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Autore: blueheavenal    26/12/2020    0 recensioni
Fleur è bloccata nel 2013, da così tanto tempo che le è impossibile decifrarlo. Appena si addormenta, all'alba del nuovo anno, tutto si azzera e si risveglia nella sua stanza, il primo gennaio 2013. Ad ogni risveglio tutto sembra uguale, ma in realtà cambia sempre tutto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Fleur! - Nancy è appena tornata a casa. Fleur, che gironzolava al primo piano avvinghiata ad un pacco di patatine, sussulta. - Che c'è? - domanda perplessa. Si ferma alla ringhiera che dà sul salone. - Ho visto Nathan oggi, - annuncia in preda al panico. - È irriconoscibile! - strilla incredula e Fleur aggrotta la fronte. Il nome di Nathan la fa rabbrividire per un attimo. - In che senso? - chiede ancora disorientata. - Possibile che tu non ne sappia niente? - si passa una mano tra i capelli in agitazione. - Speravo fossi tu a spiegarmi che è successo, - aggiunge abbassando i toni. Fleur poggia i gomiti alla ringhiera, continuando a sgranocchiare in attesa. Il disinteresse le riempie lo sguardo. - Aveva un occhio nero, completamente chiuso e gli zigomi gonfi come bocce. Gli ho chiesto subito cosa gli fosse successo, ovviamente, - gesticola. - Ha parlato di una rissa che ha catalogato come "niente di serio", ma le ferite mi sono sembrate molto serie, - enfatizza. - È praticamente sfregiato! - fa una smorfia nel ricordare il suo aspetto. - A te non ha detto niente? - insiste sull'indagare. Fleur continua a mangiare, lo sguardo perso nel vuoto. Non si sente dispiaciuta per ciò che gli è successo. Si chiede, solo per un attimo, come sia accaduto. Ma d'altronde, non è più affar suo. - Non abbiamo più niente da dirci, - risponde totalmente inespressiva. Nancy si ammutolisce. Cerca di dire qualcosa ma niente di concreto viene fuori. Si sente una stupida per non avere dedotto subito che qualcosa non andava, e una pessima madre per non averle chiesto prima se andasse tutto bene. Ora è luglio, un semplice sabato. L'aria è fresca. Fleur e le sue amiche, ormai maggiorenni, sono in fila per entrare in uno dei pub più accessibili di Vancouver, il Chaos. Per iniziare, non è male. Appena arriva il loro turno sfoggiano la carta d'identità con grande soddisfazione, sfrecciando nel locale appena il bodyguard le accoglie con un cenno meccanico. La prima cosa che fanno è ordinare da bere. - Fleur tu cosa vuoi? - le domanda Chanel. Fleur si blocca. - E tu cosa vuoi? - Chanel sbuffa frustrata. - Oh... vorresti sederti qua, - allude al posto accanto a lei sul bus. - È occupato, ma tranquilla, - mente chiaramente. - manca solo mezz'ora all'ultima fermata, - sorride maligna per poi voltarsi. Quella scena la investe come un treno. Sembra un ricordo, un flash, ma non è mai successo; esattamente la stessa sensazione avuta con Nathan. Cosa significa tutto ciò? - Fleur? - Chanel la richiama perplessa. - Cosa prendi? - ripete. - Gin tonic, - risponde quasi meccanicamente, ancora rapita dalla scena immaginata. Si limita a scuotere la testa. Non è mai successo davvero, si ripete. Si avvicina al bancone per recuperare il drink ordinato per poi seguire le amiche dirette verso l'unico divanetto libero. I ragazzi seduti accanto a loro sono quasi invisibili dietro la nuvola di fumo che hanno creato e le ragazze sono costrette a sorbirsi parte del male che i vicini si stanno facendo. - Davvero non vuoi niente da bere? - Vie si lamenta, rivolgendosi a Charlie. Non è abituata a vederla come la sobria della situazione. - Devo guidare, non posso, - Charlie si sente strana a dirlo. È da poco che ha la patente e, prima di allora, non si era mai creata certi problemi, ovviamente . Prendere la macchina quel sabato sera è stato un grande errore; se ne inizia a rendere conto. Fleur ha già quasi finito il suo drink, ma si ricorda di non esagerare. Non ha ancora trovato il suo equilibrio. - È davvero bello qui, - osserva Mary, leggermente a disagio. Non sono abituate a posti come quello. Sembra tutto quasi illegale. Certo, hanno frequentato dei piccoli pub prima, anche se di gran lunga più tranquilli, ma mai una vera e propria discoteca. Billie è estremamente esaltata, come sempre quando si parla di serate del genere. - Io vado a prendere qualcos'altro, - annuncia, poggiando il bicchiere vuoto sul tavolino. Passa un'ora e le ragazze iniziano a perdersi tra un drink e l'altro. La pista si affolla sempre di più e Billie trascina tutte con sé verso di essa. Charlie si sta divertendo. Alla fine, ha deciso di cedere alle provocazioni di Vie, ordinando il primo e ultimo cocktail della serata. Se l'è gustato fino in fondo. Anche Mary è abbastanza brilla. Fleur e Billie si sentono subito a loro agio in quell'ambiente sconosciuto, chiudendo gli occhi e perdendosi nella confusione. D'un tratto, Mary sbarra gli occhi, rivolgendo a Fleur uno sguardo d'allarme. Quest'ultima alza le sopracciglia confusa. - C'è Nathan, - dice, avvicinandosi al suo orecchio. La felicità di Fleur si affievolisce. Quel ragazzo la irrita da morire e spera solo di non incrociarlo per tutta la serata. È da quando si sono lasciati che, periodicamente, si rifà vivo sperando di farle cambiare idea. Ma non succederà mai. La loro breve relazione è stata solo un errore. Ha una tremenda paura di ritrovarselo davanti, rovinandole la serata. Si stava divertendo così tanto... Non aveva altri posti in cui andare? Per non dilungarsi in lamentele, Fleur alza gli occhi al cielo, tornando a ballare come se niente fosse. Più passa il tempo e più si rasserena, lasciandosi andare sempre di più. Proprio quando sembra avere dimenticato l'esistenza di Nathan, qualcuno le cinge la vita per passare. Si sente morire. Voltandosi, vede Evan, che nemmeno si era accorto di lei. - Ehi! - lo saluta con un sorriso da ebete, afferrandogli il polso. - Ehi! - esclama sorridente. - Bella sorpresa, - la squadra da capo a piedi con lussuria. Anche lui sembra avere bevuto qualcosa di troppo. - Stai bene? - ridacchia vedendola muoversi a tempo come una piuma, persa nel nulla. - Come pensi che stia? - sorride, accarezzandogli le spalle. Si sente tirare per la gonna. Si volta lentamente. - Stai attenta, Fleur, - le sussurra Charlie, riferendosi a Nathan. Ma Fleur non si allontana. Quel verme non può condizionarla per sempre. Ed Evan la fa sentire protetta, inspiegabilmente. - Scusate l'interruzione, - si rivolge a tutte. - Divertitevi, - abbassa lo sguardo su Fleur, fissandola più del dovuto mentre si addentra nella folla. Fleur rimane delusa appena scompare dalla sua vista. Fa un passo avanti per seguirlo; nemmeno sa perché. Ma si imbatte davanti qualcuno, a cui fa cadere anche il drink. Non ha visto il drink cadere, ma le gambe bagnate ne sono la prova. - Scusa... - strilla, ammutolendosi nell'alzare lo sguardo. Chi altro poteva essere? - Mi rimangio tutto, - mormora ora irritata. Nathan rimane stranamente tranquillo. - Non è niente, - si sforza di assicurare. Fleur si volta senza aggiungere altro, scorgendo lo sguardo allarmato delle amiche. - Ti diverti? - le bisbiglia abbassatosi al suo orecchio. - Non più, - risponde banalmente, non sapendo nemmeno se l'avesse sentita. - Vado in bagno, - annuncia infastidita, col solo desiderio di levarselo di torno. "Che stupida" starete pensando, no? Non così tanto. Fleur si infila nella folla, sapendo perfettamente che Nathan l'avrebbe seguita. Così fa semplicemente il giro della stanza, sperando che Nathan non avesse stranamente deciso di aspettarla dove lo aveva lasciato. Probabilmente sarebbe tornato, ma Fleur non l'avrebbe di certo aspettato. Le amiche la assaltano appena la vedono tornare. Inevitabilmente, le iniziano a fare domande, cose del tipo "che ti ha detto?" o "con quale faccia ti ha rivolto la parola?". Ma Fleur le ignora totalmente, muovendo i fianchi ad occhi chiusi. Poi sente delle mani sui suoi fianchi stringerla forte. Sente il calore di un corpo dietro di sé. È la sensazione più bella del mondo. Una voce senza volto le sussurra: "ti amerò per sempre". Una lacrima le riga il viso rispondendo "anch'io". Fleur si gira di scatto, ma non c'è nessuno.
   
 
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