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Autore: neril    27/12/2020    0 recensioni
[Il paradiso delle signore]
[Il paradiso delle signore]“Direi che nelle ultime settimane ho recuperato più che sufficientemente, no?” chiese lui, inarcando un sopracciglio.
“Non saprei ragioniere. Secondo me è meglio continuare a fare esercizio. Molto esercizio.”
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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“Aspettavo questo momento da stamattina.” disse Luciano guardando in alto per ammirare il rossore sulle guance di Clelia. Lei, con il respiro accelerato e brividi di piacere che ancora le percorrevano il corpo, ebbe solo la forza di aprire gli occhi, guardare in basso, e tirargli una ciocca di capelli.

Spegnendo una risata contro la pelle più morbida del suo interno coscia, Luciano risalì lungo il suo corpo e le lasciò un bacio appena sotto l’ombelico, prima di sistemarsi al suo fianco e stringerla tra le braccia. Schiena contro petto, Clelia si accoccolò stretta contro Luciano, incrociando le loro mani sulla lieve curva del suo stomaco, dove il loro bambino cresceva ogni giorno di più. 

“Davvero?” chiese lei. Luciano mormorò il suo assenso, e il suo respiro caldo contro la nuca le fece scendere un altro tremito lungo la spina dorsale. “Allora domani sarà meglio avvisare Vittorio che arriveremo in ritardo, così potrai soddisfare questa tua voglia mattutina.”

“A quanto pare qualcuno ha voglia di restare a letto tutto il giorno.” scherzò Luciano, lasciando una scia di baci lungo la schiena di Clelia.

“Ti vorrei informare che è anche colpa di tuo figlio se ultimamente ti trovo più irresistibile del solito.”

“Ah si? Potrei dire lo stesso io.”

Da quando avevano scoperto della gravidanza, erano diventati come due magneti che si attraevano. I cambiamenti inevitabili del corpo di Clelia rendevano quasi impossibile per Luciano il compito di tenersi le mani per se, finendo per trovare sempre un contatto con lei, dal semplice sfiorarsi delle mani ad un bacio. Di conseguenza, tutte le emozioni che Clelia trovava negli occhi di Luciano quando erano fissi su di lei non facevano altro che aumentare la sua voglia di lui, rendendo quindi ben accetti quei contatti. Si era creato un circolo vizioso che nessuno dei due sapeva e voleva rompere. E così, come per le ultime settimane, non appena Carlo si addormentò nel suo letto, si richiusero nella loro camera, i loro vestiti già in una pila ai piedi del letto.

Con un ultimo bacio alla base della sua schiena, Luciano iniziò a percorrere il sentiero inverso. Quando fu di nuovo stretto a lei, Clelia si girò tra le sue braccia e gli diede una spinta, facendolo finire supino.

“Adesso tocca a te.” disse sorridendo maliziosamente e sedendosi a cavalcioni su di lui. Immediatamente le mani di Luciano si avvolsero intorno ai suoi fianchi sostenendola.

“Sono tutto tuo.“

All’affermazione, Clelia si chinò, catturando le sue labbra in un bacio incendiario. Oltre che ad essere estremamente attratta da lui, la gravidanza l’aveva resa anche più possessiva, e quella semplice frase aveva frantumato quel poco di calma che le era rimasto. Aveva bisogno di lui adesso.

Riaggiustando appena le loro posizioni, Clelia lo accolse dentro di se, iniziando subito a muoversi insieme a lui. 

“Luciano...“ sospirò lei, desiderosa di arrivare all’apice. Luciano colse l’implicita richiesta e, stringendole i fianchi, la fece stendere nuovamente sul letto, portandosi sopra di lei. Poco dopo, entrambi dovettero soffocare i propri gemiti contro la spalla dell’altro, mentre ondate di piacere scorrevano nelle loro vene come scariche elettriche.

“Di questo passo non ci arrivo vivo alla nascita di nostro figlio.” disse Luciano dopo qualche minuto, la voce rotta dal respiro ancora affannato.

“Ma come? Ultimamente ti lamentavi di non fare abbastanza movimento…” lo provocò Clelia, accoccolandosi contro il suo fianco, con la testa appoggiata sul suo petto.

“Direi che nelle ultime settimane ho recuperato più che sufficientemente, no?” chiese lui, inarcando un sopracciglio.

“Non saprei ragioniere. Secondo me è meglio continuare a fare esercizio. Molto esercizio.”

Ridendo, Luciano la attirò a se per un bacio.





 

Sto pubblicando questa storia alle due di notte, quindi eventuali errori grammaticali o verbi coniugati male sono dovuti all'insonnia. 
Non ho scuse per questa storia completamente plotless, a volte mi immagino scene che sento il bisogno di scrivere e stavolta è stato il turno di questa, che dedico a quelle pazzerelle adorabili di Twitter ♡.

   
 
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