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Autore: crimsontriforce    24/08/2009    1 recensioni
E, con tre miglia di buco per terra a disposizione, la testa la nasconde proprio bene. Yeesha ad Atrus, allora e ora, orgoglio aperto e orgoglio represso: due lettere fallite dalla città profonda.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atrus, Yeesha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '4. Dalle rovine della città profonda'
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Per lettori di passaggio: una tizia che ha teletrasporto a volontà se ne sta centocinquant'anni segretata dall'amatissimo padre (che nel frattempo si strugge, porello)... perché, di preciso?

Scritta per la Double drabble challenge di Graffias: due temi a scelta da un set tutto postale su cui scrivere due drabble collegate, o due doppie drabble, o due triple drabble. Scritta anche con in testa l'autopromptato “Grafomania” per Quel certo non-so-che @ True Colors. Soprattutto, con in testa End of Ages.



Disclaimer: Gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia. Non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone descritte né offenderle in alcun modo. Se possibile, anzi, il tutto è da intendersi come tributo di affettuosa stima.











Anche lo struzzo è un uccello del deserto





And I left my comfort to find me.
And even as I took my first step away from Tomahna,
my shoulders ached, for the burden I bore.
Deep prophecies and weighty destinies.










Il punto in fondo alla spirale
(lettera stropicciata)





Padre, recita una grafia sottile, tutta slanciata in avanti in cerca dell'ignoto.
Ho disceso infine la spirale. Camminavi al mio fianco, come Gehn camminava al mio fianco, come Ti'ana camminava al mio fianco. Ma giunti al fondo, a D'ni, correvate tutti in direzioni opposte, sicuri del vostro destino.

È buio e io non trovo neanche me stessa.

Così vedo due sentieri di fronte a me. Uno porta in alto, verso la superficie. Alla fine mi attendi tu, seduto su una pietra piatta. Piango sulle tue ginocchia mentre mi carezzi i capelli e mi racconti lo scopo che era evidente da sempre e non ho saputo vedere.
L'altro porta ugualmente verso la superficie. E ugualmente mi attendi tu, ma sei in piedi, con una mano aperta e il palmo rivolto verso il basso. Una mano sotto cui poggiare la testa e piangere: sapevi da sempre che non c'era uno scopo eppure mi hai lasciata andare a cercarlo.

Una terza via resta nel buio delle rovine e le nasconde tutte.

Perdonami, padre.

Jeff Zandi la trova per caso cent'anni dopo, accartocciata in un vicolo franato: si dice che non pertiene alla Restaurazione e se la ficca discretamente in tasca, all'altezza del cuore.







Cresce un albero sulla soglia di casa
(lettera con inchiostro sbavato)





In quel momento, a sua insaputa, Yeesha non era lontana.
Ora compare alle porte di Tomahna con un boato sordo, disperso dai grandi spazi dell'altipiano, ed è di nuovo sola sotto un cielo carico di nubi. Stringe una lettera come se fosse sua figlia.

Padre adorato, aveva scritto al buio, muovendo la penna a fatica sotto il peso della pietra che la sovrastava. Cresco un albero malato, con radici di catene. È un albero di fallimenti dalle mani di una fallita.
Non sopporto la sua vista.
Per questo cammino lontano da te: lo vedrei riflesso nei tuoi occhi, invece dell'uccello del deserto che ricordavi. Troverei la delusione dove non posso sostenerla.

E cadrei, o cadresti tu, con le spalle ricurve per un fardello che non hai dimenticato. O cadremmo in due. Sono forte, ma non ho la forza per sorreggerci entrambi. Sono debole, ma non sono umile.

Nei miei sogni, ti abbraccio.
Nei miei pensieri, ti abbraccio sopra a un deserto fiorito.

La appoggia sul terreno e la ferma con un sasso, lasciando il suo destino al caso, o al Creatore.
Quello che sente prima di tornare al buio del Legame è la prima goccia pietosa di tempesta.













C'è tutto il mio cuore e qualche lacrima, qua dentro.

@ titolo: il vero uccello del deserto, ribatto e sottolineo a reti unificate, è un roadrunner. Lei ce l'ha dipinto sul petto grosso così.
Lo struzzo, invece, è quell'animale che suo padre imita benissimo quando vede un problema che lo riguarda stagliarsi all'orizzonte. Se buon sangue non mente...
@ cronologia: la prima lettera risale ai primissimi tempi di Yeesha in Caverna, quando non era ancora successo un accidenti, ben prima dell'incontro con Calam. La seconda ai primi anni '90, quando era emotivamente una pezza per piedi.
@ tempesta: è pietosa perché se Atrus avesse trovato un messaggio del genere l'avrebbe stroncato sul colpo, pover'uomo. Credo che Yeesha se ne renda anche conto, motivo per cui delega a terzi la sorte della lettera.
   
 
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