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Autore: Roxanne Potter    26/12/2020    3 recensioni
Albus Silente e Gellert Grindelwald sono opposti come la luce e il buio - ma al tempo stesso più simili di quanto siano disposti ad ammettere.
[DoubleDrabble]
[Questa storia partecipa al contest “Il mio peggior nemico sono io" indetto da Setsy/meiousetsuna sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Anfratti di anime

Gellert sorride sardonico, le dita strette intorno all'impugnatura della bacchetta, i capelli biondo sporco arruffati intorno al viso.
-Ti sono mancato, Al?
Al suono di quella voce beffarda e velenosa, Albus sfodera lentamente la bacchetta e si prepara a quello scontro rimandato troppo a lungo.
Squadra gli occhi da diavolo di Gellert Grindelwald e per un breve attimo lo odia – lo odia perché in quel tono spavaldo, in quello sguardo arrogante e in quel viso malato di follia ha rivisto il marcio che tempo addietro si è annidato negli anfratti della sua stessa anima.


Albus ha i capelli grigi, come il pallido fantasma di un amore estinto, e occhi composti, pacati, sereni. Gellert smania dalla voglia di provocarlo, di tirar fuori il marcio che ha sempre visto in lui, di vederlo fremere di rabbia e rancore.
-Ti sono mancato, Al?
Albus impugna lentamente la bacchetta e Gellert lo odia – lo odia perché in quegli occhi azzurri ammantati di tristezza e compassione ha riconosciuto il brandello di purezza, un tempo annidato in qualche anfratto della sua anima da infante, che lui non è mai stato capace di far prosperare.

*

NdA

La sfida del contest consisteva nello scrivere una DoubleDrabble su una coppia di personaggi che fossero canonicamente nemici/avversari, facendo sì che essi si rispecchiassero l'uno nell'altro.
Il momento descritto è ovviamente quello dello scontro finale tra Albus Silente e Gellert Grindelwald nel 1945, contesto in cui i due ormai non sono altro che nemici. (Ho cercato di rendere la fine di qualsiasi tipo di legame tra loro con la metafora dei capelli grigi “come il pallido fantasma di un amore estinto.”)

Mi stuzzicava l'idea di esplorare la complementarietà di questi due personaggi: Albus rivede in Gellert l'ambizione e la sete di potere che tempo prima hanno albergato anche in lui, portandolo a farsi manipolare e a credere in ideali sbagliati, mentre Gellert rivede nell'atteggiamento apparentemente pacato e compassionevole di Albus (dietro il quale si nascondono la rabbia e il rancore) uno sprazzo del suo lato migliore, quel lato che lui non è mai stato capace di far emergere a dovere perché è stato sovrastato dal marcio.
(Fortunatamente, il nostro Gellert si riscatta quando si rifiuta di svelare a Voldemort dove si trova la bacchetta di Sambuco <3)

Sono passati anni dall'ultima volta che ho scritto delle drabbles, quindi spero che questo mio esperimento risulti perlomeno decente. Ringrazio chiunque recensirà!
   
 
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