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Autore: _ K a r i n    19/12/2020    1 recensioni
[ispirazione da light novel “Death is the only ending”] [FE3H: Twin!AU + oc!Eisner] [Byleth/Edelgard][Beleth/Dimitri][OC/Claude] [what if/canon divergence]
“Aaah, potrei morire qui e adesso…”.
Mentre formulava quel pensiero, la bambina lo sussurrò senza farci caso. Credette che nessuno la stesse ascoltando ma, in realtà, aveva catturato l’attenzione di due giovani passanti, due gemelli, appena più grandi della bambina del vicolo dai folti e scompigliati capelli nero pece. Sotto la neve che continuava a cadere, in quel pomeriggio del primo giorno di Luna Eterea, la bambina ebbe un destinato incontro.
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Morta di stenti il giorno del 25 Dicembre per aver giocato troppo ad un videogioco, Balan prese al balzo con ottimismo quella sua seconda occasione. Dopo aver compreso di essere nel mondo dell’ultimo videogioco cui lei aveva giocato, la sua adozione nella famiglia Eisner le diede un sogno da voler assolutamente realizzare: portare un’alba diversa nel Fodlan. Avrebbe fatto di tutto pur di evitare certe stragi o strazianti eventi, anche sacrificare la sua sanità o uccidere la sua passata moralità.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Byleth Eisner, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Zero:

Parte 1, Nubi Bianche — Prologo

 

Una bambina sui cinque anni correva via con del pane fra le braccia. Entrava nel suo vicolo personale, quasi una casa per lei, da quando si era svegliata in quel posto. Ad un tratto la fecero cadere: due ragazzi più grandi di lei, anch’essi poveri e affamati, finirono per rubarle il cibo che lei stessa aveva rubato per sopravvivere.

La bambina, stanca, rimase sdraiata per terra, nel manto innevato. Non smetteva di tremare dal freddo e i morsi della fame ruggivano dentro quel suo piccolo corpicino. Con gli occhi al cielo annuvolato, sospirò.

“Aaah, potrei morire qui e adesso…”.

Mentre formulava quel pensiero, la bambina lo sussurrò senza farci caso. Credette che nessuno la stesse ascoltando ma, in realtà, aveva catturato l’attenzione di due giovani passanti, due gemelli, appena più grandi della bambina del vicolo dai folti e scompigliati capelli nero pece. Sotto la neve che continuava a cadere, in quel pomeriggio del primo giorno di Luna Eterea, la bambina ebbe un destinato incontro.

La bambina sgranò gli occhi azzurro-ghiaccio, una volta che i due gemelli entrarono nel suo campo visivo. Aveva alzato leggermente la testa e il busto, verso quei bambini dalla famigliare capigliatura nero-bluastra che la fissavano con espressione neutra. Purtroppo, la fame e il freddo la fecero svenire lì, proprio in quel momento, sotto ai loro piedi. La bambina, però, comprese una cosa importante di quel mondo, perchè aveva riconosciuto all’istante quei due bambini così identici. Lei conosceva perfettamente il mondo in cui si trovava.

 

**

 

Fire Emblem Three Houses: era il gioco che lei si era ripromessa di finire per intero. Erano le vacanze natalizie e, mentre tutti quanti stavano passando la serata della vigilia di natale insieme alla propria famiglia, lei la stava passando sul divano del suo appartamento solitario, da sola, sotto il calore del suo comodo plaid e giocando al videogioco preferito della sua migliore amica. La scusa principale era la folta neve che aveva bloccato i servizi di trasporto della sua città da quasi una settimana, ma la vera ragione era che non sarebbe riuscita a reggere una ennesima cena rimandata. I suoi genitori erano spesso via per lavoro e, ogni volta che le promettevano una giornata insieme, succedeva sempre un imprevisto e lei li salutava fingendo un sorriso. Preferiva di gran lunga stare da sola nel suo piccolo appartamento, che da sola in quella grande casa. Era sempre stato così: i suoi stessi genitori la consideravano solo come assicurazione per il futuro successo delle loro multinazionali. Era anche figlia unica poi, perciò, non conosceva nemmeno cosa significasse il legame fraterno, oltre a quello familiare. In quell’occasione, all’inizio delle vacanze, però, era arrivato un pacco proveniente dalla sua migliore amica: conteneva un videogioco rilasciato quasi da un anno, ma che lei l’assillava continuamente di provarlo, insieme ad un biglietto.

Non ti pentirai di provarlo, fidati dei miei gusti. Buon natale e divertiti!”, diceva. Così lo provò, e la sua amica aveva avuto ragione.

Era rimasta follemente innamorata dalla trama, dalle animazioni, dalle ambientazioni, dai personaggi. Era rimasta così affiatata, che pianse a dirotto durante l’evento della morte del padre del/della protagonista e, come lo aveva soprannominato lei, “babbo”.

Rimase incantata da quel gioco, che lo concluse senza mai fermarsi un attimo. Non ricordava se, effettivamente, avesse fatto delle pause per mangiare o andare in bagno, ma ricordava di essersi addormentata dopo aver finito tutte le route, sotto le note di Edge of Dawn a cullarla. Il suo ultimo pensiero, prima di addormentarsi, fu un sentimento di tristezza e speranza: di volere un padre come Jeralt e un fratello o una sorella come Byleth, di essere forte proprio come loro. Forte abbastanza da riuscire a reggersi sui suoi piedi e proteggersi da chiunque. In grado di decidere da sola, la strada da seguire.

 

 

“Affermativo”.

 

-Che… cosa?-.

 

“Preparazione nuovo corpo in corso… scelta di un corpo che riesca a contenere la tua anima completato: due identità trovate, una maschile e una femminile, quale desideri?”.

 

-Ah?! Ma che cosa… un nuovo corpo? Ho capito, è un sogno. Oh, beh… credo femminile vada bene… chiunque tu sia-.

 

“Affermativo. Scelta fatta: corpo femminile, abbastanza forte fisicamente, in grado di lottare in qualsiasi modalità per la funzione di protezione. Download caratteristiche speciali…”.

 

“Preparativi completati: congratulazioni per la tua nuova rinascita”.

 

-Aspetta aspetta! Ma tu chi sei? E che significa rinascita?-.

 

“System. Da questo momento in poi, ti supporterò come meglio potrò, piacere di conoscerti. Rinascita significa: il nuovo o ulteriore manifestarsi di una forma di vita o di attività—“.

 

-Stop, stop! So cosa significa! Voglio solo sapere cosa intendi riguardante me-.

 

“Alle 04:13:10, del 25 Dicembre, sei morta di stenti e io sono nata con lo scopo di aiutarti e guidarti verso il nuovo mondo in cui rinascerai. Per questo ho cercato un corpo che sostenesse la tua anima, equipaggiandolo con abilità derivanti dai tuoi desideri.”.

 

-…Ah?!-.

 

“Risveglio nel nuovo mondo tra 3… 2… 1…”.

 

**

 

Nel momento in cui aveva riaperto gli occhi, rimase leggermente spaesata. Si trovava distesa sul pavimento freddo di un vicolo sconosciuto. In un attimo di panico, rialzò il busto, mettendosi a sedere di scatto. Il suo spaesamento rimase nel momento in cui comprese i cambiamenti del suo corpo: le sue gambe erano più esili e piccole, così come le sue braccia e le sue mani. Toccandosi la testa, comprese di avere capelli lunghi e arruffati fino alle spalle e di colore nero pece. Ma non aveva modo di visualizzare meglio la sua faccia, senza nessuno specchio in giro.

-…Non era un sogno?-.

“Affermativo.”.

 

Sussultò, nel sentire improvvisamente una voce parlarle all’interno della sua testa.

-…sei System..?-.

 

“Affermativo. Risveglio nel nuovo corpo completato con successo. Ti trovi nel vicolo di un villaggio. Il tuo nuovo corpo ha circa cinque anni, vuoi che calcoli la data esatta?”.

 

Strabuzzando gli occhi, si premette una mano su una guancia. Provando dolore, con il pizzicotto che si era appena data, constatò la verità della sua situazione: quello non era un sogno. Era davvero morta il giorno di Natale, da sola, di stenti, perchè non si era presa cura di se stessa. Rimase seduta a calmarsi e recepire meglio quella notizia per un po’, in silenzio. Quando non ce la fece più, sospirò.

-System… è possibile ritornare nel mio vecchio mondo?-.

 

“Negativo. Una volta morta, la tua anima è stata preparata e riadattata per questo mondo, perciò è impossibile ritornare indietro.”.

 

-Capisco…- rispose con un tono lieve. Successivamente, si mise a schiaffeggiarsi le guance, con un tono deciso, diverso da prima.

-Va bene, è inutile rimuginarcisi su.- si disse, calma. -Il dado è tratto. Se non posso ritornare, cercherò di adattarmi a questo mondo. È l’unica cosa che posso fare! Mi dispiace per la mia migliore amica, certo, ma per il resto non lascio nulla e non mancherei a nessun altro…! I miei genitori piangerebbero solamente la morte di un erede, non di una figlia. È brutto da dire, ma li conosco bene… oh beh! Lo prenderò come una seconda chance di vita!-.

 

“Ottima decisione.”.

 

-Piuttosto… perchè questo corpo ha cinque anni?-.

 

“Ricerco… C’è stato un errore iniziale nel caricamento dei dati, che ha provocato un ritardo del tuo risveglio. Purtroppo, le memorie del corpo fino a poco prima si sono cancellate. È impossibile ripescarle.”.

 

-Ok, capisco…- rispose pensierosa.

Ragionandosi su, giunse a una sola conclusione.

-Ok, non fa nulla. Molto probabilmente i genitori di questo corpo l’avranno abbandonata per chissà quale motivo… ohh beh, non ha importanza. Ho qualcosa di più importante a cui pensare adesso.-.

 

“Cosa sarebbe?”.

 

La bambina ghignava. -Recuperare cibo. Ho troppa fame-.

Si rialzò e si diresse verso l’uscita del vicolo, che dava su un via vai di persone e con varie bancarelle di cibo. La bambina rifletté: non aveva soldi. L’unica cosa che poteva era una sola. Rubare.

-Non mi va di farlo… ma devo pur sopravvivere. Non voglio morire di stenti una seconda volta…-.

 

In quel modo, iniziava la sua vita in quel nuovo mondo, non sapendo ancora di essere finita in una realtà che conosceva bene.

Per due settimane avrebbe continuato a vivere così, cercando di rubare cibo o denaro e rimanendo nel suo vicolo, dove si era risvegliata la prima volta. Questo, fino al primo giorno di Luna Eterea, dove fece un incontro destinato con i piccoli gemelli Eisner.
 

***
 

Piccola Nota:
Salve, sono l'autrice di questa storia! Ho avuto questa idea in mente mentre leggevo una light novel una sera e... la voglia di scriverla era troppa. Tecnicamente volevo aspettare di aver finito di scriverla, ma non sono riuscita a resistere! Mi scuso in anticipo per eventuali errori di grammatica oppure di ortografia... ho fatto del mio meglio per correggere, ma se mi sono lasciata sfuggire qualcosa, ditemelo pure! Il capitolo zero è più un prologo, quindi è un po' corto, ma i prossimi capitoli saranno più lunghi!
Fire Emblem: Three Houses è come una droga per me e mi sono innamorata di tutti i personaggi. Per questo ho sempre voluto scrivere una fanfiction con una happy ending per tutti quanti, o almeno la maggior parte. Ci rimango malissimo ogni volta che nel gioco finisco una route e puntualmente Edelgard o Dimitri muoiono oppure succede qualcosa a Claude... 
Beh, questo è come è nata questa storia... spero vi piaccia, e che troviate interessante l'original character che ho creato!
Aggiornerò ogni volta che potrò e se potete, lasciate pure una recensione!

Karin.

   
 
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