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Autore: rosy03    24/12/2020    2 recensioni
Dedicata a Lady.Palma, cui mando un bacio, un abbraccio e tanti auguri di Buon Natale!
Era cominciato tutto come un voler stare vicino a una persona che non si sentiva molto bene, una persona importante. Speciale. Nadja era una persona unica nel suo genere.
Chi la conosceva l’apprezzava proprio per questo.

*La storia partecipa alla Secret Santa Challenge di Lita_EFP sul forum di Efp*
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'M&M's'
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Le dolci confessioni di un’ubriaca
 
 



Non appena Mallory la vide un potente senso di sconforto la invase tutt’un tratto, costringendola ad appoggiarsi al fratello al quale la indicò senza remore. Matthias comprendeva bene il perché di tanta preoccupazione.
Nadja era ubriaca. E tanto.
«Com’è potuto succedere? Non dovevi controllarla?» chiese a quel punto Matt mentre con gli occhi osservava la figura instabile della bionda cercare di arrampicarsi sul muro come Spider Man.
Mallory lo guardò di sbieco. «Io? Non sono la sua babysitter. Sono corsa in bagno a fare la pipì tre o quattro volte come fanno tutte le donne incinte, in quei momenti avresti dovuto tenerla d’occhio tu
Suo fratello annuì e alzò le mani in segno di resa. Era inutile mettersi a litigare con Mallory. Anche perché era indiscutibilmente dalla parte del torto: era stato distratto da Darren – un arrivo inaspettato quanto gradito – e per tutta la serata non aveva avuto occhi che per lui.
Quindi sì, era in parte colpa sua.
«Che facciamo? Da ubriaca è un pericolo per se stessa e per gli altri, non ti ci lascio da sola con lei... Guardala, ha cominciato a gattonare.»
Mallory sospirò, indecisa. «Doveva essere una semplice festicciola per festeggiare la laurea di Harrison ma è andato tutto a farsi friggere nel momento in cui è arrivato Vincent, portandosi dietro la sua ragazza, Janet, che si è portata dietro i suoi tre fratelli che hanno portato quintali di birra...»
«Avremmo dovuto aspettarcelo» disse. «Vi accompagniamo a casa?»
«Accompagniamo? Tu e Darren?» chiese lei, divertita.
Matthias alzò gli occhi al cielo. «Piantala, siamo solo amici.»
«Sì, certo. E io sto per partorire»
«Ma se ti mancano ancora quattro mesi-?» cominciò a dire, poi si interruppe capendo il suo gioco. «Ah. Ah. Quanto sei spiritosa!»
Mallory ridacchiò. «Okay, prendo Nadja e andiamo.»
«No!» esclamò lui all’improvviso, afferrandola per le spalle. «Io vado a prendere Nadja. Non vorrei che scambiasse la tua pancia per un pallone e ti calciasse!»
«Ah. Ah. Quanto sei spiritoso!» scimmiottò, con tanto di linguaccia finale.
 



Avevano lasciato la casa di Harrison in tempo, un attimo prima che Nadja si sfracellasse al suolo per via dei giramenti di testa. Matthias l’aveva presa a mo’ di sacco di patate, l’aveva caricata in spalla e l’aveva trasportata fino alla macchina di Darren – l’unico mezzo disponibile, perché Mallory aveva dimenticato di fare rifornimento e suo fratello aveva preferito evitare che si ritrovassero a piedi a quell’ora indecente.
In breve tempo raggiunsero l’appartamento che Mallory e Nadja condividevano da qualche anno, la serata sembrava volgere al termine.
«Voglio... scopare...!» biascicò a un certo punto la bionda, sorretta a destra da Matt e a sinistra da Violet, che si era stranamente offerta di tenere a bada la piccola ubriaca.
«Oh Gesù, falla smettere.»
«Stai zitto, Matty. Io... io... ehi, ciao Darren, quando sei arrivato?»
Lui ridacchiò, in parte per come Nadja avesse cambiato prepotentemente discorso e in parte per come il suo amico Matthias fosse stato chiamato.
«È sempre stato qui. Ci ha accompagnate a casa» spiegò Mallory, aprendo la porta e tenendola spalancata per gli altri. «Dovresti ringraziarlo come si deve.»
Darren avrebbe voluto dirle che non ce n’era bisogno ma Nadja lo interruppe come lei sola era in grado di fare: «Grazie mille Darren per essere così sexy!»
Mallory sospirò stancamente e si trascinò fino all’ascensore ignorando volutamente il resto dei complimenti. Di per sé Nadja era una persona alquanto schietta, da ubriaca faceva spavento.
E lei avrebbe fatto da zia a sua figlia?
Il solo pensiero la fece impallidire. «Oh Gesù.»
«La tua amica sta cercando di sedurre il mio ragazzo, Mal» le sussurrò a un millimetro dall’orecchio per non farsi sentire.
Lei si voltò ghignante. «Non era solo un tuo amico
«Falla finita.»
«Ehi, sapete chi altro è tremendamente sexy? Violet!» esclamò infine.
Mallory sgranò gli occhi e li girò prima nella sua direzione, poi guardò Violet e la vide arrossire appena. Oh, no. Non doveva andare così!
«Siamo arrivati, è il vostro piano» disse Darren, indicando le porte dell’ascensore che si erano appena spalancate.
Matthias si affrettò a camminare trascinandosi dietro una Nadja che proprio non ne voleva sapere di entrare in casa, seguito dalla sorella che si affrettò a girare la chiave nella toppa e a farli passare.
Darren si fermò il tempo di fare gli ultimi saluti e in poco tempo rimasero in tre. Mallory tirò la coinquilina fino al bagno, le indicò il suo spazzolino, il dentifricio e la carta igienica – da ubriaca dimenticava dove fossero le cose.
In soggiorno trovò una Violet ancora stordita.
«Non farci caso. È... ingestibile da ubriaca. Non regge l’alcol e non capisco perché abbia bevuto.»
Violet scosse la testa, sorridendo appena. «Non ti preoccupare. Piuttosto, se sei stanca posso aiutarla io fino alla sua stanza, poi mi arrangerò sul divano.»
«Ti darei il mio letto ma come puoi immaginare, beh, ho questa...» disse, indicandosi la pancia. «Non sembra ma pesa già un bel po’»
«Capisco. Allora, buonanotte!»
 



Nadja si era addormentata in bagno. Ovviamente. E Violet aveva dovuto sollevarla di peso e trascinarla fino in camera sua dove il caos regnava sovrano.
Ah. Parlava pure nel sonno.
Infatti Nadja aveva cominciato esordendo con un “Vaffanculo, idiota” e subito dopo le sopracciglia si erano rilassate e uno strano sorriso si era formato sulle labbra. Nominò un certo Doc*. E poi rise.
Non aveva idea con chi ce l’avesse ma Violet era certa di una cosa: avrebbe dovuto innamorarsi di persone un po’ più sane di mente se voleva vivere a lungo come sua nonna. La lasciò sdraiata sulle coperte – le aveva scalciate subito dopo che gliele aveva posato sulle spalle, doveva avere caldo.
Fece per andarsene ma Nadja la chiamò.
Non era un’allucinazione, chiamò proprio il suo nome.
«Ehi, Violet...» biascicò. «Prima dicevo sul serio. È vero che sei sexy da morire.»
Lei arrossì e si ritrovò con la gola terribilmente secca. Si sedette sul bordo del letto, il più lontano possibile da lei, e prese un respiro profondo prima di parlare: «Dici sul serio?»
Nadja annuì. «Sei sexy e intelligente. Io amo le persone intelligenti. Amo anche i tuoi capelli, sai? Sono così neri che... che sembrano... mh, non lo so cosa sembrano ma li amo
Rimase in silenzio, Violet.
«Hai una bella risata e amo vederti arrossire» spiegò, poi rise.
«Sei sveglia, Nadja?» si azzardò a chiedere.
La bionda annuì e solo allora aprì gli occhi cerulei, abbozzando un sorriso. «Sono sveglia da quando mi hai fatto sbattere un orecchio contro lo stipite della porta» disse.
Violet arrossì ancora. «Oh Dio, scusa! Non me n’ero accorta!»
«Tranquilla, è tutto okay. Comunque non è una bugia. È tutto vero. Quello che ho detto. Certo, ho un po’ la testa incasinata ma non mi inventerei mai una cosa del genere, neanche sotto acidi.»
L’altra trattenne il respiro. Che serata strana.
Era cominciato tutto come un voler stare vicino a una persona che non si sentiva molto bene, una persona importante. Speciale. Nadja era una persona unica nel suo genere.
Chi la conosceva l’apprezzava proprio per questo.
E Violet ne era rimasta attratta sin dalla prima volta che l’aveva vista, mentre litigava con il parcheggiatore dell’ospedale. Era bella anche da arrabbiata, col caschetto spettinato o bianca come un lenzuolo dopo un turno estenuante.
Provò a dire qualcosa ma le parole le morirono in gola.
C’erano tante cose che avrebbe voluto dire.
Tante domande – tra tante, perché lei?
Tanti dubbi – sarà la scelta giusta?
Violet non era mai stata brava in queste cose, non si era mai ritrovata in camera della persona per cui provava qualcosa mentre questa le spiattellava in faccia che... l’amava.
«Nadja, io...» disse ma poi optò per la sincerità: «Non so cosa dire. Non mi fraintendere, sono felice. Sono davvero felice e anche io... insomma, tu mi piaci. E tanto. Sono io che non riesco a dire...»
Cos’è la cosa giusta da dire in questi casi? Ti amo anch’io?
Per Violet sembrava tutto troppo... presto e se ne vergognava immensamente.
«Non c’è bisogno che ti scervelli. Non devi dire niente se non vuoi. Ho capito.»
«Grazie, Nadja» sussurrò, gli occhi colmi di emozione.
Lei annuì e un ghigno si formò subito dopo sul suo volto. Un ghigno che non presagiva niente di buono. «Però vorrei tanto darti un bacio!» trillò, su di giri.
Nadja le saltò addosso e in un attimo si impossessò della sua bocca, saggiandone la morbidezza e muovendo le sue mani seguendo quelle curve che tanto trovava sexy.
Poco dopo esclamò: «Ora sono contenta, assumitene la responsabilità!»
«Fai piano- o sveglierai- Mallor-» disse, tra i baci.
«Nah, ha il sonno pesante!»
«N-Nadja, aspe- un attim-!»
«Che c’è?» le chiese allora, fermandosi. «Non dobbiamo farlo se non vuoi.»
Violet tornò finalmente a respirare e per un attimo, un singolo istante, l’idea di finire a fare l’amore con lei non le sembrò una così cattiva idea.
«Tu mi piaci davvero» disse.
Nadja sorrise. «Lo so, l’hai già detto.»
«E voglio potertelo dire sempre, giorno e notte. Ci stai?»
«Ci sto» asserì. «Vuoi che ti baci?»
Violet arrossì vistosamente e tra tutte le ansie del mondo, soffocando i dubbi, le esitazioni e le paure, mordendosi le labbra e immergendosi in quel mare che era l’azzurro dei suoi occhi... annuì.
 
 
 
 
 
Nota:

*è suo padre; lei lo chiama Doc perché è un dottore e per farsi due risate.
 
 


 




#La storia partecipa alla “Santa Segret Challenge” di Lita_EFP ed è dedicata a
Lady.Palma insieme ai miei più sinceri auguri di Buon Natale. Spero di aver azzeccato almeno in parte i tuoi gusti, che la storia ti sia piaciuta e che ti sia divertita a leggerla *^*
Ringrazio ovviamente Lita per la splendida opportunità e Buon Natale a tutti!
Un bacio ^^


rosy
 


 
  
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