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Autore: Asmodeus    21/12/2020    2 recensioni
Una raccolta di momenti dolci e demenziali su due giraffe innamorate troppo carine, ovvero Martino e Niccolò.
Pillole di vita quotidiana, baci, momenti stupidi e altre piccolezze simili, per provare a strapparvi un sorriso e per celebrare questa splendida coppia.
| Raccolta di brevi one-shot e flashfic partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- I capitoli #12 e #13 partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
- Il capitolo #17 partecipa al contest "Countdown" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Martino Rametta, Niccolò Fares
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Mi era mancato tutto questo..."


LUNEDÌ
16:37
21 dicembre 2020

«Martiiiii! Puoi venire subito in cucina?»
La voce di Luchino supera sia il chiacchiericcio dei suoi amici, sia il volume delle canzoni natalizie che hanno messo per fare atmosfera, arrivando alle sue orecchie fin troppo chiaramente.
Martino ruota di scatto la testa verso la porta della cucina, perfettamente chiusa ma da cui provengono rumori preoccupanti.
«Me sa che te stanno disfanno la cucina» ride Gio mentre lui scatta in piedi per andare a vedere, meritandosi un dito medio da parte sua e un’occhiataccia sbieca da Eva.
Martino si fionda verso la cucina, seguito a ruota dalla rossa a dargli manforte con i due disastri che hanno occupato quella parte della casa. Giunti davanti alla porta i due si fermano, terrorizzati dall’idea di entrare e vedere cosa hanno combinato insieme Luchino e Niccolò.
Martino sente gli occhi dei suoi amici sulla sua nuca, mentre Eva deglutisce preoccupata. «Dovevi proprio lasciarli in cucina insieme?» bisbiglia, voltandosi verso di lui con gli occhi che gli urlano addosso “ma che sei tutto scemo Martino?”.
«Lascia stare» prende fiato lui, roteando gli occhi verso l’alto e mandando affanculo sé stesso per essersi fidato del suo ragazzo e di Luchino. Come minimo avranno dato fuoco a tutta la cucina, e ora gli toccherà sostituirla da capo a piedi…
Finalmente prende coraggio e apre la porta, infilando poi la testa per controllare la situazione prima di entrare.
La prima cosa che vede è Niccolò, ribaltato per terra di schiena come un grosso e lunghissimo insetto che cerca di non toccare in alcun modo uno strano liquido scuro che ricopre il pavimento tutto intorno a lui; sta anche tenendo sollevate con le mani quattro tazze che sembrano a tutti i costi volersi suicidare lanciandosi sul pavimento. Luchino invece è appollaiato su una delle sedie e tiene in mano un pentolino che un tempo doveva essere pieno del liquido ora in terra, e sta palesemente pregando ogni divinità esistente per evitare di essere ucciso a causa di quel disastro.
«Allora? Che hanno combinato?» chiede Eva, sgusciando sotto il suo braccio e infilando a sua volta la testa attraverso la porta semi aperta: alla vista della scena scoppia in una risata fragorosa, facendo sobbalzare Luchino che rischia così di precipitare dalla sedia.
«Luchì, se cadi e mi rompi la sedia sì che t’ammazzo» minaccia Martino, prima di chiudere nuovamente la porta e avviarsi verso il ripostiglio sbuffando. Eva lo segue, cercando di trattenersi dal ridere nuovamente per la scena e offrendo comunque il suo aiuto per sistemare le cose.
«Non ti preoccupare, ci penso io con quei due» sbuffa il rosso, mentre l’amica riesce a ricomporsi e lo aiuta a tirare fuori il mocio e riempire un secchio d’acqua.
«Sicuro di non volere proprio una mano con loro?» si ripropone la rossa, e Martino lancia un’occhiata verso la sala dove gli altri loro amici stanno continuando a festeggiare come se niente fosse.
«No, tranquilla. Piuttosto, tieni dietro agli altri bambini di là» le risponde, indicando con la testa il resto del gruppo, «che anche loro hanno bisogno della babysitter me sa».
Eva annuisce in segno d’approvazione e si congeda per tornare dagli altri, mentre lui si dirige con mocio e secchio in cucina, pronto per affrontare il disastro.
Quando entra nella stanza, Luchino in qualche modo è riuscito a sistemarsi meglio sulla sedia e a poggiare il pentolino sul lavello, mentre Niccolò con un po’ di contorsionismo è riuscito a mettersi seduto in mezzo al lago di cioccolata calda rovesciata.
Martino fulmina entrambi con lo sguardo prima che comincino a parlare, poggiando il mocio a terra e allungandosi verso il piano cottura ancora acceso. «Non una parola» li avvisa, mentre come un equilibrista schiva la cioccolata sul pavimento e si protende a mezz’aria verso il fornello per spegnerlo.
«Non voglio sapere come siete riusciti a fare questo disastro» continua poi, tornando a recuperare il mocio a missione compiuta e allungandolo verso Luchino. «Pensa solo a pulire intorno alla sedia, prima che la cioccolata renda tutto appiccicoso da morire» lo minaccia, per poi circumnavigare il tavolo tenendosi sempre ben lontano dal disastro sul pavimento ma avvicinandosi a Niccolò.
Luchino si mette subito in azione, raccogliendo la bevanda dal pavimento, mentre il rosso si fa allungare due delle tazze da Niccolò evitando di aggiungere centinaia di frammenti di ceramica al disastro. «Passami anche le altre Nì» ordina dopo aver riposto in credenza le prime due tazze, per poi lanciare al suo ragazzo ora con le mani libere un rotolo di Scottex.
Martino sistema le ultime due tazze nella credenza, poi si unisce alla coppia di disastri ambulanti nel ripulire la cucina dai resti di quella che doveva essere la cioccolata calda per tutti loro.

«Marti, ti ripeto che non…»
Niccolò lo sta supplicando di perdonarlo per aver inondato di cioccolata calda la cucina, mentre insieme finiscono di dare un’ultima passata di straccio.
«Non c’è bisogno Nì. Sono io che son stato troppo ottimista nel lasciarvi da soli ai fornelli…» afferma ostinato lui, mettendo su un finto broncio scocciato solo per fare un dispetto al moro.
Niccolò abbassa la testa demoralizzato, strofinando per bene il pavimento mentre Martino si rialza e poggia finalmente il mocio, contento del lavoro svolto. In realtà il disastro compiuto da Niccolò e Luchino si è rivelato semplicissimo da rimediare, e lui ha già rispedito l’amico di là con gli altri, ma gli piace l’idea di tenersi il suo ragazzo un po’ per sé e torturarlo un pochino.
«Così dovrebbe essere tutto a posto, che ne dici?» domanda il moro, alzandosi in piedi anche lui e con la faccina triste.
Martino lo abbraccia da dietro e gli appoggia la testa sulla spalla, prendendolo di sorpresa.
«Dico che sei bravissimo a pulire» risponde infine, lasciandogli un bacino sul collo mentre Niccolò è sempre più confuso.
«Ma… non sei arrabbiato con noi?»
«Nah…» ammette il rosso, «sapevo a cosa andavo incontro lasciando a voi due la preparazione della cioccolata calda». Il moro si volta verso di lui, decisamente disteso e sollevato, mentre Martino conclude: «e poteva andare decisamente peggio: sei stato bravo a salvare le tazze!»
Niccolò gli sorride, felice per quel riconoscimento dei suoi riflessi – dopotutto non è la prima volta che salva qualcuno da una caduta in quella casa – poi si lascia andare in un caldo abbraccio.
«Mi era mancato tutto questo» mormora il moro direttamente contro la sua spalla, mentre lo stringe forte.
«Che intendi?»
«Il Natale, i nostri amici a far festa insieme a noi…» si spiega meglio Niccolò, mentre Martino lo coccola tra le sue braccia. «Ok, non ci siamo tutti tutti come gli altri anni, però…»
«… abbiamo comunque tutto ciò che serve per Natale, sì». Martino gli sorride, contento di saperlo così felice per quella piccola festicciola che sono riusciti comunque a mettere in piedi nonostante la situazione difficile.
Niccolò gli dà un bacio dolcissimo sulle labbra, poi si allontana un pochino poggiandogli le mani sul petto. «Sei stato bravissimo oggi» si complimenta inoltre, indicando con la testa la marea di avanzi sistemata alla bell’e meglio sul tavolo della cucina.
«Nah, metà della roba l’hanno portata le ragazze…» abbozza lui, sorridendogli. «E poi non avrei potuto farcela senza il tuo aiuto, sia ad addobbare casa che… in cucina».
«Non ce l’avresti fatta senza il mio aiuto in cucina?» domanda seriamente stupito il moro, davanti all’inaspettato complimento.
«Eh certo!» conferma Martino, gli occhi che scintillano malefici come tutte le volte in cui vuole farlo arrabbiare. «Se non ci fossi tu coi tuoi disastri, non farei così bella figura con gli altri, che credi?»
Il rosso gli fa una linguaccia, e Niccolò apre la bocca offeso; poi si getta su Martino per assalirlo e punirlo a suon di solletico, ripagandolo per quel finto insulto.
Quella scaramuccia va avanti per un po’, finché la porta della cucina non si apre e spunta la testa rossa di Eva.
«Ero venuta a controllare se fosse tutto ok ma… vedo che ve la state cavando benissimo» ridacchia la ragazza, facendogli l’occhiolino. «Ah, Luchino e Gio hanno ancora fame quindi se è rimasto del panettone lo potete portare di là se venite a giocare con noi?» aggiunge poi, dileguandosi prima di avere una risposta.
Martino e Niccolò si guardano imbarazzati per essere stati colti sul fatto dall’amica, poi si ricompongono: Niccolò sistema un po’ degli avanzi per avere più spazio sul tavolo, e Martino recupera il mezzo panettone rimasto dal pranzo per portarlo di là.
«Ne vuoi un po’?» chiede al suo ragazzo, «che quando lo portiamo di là quelli squali ce lo finiscono in mezzo secondo…»
Niccolò ridacchia e annuisce, avvicinandosi al rosso che ha già preso a tagliare una fetta; recupera il pezzo di dolce dalle mani di Martino, poi vedendolo fermarsi domanda: «Tu non ne vuoi più?»
Il rosso scuote la testa: «Credo di aver mangiato troppo, meglio se mi fermo qui…»
Niccolò dà un piccolo morso al dolce, poi domanda con la bocca ancora mezza piena: «Sicuro sicuro? Niente più…»
«…Bacio al panettone?» continua Martino, vedendolo avvicinarsi alle sue labbra dopo aver mandato giù il boccone. Solleva le spalle in segno di resa, permettendo a Niccolò di annullare la distanza fra loro due.
«E bacio al panettone sia!» soffia sulle labbra del moro, baciandolo ancora e ancora, il sapore del panettone sulle labbra che gli ricorda quanto ami passare il Natale insieme a quella che è la sua splendida, imperfetta e pasticciona famiglia.

[1566 w.]

 


 

🦒💙🦒

 
[Prompt 47. "Credo di aver mangiato troppo..."]


🎄Bentornati a tutti con questa nuova clip dal sapore natalizio! 🎄

Oggi come saprete è un giorno un po' speciale per Martino: oggi, due anni fa, si concludeva ufficialmente la seconda stagione... anche se la storia di Martino e Niccolò era ben lungi dal concludersi (e per fortuna!). L'ultima puntata della stagione di Martino credo sia tra le cose più fluffose, romantiche, divertenti e dolci che ci siano, e dunque volevo celebrare quell'ultima clip con una storiella leggera, divertente e piena di amore per questi due patati innamorati. Lo so, che Niccolò sia un disastro in cucina ormai è una tiritera trita e ritrita anche dal sottoscritto, ma prima o poi gli farò regalare un corso di cucina dal suo fantastico fidanzato in modo da eliminare questa scusa e renderlo un cuoco provetto!

Spero che la clip vi sia piaciuta, così come il cameo di un Luchino disastroso nonché della mitica Eva, che proprio in quell'ultimo episodio ha uno dei dialoghi più belli della serie insieme a Martino. Non so se riuscirò ad aggiornare ancora questa raccolta prima di Natale, per cui auguro a tutti voi delle buone e serene feste e tantissimi baci al panettone con le vostre persone del cuore!

Un abbraccio forte forte, Asmodeus ❤️

   
 
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