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Autore: Akane_Tendo    17/12/2020    1 recensioni
Sono passati alcuni anni e a Nerima c'è una nuova quotidianità, almeno fino a quando non arriva un nuovo pretendente.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, ranma/akane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Decisero che era il caso di parlare in sala da pranzo, Akane fece accomodare l’ospite offrendo una tazza di tè e dei dolcetti, partecipò anche Nabiki che era sempre in prima linea quando si trattava di queste questioni.
«Sai Ranma, Hiro è stato molto gentile oggi, si era offerto di aiutarmi con la spesa dopo che si era rotto uno dei sacchetti e con Kasumi avevamo concordato che ti somigliasse molto …» Akane cercò di distendere l’ambiente e Hiro le sorrise, ma ottenne solo un «ah si?» sospettoso da parte di lui. Erano in silenzio, Ranma squadrava l’ospite, riconosceva effettivamente una vaga somiglianza ma il suo improvviso arrivo non lasciava presagire nulla di buono.

Hiro bevve un sorso di tè per rilassarsi «Ebbene mi presento di nuovo, sono Hiro Saotome ho quasi ventuno anni e sono figlio di Genjo Saotome, fratello di tuo padre Genma. Sono qui perché Genma Saotome aveva promesso al mio di rendermi erede della scuola di lotta indiscriminata. Ovviamente non mantenne la promessa fuggendo come un codardo un giorno senza dire nulla, da quel momento mio padre decise di insegnarmi tutte le tecniche della nostra scuola, purtroppo però era molto malato, lo persi quando avevo dodici anni quindi decisi di partire per un lungo percorso di allenamenti. Ho promesso a mio padre che non avrei rinunciato fino a quando non sarei riuscito a prendermi il posto che mi spettava».

Calò il silenzio nella stanza, le parole di Hiro erano come sospese in aria e nessuno sapeva come reagire poi ad un tratto la porta si aprì lentamente era Nodoka  «Quella promessa fu fatta prima che Ranma nascesse, poiché io non ero stata ancora in grado di dare un erede a Genma, una volta nato lui non era possibile fare diversamente» si intromise dal momento che aveva ascoltato la storia del giovane dal corridoio «zia Nodoka» Hiro la riconobbe e si inginocchiò profondamente in segno di grande rispetto «Quindi la storia è vera» commentò Nabiki «Cosa vuoi Hiro?» chiese seccato Ranma che fino ad allora era rimasto in silenzio.

«Per farla breve sono qui per rivendicare il mio ruolo come erede della scuola Saotome» Ranma si irrigidì, come poteva il padre averne combinata un’altra delle sue. Proprio ora che tutto sembrava andare bene, che si sentiva pronto ad adempiere al suo compito ereditando la palestra spuntava fuori un altro problema «A quanto pare hai un altro fidanzato Akane …» la prese in giro Nabiki «Ma cosa dici!» rispose seccata Akane e Hiro le sorrise, Ranma strinse i pugni, poi si alzò di scatto «Bene, allora ci affronteremo di qui a un mese ad un combattimento senza limiti di tempo nel dojo Tendo» ricevuto il consenso dello sfidante lasciò la stanza senza aggiungere altro sotto gli occhi preoccupati di Akane e Nodoka.

Akane si sentiva in agitazione per Ranma, ogni volta che qualcuno minava la sua posizione finiva per perdere il controllo pur di poter vincere, salutato Hiro decise di recarsi in palestra sicura di trovare Ranma li, infatti lo vide seduto in ginocchio in piena fase meditativa, lei si limitò a restare sulla porta a guardarlo.
Ogni volta che lo vedeva così pensava a quanto fosse cresciuto, ormai diciannovenne aveva un aspetto adulto, ma era ancora lo stesso stupido che la insultava senza motivo per poi chiederle scusa in maniera dolce ed impacciata.

Ranma si accorse della sua presenza, era come una calamita, ogni volta che entrava nel suo spazio vitale sentiva una forte attrazione, chissà se Akane ne era consapevole di quanto fosse importante e che effetto avesse su di lui.
Aveva ormai preso la sua decisione, aveva capito cosa fare e non restava che attuare il suo piano, per quanto penoso potesse essere, sarebbe partito per un allenamento intensivo, lontano da lei, per non avere distrazioni.
Si alzò di scatto e si avvicinò lentamente ed in silenzio ad Akane, arrivato di fronte a lei guardò il suo volto preoccupato, era per questo che doveva farlo «Stanotte andrò via …» la vide sussultare «ho bisogno di allenarmi e concentrarmi su nuove tecniche, qui non ci riuscirei» Akane annuì «Lo capisco … ti sono d’intralcio …» cercava di trattenere le lacrime, ogni volta che si erano separati lui aveva rischiato la vita e per lei era frustrante doverlo aspettare senza poterlo aiutare nelle sue battaglie.

Fu un attimo e Ranma la tirò a sé chiudendo la porta del dojo, il rumore della porta riecheggiava mentre lui la stringeva e la baciava in maniera appassionata, per farle capire quanto fosse importante e quanto gli costasse separarsi da lei, le lacrime fino ad allora trattenute scesero lente e calde sul volto di Akane che si abbandonò tra le braccia di lui come se fosse l’ultima volta.
Ranma se ne andò quella stessa notte, lasciò una lettera per la famiglia in cucina e un breve messaggio in camera di Akane «Tornerò presto, non ti innamorare di lui» pensò che fosse uno stupido, non capiva come potesse anche solo arrivare a pensarlo.

Ranma iniziò il suo viaggio solitario con un piano ben preciso in testa, aveva portato con sé poche provviste, alla fine doveva rimanere lontano dal dojo per un mese intero e decise di viaggiare leggero per non ostacolare la riuscita del suo piano.
Aveva anche deciso di non pensare ad Akane ed a quello che era successo la sera prima nel dojo, al perché era capace di tali dimostrazioni solo quando la situazione era al limite o nel momento meno opportuno, ma non avrebbe mai potuto affrontare un viaggio senza averlo fatto, con il pensiero che avrebbe potuto quando era ancora in tempo. Se fosse uscito sconfitto dall’incontro avrebbe potuto perdere Akane perché in questi casi l’onore ed il rispetto per le tradizioni di famiglia sono più importanti dei sentimenti. Nella peggiore delle ipotesi Hiro sarebbe stato riconosciuto come erede della scuola Saotome e per accordi con Tendo avrebbe dovuto sposare Akane e questo lui non poteva permetterlo, per nessun motivo.
  
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