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Autore: Queen FalseHearth    26/12/2020    1 recensioni
Dal capitolo 2:
“C’era voluto un po’ di tempo, ma alla fine Gwen si riabituò alla sua routine. Era come se non avesse mai partecipato al reality: nessun riflettore l’accecava e le sfide che inseguiva riguardavano solo lo studio. Riaffrontò i pensieri di qualche mattina fa, le mancava il reality? Assolutamente no, ma non poté negare di essersi divertita un mondo e conosciuto emozioni e persone nuove. Per non parlare delle sensazionali avventure che aveva vissuto; negli ultimi giorni gli eventi più sbalorditivi furono la perdita momentanea del suo telefonino e l’aver trovato un dollaro per terra.
Vorresti vivere una nuova avventura, ma come?
Il telefono squillò. Una persona, guidato dal puro divertimento, aveva provveduto a sconvolgerle la vita senza permesso. La ricatterà per costringerla a lavorare nell’ultimo posto in cui una ragazza come Gwen vorrebbe lavorare, in un Maid Cafè.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Maid Cafè
🍁Capitolo 18 - parte uno🍁


La solitudine e il buio erano diventate la sua normalità da ormai cinque mesi. Impediva ad ogni raggio di sole di farle visita nella sua cupa stanza e trascorreva il suo tempo libero distesa sul letto. Il suo cuscino conservava ancora tutte le lacrime che aveva versato nelle sue malinconiche notti.  
Meritava tutto quello che le stava capitando? Gwen non era sicura della risposta, fatto sta che aveva perso la felicità da ormai cinque mesi.
Cinque mesi senza Duncan.
Cinque mesi in cui si è isolata da tutti.
Il suo aspetto rispecchiava il suo stato d’animo: i suoi capelli erano un po' cresciuti e completamente castani, le labbra pallide come la sua pelle e lo sguardo vuoto testimoniava una tristezza destinata a non terminare.
 
Dopo le vacanze natalizie, sua madre convinse la scuola a lasciare la giovane a casa fino a quando non si sarebbe ripresa dagli eventi di quella terribile domenica di Dicembre.
Nel suo periodo segregato a casa, aveva interrotto i contatti con tutti i suoi amici. Il perché? Credeva di non meritare niente e nessuno.
Ma i suoi amici non la pensavano così.
Zoey e Mike andavano a casa sua tutti i giorni, ma sapevano che Gwen non sarebbe mai scesa dal letto per salutarli. La coppia scambiava sempre due chiacchere con la madre della gotica per poi andarsene amareggiati.
Cameron aveva interrotto immediatamente i suoi studi a New York e aveva preso il primo volo per il Canada scoprendo ciò che era successo in sua assenza, neanche a lui la protagonista ha aperto la porta della sua camera.
Invece Lance aveva suonato una breve melodia con il violino nel viale della casa di Gwen, tuttavia la sua musica non aveva raggiunto la sua amica. Il ragazzo decise di lanciare dei piccoli sassi in direzione della finestra sperando di ricevere una risposta, si fermò dopo venti tentativi quando accidentalmente la ruppe. Per non far sembrare che sia l’opera di un malvivente, il giovane violinista spiegò l’accaduto a Judy e ripagò i danni.
Anche Dawn e Sky avevano tentato di restare al fianco della gotica in quel periodo devastante, soprattutto la bionda tremendamente in colpa che il suo demone abbia trascinato nell’abisso la sua migliore amica.
Gwen aveva rivisto Dawn al tribunale a gennaio: Raggio di Luna sembrava stare bene, tranne per quello sguardo malinconico intriso di sensi di colpa. Per Gwen quell'espressione era fin troppo famigliare. Non aveva avuto coraggio di rivolgerle la parola.
 
Aveva tagliato fuori le persone a cui teneva di più al mondo.
Non voleva vedere nessuno.
 
Suo fratello Bryan era diventato la sua guardia del corpo, quest’ultimo voleva proteggere la sorella da tutto ciò che potesse recarle o aumentare il suo dolore. Neanche Bryan capiva del perché Gwen non voleva vedere nessuno ma doveva far rispettare la decisione della sorella.
Una volta la protagonista sentì suo fratello cacciare via cinque ragazze che erano riuscite ad arrivare alla porta della sua camera nonostante i richiami del ragazzino. Si trattavano di Kitty, Sammy, Anne Maria, Serena e Carrie.
Gwen non si era fatta sentire da Natale con loro: sicuramente Sammy era preoccupata a morte e forse Kitty aveva installato delle telecamere segrete nella sua camera per tranquillizzare la bionda.
Nella sua buia camera, Gwen abbozzò senza accorgersene un sorriso, le venne spontaneo salutare a un punto a caso della sua stanza, poi si rese conto di quanto stupido fosse stato quel gesto.
Mentre Courtney… le aveva lasciato un solo messaggio con su scritto: “non potrò mai comprendere il dolore che tu stai affrontando ma se ti serve un aiuto io ci sarò sempre per te. Scusami se sono stata una stronza insensibile che pensava solo a sé stessa, non lo dico per farti stare un po’ meglio. Mi dispiace sul serio, Gwen. Ti aspetterò”.
 
Anche gli amici più stretti del reality condividevano con lei il dolore per la morte di Duncan e tempestarono la gotica di messaggi ai quali ella non rispose. La difendevano anche dagli insulti degli sconosciuti, ma neanche la loro popolarità poteva fermare la cattiveria delle persone.
Nonostante l’aggressione nei pressi del maid cafè e la morte del punk, si parlava ancora di quel maledetto video.
Il peggior nemico della gotica fu Internet: se prima la gente dichiarava di odiarla a morte per ciò che era successo in Total Drama Tour, adesso Gwen si sentiva persona più detestata della terra. Tutti si dimenticarono che era una vittima, una sopravvissuta di uno scontro in cui sarebbe dovuta morire lei. Invece no! L’unica cosa che contava era il contenuto di quel video scandaloso!
Una puttana, questo c’era scritto nelle sue mail e nei commenti sul web che – non sapeva neanche lei - trovava il coraggio e il tempo di aprire.
“Io la odio Gwen è una stronza, sarebbe dovuta morire lei”
“Spero che l’ultima scopata di Duncan non sia stata con quella là”
“Mi fa solo schifo"
Superato apparentemente il lutto, Gwen tornò a scuola priva di emozioni a metà marzo. Tutti si accorsero del suo cupo comportamento, ma facevano finta di ignorare il motivo.
Mike cercava di restare accanto alla ragazza nei corridoi della scuola, ma quest’ultima non gli rivolgeva mai la parola. Sky una volta picchiò un ragazzo che aveva deriso Gwen nell’aula di scienza puntandole il dito, l’atleta miracolosamente ricevette solo una sgridata da un comprensivo preside.
All’esterno dell’Ohashi School la gente si divertiva a guardarla con disprezzo. Non si può eliminare la crudeltà delle persone.
 
 
  24 Aprile 2015, Venerdì
Gwen tornò a casa dopo un’ennesima giornata grigia a scuola, erano le 14:45. Ogni volta che entrava nella camera, sapeva che sarebbe stata sconfitta dai suoi sensi di colpa. Si distese sul letto con un sentimento di sconfitta, i suoi pensieri erano sempre gli stessi: sono passati cinque mesi di solitudine.
Cinque mesi senza Duncan.
Cinque mesi in cui si rifiutava di indossare quella divisa del Maid cafè che all’inizio odiava.
“Fai schifo. Sei inutile. Duncan è morto perché avevi paura del giudizio di gente che non conosci.”
-Lo so. Non serve che me lo dici ogni giorno…voce interiore?-
“Saresti dovuta morire tu, sai? Non hai fatto altro che causare fastidio con i tuoi sciocchi problemi.”
-Non è vero, ho provato ad essere una brava persona! Per esempio… ho donato il mio sostegno a Sammy quando è tornata dal reality e l'ho difesa dalla sorella…-
“Sammy l'avrebbe potuta difendere benissimo qualcun altro. Non sei speciale.”
-Ho consolato Cameron quando Dawn gli ha detto che non ricambiava i suoi sentimenti-
“Ma hai trascurato la tua migliore amica e più tardi suo zio l'ha quasi aggredita. E ti devo ricordare di come hai insultato Cam in quella fatidica notte?!-
-Trent…-
“Non hai fatto nulla! La sua ragazza si droga e le tue parole e azioni valgono come la polvere!”
-Volevo sul serio che le cose nel maid cafè tornassero come prima…-
“Ella e Lindsay sono ancora licenziate, non è colpa tua, certo, ma quel giorno hai solo esibito uno sguardo arrabbiato alla Gwen”
-Ho provato…-
“Senti Gwen, è inutile.
E se tu sei stata gentile con le persone che hai nominato, perché non gli hai permesso di restare al tuo fianco? Oh giusto…perché tu sai che non meriti nulla. Sei un errore, ogni volta che cerchi di essere migliore qualcuno ci rimette…qualcuno a volte muore…”
Avrebbe voluto prendere a pugni quei pensieri, se in quel momento si fosse trovata difronte a uno specchio lo avrebbe sicuramente rotto. La sua mente era sua nemica, come ci si può difendere dai sé stessi?
Restare sola non era più una soluzione.
 
Dalla finestra sentì un rumore strano. Non era un altro sasso o un volatile che aveva dimenticato come volare, ma la custodia di un CD. Come aveva fatto ad arrivare dal secondo piano?
Gwen si alzò dal letto e vide che sopra la custodia c’era la scritta “Ascolta per favore”. Non avendo nulla da fare e bisognosa di una distrazione, Gwen prese un vecchio registratore, lo posizionò sulla scrivania e mise dentro il CD: si trattava di un brano di violino.
Quella musica eliminò la sua ansia, fu rapita da quel dolce suono. Era come se qualcuno avesse fatto un incantesimo: era impossibile che le sue emozioni negative siano scomparse del tutto!
Sapeva l’autore di quella magnifica melodia e sorrise. Quella musica le ricordò il suo secondo incontro con Lance circondati dalla luce del tramonto dopo la telefonata di Chris (capitolo 2).
 
“È un violino magico per caso?”
“No: è la musica ad esserlo, un giorno lo capirai”
 
Quando il brano finì Gwen pensò di riascoltarlo di nuovo, ma quando stava per premere il pulsante rewind il suo sguardo si posò su un piccolo oggetto di metallo vicino al registratore: era tutto ciò che le era rimasto del ragazzo che amava.
Se Gwen non era riuscita a guardare negli occhi i suoi amici più cari dopo ciò che era successo, quando scoprì che la madre di Duncan era venuta a casa sua per farle visita sentì il cuore esplodere di vergogna. Ovviamente era rimasta nella sua stanza a piangere quando scoprì a chi appartenesse quella voce gentile.
La signora Nelson non considerava Gwen la causa della morte del figlio, anzi disse a Judy di donare alla povera e sfortunata ragazza uno dei piercing di Duncan come ricordo.
Per la gotica la madre del punk era la donna più compassionevole del mondo. Perché quella donna non aveva mostrato rabbia nei suoi confronti? E se la madre di Duncan non la considerava responsabile, perché Gwen non riusciva a superare i suoi sensi di colpa?
Doveva scoprirlo. Lo doveva per le persone che avevano cercato di restarle vicino.
La calda musica di prima e il ricordo della madre di Duncan le diedero la forza sufficiente per prendere una giacca di jeans e occhiali da sole.  
Era arrivata l’ora di fuggire dalla propria camera. Indossò il piercing di Duncan per completare il suo outfit.
 
 
Trovò il coraggio di uscire per andare al parco. Era il primo passo, piccolo ma pur sempre un’iniziativa.
Pensò di aver fatto bene a non aver avvisato sua madre o suo fratello, l’avrebbero sicuramente stalkerata per accettarsi che stesse bene. Non voleva dare fastidio a nessuno e se avesse incontrato una persona ostile sarebbe scappata. Non aveva ancora la forza di mostrare uno sguardo indifferente.
Si diresse verso la sua meta a piedi, non prendeva più i mezzi pubblici ed era troppo distratta e assonnata per guidare il motorino. Mentre camminava a passo svelto si rese conto di quanto le fosse mancata l’aria fresca, era sicura che i suoi polmoni erano felici.
“Che bella l’aria fresca, non è vero? Il 21 Dicembre avevi bisogno proprio di quella, sai com’è andata a finire” allontanò con difficoltà quel pensiero dalla sua mente e senza rendersene conto era già arrivata all’entrata del parco.  
Camminò con la testa china e con le mani nelle tasche della sua giacca di jeans leggero. Cercò di non pensare alla possibilità d'incontrare qualcuno che conosceva o che aveva visto il video altrimenti non sarebbe più riuscita a vivere.
L’ultima volta in cui era stata in quel parco era ricoperto di neve, adesso la Primavera aveva decorato la zona con alberi dalle foglie lucenti e verdi e fiori colorati e rigogliosi. Alcuni ragazzini stavano giocando a calcio e le aree picnic per il pranzo erano piene.
Dopo cinque minuti della silenziosa camminata, in lontananza vide una figura famigliare. L'aveva vista, era troppo tardi per voltarsi e andarsene. Si tolse gli occhiali da sole per vederlo meglio…occhi del colore dell’oceano e il sorriso di un bambino: Cody.
-Ciao!- il ragazzo dai capelli castani corse non appena vide la gotica, inevitabilmente la prima cosa che notò fu il suo sguardo perso.
-C-Cody?- la gotica voleva scappare, ma avrebbe attirato ancor di più l’attenzione.
-Come sta andando la tua vita Gwen?-
Aveva già sentito quella frase da parte del ragazzo, la gotica realizzò che ogni volta che lo incontrava le rivolgeva sempre la stessa domanda. Ma perché?
-Se te la senti, facciamo due passi?- chiese l’amico, Gwen acconsentì un po’ confusa.
 
 
 
 
👑💎 Angolo Autrice prima di Ottobre 2020💎👑
Dopo questo capitolo inizia la seconda parte della storia…non nego di avere paura nonostante abbia preparato le bozze dei prossimi capitoli e credo di non cambiare nessuna idea (tranne il finale che devo assolutamente modificare).
               
👑💎Angolo Autrice Dicembre 2020💎👑
Ok questa volta il mio ritardo è giustificato dal fatto che ho riscritto le bozze dei capitoli successivi perché lo svolgimento della trama non mi convinceva e il finale che avevo ideato nel lontano 2018 mi faceva schifo. Facevo bene ad aver paura ad Ottobre…
P.S.: non temete la prossima parte del capitolo sarà più lunga e meno triste e arriverà subito!
(per chi fosse interessato alla situazione personale della sottoscritta,  il mio periodo buio accennato nel capitolo 15 è “diminuito“ quindi sono pronta per scrivere i capitoli successivi con la giusta grinta. Sono lieta nell’annunciare che gli aggiornamenti d’ora in poi…no aspe nel 2021 ho la maturità, un esame di danza rimandato da un anno e finire una storia  in cui ho “utilizzato” la mia tristezza…fuck).
   
 
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