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Autore: C_Totoro    17/12/2020    1 recensioni
Rodolphus ripensa a tutte le volte che ha dedicato "La vie en rose" a Bellatrix; promessi sposi sin da bambini, Rod pensa che nulla possa separarlo da lei e vorrebbe che la sua fidanzata la pensasse allo stesso modo. Col passare degli anni, tuttavia, si rende ben presto conto come per Bella "La vie en rose" parli di un uomo che non è lui, un uomo che è in antitesi con l'amore. Riuscirà Rodolphus a trovare "La vie en rose" in un'altra donna?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Evan Rosier, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La vie en rose

Rodolphus aveva la sensazione di conoscere Bellatrix da sempre e, effettivamente, era proprio così. Avevano passato buona parte della loro infanzia insieme, giocando per i giardini di Villa Lestrange o per le stanze di Casa Black. Se li ricordava molto bene quei tempi, Rodolphus, quando ancora bambini si giuravano amore eterno senza neanche sapere cosa volesse dire amare, quando la vita era più facile e non sapevano cosa riservava loro il destino. Era doloroso per Rodolphus indugiare su quei momenti felici quando, nel presente, sentiva il cuore come essere dilaniato da mille aghi eppure, forse perché il suo animo non era poi meno masochista rispetto a quello di Bella, non riusciva a frenare la mente che continuava a riportarlo indietro nel tempo…

 

Rodolphus correva a perdifiato per i corridoi di Villa Lestrange aprendo una camera dopo l’altra, voleva vincere lui per una volta ma, in qualche modo, Bella riusciva sempre a farla franca. Rod aveva come la sensazione che Bella barasse e utilizzasse la magia… nonostante avessero appena compiuto undici anni e al loro primo anno a Hogwarts mancava ancora una manciata di mesi, Bella era incredibilmente dotata magicamente e non perdeva mai occasione per barare o, comunque, utilizzare degli squallidi sotterfugi pur di vincere. Erano ormai almeno venti minuti che cercava Bellatrix e, non avendola trovata, Rod si rassegnò a perdere anche quella manche. Dove poteva essere finita quella streghetta? Passò strascicando i piedi davanti alla camera di Rabastan e, stava per allontanarsene, quando sentì chiaramente provenire da lì delle risatine. Rodolphus arrestò la sua marcia, incredulo. Tornò sui suoi passi cercando di fare meno rumore possibile e poi si accucciò per cercare di spiare attraverso la toppa della porta ma, come si chinò, la porta si aprì con uno schiocco finendogli in faccia.

Non lo sai che è maleducazione spiare, Rod?”

La voce bambina ma imperiosa di Bellatrix gli fece battere un po’ più forte il cuore mentre si teneva il naso – sul quale era finita la porta – con una mano.

Stavamo giocando, Bella! Mi hai fatto girare come uno scemo” l’accusò facendo qualche passo avanti e lanciando un’occhiataccia a Rabastan che ridacchiava seduto sul tappeto con le gambe incrociate.

Rab mi ha chiesto una mano per giocare a Sparaschiocco!” si difese subito Bellatrix indicando il castello di carte che c’era di fronte a lei e Rabastan “E mi stava raccontando delle vostre zie francesi…” si scambiò un’occhiata con Rabastan che riprese subito a ridacchiare. Rod li osservò corrucciato incrociando le braccia sul petto “Be’, se preferisci stare con i mocciosi invece che con me…” Rodolphus si finse indifferente nonostante invece iniziasse già a provare una cocente gelosia; non che pensasse a Rabastan come a un rivale ma, la complicità e tutti gli interessi che quei due avevano, lo facevano spesso sentire fuori posto quando erano tutti e tre insieme.

Non te la prendere Rod, dai” gli disse Bella sistemandosi il vestito prima di continuare a giocare a Sparaschiocco posando due carte sul castello di carte che, tuttavia, esplose subito dopo con un sonoro scoppio.

Rabastan, vedendo la faccia sconvolta di Bellatrix, iniziò subito a rotolarsi a terra dalle risate. Rodolphus avrebbe volentieri seguito l’esempio del fratello, sarebbe stata anche una bella vendetta su Bellatrix ma, come spostò lo sguardo da Rabastan a Bella e vide il viso di quest’ultima contratto in una smorfia con gli occhi colmi di lacrime; non riuscì a trattenersi. Si fece avanti, si sedette accanto a lei e la prese per mano.

Oh via, Bella, non preoccuparti… ne faremo un altro” le disse ammiccandole e poi…

 

Rodolphus sorrise sorseggiando il Firewhisky. Sì, quella doveva essere stata la prima volta che avevano ballato insieme sulle note della loro canzone. Chiuse gli occhi per cercare di non farsi sfuggire il ricordo, per assaporalo meglio e farlo suo fino in fondo.

 

Dalla stanza di sua madre iniziò a propagarsi della musica. Rodolphus conosceva bene quella canzone perché sua madre la metteva sovente e la cantava senza sosta, spesso anche mentre rimboccava le coperte a lui e a Rabastan. Gliela cantava in francese ma Rodolphus sapeva bene esistesse anche una versione in inglese…

Ti va di ballare, Bella?” le chiese Rodolphus portandosi la mano di Bellatrix alle labbra e imitando il gesto che aveva visto fare di frequente a suo padre quando invitava a ballare la moglie. Bellatrix sembrò sorpresa e, contrariamente al solito, quasi senza parole.

Va bene, Rod” gli rispose con voce bassa, alzandosi in piedi. Druella le aveva fatto prendere lezioni di ballo ma era la prima volta che si ritrovava a mettere le braccia sulle spalle di un maschio. Si sentiva vagamente imbarazzata, come se stesse facendo qualcosa di sbagliato eppure, lo sapeva bene, non c’era davvero nulla di male a ballare con Rod. Nonostante avessero appena undici anni, era perfettamente consapevole del fatto che quel bambino con l’aria solenne che amava fingersi già adulto e un perfetto gentiluomo, sarebbe diventato un giorno suo marito. Sentì le mani di Rod cingerle la vita e portarsela più vicino.

Ti piace questa canzone?” le chiese dopo qualche minuto passato prevalentemente a oscillare sul posto, spostando il peso da un piede all’altro.

Non capisco neanche una parola di quello che sta cantando” rispose Bellatrix titubante “Ma la melodia sembra molto…” fece una smorfia “Romantica?” arricciò il naso come se l’idea del romanticismo la mettesse a disagio. Rodolphus le sorrise “La vie en rose…” si chinò sull’orecchio di Bella “Te lo prometto, Bella, la nostra vita sarà tutta in rosa”.

Bellatrix rimase in silenzio per qualche istante, poi scosse la testa “Il rosa è un colore da femmine” alzò un sopracciglio e gli fece un ghigno furbetto “Speravo sarebbe stata in nero”.

 

Rodolphus scosse la testa e gli venne voglia di affogarcisi in quel Firewhisky. La loro vita non era mai stata in rosa e, per quanto Rod si fosse sempre convinto del contrario, era arrivato a dubitare del fatto che Bella avesse mai provato qualcosa – qualsiasi cosa – per lui. Ma era così difficile farsene una ragione quando la sua testa era colma di bellissimi ricordi vissuti con Bellatrix, quando ancora l’Oscuro Signore non era entrato a far parte delle loro vite quando, ancora, gli occhi di Bella un pochettino s’illuminavano al pensiero de La vie en rose con lui… anche se fingeva sempre che quella non gli interessasse…

 

Ah, si gela oggi!” esclamò Evan sedendosi accanto a Rodolphus a un tavolo dei Tre Manici di Scopa.

Be’, è dicembre e siamo nell’estremo Nord della Scozia, cosa ti aspettavi?” gli domandò Bellatrix con alterigia levandosi la sciarpa con un gesto brusco.

Siamo nervosette?” le chiese Rabastan allungandole una bottiglia di burrobirra “Non dirmi che provi ansia per il futuro, Bella?”

Bellatrix raddrizzò le spalle e bevve un lungo sorso di burrobirra. Non provava ansia per il futuro solo, non era sicura che la vita che vedeva già disegnata davanti a sé fosse quella che lei aveva sempre desiderato. Non voleva finire come sua madre, zia Walburga e la signora Lestrange eppure non sembrava esserci alternativa. Ogni volta che indugiava su quei pensieri si avviliva un poco ma, come incontrava lo sguardo di Rod, si ritrovava a pensare che, se la vita in rosa era con lui, non poteva poi essere tanto male. Detestava Druella e Cygnus e, chiunque fosse a portarla via da Casa Black, non poteva di certo essere un suo nemico e poi… Rod con lei era sempre stato gentile, rispettoso… le aveva promesso una vita felice, anche se in rosa.

Bella” la voce calda e calma di Rodolphus la riscosse “Ti va di ballare?”

Bellatrix alzò un sopracciglio perplessa “Da quando si balla ai Tre Manici di Scopa?” gli chiese con un tono faceto e ridacchiando.

Da quando lo dico io, Rodolphus Lestrange” rispose Rod con sicurezza per poi agitare la bacchetta. Le note de La vie en rose iniziarono a propagarsi per il pub e le teste degli altri studenti presenti, ma anche dei professori, iniziarono a girarsi nella loro direzione. Bellatrix scosse la testa e, dopo ancora un attimo di esitazione, afferrò la mano che Rodolphus le aveva steso.

Sei un cazzo di esibizionista, Lestrange” gli sussurrò mentre, esattamente come aveva fatto da bambina, posava le sue mani sulle spalle di Rodolphus.

E questo è ancora niente Bella” le rispose Rodolphus con un ghigno facendola volteggiare leggermente.

C’è da dire che le nostre capacità da ballerini sono migliorate” disse Bellatrix dopo qualche attimo.

Non che ci volesse molto…”

Rodolphus si sentiva agitato. Si era messo in testa di chiedere a Bella di sposarlo. Rabastan continuava a dirgli che era una cosa sciocca e priva di senso: Bellatrix e Rodolphus erano promessi sposi da sempre, quasi dalla loro nascita. Che senso aveva quindi inginocchiarsi davanti a Bella e darle un anello di fidanzamento? Rodolphus non sapeva spiegarlo con sicurezza, ma sentiva che era la cosa giusta da fare: voleva che fosse una scelta di Bellatrix, non voleva essere sposato perché i suoi genitori l’avevano obbligata, voleva sentirsi dire “sì” da Bella.

Bella” iniziò con voce bassa e titubante “Lo sai vero che con me potrai sempre essere te stessa”.

Oh Lestrange, sei stai iniziando con una delle tue sviolinate romantiche avvertimi, almeno metto in pausa il cervello” borbottò Bella distogliendo lo sguardo dal viso di Rodolphus per cercare con gli occhi Rabastan per prenderlo in giro insieme al fratello.

No, sono serio” le posò una mano sulla guancia per obbligarla a riportare l’attenzione su di lui “Lo so che la prospettiva di un matrimonio e dei figli non ti esalta”.

Bellatrix emise un suono sprezzante “Come se a qualcuno importasse qualcosa di quello che mi esalta…”

A me interessa, Bella” fece una pausa. Sentiva il suo cuore pompare al massimo mentre le mani prendevano a sudargli “Ci uniremo a Lui insieme” le sussurrò all’orecchio “Combatteremo questa guerra in prima fila e ci riprenderemo il posto che ci spetta”.

Tutti continuano a ripetermi che sono una donna, che non mi vorrà mai tra i suoi Mangiamorte”.

Gli dirò che o ci prende in coppia oppure non potrà avere neanche me!”

Bellatrix scosse la testa “Il solito galantuomo”, lo stava prendendo in giro ma Rodolphus la conosceva benissimo e sapeva perfettamente che fosse lusingata dalle sue parole.

Ti ringrazio, Rod” borbottò Bellatrix evitando accuratamente di guardarlo in viso “Se proprio devo essere sincera, per quanto l’idea del matrimonio non mi esalti, in realtà non vedo l’ora di andare a vivere con te”.

Rodolphus strabuzzò gli occhi, incredulo. Bellatrix non era la tipica ragazza smielata che faceva discorsi di quel tenore, anzi, solitamente si guardava sempre dal parlare del matrimonio. Si chinò su di lei e unì le proprie labbra con quelle di Bella, lei non amava le dimostrazioni pubbliche di affetto e, tuttavia, in quel momento Rod la sentì schiudere le labbra dandogli modo di darle un lungo bacio lascivo e pieno di amore.

Quando mi baci il Cielo sospira e, anche se chiudo gli occhi, vedo la vie en rose…1” le mormorò contro le labbra. Poi fece un respiro più profondo, chiuse gli occhi e davvero vide la loro vita futura, la loro vita in rosa…

Bella, vuoi sposarmi?”

 

Rodolphus fece oscillare il liquido ambrato nel suo bicchiere. Bellatrix gli aveva risposto di sì e, quando aveva mormorato la risposta, ne sembrava anche piuttosto convinta. Rod ne era certo, quello era stato il momento più bello della sua vita, sapere che Bella lo stava sposando perché voleva e non perché così era stato deciso per lei da qualcun altro. Tuttavia, quella felicità, quel loro amore in rosa, aveva fatto ben poca strada. Rodolphus fece una smorfia mentre si accomodava sulla poltrona e scrutava il fuoco del camino attraverso il bicchiere. Aveva sempre saputo che Bella aveva un’anima nera e avrebbe voluto vivere una vita su quel tenore ma non avrebbe mai immaginato che si sarebbe potuto innamorare dell’Oscuro Signore, il loro Padrone. I sospetti avevano iniziato a sorgergli in petto sin da subito: il modo in cui lo guardava – e Lui la ricambiava! – non dava adito di certo a dubbi. Gli sguardi erano presto mutati in altro: Bellatrix era diventata l’unica allieva di Arti Oscure di Lord Voldemort e, sebbene Rodolphus sapesse benissimo che Bella era una strega molto dotata, Rod non riusciva a levarsi la pulce nell’orecchio che continuava a ripetergli che dopo le lezioni di Arti Oscure Voldemort le desse lezioni anche di altro. E, infatti, sul collo candido della sua fidanzata, iniziarono presto ad apparire morsi, succhiotti e graffi. Ma Bellatrix continuava a dirgli “sì” e Rodolphus scuoteva il capo affranto e speranzoso: se avesse voluto annullare il matrimonio lo avrebbe fatto ora che aveva l’appoggio dell’Oscuro Signore…

 

Rodolphus stringeva stretta Bella al petto, pensando che quella strega doveva sicuramente avergli fatto un incantesimo, l’incantesimo de la vie en rose2. Sorridevano insieme verso l’obiettivo della macchina fotografica mentre con una mano reggevano un coltello per tagliare la torta nuziale. Lo sguardo di Rodolphus continuava a scivolare sull’anulare della mano sinistra, dove svettava la fede… Bella, invece, aveva tolto l’anello dopo neanche dieci minuti.

Scusami Rod ma mi va un po’ stretto, dovremo farlo allargare dai goblin… mi ferma la circolazione”.

Rodolphus aveva alzato le spalle, che importanza poteva avere uno stupido anello? Bellatrix era diventata sua moglie e non di certo perché era stata obbligata, oh no, era stata lei a dirgli sì. Sì, aveva voluto sposarlo. Certo, non gli aveva mai detto di amarlo in modo esplicito ma conosceva abbastanza bene Bella per saper interpretare in modo corretto i suoi gesti, le parole non dette, l’affetto che gli dava in modo implicito…

Gli occhi di Rod vagarono per la sala da ballo mentre ascoltava distrattamente suo fratello Rabastan ed Evan Rosier chiacchierare.

Io non so se sarei andato fino in fondo” gli stava dicendo Evan con quel ghigno sadico che gli spuntava fuori quando stava per dire qualche cattiveria “Insomma, da quando è diventata Mangiamorte ha reso ben chiaro quali siano i suoi interessi”.

Rodolphus alzò un sopracciglio; non avrebbe abboccato alle provocazioni sciocche di Evan e Rab. Niente e nessuno avrebbe potuto rovinargli quella giornata.

Le Cruciatus?” domandò Rodolphus in risposta con un sorriso sornione, ricordando il modo in cui Bellatrix torturava Babbani e traditori.

Credo che il caro Evie, si stesse riferendo all’Oscuro Signore” s’intromise Rabastan accarezzandosi distrattamente la barba “Non dirmi che non l’hai notato, Rod”.

L’Oscuro Signore e Bella sono molto affiatati” convenne Rodolphus chinando il capo “E un po’ la capisco, insomma, l’Oscuro Signore è un mago molto potente, ha un’aura minacciosa e misteriosa…”

Ah, ecco! Abbiamo scoperto l’arcano, Evan” lo interruppe Rabastan “Anche Rodolphus è innamorato di Lord Voldemort, per questo non se la prende se Bella ci va… forse Rod si eccita così, sentendo i racconti erotici che Bella ha sull’Oscuro Signore”.

Rodolphus socchiuse gli occhi e strinse i pugni. Se Rabastan non fosse stato suo fratello gli avrebbe già tirato un pugno in faccia.

Non ho detto questo” Rod digrignò i denti “Sto solo cercando di essere paziente e comprensivo”.

Eppure, non era sposato da neanche ventiquattro ore e già le persone mormoravano – sia alle sue spalle, sia di fronte a lui – di Bella e del suo amante.

Io fossi in te mi cercherei già la sostituta” disse Evan, dandogli una pacca sulla spalla “Non sei mai davvero stato all’altezza di mia cugina”.

Rodolphus stava per ribattere, quando le note de La vie en rose si propagarono per la sala da ballo. Sorrise, perché alla fine le chiacchiere cattive e maliziose di quelle due comari di Rab ed Evan non avevano senso. Solo lui e Bella sapevano quanto solido fosse il loro rapporto e Rodolphus non aveva dubbi: la loro sarebbe stata una vita in rosa.

Perdonatemi ma questa canzone devo assolutamente ballarla con mia moglie” disse mentre continuava a cercare con lo sguardo Bellatrix. La risata di Rabastan, tuttavia, lo riscosse.

Oh, Roddie” mormorò scuotendo la testa “Sei proprio ingenuo. Lei sta già ballando con l’unico uomo della sua vita, l’unico con cui vuole vivere la vie en rose…”

 

Ripensandoci ad anni di distanza, Rodolphus si disse che doveva essere stato proprio quello l’esatto momento in cui il suo cuore si era spezzato, l’esatto momento in cui aveva capito non solo di aver perso Bella completamente e definitivamente, ma anche di aver perso il sogno de la vie en rose. Un sogno che, a ben vedere, forse non era mai esistito, era stata una cosa che si era costruito lui nella sua testa e nulla di più.

 

Devo ammettere che, contro ogni aspettativa, il bianco ti dona, Bella”.

Il sibilo sommesso del suo Signore all’orecchio le fece scendere i brividi lungo la schiena. Avrebbe voluto sentirsi in colpa nei confronti di Rodolphus e, a ben vedere, una parte di lei in qualche modo un poco in colpa ci si sentiva. La verità, tuttavia, era che si era sbagliata. Aveva creduto davvero di amare Rodolphus, aveva creduto davvero che una vie en rose con lui fosse possibile. Per questo gli aveva detto di sì ai Tre Manici di Scopa: era sicura che lui fosse l’alternativa migliore poi… poi, però, aveva incontrato il suo Signore e Padrone, e tutto aveva mutato significato, la sua vita aveva assunto un senso. Soprattutto, aveva capito cosa significasse amare.

Anche se il bianco significa ‘purezza’, vero?” proseguì Voldemort chinandosi un po’ di più su di lei “Non mi sembra ci sia rimasto più molto di puro in te, se proprio devo essere sincero”.

Bellatrix gli sorrise e lo strinse un po’ più forte. Neanche ballare con un altro uomo la canzone che era stata sua e di Rod la faceva vergognare; il punto era che ogni strofa di quella canzone a lei non faceva venire in mente Rodolphus… faceva venire in mente Lui…

In me c’è rimasto solo quello che dite voi, Padrone. Tutto di me vi appartiene”.

Voldemort le rivolse uno dei suoi sorrisi obliqui che ricordavano più un ghigno che non un sorriso. Bellatrix si sentì arrossire.

Dammi il tuo cuore e la tua anima, Bella, e ti prometto che la nostra vita sarà sempre la vie en noir3”.

Gli occhi di Bellatrix si riempirono di lacrime di commozione. Non aveva mai desiderato altro che quello… solo una vita in nero.

 

Rodolphus chiuse gli occhi per qualche istante. Erano passati anni dal suo matrimonio con Bella e non avevano mai più ballato La vie en rose insieme. Si mordicchiò le labbra mentre goffamente si alzava dalla poltrona e cercava di tornare a essere un ospite modello per quella serata. Lasciò il bicchiere vuoto su un vassoio che un Elfo Domestico stava portando, il suo sguardo passò distrattamente su Bellatrix che era in piedi ritta come un fusto accanto all’Oscuro Signore e lo guardava con fare adorante. Rod scoprì che la vista della moglie innamorata di un altro non gli faceva più alcun effetto, era come se il suo cuore fosse stato anestetizzato, come se ormai quel dolore fosse stato troppo e non potesse più avere spazio in lui. Era il dolore provato da un altro uomo. All’improvviso, si sentì incredibilmente leggero come se un grosso peso gli fosse stato levato dal petto.

Sorrise.

“Cos’è quel sorriso, Lestrange?”

Rodolphus si volse con lentezza, quasi a rallentatore, come se in qualche modo presagisse che quell’incontro avrebbe cambiato il corso della sua intera esistenza.

“Ho appena capito una cosa” rispose Rod, inclinando il capo di lato, sempre col sorriso sulle labbra “Il passato non torna, il futuro è incerto ed esiste solo quest’istante” fece una breve pausa, poi s’inchinò alla ragazza bionda e le fece un baciamano.

“Ti va di ballare, Violetta?”

La vie en rose…

 

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Salve gente. Dedico questa ff a SeveraBartySha che mi ha fatta, inaspettatamente, appassionare a Rodolphus. Non riesco mai a scrivere ff gioiose per lui ma, dai, almeno alla fine qua ce l’ha una gioia finale? (La conclusione è aperta ma lascia ben presagire, no?).

Tutta la ff ruota intorno alla canzone “La vie en rose” https://www.youtube.com/watch?v=F0noiPrk_TM

E in qualche punto della ff riprendo proprio le strofe (le ho un po’ adattate, ma diciamo che sono “citazioni” – Voldie ovviamente cambia “rose” con “noir”):

1. When you kiss me Heaven sighs, And though I close my eyes, I see la vie en rose

2. Hold me close and hold me fast, The magic spell you cast, This is la vie en rose

3. Give your heart and soul to me, And life will always be, La vie en rose

 

A presto,

Clo

 

 

 

 

 

  
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