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Autore: LazySoul    24/12/2020    6 recensioni
[Seguito di "Gioco di Sguardi", di cui si consiglia vivamente la lettura]
A cinque anni dalla morte del Signore Oscuro, il Mondo Magico è tornato allo splendore di un tempo, rinascendo dalle proprie ceneri come una fenice.
Harry Potter e Ronald Weasley lavorano come Auror ormai da un paio di anni; Hermione Granger aspetta da un momento all'altro di essere promossa, essendo la migliore impiegata dell'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche; Blaise Zabini possiede un atelier di alta moda; Pansy Parkinson tiene su Strega Moderna una famosa rubrica specializzata in consigli d'amore: "Cuori infranti: filtri d'amore e altri rimedi"; Draco Malfoy invece è il vice capo del Quartier Generale degli Obliviatori.
Tutto sembra procedere come dovrebbe: Harry e Ginny stanno organizzando il loro matrimonio, Hermione e Ronald stanno decidendo se compiere il grande passo e andare a convivere, Pansy continua ad essere troppo orgogliosa per ammettere i propri sentimenti per Blaise e Draco si è da poco fidanzato ufficialmente con Astoria Greengrass.
Tutto cambierà quando, per problemi di ristrutturazione, l'ufficio di Draco Malfoy verrà spostato al quarto livello, proprio accanto a quello di Hermione Granger.
Riusciranno i due ex-amanti a mantenere un rapporto strettamente professionale?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di Sguardi'
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31. Nuovo inizio
 

 

 

Blaise Zabini percorse con passo sostenuto il corridoio dell'ospedale, diretto verso la sala d'attesa. Il cuore gli batteva all'impazzata ed era talmente emozionato da non avere tempo di pensare a come il colore del camice stonasse con la sua carnagione o al fatto che i suoi bellissimi capelli erano stati nascosti dentro ad una imbarazzante cuffietta bianca.

 

Merlino, era tanto agitato da essersi addirittura scordato di avere i guanti in lattice sporchi di sangue!

 

Tutto quello che occupava la sua mente in quel momento era un numero, accompagnato da un nome; continuava a ripeterseli per paura di dimenticarli e più li ripeteva, più aumentava l'emozione che lo spingeva a percorrere con quel passo sempre più sostenuto i corridoi del San Mungo.

 

Spalancò le porte della sala d'attesa, svegliando un assopito Draco Malfoy e spaventando un'assorta Astoria Greengrass, Hermione Granger si limitò a sollevare lo sguardo dal libro che stava leggendo, gli occhi arrossati dalla stanchezza misero a fuoco con difficoltà il volto di Zabini.

 

«È nato!», urlò Blaise, sfoggiando un sorriso radioso, mentre saltellava felice sul posto.

 

Draco si alzò in piedi, all'improvviso sveglio, e Astoria si sporse sulla sedia che occupava, curiosa di sentire ulteriori dettagli.

 

«Pansy come sta?», chiese Draco, osservando il corridoio deserto alle spalle dell'amico, quasi si aspettasse di vederla comparire a breve.

 

«Pan sta bene, ora sta allattando il nostro bambino, poi farà un lungo pisolino. Io sono stato mandato qua dalla medimaga, che a quanto pare "non ce la faceva più ad avermi intorno" a comunicarvi la lieta notizia».

 

Hermione camuffò la risata che stava per sfuggirle, nel sentire l'ultima parte della frase, con un colpo di tosse.

 

Draco invece rise di gusto, fin troppo consapevole di quanto potesse essere fastidioso l'amico: «Possiamo venire a vedere la neomamma?»

 

«Certo!», esclamò Blaise, facendo dietro front e percorrendo nuovamente quei lunghi corridoi con passo concitato. 

 

A dire la verità Blaise non sapeva se fosse o meno possibile entrare in sala parto così presto, ma l'idea di infastidire qualche medimago non lo preoccupava più di tanto.

 

«Avete già scelto un nome?», chiese Astoria, la quale lavorava abbastanza a stretto contatto con Zabini da sapere che a quel bambino sarebbe stato dato un nome abbastanza originale ed unico da rovinargli l'intera esistenza; l'unica che poteva far ragionare Zabini era Pansy, ma probabilmente era troppo stanca in quel momento per potersi opporre alle idee folli del compagno.

 

«Sì! Enea Riccardo Aedus Zabini, tre chili e cinque grammi», disse Blaise, sorridendo soddisfatto per essersi ricordato non solo il nome, ma anche il peso del suo bambino. Alle sue spalle Astoria storse leggermente il naso, Draco sollevò gli occhi al cielo ed Hermione aggrottò le sopracciglia. 

 

«Nomi... interessanti», disse infine Hermione Granger, ottenendo un'occhiata divertita da parte di Draco.

 

«Non mi aspetto che voi capiate», disse Zabini, scrollando le spalle, mostrando la sua espressione da genio tormentato: «Appena l'ho visto ho pensato a questi nomi».

 

«In questo specifico ordine?», chiese Draco, sorridendo apertamente.

 

Blaise Zabini alzò il naso e il mento al cielo: «Sono troppo felice per prestare attenzione alle tue derisioni, mi vendicherò quando avrai a tua volta figli e darai loro nomi insulsi».

 

Draco circondò le spalle di Hermione e le diede un bacio sulla fronte: «Io ed Hermione non abbiamo intenzione di ampliare la nostra famiglia per il momento, ma mi ritengo avvisato».

 

A pochi passi dalla stanza in cui Pansy stava allattando, la Medimaga cercò di fermare quell'eccentrico neopadre e le due donne e l'uomo che lo seguivano, ma le fu impossibile quando Zabini sfoderò il suo migliore sorriso e le fece presente che aveva intenzione di donare molti galeoni al San Mungo come regalo anticipato di Natale.

 

Tutto quello che la Medimaga poté fare fu raccomandare quegli sconosciuti di non agitare troppo la neomamma e di provare ad essere il più silenziosi possibile.

 

Erano da poco passate le tre di notte del primo Novembre, quando Blaise rimise piede nella stanza in cui era nato il suo primogenito, accompagnato da Draco, Astoria ed Hermione.

 

Il volto sempre perfettamente truccato e impeccabile di Pansy era stremato dalle lunghe ore di travaglio e dolori, arrossato sulle gote e ancora abbastanza sudaticcio da permettere ad alcune ciocche di capelli di incollarsi disordinatamente alla sua fronte e alle sua guance.

 

Blaise si sfilò i guanti in lattice, li fece evanescere e, ignorando le occhiate ammonitrici della Medimaga, si sedette sul bordo del lettino ospedaliero su cui Pansy stava allettando Enea.

 

Blaise le sistemò con un gesto delicato della mano i capelli in viso e Pansy gli sorrise stancamente, prima di spostare lo sguardo sul resto degli spettatori e di sollevare gli occhi al cielo: «Era proprio necessario che mi vedessero in questo stato?», chiese al proprio compagno, fulminandolo con un'occhiataccia.

 

Blaise le sorrise: «Quale stato? Sei bellissima, Pan».

 

Pansy non ribatté, troppo stanca per discutere oltre, e appena le labbra di Enea si staccarono dal suo seno e il bambino le sembrò abbastanza sazio, tirò un sospiro di sollievo e cedette il fagotto a Blaise.

 

La neomamma sorrise appena a Draco, Astoria ed Hermione: «Grazie per essere qui, ma ora andatevene, ho bisogno di dormire», poi allungò un braccio per lasciare un buffetto sulla guancia a Blaise: «E tu non consumare troppo il nostro bambino».

 

Blaise le lasciò un bacio sulla fronte e con il figli avvolto in una copertina color panna uscì dalla stanza, seguito a ruota dal suo entourage.

 

Blaise cedette il bimbo a Draco per qualche minuto, mentre correva in bagno a darsi una sistemata, e Hermione e Astoria si sporsero per osservare il visetto roseo, le labbrucce socchiuse e gli occhi scuri spalancati che osservavano a loro volta quella moltitudine di visi.

 

«È uguale a Blaise», disse Draco, gli occhi lucidi per l'emozione, mentre faceva attenzione a tenere nel modo corretto il bambino.

 

«Sarà un piccolo rubacuori», disse Astoria, allungando un dito per sfiorare la manina piccina che sbucava dalla copertina bianca.

 

Un trambusto nel corridoio, li fece voltare, tutti e tre, verso il rumore.

 

All'orizzonte erano comparse le figure concitate di Delphine Blanche Urray in Van Dijk e Daan Noah Van Dijk, la madre e il patrigno di Blaise, seguiti a pochi passi dai signori Parkinson, i quali erano poco felici che la loro bambina avesse partorito un figlio purosangue fuori dal vincolo del matrimonio, ma allo stesso tempo avevano i cuori colmi di gioia all'idea di poter fare finalmente i nonni.

 

Draco cedette Enea a Delphine, che osservò il nipotino con gli occhi colmi di amore e lacrime: «Oh, è tutto suo padre», disse la nonna, sfiorando il nasino del bambino, che le sorrise.

 

Blaise tornò in quel momento, impeccabilmente vestito come suo solito e con un enorme sorriso in volto; sorrideva da talmente tanto tempo che cominciavano a fargli male le guance.

 

Mentre i nonni circondavano il neopapà e lo riempivano di domande e congratulazioni, Astoria si scostò e disse a Draco ed Hermione che sarebbe andata a casa a dare la buona notizia a Delilah, che aveva il negozio da aprire quella mattina e non se l'era sentita di passare gran parte della notte sveglia ad attendere.

 

Rimasti in disparte, Draco ed Hermione osservavano stanchi, ma felici, il siparietto di fronte a loro, decisi a non perdersi nemmeno un istante di quel momento tanto importante per Blaise. 

 

Draco passò un braccio intorno alle spalle di Hermione e se la strinse più vicina, così da poterle sussurrare più facilmente all'orecchio.

 

«Ho improvvisamente voglia di ampliare la nostra famiglia, Granger».

 

Hermione sorrise e sollevò lo sguardo per incontrare gli occhi stanchi e arrossati di Draco: «Pensavo avessimo deciso di non voler affrettare troppo le cose», gli ricordò, in un sussurrò.

 

«Vero, ma potremmo sempre cambiare idea», ribatté Draco, facendole l'occhiolino.

 

Hermione distolse lo sguardo dal volto di Draco, per posarlo nuovamente sul fagotto che Blaise stringeva tra le braccia e il cuore le batté disordinatamente in petto all'idea di diventare madre.

 

Non pensò al dolore del parto, né ai pianti che avrebbe dovuto sedare notte e giorno, ma alla pura, semplice e terrorizzante gioia che si doveva provare nel stringere tra le braccia il proprio bambino.

 

Con gli occhi lucidi tornò a guardare Draco: «Solo se mi prometti che il tuo gusto in fatto di nomi è migliore rispetto a quello di Zabini».

 

Anche gli occhi di Draco si riempirono di lacrime: «Non so se posso promettertelo, temo che dovremo seguire la tradizione e scegliere il nome di una stella o costellazione, ma avrai comunque tu l'ultima parola».

 

Hermione, ammutolita dal nodo che sentiva in gola e dal battito impazzito del proprio cuore, si sporse per baciare Draco sulle labbra e suggellare in quel modo la decisione che avevano appena preso, insieme.

 

«Dovremo chiedere a Pansy e Blaise di prestarci Cocomero per fare pratica».

 

Hermione scoppiò a ridere e gettò le braccia intorno al collo di Draco, mentre le mani di lui si avvolgevano intorno alla sua vita.

 

«Ti amo», gli sussurrò all'orecchio, lasciandogli un bacio sulla guancia.

 

In quel momento Blaise li raggiunse, seguito dai nonni e con gli occhi stanchi colmi di lacrime eclamò: «Draco, ci credi? Sono diventato papà!» 

 

Vennero scacciati verso la sala d'attesa dalla Medimaga, indispettita da tutto quel rumore, e, mentre percorrevano il corridoio spoglio, Draco ripensò per qualche secondo a come tutto era iniziato, all'odio privo di fondamento che si era costretto a provare per la ragazza che stringeva tra le braccia, al dolore che aveva provato quando aveva dovuto dirle addio il sesto anno e alla gioia che da mesi lo accompagnava, ovunque andasse, al pensiero di averla nuovamente nella sua vita.

 

Si rese conto, più che mai, di esser un uomo fortunato e senza pensarci lasciò un bacio sulla fronte di Hermione e sussurrò: «Ti amo».

 

 

 

 

 

 

 

***

 

Buonsalve popolo di EFP!

 

Nel caso non lo sapeste o aveste voluto fino ad ora negare l'evidenza: siamo arrivati all'ultimo capitolo.

 

Mi sembra ieri quando ho teminato di scrivere "Gioco di sguardi", e invece sono passati già sei mesi... come vola il tempo!

 

Approfitto di questo spazio per ringraziare di cuore chi ha letto questa storia silenziosamente, chi l'ha aggiunta tra le storie seguite, ricordate e preferite, ma soprattutto chi ha trovato il tempo per farmi sapere con un commento se la storia stava o meno piacendo. Grazie di cuore, spero di non avervi deluso con questo finale aperto, ma di avervi strappato ancora un sorriso, una risata e magari anche una lacrimuccia.

 

Se avete tempo e voglia, gradirei molto che mi lasciaste un commento per farmi sapere come avete trovato la storia, ora che è finita, cosa vi è piaciuto, cosa no e qualsiasi consiglio o critica costruttiva che vi sentiate di lasciarmi.

 

Vorrei inoltre rassicurarvi: sto lavorando a una nuova dramione, che descriverei come molto diversa da quelle che ho scritto fin'ora, ma che confido potrà comunque piacervi!

 

Ancora non so quando riucirò a pubblicarvela, dato che vorrei prendermi almeno una settimana di vacanza da Wattpad, ma confido per il nuovo anno di tornare molto carica e con le idee più chiare.

 

Come sempre ricordo, per chi fosse interessato, che potete trovarmi su Instagram, il nome dell'account è lazysoul_efp; se invece foste interessati a donarmi un caffè per sostenere il mio lavoro, vi ricordo che trovate il link alla mia pagina Ko-fi nella mia bio.

 

Auguro a tutt* voi un gioioso Natale e un felice anno nuovo!

 

Un bacio,

 

LazySoul

  
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