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Autore: Yuphie_96    24/12/2020    2 recensioni
Tratto dalla Storia:
Destro.
Sinistro.
Cercare di tenere i piedi rivolti verso l’interno.
Destro.
Sinistro.
Non farli scivolare assolutamente verso l’esterno.
Destro.
Sinistro.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Accelerator, Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Buonasera e buona Vigilia a tutt*! ♥
Questo è il regalo di Natale per la mia migliore amica, purtroppo non ho trovato un titolo migliore ma nel caso lo cambierò su suo suggerimento, voi non fateci troppo caso. u.u'''
Per te Serè, ti voglio un mondo di bene. ♥



 

Destro.
Sinistro.
Cercare di tenere i piedi rivolti verso l’interno.
Destro.
Sinistro.
Non farli scivolare assolutamente verso l’esterno.
Destro.
Sinistro.
Perché sennò… sennò si finiva per terra per la quinta volta com’era successo ad Accelerator… anche non se era propriamente per terra dov’era finito, era qualcosa di decisamente molto, molto, molto ma molto più duro e che, ne era sicuro, prima o poi gli avrebbe lasciato pure il segno se avesse continuato in quel modo.
Ringhiò, l’albino, aggrappandosi alla balaustra e tirandosi su in piedi e ringhiò di nuovo quando, pur se attaccato ad essa in stile cozza allo scoglio, rischiò nuovamente di scivolare.
Dannato chi aveva inventato quei stramaledettissimi cosi chiamati pattini.
Dannato chi aveva avuto quella nefasta ed immonda idea di far ghiacciare dell’acqua e di chiamare quello strato di ghiaccio che si formava ‘pista da pattinaggio’.
Dannati loro – progettava già vendetta per quando sarebbe sceso all’inferno e ce li avrebbe avuti davanti – e dannato lui quando aveva accettato, senza neanche replicare (!), l’idea di Esther di andare a fare un giro alla pista di ghiaccio di cui tanto aveva sentito parlare in giro.
Perché aveva accettato senza dirle niente, al contrario delle altre volte?
Perché era la vigilia di Natale e non voleva saltarsi il cenone visto che cucinava lei di solito… no, non avrebbe ammesso neanche sotto tortura che aveva accettato per farla felice, ma ehi, la bionda si era già accontentata di quel ‘va bene’ pronunciato tra i denti mentre leggeva un libro.
Non ci aveva minimamente pensato, in quel momento, Accelerator, ad un piccolissimo quanto fondamentale dettaglio che corrispondeva al fatto che lui non aveva mai messo un pattino al piede in vita sua, figurarsi poi pattinare su una pista di ghiaccio, no, perché visto che lo sapeva fare Esther allora doveva essere per forza facile.
Doveva…
“Tutto bene Accelerator?”
“Perfettamente grazie!”
Urlò sarcastico il ragazzo dai capelli bianchi, iniziando a muoversi a piccoli passettini, restando però fedelmente aggrappato alla balaustra.
Aveva già fatto abbastanza figure per quel giorno grazie, e siccome i vestiti iniziavano ad inumidirsi – ecco perché odiava la neve! -, preferiva evitare di farne altre e farli bagnare del tutto con il ghiaccio della pista.
La bionda lo guardò con i suoi grandi occhi verdi mentre scivolava tranquilla dall’altra parte rispetto a dove stava il suo ragazzo, con un leggero sorriso prese ad avvicinarsi spedita e con una grazia che potevano vantare solo le pattinatrici professioniste, imitandole si fermò davanti a lui dopo aver fatto una piroetta su se stessa.
“Esibizionista…”
“Senti… ma non è che non sai pattinare?”
“Ma figurati!”
Si sarebbe fatto ammazzare piuttosto che ammettere che non gli riusciva qualcosa che a lei invece veniva così dannatamente semplice.
Come se Esther non lo avesse capito da sola con quel commento, comunque…
“Dammi le mani”
Gli disse la bionda, trattenendo come poteva le risate e porgendogli le sue.
“No grazie, sto bene dove sono”
“Andiamo, non ti fidi di me?”
Ok, fargli quella domanda con un tono dolce forse più del miele e sbattendo le lunghe ciglia sugli occhioni verdi lucidi, con un leggero broncio tremulo era decisamente scorretto.
Non che di solito fare in quel modo funzionasse con lui, ma fu la richiesta della domanda a farlo cedere ed allungare quindi le mani verso di lei.
Sì, lui si fidava della sua ragazza, più di chiunque altro al mondo.
“Non essere troppo rigido”
Gli consigliò la bionda, iniziando a pattinare dolcemente all’indietro, guidandolo mentre iniziavano ad allontanarsi dalla sicura balaustra.
“Non è un consiglio fattibile con indosso questi cosi”
“Tu provaci, per il resto affidati a me”
“Ah beh…”
La fidanzata gli fece una sonora linguaccia prima di scoppiare a ridere, continuando a condurlo nel giro della pista.
Passetto dopo passetto, stava riuscendo a farcela anche piuttosto bene grazie a lei, magari era la volta buona che il suo sedere non avrebbe impattato contro il duro ghiaccio, magari era la volta buona che avrebbe potuto finalmente iniziare a godersi quel pomeriggio insieme alla sua ragazza, magari poteva iniziare a rilassarsi…
Ah, magari, magari, magari… peccato che tutto quello che aveva sperato non successe perché Esther, all’improvviso, gli lasciò le mani e scivolò velocemente via, scomparendo addirittura alla vista dei suoi occhi rossi.
“Mi prendi in giro?! Esther Rosenthal torna immediatamente qui!”
Urlò l’albino, iniziando pericolosamente ad ondeggiare avanti ed indietro.
Si guardò intorno e vide la fidata balaustra troppo lontana per aggrapparsi, l’unica soluzione per non cadere sarebbe stata aggrapparsi a qualcuno tra quelli che pattinavano tranquilli vicino a lui… ma col cavolo che lo avrebbe fatto, piuttosto preferiva cadere di faccia sulla lastra ghiacciata!
“Esther!”
“Adoro quando mi chiami con quel tono arrabbiato, sai? ♥”
Arrivò da dietro la voce famigliare della sua bionda, ma prima che potesse anche solo tentare di girare la testa senza perdere del tutto l’equilibrio, la sua vista fu oscurata da qualcosa di rosso.
Ma che…?
Mentre sentiva la ragazza dietro di lui ridere felice come una bambina e mettergli le mani sulla schiena per spingerlo in avanti, Accelerator si tolse quella stoffa rossa dal viso per osservarla e scoprire cosa diavolo era.
Era una sciarpa rossa.
“Buon Natale Accelerator!”
Esultò la bionda, abbracciandogli la vita da dietro e facendogli alzare gli occhi al cielo.
Ma quanto poteva essere sdolcinata?... Però, già che c’era…
“I regali si dovrebbero scambiare domani, ma visto che ci tieni tanto… guarda nella tasca destra del cappotto”
La ragazza dietro sbatté le ciglia confusa, guardare nella tasca destra? Le aveva preso un regalo? Sul serio? Nevicava per quello?
Sì, a quanto pareva nevicava proprio per quello visto che nella tasca destra del cappotto trovò una scatolina avvolta in una delicata carta da regalo blu, contornata da un bel fiocchetto rosso.
Sgranando gli occhi verdi per la sorpresa, Esther si staccò dal suo fidanzato… ovviamente dopo che si furono avvicinati alla balaustra, così da non rischiare di farlo cadere… e prese a scartarlo.
Dentro la scatolina trovò una collana con un ciondolo, un ciondolo a forma di cuore, uno dei due lati  – quello a cui era appesa per la catenina – era più grande, e dentro questo cuore ve ne era un altro ornato da qualche diamantino che si sovrapponeva leggermente, dentro questo secondo cuore ve ne era a sua volta un terzo più piccolino formato da una pietrina rossa.
Era bellissimo… ora sì che le venivano le lacrime agli occhi, pensò rialzando lo sguardo verde verso il fidanzato che guardava altrove con le braccia alzate al petto, appoggiato di schiena alla fidata e solida balaustra.
“Buon Natale”
Sbiascicò tra i denti, facendola andare in brodo di giuggiole.
“Ahw, Accelerator!”
“No asp- ferma!”
Niente.
Troppo tardi.
Le si era gettata addosso ed erano finiti, stavolta entrambi, ancora una volta distesi sul ghiaccio.
“… Te la perdono solo perché domani è Natale…”
“E perché mi ami”
“Non vantartene troppo”
Esther non se ne vantava, ma se ne approfittava.

In fondo, cosa c’era di più bello e natalizio di baciarsi sulla pista da ghiaccio la vigilia?

   
 
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