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Autore: lapacechenonho    22/12/2020    4 recensioni
«Dobbiamo proprio?» si lamentò Sirius con voce cantilenante. Era la vigilia di Natale, fuori imperversava una tormenta di neve e lui, Remus e Peter erano a casa di James e Lily per passare la serata del 24 dicembre insieme. Avevano cenato, bevuto e riso. Era stato tutto perfetto. Se non fosse stato per quel piccolo compito che era stato affidato loro da James: travestirsi da Babbo Natale e da elfi per Harry.
[Questa storia partecipa alla challenge "Il calendario dell'avvento delle fanfiction indetta da Marika Ciarrocchi sul forum di EFP]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Santa’s coming.
 
«Dobbiamo proprio?» si lamentò Sirius con voce cantilenante. Era la vigilia di Natale, fuori imperversava una tormenta di neve e lui, Remus e Peter erano a casa di James e Lily per passare la serata del 24 dicembre insieme. Avevano cenato, bevuto e riso. Era stato tutto perfetto. Se non fosse stato per quel piccolo compito che era stato affidato loro da James: travestirsi da Babbo Natale e da elfi per Harry.
«Sì, Felpato, dobbiamo» rispose Remus con un tono che non ammetteva repliche. Stava studiando come infilarsi un gilet verde di dubbio gusto, Peter accanto a lui era già bello e pronto; la carnagione verdognola che si portava dietro da giorni faceva pendant con il travestimento. Ultimamente aveva una brutta cera, ma con una guerra in atto chi non l’avrebbe avuta. Per un piccolo attimo, Sirius pensò che un po’ di sano divertimento non avrebbe fatto male a nessuno. Poi tornò ai suoi pantaloni rossi: inutile dire che a Sirius era toccato il travestimento più difficile. «Fallo per il tuo figlioccio» aggiunse vedendolo poco convinto.
«Ramoso me la pagherà» rispose a denti stetti.
Stava cercando di capire come si indossasse quella barba e probabilmente se non fosse stato per Remus sarebbero stati dentro quella stanza fino all’anno successivo. «Merlino, sembro Silente!» esclamò osservandosi allo specchio.
«Sei fantastico» commentò ironico Lunastorta, dandogli una pacca sulla spalla. Attraverso lo specchio, gli lanciò un’occhiataccia infuocata, ma Remus si limitò ad ampliare il suo sorriso.
«Sono troppo magro» osservò. «Vuoi farlo tu, Peter? Forse sei più adatto per la parte…» tentò. L’idea di fare l’elfo a Sirius andava benissimo, non doveva per forza essere Babbo Natale!
«Oh, no. Sei tu il padrino, non potrei mai. E poi chi lo sentirebbe James se cambiassimo i piani» rispose Peter facendo spallucce.
«Codaliscia ha ragione. James non ti perdonerebbe mai un affronto simile» si accodò Remus.
A Sirius, vestito da Babbo Natale, non rimaneva che accettare l’idea di travestirsi per il suo figlioccio sperando di farlo divertire. «Bene» disse sfregandosi le mani. «Possiamo entrare in scena» aggiunse uscendo dalla camera che Lily e James avevano riservato per i travestimenti e scendendo al piano di sotto col sacco di juta sulle spalle. Quando arrivarono in salotto, videro James e Lily seduti sul divano, Harry era in braccio alla madre e osservava con gli occhi verdi e attenti quello che lo circondava. Sirius ebbe l’impressione che avesse sorriso quando lo aveva visto vestito con quella barba lunga. I genitori, invece, cercavano di non scoppiare a ridere.
«Sirius, amore mio!» lo canzonò James. Bastò un’occhiata truce per calmare Ramoso pronto per scoppiare a ridere. Remus dietro di lui gli diede una botta per ricordargli di iniziare la scenetta.
«Oh, oh, oh!» esclamò con la voce grossa in una goffa imitazione di Babbo Natale. Appoggiò il sacco a terra, non sembrava ma era pesante. «Buon Natale!» continuò. «Loro sono i miei folletti, mi hanno aiutare ad impacchettare tutti i regali per il piccolo Harry».
«Vedo che ti sei calato nella parte, Sirius» commentò Lily mordendosi un labbro per non ridere fragorosamente.
«Oh, oh, oh, se la mamma continua a prendere in giro Babbo Natale non riceverà nessun regalo!» esclamò sempre imitando quel vecchio barbuto vestito di rosso. Si mosse dalla sua posizione e si diresse verso il divano dove c’erano James, Lily ed Harry. Prese in braccio il piccolo e insieme a lui si accomodò sulla poltrona, facendolo sedere sulla sua gamba. Era un po’ difficile tenerlo considerando che aveva quattro mesi e – secondo Lily – aveva imparato da poco a stare dritto. Sirius aveva sempre paura di romperlo.
«Bene, adesso i miei aiutanti…ehm…Codaliscia e Lunastorta, mi aiuteranno a distribuire i regali» annunciò imitando Babbo Natale. Il bambino emise un verso che sembrava quello di una risata stridula, mentre Remus e Peter si avvicinavano col sacco di juta che Sirius aveva trasportato fino al piano inferiore.
«Caspita che nomi originali che hanno i tuoi folletti, Babbo Natale!» ridacchiò James, ormai incapace di trattenere le risate. Lily, accanto a lui, faceva del suo meglio per non imitare il marito. Anche Remus e Peter ridevano e Sirius si chiese se ridevano per la sua incapacità come Babbo Natale o perché i folletti avevano i nomi dei Malandrini.
«Erano gli unici disponibili» rispose con gli occhi assottigliati. «Bene folletto Codaliscia, puoi passarmi il primo regalo» dichiarò con voce solenne. Peter si immerse dentro il sacco, il colore dei suoi capelli quasi si confondeva col colore della juta. Una volta preso il primo pacchetto, lo passò a Sirius che lesse il nome che c’era scritto. «Il primo regalo è per…» si interruppe per mantenere la suspence. «Harry!» esclamò infine. Il piccolino, sentendosi chiamare con tono allegro, sorrise con gli occhi pieni di gioia. Sembrava incredibile come quel piccolo esserino di qualche chilo appena, riuscisse a far nascere la speranza in Sirius. Proprio lui che si sentiva un orfano, che condivideva una stanza con Remus perché, dopo che i genitori di James erano morti e lui si era sposato, non aveva più dove vivere. Degli occhi verdi grandi quasi quanto una gobbiglia, erano stati capaci di sciogliere il cuore di Sirius Black che ormai aveva smesso di credere che potesse esistere qualcosa di bello.
Ridestandosi dal pensiero così intenso, continuò a dare i regali, la maggior parte erano per Harry, ma all’interno c’era anche qualche pensierino per Remus, Peter, James, Lily e anche per Sirius. Dopo aver scartato i regali, Harry dedicò tutta la sua attenzione ad un sonaglino giocattolo che riproduceva canzoni di Natale Babbane. L’aveva comprato Sirius in un negozio della Londra Babbana. «Non ci darà pace con quel gioco» commentò Lily osservando il bambino giocare dentro il box.
«Sentiremo canzoni di Natale fino a giugno!» esclamò James dando man forte alla moglie.
«Potete anche dirlo che non vi piace!» esclamò Sirius piccato. Era ritornato in vesti normali, grazie a Godric, ed era davanti al camino per scaldarsi un po’.
«Oh, ma anche se a noi non è piaciuto, Harry sembra aver gradito molto» gli fece notare Lily, Sirius, in risposta, alzò le spalle.
Poco dopo Harry cadde addormentato tra le braccia di Remus che ciondolava per tutto il salotto sussurrando parole, forse cantando una ninna nanna. Peter fu il primo a lasciare casa Potter.
«Sono preoccupata per lui» ammise Lily guardando la porta dov’era appena uscito Codaliscia. «Ha un aspetto orribile in questi ultimi giorni» aggiunse. James la strinse dolcemente per tranquillizzarla.
«Non che prima avesse un aspetto migliore» sussurrò Sirius a Remus che nel frattempo si era avvicinato a lui. In risposta ricevette un’occhiataccia tutt’altro che amichevole. Se gli sguardi potessero lanciare incantesimi, lui sarebbe morto in quell’istante.
«C’è una guerra, Lily» rispose Remus, deciso ad ignorare il commento di Sirius. «È normale che sia un po’ turbato. Chi non lo è?». Lily annuì poco convinta, poi James si staccò da lei.
«È Natale, non si può essere tristi in questo giorno» proclamò James alzandosi in piedi. «Ultimo giro di Idromele?» propose e gli amici annuirono.
Sirius e Remus lasciarono la casa poco dopo quell’ultimo bicchiere della staffa. Prima di smaterializzarsi, Sirius di soffermò a guardare la villetta Potter per un po’. «Felpato, andiamo?» domandò Remus. Sirius annuì distratto, cercando di lasciarsi alle spalle la sensazione che quello sarebbe stato l’ultimo Natale felice per molto tempo.    
 
 
Angolo autrice:
Eccomi qu in una storia che non è per niente nelle mie corde ahahah. Scherzi a parte, scrivo davvero poco dei Malandrini e di quel periodo, quindi ho sempre un po’ il terrore. Ma da un po’ mi andava di scrivere qualcosa quindi ho colto la palla al balzo con la challenge del Calendario dell’Avvento delle fanfiction, indetta da Marika Ciarrocchi sul forum di EFP. Appena ho letto il prompt “Babbo Natale” ho pensato a qualcosa di leggero come questo.
Spero vi piaccia.
A presto,
Chiara.
   
 
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