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Autore: SilkyeAnders    19/12/2020    1 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 13: Non mollare! TEAMMATES Capitolo 13: Non mollare!


Se qualcuno glielo avesse detto Robin non ci avrebbe mai creduto, ciò che in quel momento aveva davanti agli occhi era assolutamente impressionante e lo impressionavano davvero pochissime cose.
La montagna si ergeva di fronte ai loro sguardi meravigliati, il ghiaccio era ovunque e si muoveva rapido serpeggiando tra le macchie d'erba ancora visibili.
-Credo che ci siamo- mormorò Cyborg.
-Tu dici?- chiese Raven in modo sarcastico.
I tre si guardarono attorno in modo schivo.
-Non sappiamo cosa ci aspetta, siamo palesemente nel territorio nemico... Procediamo con cautela- ordinò Robin.
-Sembra non esserci un'alternativa alla scalata- osservò prontamente Cyborg.
Raven iniziò a fluttuare a pochi centimetri dal suolo senza nemmeno rendersene conto.
-Non per noi due almeno- commentò poco dopo Robin.
La maga osservò attentamente i suoi amici e poi l'enorme parete di ghiaccio violaceo dinanzi a loro, non era sicura che potessero scalarla senza morire congelati.
-Forse riesco a portarvi con una lastra- mormorò atona.
I due si guardarono perplessi per poi rivolgere nuovamente la loro attenzione verso l'amica.
-Sei sicura di avere sufficiente energia per farlo?- chiese Cyborg.
-No, ma ci posso comunque provare- rispose la ragazza.
Chiuse gli occhi e si concentrò quanto più poteva sulla propria magia, con un lungo sospiro tremante iniziò a formare nella sua mente l'immagine di una lastra di energia nera sufficientemente grande per trasportare i due ragazzi accanto a lei.
Azarath Metrion Zinthos
Si concentrò più intensamente cercando di rimuovere BeastBoy dai suoi pensieri almeno per il momento corrente.
Azarath Metrion Zinthos
Finalmente la magia fluiva nelle sue mani fino a liberarsi in una luce nerastra e impalpabile.
Robin e Cyborg non furono sorpresi di essere sollevati da terra da una piattaforma circolare dall'intenso colore nero corvino.
Raven abbassò le mani che aveva anteposto al petto con un sospiro esausto, di solito generare questo tipo di cose non la stancava ma aveva effettivamente dormito poco e il suo stato emotivo era totalmente alterato.
Non avrebbe permesso a nulla di intromettersi fra lei e il suo obbiettivo però e sapeva che per i suoi amici era lo stesso, pregava solo che non fosse troppo tardi.
I tre iniziarono la loro scalata verso la cima, non andavano chissà quanto veloci ma sicuramente avrebbero fatto prima così che con picconi e chiodi da rocciatura.
-Cosa credete che troveremo lassù?- chiese Raven.
-Mmh... Non lo so e la cosa mi manda fuori di testa- borbottò il mezzo robot.
-Dobbiamo stare calmi, qualsiasi cosa sia non può essere peggio dei criminali che abbiamo già fronteggiato- disse Robin.
Mentre quelle parole uscivano dalla sua bocca si rese conto di non crederci molto nemmeno lui, doveva rimanere forte per quel che rimaneva della sua squadra.
Forse la cosa che più lo demoliva di tutta quella situazione era vedere come il suo team si stesse decimando sotto ai suoi occhi, sotto agli occhi di chi avrebbe dovuto proteggerli... Non era nemmeno in grado di fare questo per loro.
Come poteva essere un buon leader se non riusciva nemmeno a salvarli quando avevano bisogno di lui?
-Robin, smettila subito- lo rimproverò Raven.
Il ragazzo a volte dimenticava di avere in squadra una maga che basava la sua magia proprio sull'empatia, i suoi pensieri e le sue emozioni dovevano essere arrivati alla poverina come un fiume in piena.
-Scusa- disse semplicemente.
Cercò di contenersi, in fondo non aveva diritto di uscire di testa senza tenere conto del fatto che anche gli altri avrebbero voluto lasciarsi andare come stava facendo lui.
Doveva essere forte, solo così si sarebbe meritato di essere definito un buon leader in quel momento.
-Non importa, non posso controbattere contro una sensazione che provo anche io- mormorò la maga.
Cyborg fece scorrere rapidamente il suo sguardo dall'uno all'altra, si lasciò sfuggire un sospiro amareggiato. Sapeva che i suoi amici erano sconvolti e in ansia e non poteva certo biasimarli ma era comunque preoccupato per loro, aveva paura che quella situazione fosse troppo da sopportare per i due giovani eroi.
-Bè spero solo che qualsiasi cosa ci aspetti lassù sia altrettanto pronta per noi- disse deciso il mezzo robot.
-Non sapranno nemmeno cosa li ha colpiti- commentò Robin con un sorriso mesto dipinto in viso.
Raven si limitò a sorridere appena.
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BeastBoy osservava il corpo dell'amica, il ghiaccio percorreva a gran velocità ogni centrimetro del suo corpo. La carnagione aranciata della ragazza aveva ora assunto un tono bluastro e quasi innaturale persino ai suoi occhi.
-Coraggio Star, manca poco me lo sento... Riesco a percepire Raven... Presto saremo fuori di qui- mormorò il mutaforma.
Starfire non rispondeva più ai suoi incitamenti, aveva smesso qualche minuto fa e la cosa lo preoccupava immensamente.
Il ticchettio di quel maledetto orologio era ormai assordante e gli penetrava le orecchie fino a bucargli il cervello.
I suoi piedi erano ancorati alla parete, immobilizzati dallo stesso ghiaccio che aveva causato loro così tanti problemi.
E come i suoi piedi anche le sue mani non erano libere.
Era appeso lì, alla fredda parete metallica in una posizione da crocifisso.
-Questo tizio sta urtando i miei nervi- borbottò nervoso il verdolo.
Ogni volta che il suo corpo si scaldava di rabbia sentiva il ghiaccio aumentare in volume, cercava di rimanere calmo per rallentarne l'effetto e si meravigliò del fatto che Starfire non lo avesse capito prima di lui.
-Non mollare!- disse a denti stretti.
Era l'unico incitamento che riusciva ancora ad offrirle, continuava a ripetere quella frase come una cantilena sperando di infondere nell'amica un po' di coraggio e positività.
Non era una situazione facile e per quanto entrambi si sforzassero di rimanere ottimisti persino BeastBoy doveva ammettere che iniziava a dubitare che i loro amici ce l'avrebbero fatta in tempo.
O meglio, era sicuro che avrebbero fatto in tempo a salvare lui ma Star...
-Non mollare!- ripeté, stavolta più forte.
Non sapeva nemmeno più chi dei due stava cercando di incoraggiare se lei o se stesso.
Continuava a ripetersi che erano vicini e che sarebbero arrivati presto ma la pura e semplice verità era che non sapeva nemmeno dove si trovava lui, figurarsi se poteva sapere quanto in fretta sarebbero arrivati i loro amici.
Doveva mantenere la speranza, se avesse mollato lui lo avrebbe fatto anche Star e non poteva permetterlo. Doveva assicurarsi di mantenerla viva e attenta fino alla fine di quella orribile storia.
-Star... Hey... Ti ricordi come ci siamo conosciuti?- mormorò.
Nessuna risposta.
-Star, andiamo... Non posso ricordare da solo, ho bisogno di te. Allora? Te ne ricordi?-.
-Sì...- la sentì mormorare, era quasi un sussurro.
-Bei tempi eh? Ero piuttosto fico all'epoca, non trovi?- chiese lui con una punta di ironia nella voce.
Starfire accennò una risata, sembrava più che altro un rantolo.
-La maschera mi dava un'aria misteriosa- commentò poco dopo lui.
-Misteriosa? Ma se sei verde- gracchiò l'aliena.
-Aaah, non mi avrebbe riconosciuto nessuno invece-.
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-Siamo quasi sulla cima- esclamò Cyborg.
-Si sente, fa un freddo cane- lamentò Raven.
Improvvisamente, iniziò a maledirsi per la scelta che aveva fatto quando fu creato il suo costume. Avrebbe dovuto chiedere dei pantaloni e un paio di guanti.
-Cerca di non pensarci- borbottò Robin.
Diceva così ma intanto anche lui stava congelando.
Il fiato dei ragazzi disegnava delle nuvolette in aria ad ogni parola che si scambiavano, le punte dei capelli iniziavano a ghiacciarsi lentamente così come i lembi dei vestiti.
-E' incredibile, ma che temperatura c'è qui?- sbottò Raven.
-I miei radar non la rilevano- rispose Cyborg preoccupato.
C' era qualcosa di profondamente innaturale in quel freddo, qualcosa che andava contro ogni logica possibile.
-Coraggio, non possiamo mollare ora! Siamo sicuramente nel posto giusto- incitò il mezzo robot.
Aveva ragione, era quello il momento di spingere al massimo. Il momento del tutto o niente, avrebbero salvato i loro amici a qualsiasi costo.
Se avessero lasciato perdere in quel momento tutto lo sforzo che BeastBoy e Starfire avevano sicuramente fatto per rimanere in vita non sarebbe servito a nulla, i due non si erano persi d'animo e non dovevano farlo nemmeno loro.
Non ora che erano così vicini alla meta.
-Li riporteremo a casa! Mi hai sentito? Ovunque tu sia sappi che li riporteremo indietro con noi!- gridò Robin a pieni polmoni.
Voleva assicurarsi che chiunque fosse nascosto da quelle parti lo sentisse chiaramente, aveva ritrovato l'ottimismo e l'energia e non avrebbe permesso a nessuno di portarglieli via.
Gli rimanevano solo due componenti del team e non aveva intenzione di perderli.
Se era davvero la testa allora doveva elaborare un piano e piuttosto in fretta, forse mettersi a gridare nel bel mezzo del nulla non era stata una trovata geniale. Avevano sicuramente perso l'effetto sorpresa ma a Robin non importava, sicuramente avrebbe trovato il modo di uscire da quella situazione.
Avrebbe combattuto con le unghie e con i denti pur di portare a casa i suoi amici sani e salvi e sapeva che Raven e Cyborg avrebbero fatto lo stesso, non si sarebbe trattenuto nemmeno un po'.
Se quel tipo avesse voluto anche solo provare a torcere un capello ai suoi amici sarebbe dovuto passare sul suo cadavere.
-Secondo voi stanno bene?- chiese Raven, una nota di apprensione nella voce.
-Riesci a sentirli?- chiese Cyborg di rimando.
-Riesco a sentire BeastBoy molto chiaramente, Starfire è... Non so come spiegarlo è come se riuscissi a sentirla a intervalli-.
-L'importante è che tu la senta ancora- borbottò Robin.
Preoccupato non era la parola giusta, superava di molto quello stato ma non poteva permettere proprio in quel momento ai suoi sentimenti di prendere il sopravvento. Aveva resistito fin lì e doveva continuare a farlo.
Non doveva mollare!

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Hey! Mi rendo conto che sia molto più corto rispetto a ciò che scrivo di solito ma consideratelo un capitolo di transizione.
Vi prometto che il prossimo sarà bello lungo ed intenso, si entrerà nel vivo dell'azione.
Nel frattempo se vi va di lasciare una recensione ne sarò felice!
A presto!
-SilkyeAnders
   
 
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