inutile che mi rinchiudo in casa. Tra l’altro da domani iniziano anche i club, quindi è meglio girare adesso che ho ancora tanto tempo libero.
Mi squilla il telefono, è Park Jieun.
“Pronto, ciao Chloe. Volevo chiederti se hai voglia di fare un giro. Ho appena finito di lavorare e sono in centro”.
Le dico che anche io sono in centro e ci diamo appuntamento. La raggiungo alla caffetteria che mi ha indicato e ordiniamo due Bubble Tea e una fetta di torta da dividere e poi ci sediamo all’esterno, si sta davvero bene.
«Vedo che sei ancora felicissima», mi dice sorridendo. Io annuisco e prendo un sorso della mia bevanda.
«É stato sorprendente ieri sera, tra l’altro non sembrava neanche di uscire con un attore ma solo con un ragazzo stupendo», le dico molto sinceramente.
«Bene, ne sono molto felice», risponde lei e poi mi chiede se ci sono ulteriori dettagli che, magari, prima mi sono persa. Vuole semplicemente riascoltare tutta la storia con più calma e così gliela racconto di nuovo compiaciuta.
«Sembrano le scene di un Drama», afferma con tono sognante una volta che ho finito il racconto.
«È vero… è stato talmente da Drama che stamattina ho ricontrollato trecentomila volte che mi avesse chiamata e scritto davvero», le dico sconvolta.
Ridiamo e poi andiamo a fare un giro insieme comprando articoli di skincare coreana e io, causa la mia malattia per la cancelleria, prendo altre penne e quaderni carini e anche un’agenda con la scusa che la mia è consunta (non ci credo neanche io a dire la verità, ma va beh).
Mentre siamo sulla via del ritorno, mi arriva un messaggio.

“Ancora grazie per la cena di ieri sera. Nel weekend hai da fare? Forse domenica avrò la giornata libera, se ti va possiamo organizzare qualcosa.
Un bacio, Lee Minho.”

«Un bacio», mi canzona Park Jieun mimando il benedettissimo bacio. Le lancio un’occhiataccia.
«Non voglio pensare a chissà cosa quando non è ancora altro che un’uscita tra conoscenti», le dico subito.
«Ah, quante storie. Ti ha chiesto SUBITO una seconda uscita! Non mi sembra solo “qualcosa tra conoscenti”», risponde lei dopo aver sbuffato.
In realtà la penso nello stesso modo solo che non voglio immaginarmi cose che magari non saranno mai. Non voglio costruirmi castelli in aria e speranze su qualcosa che magari non succederà mai per poi doverne gestire la delusione.
Park Jieun mi squadra un attimo e poi, capendo ciò che sto pensando, smette di canzonarmi.
«Rispondigli almeno, dai».
E così gli rispondo che domenica ho la giornata libera, che devo prepararmi per l’Università ma che va bene, ci possiamo vedere.
«Bene bene. Presto credo che ti dirà dove andrete, così poi possiamo pensare a come ti dovrai vestire», dice cominciando subito a pensare a possibili outfit.
Io mi arrendo a questo suo aspetto autoritario, anche perché mi fa piacere. Pensavo che mi sarebbe mancata un’amica con cui fare queste cose ma, alla fine, l’ho subito trovata e gliene sono immensamente grata anche se non occorre che mi venga a controllare ogni volta che devo uscire.
«Ti va di cenare insieme?» chiedo a Park Jieun una volta arrivate alla macchina. Accetta e così andiamo a casa mia.
«Bene, adesso tiri fuori tutti i vestiti che hai così scegliamo qualcosa», afferma sfregandosi le mani.
«Non ti va di cenare prima?», chiedo affamata. Park Jieun, dopo averci pensato un attimo, concorda e così ordiniamo qualcosa.
Mentre aspettiamo, però, non mi risparmia e mi fa tirare fuori dall’armadio qualsiasi cosa.
Mi rassegno subito perché, alla fine, è una cosa che mi ha sempre divertita ed è piacevole così accendo la musica e, a passo di danza e cantando, formiamo dei possibili outfit per l’uscita di domenica. Tiriamo fuori qualcosa più o meno per qualsiasi occasione in modo da non essere colte impreparate e poi rimettiamo a posto l’armadio.
Quando arriva il cibo mangiamo con calma ma mi so benissimo che Park Jieun non vede l’ora di passare al prossimo step: scelta di trucco e parrucco.
Dopo aver selezionato delle possibilità anche per quest’ultimo step, ci spaparanziamo sul divano esauste.
È stato estenuante perché ho dovuto provare almeno una decina di outfit diversi e altrettanti abbinamenti make-up e acconciatura ma anche molto divertente.
«Grazie di tutto», dico ad un tratto a Park Jieun.
«Di nulla, è stato davvero una bella serata», risponde lei sorridendo.
Per rilassarci un po’ accendiamo la tv e, ovviamente, c’è un Drama romantico. Non poteva essere altrimenti…
«È assurdo», comincio a dire e Park Jieun si gira verso di me con fare interrogativo.
«Non è possibile», aggiungo.
«Ma che cosa?» chiede allora lei.
«Domenica esco con LUI. Cioè, è uno scherzo vero?»
Di punto in bianco comincio ad andare nel panico e non so nemmeno il motivo. Il cuore comincia a battermi tre volte più veloce e Park Jieun comincia a spaventarsi perché sono diventata tutta rossa.
Non riesco a dire nulla e comincio a pensare agli scenari peggiori: che sia tutto uno scherzo, che non si presenterà all’appuntamento, che non lo sentirò mai più. Comincio a vedere tutto offuscato e sento Jieun che mi fa stendere e mi tira in aria le gambe.
«Tranquilla», mi dice cercando di farmi respirare più lentamente. Mi porta un bicchiere d’acqua e comincio a calmarmi. Credo di averla davvero spaventata questa volta.
«Chloe, ma che ti è successo?» mi chiede una volta che ho ripreso fiato.
Ci penso un attimo e mi torna tutto in mente.
«Non sono mai uscita con un ragazzo seriamente. Non perché non lo abbia mai voluto ma perché i ragazzi non sono mai stati seri con me. A lungo andare questa cosa mi ha segnata: ho cominciato prima ad annullare gli appuntamenti all’ultimo minuto perché mi venivano colpi d’ansia pazzeschi e poi ho cominciato ad evitare di uscire con i ragazzi in assoluto. Questo attacco dev’essere stato così forte perché credo di tenerci più del solito», le dico. E non perché è un attore ma perché sembra un ragazzo stupendo (una novità per me).
«Capisco, ma ti prego di non farlo mai più. Mi hai davvero fatta preoccupare e bisogna risolvere questa cosa il prima possibile».
«Lo so», le rispondo prendendo un altro sorso d’acqua. «Ma mi chiedo, perché ieri sera non mi è successo?» domando più a me stessa che a Park Jieun.
«Forse perché, in fondo, non ci speravi proprio dopo gli incontri spiacevoli che avevi avuto con Lee Minho. Non avevi pensato che avrebbe potuto essere una bella serata e che, se anche non si fosse presentato, non sarebbe cambiato molto», risponde dopo averci pensato un attimo.
In effetti ha senso. In ogni caso, mi devo calmare. Non può succedermi anche domenica. E poi, se ci penso bene, non penso proprio che Lee Minho sarebbe capace di una cosa simile ed è così che mi dice anche Park Jieun mentre, per farmi riprendere del tutto, mi fa una tisana.
Quando decide che per lei è ora di andare via io mi sono placata del tutto.
«Se hai problemi chiamami. Comunque ci vediamo domani se vuoi o lunedì al lavoro. In ogni caso sentiamoci per gli orari».
«Va bene, grazie di tutto. E mi spiace per lo spavento che ti ho fatto prendere», le dico mentre scende le scale del condominio. Ci salutiamo un’ultima volta e poi rientro in casa.
Sono totalmente impazzita prima e adesso sono tranquilla ma scossa. Ho bisogno di sfogarmi, così chiamo a casa.
Con mia madre ometto il fatto che il ragazzo in questione è un attore, non so bene come potrebbe prendere la cosa, ma le racconto tutti per filo e per segno dall’inizio.
Lei mi dice di stare tranquilla, che ormai ho 23 anni e che non tutti i ragazzi sono uguali. Mi raccomanda di lasciarmi un po’ andare, non troppo però. E poi aggiunge che le sembra davvero un bravo ragazzo nonostante la prima impressione non sia stata ottima.
Saluto papà e poi mi metto a letto per provare a dormire. Ho fatto meno fatica ieri sera dopo un appuntamento stupendo ma improbabile. I pensieri non mi si cancellano dalla testa, non accennano neanche a mettersi da parte per la notte, così prendo il mio diario e comincio a scrivere tutto ciò che mi viene in mente.

Caro diario,
questi ultimi giorni sono stati davvero davvero strani. Potrebbero diventare una barzelletta da tramandare a figli e nipoti.
Sono uscita con Lee Minho dopo averlo incontrato al Palazzo Gyeongbokgung mentre girava delle scene, non ci credo neanche mentre lo scrivo.
Comunque, mi ha vista e mi ha rincorsa. Mi ha chiesto di prendere un caffè ma alla fine siamo andati a cena fuori ed è stato magnifico: il posto, lui, la nostra sintonia. Tutto perfettamente perfetto.
E poi oggi, dopo il lavoro, ho trovato un suo messaggio dove mi chiedeva di uscire insieme domenica e, tranquillamente, ho accettato. Ma poi, la sera, mi sono venute fuori tutte le mie paranoie, le mie infinite paure e insicurezze.
Sono andata nel panico e, sicuramente, ho spaventato a morte Jieun.
Ora sono più tranquilla ma ho paura che succeda tutto di nuovo. Sia l’attacco di panico che lui che mi prende in giro in qualche modo. Ho paura di soffrire ancora come l’ultima volta e non so se il gioco vale la candela anche se, da ieri sera, mi è sembrato di si.
In ogni caso, adesso devo dormire e solo domenica potrò decidere se ne vale la pena oppure no, se ho voglia di rischiare ancora, per l’ennesima volta.
Adesso provo a dormire,
Chloe.

Martedì, nel pomeriggio, comincia finalmente il Club.
Choi Seojun mi aspetta fuori dal teatro dove si riuniscono i membri e prima di aprire la porta mi chiede se sono pronta.
«Si, sono pronta», dico un po’ incerta. «Spero solo di non far subito pasticci», aggiungo preoccupata.
«Ma no, tranquilla. Poi per i primi incontri cerchiamo di fare delle attività che coinvolgano matricole e studenti stranieri in modo anche da farle conoscere tra di loro», mi spiega con un gran sorriso.
«Va bene, entriamo», dico allora.
Choi Seojun mi apre la porta e me la tiene mentre passo. Entro e trovo già una quindicina di persone sedute per terra sul palco. Ci sediamo con loro e Choi Seojun comincia a parlare.
«Bene, ora che siamo tutti qui possiamo cominciare», dice rivolgendosi a tutti. Ci sistemiamo in cerchio.
«Per oggi direi che ci possiamo concentrarci sulle presentazioni e su un paio di cose che ho da dirvi».
Tutti annuiamo obbedienti e così lui fa partire il giro, sventuratamente, da me.
Balbettando mi presento: «Io sono Chloe Rinaldi, dall’Italia. Studio relazioni internazionali».
Tutti mi guardano come aspettandosi che dica qualcosa in più ma non mi viene in mente nient’altro di intelligente da dire. Ringrazio con la mente Choi Seojun nel momento in cui passa la parola alla ragazza di fianco a me.
Visto che mi sono impappinata su una semplice presentazione, continuo a pensarci e non sto attenta ai nomi ma solo alla mia figuraccia. Ottima prima impressione devo dire, bene.
«Ora che ci siamo presentati tutti ho solo un paio di cose da dire», comincia Choi Seojun. Cavolo, sembra davvero un leader. È molto carismatico e piace a tutti perché ha davvero un buon carattere.
«A fine semestre organizzeremo un Contest di canto. Si potrà iscrivere chiunque, quindi anche se avete amici che vogliono partecipare. Potrete partecipare come singoli, con un duetto o anche come gruppo e la canzone è di vostra scelta. Ad organizzare e addobbare il tutto saremo esclusivamente noi del Club quindi richiedo la vostra attiva partecipazione. In ogni caso vi informerò di tutto nei minimi dettagli più avanti», inizia a spiegare.
Tutti annuiamo registrando le informazioni.
«Ci troveremo qui in teatro ogni martedì e, occasionalmente, anche il giovedì o il sabato in base alle vostre disponibilità», continua. Qualcuno si sta segnando tutto, forse avrei dovuto prendere appunti anche io.
«Ad ogni incontro, per ora, penseremo a esercitarci nel canto. Poi, verso la fine dell’anno, inizieremo anche a preparare il contest. C’è qualche domanda fin qui?», chiede.
Scuotiamo tutti la testa, è stato decisamente chiaro.
«Perfetto, allora se volete possiamo finire qui con le cose serie e dare inizio alla baldoria. In fondo alla sala abbiamo allestito un rinfresco quindi ora andate e sbizzarritevi», esclama con tono incitante.
Tutti si alzano e, chiacchierando, si dirigono verso il tavolo mentre io rimango ferma sul palco. Non so bene da dove iniziare per fare conoscenza.
«Tutto bene?», mi chiede Choi Seojun.
«Si si, adesso vado anche io», cerco di dire senza mostrare il mio turbamento.
«Dai, andiamo insieme. Non ti preoccupare se adesso i gruppetti sembrano già formati, presto diventeremo un gruppo unito», dice cercando di rassicurarmi.
In risposta sorrido e ci dirigiamo verso il rinfresco dove riconosco qualche volto dalla serata del karaoke. Prendo qualcosa da mangiare e mi unisco alle chiacchiere cercando di introdurmi in qualche discorso. Choi Seojun mi aiuta e, alla fine, comincio a conoscere un po’ tutti.
Chiacchieriamo tutti insieme per un paio d’ore e poi arriva il momento di lasciare il teatro per la chiusura.
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per il prossimo martedì alle 15.
Torno a casa contenta di com’è andata la giornata e pronta ad affrontare con grinta questa settimana. Alla fine sono riuscita ad aprirmi un po’ anche con persone che conosco poco e adesso sto facendo amicizia.
Arrivata a casa chiamo la mia famiglia e poi le mie amiche per raccontare un po’ le ultime novità. Un po’ mi mancano ma è ancora presto per la nostalgia.

Arriva il giorno dell’appuntamento. Lee Minho mi ha detto che mi viene a prendere sotto casa alle 18 e alle 17.45 sono pronta per uscire. Mi siedo rigida sulla sedia della cucina passando lo sguardo dal cellulare alla porta di casa. Sono in trepidante attesa e più aspetto più mi sale l’ansia e mi vengono tutte le paranoie che hanno fatto terrorizzare Park Jieun l’altro giorno.
Mi arriva un messaggio e prendo subito il cellulare. Il mio cuore salta un battito.
“In bocca al lupo per stasera. Mi raccomando, stai tranquilla e cerca di rilassarti. Goditi la serata senza pensare ad altro. Ciao”, è da parte di Park Jieun. Sorrido e le mando un messaggio di ringraziamento, in qualche modo mi ha tranquillizzata.
Arrivano le 18 e non c’è ancora ombra di Lee Minho. Cerco di rimanere calma ma non funziona molto, mi viene il fiatone e il cuore mi batte fortissimo. Non verrà? Avrà cambiato idea? Magari ha di meglio da fare, molto probabile.

Suona il citofono, corro a rispondere.
“Sono Lee Minho, perdonami per il ritardo”, dice la voce dall’altra parte.

   
 
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