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Autore: Mahlerlucia    25/12/2020    3 recensioni
{Questa OS partecipa al #SecretSanta2020 indetto dal sito “Fanwriter.it”}
Si prova piacere incontrando lo sguardo di qualcuno a cui si è appena fatto un dono.
(Jean de La Bruyère)
[Tsukishima x Yamaguchi || TsukkiYama]
Storia dedicata a khrenek
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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★ Questa OS partecipa al #SecretSanta2020 indetto dal sito Fanwriter.it  
 


 
 Data: 25 dicembre
★ Fandom: Haikyuu!!
★ Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi
 Pairing: #TsukkiYama
 Rating: Verde
Tipo di coppia: Shonen-ai
 Numero di parole: 1.325
 

 
 
Bizzarre coincidenze


 
24 Dicembre

 
Kei Tsukushima risaliva le scale della fermata più prossima alla sua abitazione con fare sconfitto, al limite dell’umiliazione personale. Aveva girato in lungo e in largo tutti i negozi presenti all’interno e all’esterno dei principali centri commerciali di Sendai. Risultato? Era riuscito ad acquistare tutti i regali di cui aveva bisogno per soddisfare amici e parenti, ma non aveva avuto alcuna notizia del T-Rex in argilla che aveva pre-ordinato su un noto sito dedicato all’e-commerce. Gli operatori del servizio informazioni gli avevano assicurato che entro Natale sarebbe sicuramente giunto a destinazione l’ultimo modello rimasto, proveniente direttamente da Seoul.
Ma non era andata affatto in questo modo. Persino Kuroo e l’intera capitale nipponica finirono per rilevarsi completamente inutili in questa sua spasmodica e irrevocabile ricerca del motivo di svago per lui più grande.

Avrebbe mai potuto osare una richiesta del genere a un suo familiare?
Non diciamo idiozie.
Sua madre gli avrebbe regalato l’ennesima giacca al fine di commentare quanto fosse nuovamente cresciuto rispetto all’anno precedente.
Mamma, fino a prova contraria avrei solamente sedici anni, ma tant’è.
Akiteru si sarebbe dedicato ancora una volta alla pallavolo. Striscioni, divise, nuovi occhiali sportivi o quant’altro. Già, non aveva alcun dubbio a riguardo.
Prima o poi questo senso di colpa gli passerà, per gli dèi.

Una volta giunto a casa fu accolto con il solito brio da entrambi i componenti della sua famiglia. Sua madre smanettava ai fornelli tenendo pericolosamente in mano un mestolo incandescente, come suo solito; Akiteru studiava per il suo prossimo esame di Letteratura Inglese, scambiando di tanto in tanto qualche messaggio con una ragazza minuta dai lunghi capelli scuri.
Forse dovrebbe dire di usare una spazzola di tanto in tanto.

“Sono tornato.”

“Kei, tesoro! Tutto bene? Hai ultimato i tuoi acquisti natalizi? Ti sei ricordato del libro di ricette, non è vero?”

“Può darsi.”

Non posso di certo anticiparti il regalo!

“Il mio solito gigante un po’ burbero. Ah! A proposito...”

Kei notò Akiteru voltarsi nel momento in cui la sua genitrice pronunciò la parola “gigante”,  come se avesse risvegliato qualcosa d’insolito tra i suoi pensieri. In effetti il centrale del Karasuno aveva notato un leggero cambiamento nei suoi atteggiamenti nell’ultimo periodo, ma non aveva avuto né tempo e né desiderio di approfondire la questione più del necessario. Ogni volta in cui sospettava la riserva di un segreto da parte del suo adorato Nii-san non poteva fare a meno di tornare con la mente a quel terribile giorno in cui lo sorprese “fuori squadra”.
Si voltò rapidamente verso sua madre e attese che proseguisse il suo discorso, sperando non fosse esageratamente prolisso.

“... Ha telefonato Yamaguchi. Ha detto che domani nel tardo pomeriggio passerà per farci gli auguri.”

“Ah, ok.”

Tsukishima aveva già imboccato la rampa delle scale nell’attimo in cui i suoi familiari si scambiarono una rapida occhiata sconcertata e perplessa. Speravano solamente che il suo palese malumore non dipendesse da qualche incrinatura nel suo rapporto con Yamaguchi.
D’altronde, anche loro si erano affezionati all’unico amico fidato che Kei avesse mai avuto.
 
 
***
 
 
25 dicembre
 

Una giacca, un manuale universitario di scienze motorie e un cappello di lana arrivato direttamente da Tokyo, ridicolo quanto colui che glielo aveva inviato per posta. Questi erano i principali regali che Kei Tsukishima aveva ricevuto per il suo sedicesimo Natale. Niente di spiacevole, ma nulla capace di scansare quella sensazione di déjà-vu che oramai da qualche anno gli impediva di viversi le festività con la stessa spensieratezza di un tempo.
Posò il tutto su di uno scaffale del salotto, premurandosi solamente di nascondere l’improbabile cappello in un cassetto poco visibile. Qualcuno aveva appena suonato e non aveva alcun dubbio sull’identità del soggetto in questione.

“Buon Natale, Tsukki!”

“Buon Natale, Yamaguchi. Entra. Credo che mia madre abbia il consueto banchetto da offrirti.”

Tadashi aveva imparato a non scomporsi più del necessario per la freddezza e la capacità di sintesi che spesso scaturivano dalle parole del suo migliore amico. Sapeva che per quanto fosse abituato alle esagerazioni della sua famiglia, avrebbe sicuramente condiviso quel momento con lui; e questo era ciò che maggiormente interessava al giovanissimo pinch server.
Mentre accompagnava l’amico in cucina, Kei rimase colpito dalla grossa scatola che racchiudeva in un sacchetto decorato con agrifogli e altre scempiaggini natalizie. Dal modo in cui lo sosteneva – usando entrambe le mani – ne dedusse un peso non di poco conto.

“Avevamo detto niente regali, oltre quelli che ci siamo già scambiati in palestra con gli altri.”

Yamaguchi si arrestò per poi voltarsi di scatto verso il suo amico. Sollevò la busta e gliela porse, sinceramente impaziente di consegnargli qualcosa che non avrebbe mai potuto rifiutare, per quanto si ostinasse a restare fermo sulle sue precedenti prese di posizione.

“Lo so, ma... quando ho visto quello che c’è qui dentro non ho potuto non acquistarlo per te. Sai, ho dovuto anche discutere a lungo con una commessa perché diceva che era già stato prenotato da non so chi e non poteva vendermelo. Ma io ho insistito e alla fine... eccolo qua! Aprilo! Non te ne pentirai!”

Era già stato prenotato? Ma di che diavolo stai parlando, Yamaguchi?!
Kei ebbe conferma dell’effettivo peso del contenuto non appena estrasse la scatola dal sacchetto. La cosa lo insospettì oltremodo.

“Ohi, Tsukki! Sta’ solo attento a non farlo cadere. È fragile.”

Il centrale si spostò sul tavolo ignorando bellamente i richiami della madre provenienti dalla cucina. Aprì l’enorme scatola sulla quale aveva adocchiato etichette tracciate in coreano. Il cuore cominciò a battergli all’impazzata, mentre le mani non riuscivano a stare ferme come invece avrebbero dovuto.
Quando l’enorme T-rex in argilla si presentò al suo cospetto, faticò a trattenere un singulto di gioia che si teneva dentro da troppo tempo.
Il numero 12, l’unico pezzo della collezione che gli mancava. Lo scrutò al pari di una reliquia di valore inestimabile, lasciando per qualche istante Tadashi solo in un angolo a osservare e ad “attenderlo”. Del resto, lui stesso non si sarebbe mai permesso d’interrompere un momento tanto importante per il suo “Tsukki”.

“L’ho cercato ovunque! Nemmeno a Tokyo sapevano... ma come... Yamaguchi! Quanto lo hai pagato? Come hai fatto? Perché tu lo hai trovato e io... un momento!”

“Eh, mi sa che abbiamo prenotato per lo stesso ordine, ma alla fine l’ho preso io. Ma per te!”

Il più piccolo mostrò un occhiolino carico d’intesa assieme a un sorriso così autentico da indurre Kei a poggiargli entrambe le mani sulle spalle. Non era esattamente un abbraccio – Kei lo avrebbe mai realmente abbracciato prima della fine del liceo? – ma nel giro di qualche frazione di secondo la tensione balzò a livelli raramente raggiunti prima di allora. Le guance di Tadashi divennero rosse al pari della divisa del Nekoma, mentre Kei lo fissava senza riuscire a dire una sola parola.
Tsukki, sei arrabbiato? Scusami!

“Ragazzi cosa state facendo?!”

La signora Tsukishima comparve alle loro spalle senza annunciarsi, portando scompigli all’interno di una situazione di certo non facile da spiegare.
Kei prese ancora una volta in meno le redini della situazione e mostrò immediatamente il regalo dell’amico alla sua genitrice. La donna rimase a sua volta stupefatta.

“Guarda mamma! Lo cercavo ovunque e... Tadashi me lo ha regalato!”

“Ah, certo figliolo. È bellissimo ma... anche difficile da pulire. Dovrò informarmi sui prodotti da utilizzare.”

“Mamma, non un graffio. È un regalo di Tadashi, ok?!”

Si fermò con lo sguardo fisso sull’amico d’infanzia, invitandolo a salire in camera sua con un semplice cenno del capo. Ovviamente si preoccupò di risistemare il suo preziosissimo cimelio nella scatola e di portarlo al sicuro, lontano dalle grinfie di chi avrebbe potuto attaccarlo con un banale mangiapolvere da konbini.
Non si concesse nemmeno il tempo necessario per udire la sua risposta, tanto era felice di aver ricevuto l’unico dono che realmente desiderava con tutto sé stesso; e per giunta dalla persona a lui più cara.

“Ok, ok... come vuoi. E grazie a te, Yamaguchi-kun. Ancora una volta hai salvato il natale del mio Kei.”
 
 
 
 
 





 

Angolo dell'Autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola one-shot! :)

A chi potevo mai dedicare la seconda storia scritta per il #SecretSanta di Fanwriter? Ovviamente a una delle persone che probabilmente mi è stata più vicina (virtualmente parlando) in questi ultimi tempi per nulla facili: khrenek! <3
E pensa un po’ che ship sono andata a prendere... d’altronde, è la più “strong” che abbiamo in comune e ci stava tutta!

Venendo alla storia, ho preso spunto dalla nota passione di Tsukki per il mondo dei dinosauri e l’ho elaborata in tema natalizio. In pratica a Kei mancherebbe solo l’esemplare n°12 (a caso proprio XD), un grosso T-rex in argilla, per completare la sua collezione di rare miniature giurassiche provenienti da tutto il mondo. Si è creato un quiproquo con la richiesta di spedizione internazionale (da qui nasce il concetto di inutilità di Kuroo e di Tokyo in generale XD) effettuata prima da Kei e poi bloccata in qualche modo da Tadashi. Insomma, alla fine “l’antico vaso” è stato portato in salvo e siamo sicuri che non potesse trovare proprietario migliore del nostro middle blocker (se arriva pure a rabbonire sua madre... santa donna che ha capito tutto).
Piccola annotazione: la ragazza minuta dai capelli lunghi e scuri con cui chatta Akiteru, ovviamente non è una ragazza. XD
La parola “gigante” dovrebbe aiutarvi. Passo e chiudo! ;)

La storia è scritta in terza persona, dal punto di vista di Tsukishima e al tempo passato.

Un ringraziamento speciale va all’admin del sito Fanwriter.it per aver indetto questa iniziativa natalizia davvero molto carina! **

Buone Feste a tutti voi!

Mahlerlucia
 
 



 
   
 
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