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Autore: vale ronron    26/12/2020    1 recensioni
Questa storia è ambientata durante il sesto anno, precisamente quando Harry, Ginny, Hermione e Ron si recano nella stanza delle Necessità per disfarsi del libro del Principe Mezzosangue. Tuttavia qualcosa va storto e a causa di un rocambolesco imprevisto i quattro ragazzi finiscono in un mare di guai. Tra litigi, risate e confessioni scottanti tutto si risolverà o quasi.
Dal testo:
“Miseriaccia…ma cos’è successo ?!” domandò Ron annaspando in cerca d’aria pulita.
“Non è evidente, Ronald ?!” affermò Hermione con tono saccente “Le pozioni cascando a terra si sono miscelate e hanno innescato un’esplosione che...”
“…Che ci ha colpito in pieno!!” concluse Harry.
“Per fortuna non ci siamo fatti niente!!” constatò Ron rincuorato.
“Parla per te Ron, a me è caduta una valigia in testa!!” lo contestò Hermione alzandosi dal pavimento.
“Per Merlino, è stata proprio una brutta esplosione, poteva andare anche peggio di così!!” stabilì Ron agitando le mani davanti al viso per provare a smuovere la coltre di fumo denso color fuxia e a tratti giallo paglierino e verde che gli impediva di respirare e di vedere bene.
“Questa volta, devo proprio dare ragione a Ron, mischiare pozioni a caso è molto pericoloso, saremmo potuti anche morire!!” ammise Hermione...
Buona Lettura!!
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Ron, Hermione, Harry e Ginny percorsero il corridoio del settimo piano fino ad arrivare davanti all’arazzo dei troll danzanti, i tre ragazzi si fermarono proprio davanti alla statua mentre Harry cominciò a camminare, pensando ad un posto dove nascondere il libro del Principe Mezzosangue. 

Harry per tre volte marciò davanti al tratto di parete vuota e quando aprì gli occhi notò che davanti ai suoi occhi e a quelli dei suoi amici era apparsa la porta della stanza delle Necessità.

I ragazzi entrarono e si ritrovarono all’interno di una stanza grande come una cattedrale, dalle alte finestre piovevano lame di luce su una sorta di città dai muri altissimi, fatta dagli oggetti nascosti da generazioni di abitanti di Hogwarts. 

C’erano strade e vicoli delimitati da pile pericolanti di mobili rotti e danneggiati, messi via forse per occultare le prove di magie maldestre, oppure nascosti da elfi domestici decisi a mantenere alta la dignità del castello. C’erano migliaia e migliaia di libri, banditi, scarabocchiati e rubarti, questi attirarono immediatamente l’attenzione di Hermione, che si fiondò nella loro direzione per sbirciarne i titoli e le rispettive stravaganti copertine. Ron, invece, si fece distrarre da delle catapulte alate e da dei Frisbee zannuti, alcuni ancora abbastanza vitali da svolacchiare sulle montagne di altri oggetti proibiti; nella stanza c’erano anche delle bottiglie sbeccate di pozioni rapprese, capelli, gioielli, mantelli, uova di Drago, e bottiglie tappate il cui contenuto scintillava ancora malvagio, c’erano anche diverse spade arrugginite e una pesante ascia macchiata di sangue. Ginny prese per mano Harry e lo trascinò in uno dei molti vicoli che serpeggiavano tra tutti quei tesori, voltarono a destra dopo un enorme troll impagliato, percorsero qualche metro, girarono a sinistra davanti all’armadio svanitore e infine si fermarono davanti a una vasta credenza la cui superficie piena di bolle pareva essere stata danneggiata da qualche sostanza acida. Ginny si fece porgere il libro del Principe Mezzosangue da Harry, lo invitò a chiudere gli occhi e dopodiché percorse qualche metro più avanti, scostò una serie di oggetti dalla forma stravagante e nascose il libro, ricoprendolo con cura.

“In questo modo non cadrai in tentazione!” assentì Ginny non appena si ricongiunse a Harry, dandogli subito dopo un dolce bacio sulle labbra.

Nascosto il libro, i due ragazzi ripercorsero a ritroso i vicoli tornando al punto dove avevano lasciato Hermione e Ron. La prima si trovava nella medesima posizione di prima e aveva tra le mani un curioso libro dalla copertina variopinta, mentre del secondo non c’era alcuna traccia.

“Che fine ha fatto mio fratello?!” chiese Ginny accigliandosi.

“Si è messo ad inseguire uno di quei insopportabili Freesbe zannuti!!” rispose Hermione con tono quasi esasperato.

“Ron, vieni fuori, io e Ginny abbiamo nascosto il libro, e adesso siamo pronti per andarcene!!” esclamò Harry alzando il tono della voce per farsi sentire dall’amico.

Da Ron però non arrivò alcuna risposta.

“Ronald, dove ti sei cacciato?” intervenne Hermione con tono alterato mentre riponeva il libro sul ripiano della libreria.

“Ron?” lo chiamò Ginny imboccando uno dei numerosi vicoli, immediatamente seguita da Hermione ed Harry.

Insieme camminarono tra le strette viuzze, chiamando il nome del ragazzo per una decina di minuti ma di Ron non c’era alcuna traccia.
“Spero che non si sia cacciato nei guai, Quiddicth a parte, quest’anno non è esattamente il suo anno fortunato!!” mormorò Ginny con timore. 

“Pensate che dovremmo iniziare a preoccuparci?” chiese Harry con tono perplesso.

“Non lo so, ma spero vivamente che abbia imparato la lezione e che quindi non si sia messo a mangiare o a bere cibo e bevande sospette lasciate in giro, anche perché qui dentro ci potrebbe essere di tutto e di più!!” esclamò Hermione con un tono sospettosamente impensierito.

“Non è così stupido, o almeno lo spero!!” assentì Ginny incerta.

“Ronald, si può sapere dove sei finito?!” lo richiamò Hermione che adesso oltre ad essere irritata incominciava ad essere decisamente preoccupata.

Svoltarono l’ennesimo vicolo e si ritrovarono in una strettoia buia, composta da pareti composte da oggetti se è possibile ancor più strani di quelli che vi erano all’entrata. 
Mentre camminavano i ragazzi costeggiarono vari mobili dalle forme anomale, vecchie cornici, enormi clessidre, teche di cristallo e un paio di malconci calderoni. Quel corridoio stretto e buio sembrava non finire mai e ormai i ragazzi si erano così tanto abituati a quella oscurità, quasi opprimente, che quando all’improvviso avvistarono una fievole illuminazione si sorpresero così tanto che tutti e tre sobbalzarono all’unisono.

“L’avete visto anche voi quel fascio di luce?” chiese Hermione con tono acuto indicando la fonte luminosa che proprio in quell’istante scomparì.

“Sì, credete sia Ron?” assentì Harry non distogliendo l’attenzione dal tunnel.

“Potrebbe essere!!” risposero le ragazze all’unisono.

“Andiamo allora!!” acconsentì Harry.

“Sentite anche voi questi fruscii!?”  chiese Ginny.

“Sì, percepisco anche dei passi!!” ammise Harry.

“Cavallo in E 5!!”

“È Ron!!” assentì sollevata Hermione.

“Ma che accidenti sta facendo!!” esclamò Ginny perplessa.

Proprio quando la strettoia sembrava finire l’ombra sembrò disfarsi, e gli oggetti ammassati ai lati incominciarono a diminuire di numero e dimensione, la stradina si allargò sempre più finché le pareti si interruppero mostrando ai ragazzi una grande area, fievolmente illuminata dalle finestre della stanza, in cui vi era stata riposta un enorme scacchiera su cui vi erano delle statue di pietra a grandezza umana di colore nero e bianco.

Ma a sorprendere i tre ragazzi non fu quell’ inaspettato spiazzale ma l’enorme scacchiera che vi era disegnata sul pavimento e gli enormi pezzi di scacchi bianchi e neri che occupavano le varie caselle.

“Alfiere in C7, scacco matto al re!!” Urlò di gioia Ron da sopra un cavallo nero con in mano la bacchetta illuminata sulla punta.

“Ho vinto! Sono il re degli scacchi!!” esultò allegro, alzando i pugni al cielo e saltando giù dal cavallo di pietra nero, nel preciso momento in cui il re bianco tolse la corona di testa gettandola ai piedi dell’alfiere nemico.

“E noi che ci preoccupavamo per lui!!” assentì Ginny alzando gli occhi al cielo ed incrociando le braccia al petto con fare esasperato.

“Ronald Weasley!!” strillò furiosa Hermione fiondandosi con furia in mezzo alla scacchiera “Ti stiamo cercando da più di mezz’ora!! Come ti è saltato in mente di sparire così!!”.

“Hermione, hai visto che grande partita che ho fatto…Ho vinto di nuovo, proprio come al primo anno, solo che questa volta ho potuto assistere alla vittoria, è stato fichissimo!!” assentì Ron allegramente, ignorando completamente sia il rimprovero che l’espressione furente della ragazza.

“Hai sentito quello che ho detto!!” esclamò stupefatta Hermione squadrandolo in malo modo dalla testa ai piedi.

“Harry hai visto la scacchiera, la riconosci, secondo me è quella del primo anno, tu che dici?!” chiese Ron esaltato, mentre tutto trafelato sorpassava Hermione, per piazzarsi di fronte al suo migliore amico, rimasto al fianco di Ginny, al margine della scacchiera.

“Sembra proprio quella!!” ammise Harry dopo aver osservato attentamente i pedoni “Forse uno dei professori che proteggevano la pietra filosofale l’ha teletrasportata qui una volta scampato il pericolo!”.

“Questo significherebbe che ì professori sono a conoscenza di questa stanza!!” dedusse Ginny strabuzzando gli occhi stupita.

“Sei sempre il solito irresponsabile Ron, i pezzi della scacchiera sarebbero potuti essere stregati!!” lo rimproverò inviperita Hermione.

“Tutti i pezzi delle scacchiere magiche sono stregati Hermione!!” la corresse accigliato Ron, tornando a prestare attenzione alla scacchiera.

“Non intendevo questo!” ribatté sdegnata la ragazza guardandolo male “So bene che sono stregati, dico solo che potevano essere maledetti!!” aggiunse con tono saccente.

“Rilassati Hermione, sei sempre troppo sospettosa!!”

“Non è vero, cerco semplicemente di prevenire situazioni disastrose e pericolose, al contrario di qualcun altro che sembra che vada a cacciarsi nei guai volontariamente!!”

“Ehm voi due, scusate se vi interrompo, ma si è fatta una certa ora, che ne direste di tornare in Sala Comune, tra un paio d’ore sarà pronta la cena!!” li interruppe Ginny con tono a metà tra il sarcastico e l’annoiato.

“Va bene, ma sarebbe bello se prima di andare mi facessi un complimento sorellina!!” assentì Ron speranzoso indicandole con entusiasmo i suoi vincenti pedoni neri.

“Sei stato bravissimo Ron!! Come sempre, visto che non è una novità il fatto che sei un’Asso nel gioco degli scacchi!!” ammise la rossa con finto tono svogliato, scuotendo la testa.

“È vero, in tutti questi anni non sono ancora riuscito a batterti!” assentì Harry con un sorriso, battendo una pacca sulla spalla dell’amico.

“Io non ho mai capito come si gioca e comunque continuo a pensare che il gioco degli scacchi magici sia un gioco barbaro!!” esclamò concitata Hermione ripercorrendo a ritroso il vialetto buio e stretto, al seguito di Ginny ed Harry, che con le bacchette illuminate in mano si erano appena incamminati per raggiungere l’uscita.

“Non è assolutamente vero, sei prevenuta Hermione, il gioco degli scacchi è uno gioco di strategia e logica, e poi per imparare a giocarci ti sarebbe bastato chiedermi di spiegartelo, l’avrei fatto volentieri!” le rispose Ron seguendola.

“Non credo di esserci portata!!” ammise Hermione arrossendo imbarazzata.

“Se non provi non potrai mai saperlo!!” assentì risoluto Ron.

I quattro ragazzi parlando e ridacchiando tra loro avevano quasi raggiunto l’uscita della Stanza delle Necessita quando non appena fuoriuscirono da uno dei tanti cunicoli furono circondati dai uno sciame di Feebsee zannuti, i ragazzi istintivamente si sparpagliarono nell’ area libera più vicina ma nel farlo Harry andò a sbattere contro una mensola pericolante ricolma di ampolle dalle forme stravaganti grondanti sospettosi liquidi colorati. A causa dell’urto alcune di queste pozioni caddero a terra provocando un’inaspettata esplosione che sbalzò in aria i quattro ragazzi.

Hermione, Harry e i due Weasley caddero sparsi per la stanza in posizioni a dir poco comode e l’aria si riempì immediatamente di un fitto fumo colorato dal sapore agrodolce che fu inalato dai poveri ragazzi, che iniziarono inevitabilmente a tossire.

“Ragazzi, state bene?” chiese Harry con tono preoccupato, alzandosi dal pavimento mentre cercava di intravedere le sagome dei suoi amici attraverso la nube di vapore che li circondava.

Da un punto imprecisato della stanza si sentì tossire.

“Credo di sì!!” borbottò Ginny con tono dolorante, mentre seduta sul pavimento si massaggiava la spalla destra che aveva sbattuto malamente cascando a terra.

“Miseriaccia…ma cos’è successo ?!” domandò Ron annaspando in cerca d’aria pulita.

“Non è evidente, Ronald ?!” affermò Hermione con tono saccente “Le pozioni cascando a terra si sono miscelate e hanno innescato un’esplosione che...”

“…Che ci ha colpito in pieno!!” concluse Harry. 

“Per fortuna non ci siamo fatti niente!!” constato Ron rincuorato.

“Parla per te Ron, a me è caduta una valigia in testa!!” lo contesto Hermione alzandosi dal pavimento.

“Per Merlino, è stata proprio una brutta esplosione, poteva andare anche peggio di così!!” stabilì Ron agitando le mani davanti al viso per provare a smuovere la coltre di fumo denso color fuxia e a tratti giallo paglierino e verde che gli impediva di respirare e di vedere bene.

“Questa volta, devo proprio dare ragione a Ron, mischiare pozioni a caso è molto pericoloso, saremmo potuti anche morire!!” ammise Hermione enfatizzando e scandendo l’ultima parola della sua frase.

“Dai Hermione adesso non farla tragica!! Morire magari no, però ho sentito dire che una volta, un tizio, a causa di un esperimento di pozioni, mal riuscito, si è trasformato in un orripilante zombie malvagio!!” affermò Ron con convinzione.

“Ma chi te le racconta queste stupidaggini?!” lo riprese Hermione alzando gli occhi al cielo esasperata.

“Ehi…non è una stupidaggine, è la verità!!” assentì Ron risentito.

“Sei troppo ingenuo Ronald, dovresti smettere di credere a tutto quello che ti si dice, non sei più un bambino!!”

“Ragazzi vi prego, potreste smettere di litigare!! Questo non è proprio il momento giusto per i vostri battibecchi!!” lì interruppe Harry cercando di individuare la provenienza della voce dei suoi amici al fine di avvicinarglisi.

“Ragazzi, ce qualcosa che non va!!” esclamò all’improvviso Hermione con un tono di voce palesemente agitato mentre con timore si tastava lentamente il viso.

“Che succede, Hermione?!” chiese Harry preoccupato dal tono timoroso che la ragazza aveva utilizzato.

“Succede che il mio corpo è cambiato!!” ammise sconvolta la ragazza.

“In che senso?!” chiese Ginny incerta.

“Hermione, mi sa che la valigia che ti sei presa in testa ti ha fatto proprio male!!” la prese in giro Ron sogghignando divertito.

“Non è divertente Ronald!!...Oh miseriaccia, siamo proprio nei guai, stavolta!!” rispose la ragazza terrorizzata.

“Hermione!!, non è da te parlare in questo modo!!” affermò Ron sorpreso, cercando di intravedere la ragazza “Accidenti con questo maledetto fumo, non riesco a vedere niente…LUMUS!!...Per la miseria ma dove sei Hermione!?”.

“S…o…sono…q…qui!!” borbottò sconvolta la ragazza, alzando una mano incerta, avvicinandosi alla luce soffusa dal fumo della bacchetta di Ron.

“Qui dove?! io vedo solo Harry!!” chiese Ron crucciato ritrovandosi davanti il corpo del suo migliore amico.

“Oh mi dio, Ron…t…tu sei me!!” affermò Hermione scioccata, mettendosi una mano davanti alla bocca per lo stupore.

“Harry!! non è divertente!!, smettila di scherzare!!” assentì Ron contrariato squadrando accigliato l’amico.

“O…per…Merlino!!” esclamò Harry sotto shock, guardando il suo corpo accanto a quello di Hermione “M…ma se il mio corpo è di fronte a me, i…io…ch…chi sono?!” balbettò sconcertato il ragazzo.

“Tu sei me!!” constatò Ginny strabuzzando gli occhi sconcertata.

“C…co...cosa!?” balbettò Harry diventando rosso come i suoi attuali capelli, guardando sconvolto il corpo del suo migliore amico posizionato proprio al suo fianco.

“M...ma quello so…sono io!!” balbettò Ron sconcertato indicandosi con un dito “Ma com’è possibile?! Hermione, tu lo sai cos’è successo?!…ma dove accidenti è Hermione?!” esclamò il ragazzo grattandosi la testa mentre si guardava intorno agitato.

“Adesso sei tu Hermione, tonto!!” lo riprese Ginny alzando gli occhi al cielo esasperata “Per le mutande di Merlino, ma proprio nel corpo di mio fratello dovevo finire!!” imprecò la ragazza orripilata.

“A…aspetta… m…mi…stai dicendo che io s…so…sono…” farfugliò Ron in preda al panico mentre correva per la stanza in cerca di uno specchio o di una qualsiasi superficie riflettente.

“Accio specchio!!” borbottò infine Ron con urgenza.

“Mi…miseriaccia …s…o...sono realmente diventato Hermione!!...oh miseriaccia …credo di stare per svenire!!” esclamò Ron flebilmente, guardando la sua immagine riflessa in un piccolo specchio da trucco che gli era finito tra le mani grazie all’incantesimo.

“Ma com’ è potuto succedere?!” chiese Harry interdetto afferrando lo specchio dalle mani di Hermione.

“Che brutte maniere che hai Ginny!!” la rimproverò Ron guardando male sua sorella.

“Sono Harry, non Ginny!!” lo corresse l’amico.

“Oh per merlino, che confusione!!” assenti Ron interdetto.

“Ti prego Hermione, dimmi che sai come risolvere questo disastro!!” chiese concitata Ginny, avvicinandosi alla vera Hermione, guardandola speranzosa.

“In realtà…non ho proprio idea di come fare, Ron!!…cioè voglio dire Ginny!!” ammise la ragazza passandosi disperatamente una mano sul viso.

“La strega più brillante della nostra generazione non può non saper risolvere questo cataclisma!!” affermò Ron concitato alzando le mani in aria esasperato.

“Questa frase emessa dal corpo di Hermione suona molto egocentrica!!” ammise Harry grattandosi la testa confuso.

“Hermione?!…ovviamente mi riferisco alla vera Hermione, sei proprio sicura di non aver mai letto qualcosa sullo scambio dei corpi o su qualcosa di simile!!” chiese speranzoso.

“No…Harry...non ho mai letto niente a riguardo!!”.

“Siamo fregati, stavolta, siamo proprio fregati!!” ammise Ron appoggiandosi su un mobile terribilmente traballante.

“Ron non penso sia una buona idea appoggiarti lì!!” lo rimproverò Hermione.

“Perché?!” chiese il ragazzo ingenuamente.

“Quel mobile è pericolante, inoltre l’esplosione lo ha indebolito, potrebbe crollare da un momento all’altro!!”.

“Nah, tranquilla reggerà!!” ribatté Ron annoiato.

“No, invece!!” gli inveì contro la ragazza “Smettila di appoggiartici!!.

“Be, se non reggerà sarà solo perché sei troppo pesante!! Io te l’ho consigliato più volte di andarci piano con i cornetti la mattina a colazione!! Ma tu non mi hai mai voluto ascoltare, tanto per cambiare!!”.

“Come ti permetti, Ronald!!” lo fulminò Hermione avvicinandosi con aria minacciosa.

“Non sono abituato a vedere Harry che mi fulmina con lo sguardo, potresti smetterla per favore, mi stai inquietando!!” ammise il ragazzo indietreggiando con il busto per allontanarsi il più possibile dalla ragazza.

“Se non vuoi che ti inquieti, smettila di insultare il mio corpo!!” gli urlò contro l’amica alzando le mani in aria come se volesse picchiarlo.

“Eh no, non ti conviene farlo, ho il tuo corpo adesso!! Sarebbe contro producente e poi non ce lo vedo proprio Harry a picchiare una donna!!” le ricordò Ron ridendo sornione.

“Ti sei appena dato della donna da solo!!” commentò Ginny scuotendo la testa divertita.

“Non è vero!!” esclamò Ron imbronciato.

“Sì, invece!!” confermò Harry ridacchiando.
 
“No, invece!! non è affatto ver…ooooh…misseriacciaaaaaah!!” strillò Ron precipitando sul pavimento in mezzo a schegge e ad assi di legno marcio.

Hermione trovandosi a pochi passi di distanza da Ron cercò di afferrare il proprio corpo ma non ci riuscì.

“Accidenti Ronald!! Perché non mi dai, mai, retta!!” Gli urlò contro Hermione accucciandosi per terra accanto al suo corpo rovinosamente caduto a terra.

“Aaaaah che botta!!” si lamentò il ragazzo.

“Ti sei fatto molto male?!” chiese la ragazza ansiosa per la salute del suo povero corpo, mentre si issava in piedi trascinandosi Ron con delicatezza.

“Non credo, ma ho preso una terribile botta sul fondo schiena!!” borbottò sofferente il ragazzo mentre istintivamente iniziò a tastarsi il punto dolorante.

Che stai facendo?!!” urlò orripilata Hermione facendo assumere al viso di Harry un rosso così intenso da far invidia al colore dei capelli dei Weasley.

“Per Godrick...sc…scusa…n...non volevo!!” farfugliò Ron imbarazzatissimo e sotto shock non appena aver realizzato ciò che aveva appena fatto.

Harry e Ginny avendo assistito in prima linea alla scenetta dei due ragazzi scoppiarono a ridere come non avevano mai fatto prima d’ora, sentendosi quasi male per le troppe risate.

Qualche minuto dopo Ginny cercò di evitare di fissare Ron e Hermione, che erano rimasti pietrificati sul posto e ben distanti tra loro con gli sguardi imbarazzatissimi puntati rigorosamente a terra, così la ragazza sforzandosi di smettere di ridere e riacquistando un minimo di serietà domandò:

“Scherzi a parte ragazzi, come risolviamo questa catastrofe?!”

“Be’, innanzi tutto dovremmo capire che tipo di pozioni erano!!” affermò Hermione con tono impacciato.

“A giudicare dal colore fuxia acceso direi che una di quelle pozioni era un filtro d’amore!!” ipotizzò Ron impacciato sedendosi a gambe incrociate sul pavimento.

“Ah sì, e tu che ne sai?!, da quando ti intendi di filtri d’amore!?” gli chiese la ragazza fulminandolo con gli occhi mentre prendeva posto accanto a lui.

“Da quando sono quasi morto ingerendone uno!!” rispose con tono pungente “E poi il fumo mi ha lasciato in gola lo stesso sapore dei Cioccalderoni ripieni di Whisky Incendiario con l’aggiunta di un’abbondante quantità di filtro d’amore di Romilda Vane che ho ingerito pochi giorni fa!!”.

“Mi stai dicendo che abbiamo inalato tutti quanti un filtro d’amore andato a male!?” domandò inorridito Harry mentre con orrore ricordava la scena di Ron che abbracciava Lumacorno in preda ai deliri del filtro d’amore scaduto.

“Chissà chi l’ha creato!!” borbottò timorosa Ginny.

“Non so voi, ma io non voglio scoprirlo!! Anzi se dovessi comportarmi di nuovo in modo strano, io stesso, vi autorizzo a lanciarmi un assestato e ben piazzato Pietrificus Totalus!!”.

“Ehi, ti ricordo che, per adesso, hai il mio corpo, quindi prima di chiedere a qualcuno ti pietrificarti pensaci due volte!!” lo rimproverò la ragazza indignata.

“Perché, a te va a genio l’idea di andare a rimorchiare, contro la tua volontà, qualcuno che nemmeno conosci?!” le chiese Ron guardandola storto ed incrociando indispettito le braccia al petto.

“…Ma certo che no Ronald, per chi diavolo mi hai presa!!...più…piuttosto stai attento a dove metti le mani quando parli!!” lo avvertì la ragazza con tono acuto, per l’ennesima volta rossa in viso.

“In che senso?!” chiese confuso Ron guardandosi ingenuamente le braccia incrociate sotto al petto.

“Oh…miseriaccia…sc…scusa, g…giuro che non l’ho fatto apposta, stavolta!!” balbettò assumendo lo stesso colore dei suoi veri capelli.

“Allora lo stai ammettendo che prima lo hai fatto apposta a toccarmi!!” lo accusò la ragazza incenerendolo con lo sguardo.

“Sì…cioè no… per la miseria, insomma, tu eri presente, hai assistito alla scena, quindi hai visto che mi sono toccato il s...se…seder…insomma tu hai capito cosa…solo perché mi ero fatto male cadendo a causa del crollo del mobile!!” affermò il ragazzo in  preda al panico incespicando ad ogni sillaba.

“Non sarebbe successo se mi avessi dato retta!!” lo rimprovero furiosa la ragazza.

Harry e Ginny si sbellicarono dalle risate, per l’ennesima volta, infatti entrambi i ragazzi assistendo, agli spettacolini di Hermione e Ron, pensarono che quei due fossero irrecuperabili, incredibilmente buffi e unici nel loro genere.

“Ehi, cosa avete voi due da ridere!!” esclamarono all’unisono Hermione e Ron con tono contrariato.

“Siete buffissimi e poi è curioso vedere Harry con il viso così rosso!!” ammise Ginny con tono derisorio.

“Effettivamente non ero mai arrossito in quel modo, soprattutto per così tante volte!!” affermò complice Harry con un sorriso divertito.

“Non possiamo continuare in questo modo!!...Ricapitolando, secondo Ron il colore fuxia del fumo e a questo punto anche l’odore agrodolce sono stati scaturiti da un filtro d’amore, tuttavia il fumo denso formatosi dopo l’esplosione oltre al fuxia aveva assunto anche delle sfumature color giallo paglierino, e verde chiaro, ricordate per caso qualche pozione di colore gialla o verde?”

“Forse è il caso di riprendere il libro delle pozioni del Principe Mezzo Sangue, sono sicuro che quello ci possa aiutare…” cercò di proporre Harry ingenuamente.

“Eh no, Harry James Potter, non ci pensare neanche per sogno, tu non riprenderai quel libro, è chiaro?!” gli strillò contro Ginny portandosi le mani sui fianchi, assumendo, inequivocabilmente, la tipica posizione severa che Molly Weasley adottava quando doveva sgridare uno dei suoi numerosi figli.

“Assumo un’espressione affascinante e alquanto enigmatica quando mi arrabbio!! E accidenti guardate lì che bel sguardo acceso e profondo!! Anche se quella posizione non è proprio da me!!” commentò Ron guardando concentrato il suo corpo manovrato da sua sorella Ginny.

“Ma che fai?! ti fai i complimenti da solo?!” esclamò indignata Hermione osservandolo accigliata.

“Se vuoi puoi farmeli tu i complimenti, non mi dispiacerebbe affatto sai!!” rispose con convinzione all’amica, accorgendosi solo dopo di quello che aveva appena ammesso il ragazzo si portò repentinamente le mani sulla bocca e strizzando gli occhi abbassò lo sguardo terribilmente imbarazzato.

Hermione, dentro il corpo di Harry, arrossì terribilmente e assunse un’espressione palesemente stupita ma al tempo stessa tenera.

“Tornando alla questione dello scambio dei corpi!!” si intromise Ginny tossicchiando divertita dall’altalenante e bizzarro rapporto che avevano suo fratello e la sua amica “Anche se riuscissimo ad individuare tutte le pozioni che si sono miscelate a causa dell’esplosione quale sarebbe poi il secondo passo da compiere?!”.

“Trovare un antidoto che ne possa contrastare l’effetto!!” rispose Hermione con risolutezza, riemergendo dai suoi pensieri e rivolgendole finalmente l’attenzione che fino a pochi secondi fa era totalmente dedicata a Ron, quest’ultimo pur di non guardare la ragazza si mise a perlustrare la stanza palesemente impacciato.

“E se invece di scervellarci a trovare un antidoto specifico ne provassimo uno universale?!” propose Harry sedendosi sul pavimento.

“Ne hai in mente uno in particolare?” chiese Ginny sedendosi accanto a lui, quest’ultimo istintivamente si sdraiò per terra e appoggiò la testa sulle gambe della fidanzata che spensieratamente prese ad accarezzargli i capelli. 

Inizialmente Ginny pensò che fosse strano accarezzare la propria lunga chioma rossa, ma continuò lo stesso perché infondo nel suo corpo adesso c’era Harry e lei adorava coccolare il prescelto.

“Stavo pensando che potremmo provare con un Bezoar!!” assentì il ragazzo.

Sebbene ci fossero, più di un paio di metri di distanza e numerose ed alte colonne di oggetti indistinti ammucchiati gli uni su gli altri, tra il punto in cui si trovava Ron  e l’ubicazione dei tre ragazzi le parole di Harry pronunciate dalla melodiosa voce di Ginny, arrivarono forti e chiare alle orecchie di Ron che udendole rispose con tono contrariato:
“Oh, no…non avrete davvero intenzione di ricorrere al Bezoar!? Quell’affare ha un sapore orribile!! Non ho intenzione di inghiottirne un altro!!”.

“È un antidoto universale, potrebbe funzionare!” ammise Hermione con convinzione.

“Ma è una schifezza che si ricava dallo stomaco delle capre e inoltre ha anche una terrificante strana forma di un rene raggrinzito, mi viene da vomitare al solo ripensare di averlo ingioiato!!” rispese Ron con tono sdegnato.

“Se non l’avessi ingoiato saresti morto, Ronald!! dovresti essere grado al Bezoar e soprattutto ad Harry che te l’ha tempestivamente somministrato!! Per fortuna, per una volta, era stato attento a lezione!!” rispose scettica Hermione che istintivamente si era voltata verso il punto da cui proveniva la sua stessa voce.

“In verità mi sono ricordato che il Bezoar fosse un antidoto contro tutti i tipi di veleni solo grazie al libro del Principe Mezzosangue, ed è proprio per questo che continuo a ritenere che possa essere utile consultarl …!!” ritentò Harry con crescente tono speranzoso, che fu immediatamente spazzato via dagli sguardi omicida che gli rivolsero Ginny ed Hermione che all’unisono iniziarono a sgridarlo con tono canzonatorio.

Attirato dalle voci degli amici Ron smise di perlustrare le colonne di oggetti adiacenti e tornò sui suoi passi sbucando improvvisamente da dietro uno strano separé rimportante immagini orientali, lasciato lì chissà per quale motivo.

“Ehi voi due, ma che accidenti state facendo? Vi vieto categoricamente di pastrugnarvi con il mio corpo!!”.

“Non stiamo facendo niente di male Ron!!” rispose scocciata Ginny scuotendo la testa contrariata.

“Sì invece, quello è il mio corpo e lo stai utilizzando per coccolare Harry, è una cosa disgustosa e contro natura, ergo smettila subito!!” sbottò Ron puntandole minaccioso un dito contro.

“Per le mutande di Merlino, spero che oltre ad aver ottenuto il corpo di mio fratello io non abbia ereditato anche la sua stupidità e tutto il pacchetto di sentimenti repressi che fin da bambino si porta dietro!!” Imprecò Ginny esasperata dal comportamento del fratello.

“Ehm ragazzi, a questo punto penso che sia il caso di dividerci, Ron e Ginny voi andate in biblioteca a cercare informazioni sulle pozioni di colore verde e giallo e su qualsiasi libro che possa dare delucidazioni sullo scambio dei corpi!! Mentre io ed Harry andremo dal professore Lumacorno a farci dare quattro bezoar!!” li interruppe precipitosamente Hermione, prima che Ron venisse mano alla bacchetta per Schiantare sua sorella.

“Perché ci devi andare proprio con Harry da Lumacorno!? Non puoi scegliere me, almeno per una volta!!” le rinfacciò Ron infastidito, guardando Hermione seccato.

"M…mi…miseriaccia…ma cosa mi sta accadendo!?” farfugliò subito dopo il ragazzo piagnucolando, mentre strabuzzando gli occhi si metteva le mani in testa.

I tre ragazzi si voltarono a guardare Ron sgomenti, in particolar modo Hermione lo fissava a bocca aperta e con uno sguardo indecifrabile.

“Ginny, ripensandoci non è una cattiva idea andare in biblioteca insieme, su forza andiamo!!” borbottò Ron quasi incomprensibilmente mentre con fin poca delicatezza afferrava Ginny per la mano e la trascinava a passo svelto verso la porta della stanza delle Necessità, scappando dalla camera come se fosse una questione di vita e di morte.

“Aspetta Ron...fermati un attimo….non ce bisogno di andare così di fretta non ci sta inseguendo nessuna Tarantola, e poi sei, davvero, sicuro che sia una buona idea percorrere i corridoi del castello mano nella mano?... perché non so se te lo ricordi, ma io ho il tuo aspetto e tu quello di Hermione...cosa penserà la gente...insomma, non ti sembra di aver già attirato abbastanza attenzione per oggi!?” lo stuzzicò la sorella ammiccandogli maliziosamente.

S…smettila G…Ginevra questo non è proprio il momento!!...su dai, v…vai avanti tu, io ti seguo!!” balbettò imbarazzato Ron lasciando rapidamente la mano alla sorella ma non smettendo di spingerla con urgenza verso l’uscita della stanza.

“Io, invece, penso che sia il momento ideale per parlarne visto che oggi sei così incredibilmente spontaneo!!” lo prese in giro la sorella mentre il fratello richiudeva la porta alle loro spalle.

Harry ed Hermione erano rimasti seduti sul pavimento ma con lo sguardo seguirono i due ragazzi fino alla porta captando qualche frase del loro battibecco.

“Hermione, non pensi anche tu che Ron sia diventato un po’ strano dopo l’incidente?!” constatò sospettoso il ragazzo, non appena rimasero soli nella stanza.

“Più che strano direi che è diverso!” commentò la ragazza pensierosa.

“Cosa intendi, precisamente, con diverso?”.

“È più spigliato e sincero, senza volerlo veramente dice sempre tutto ciò che pensa ad alta voce!! È come se la sua impulsività avesse preso il sopravvento!!” ragionò pensierosa.

“Credi che sia un effetto delle pozioni?” chiese il ragazzo con timore.

“Sì, lo sto sospettando!!” ammise nervosa.

“Tu ti senti diversa?” le chiese Harry tentennante.

“Non mi sembra e tu?” affermò con tono incerto guardandolo titubante.

“Anch’io non mi sento diverso, ma noi abbiamo inalato lo stesso fumo di Ron, quindi se lui è cambiato c’è un elevata probabilità che possa accadere anche a noi, non so magari su Ron la pozione ha fatto effetto prima!! Ma questo non vuol dire che non avrà conseguenze anche su di noi!!” assentì Harry preoccupato.

“Sì lo penso anch’io, credo sia meglio fare in fretta, dobbiamo risolvere questa situazione prima possibile!!”.

“Be’ allora non perdiamo altro tempo, su, andiamo a cercare Lumacorno!!” la incitò Harry issandosi in piedi porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

I due ragazzi si incamminarono verso l’ufficio del professore Lumacorno e durante il tragitto escogitarono una buona scusa per farsi consegnare i Bezoar, il professore inizialmente rimase interdetto alla richiesta dei due ragazzi e fu anche parecchio restio, ma poi alla fine glieli concesse dicendogli che non c’era poi niente di male nel regalare degli innocui e al quanto utili Bezoar a degli studenti, soprattutto dopo l’incidente accaduto a Ronald Weasley proprio dentro il suo ufficio.

“È stato più facile del previsto!!” affermo Hermione rincuorata stringendo il sacchettino contenente i Bezoar tra le mani.

“Be’ il mio corpo ti ha dato un bel vantaggio con Lumacorno visto che io sono il suo alunno preferito, non che il più bravo del corso di quest’anno!!” la stuzzico Harry con tono giocoso.

“Sì Potter, scherza pure, voglio proprio vedere come farai da lunedì in poi ad essere il primo della classe, al corso di pozioni, senza il tuo tanto amato libro del Principe Mezzosangue!!”.

“Non ricordamelo, per favore!!” la pregò con tono quasi sofferente.

“Te la sei cercata tu, Harry!!” lo beffeggiò divertita Hermione sfoggiando un ghigno vittorioso.

“Penso che adesso sia meglio raggiungere Ron e Ginny, quei due insieme sono pericolosi, non mi stupirei affatto se Ginny stufa dei modi bruschi e degli insulti di Ron, si infervorasse e gli lanciasse contro una fattura Orcovalente finendo, inevitabilmente, per colpire il tuo corpo, Hermione!!” ammise Harry con apprensione seppur sfoggiando un sorriso beffardo.

“Hai proprio ragione!! Non ce da stare tranquilli quando due Weasley stanno insieme, per troppo tempo, nella stessa stanza!!” concordò divertita Hermione.

Chiacchierando durante il tragitto, i due ragazzi arrivarono in biblioteca e non appena varcarono l’uscio della porta intuirono immediatamente la postazione di studio dei loro amici.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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