Anime & Manga > Yuri on Ice
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Autore: LaVampy    27/12/2020    1 recensioni
cosa minaccerà la tranquilla vita quotidiana dei Viktuuri??
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-E come sta la bambina più bella del mondo?- chiese Viktor, attraverso il tablet. La connessione non era delle migliori, ma la mamma di Yuuri era ancora in ospedale. L’intervento era fissato tra due giorni, e loro, ignari della tensione tra Yuri e Altin, avevano deciso di rimanere in Giappone. -E meno male che non volevi figli- disse Yuri sorridendo, - Non pensavo che ti avrei mai visto in versione papà-. -Capirai appena avrete il primo figlio te e Altin, e allora sarò io a prenderti per il culo-. Il cuore di Yuri ebbe uno spasmo, al pensiero di Altin. Beka, il suo Beka, che in questo momento era in camera sa che preparava le valigie per andare via. Sasha sbadigliò, allungando le mani verso il tablet, facendo sorridere Viktor. -Come sta Yuuri?- chiese il biondo, dopo alcuni attimi di silenzio. -Cerca di essere forte, non vuole far vedere a nessuno quanto soffre, ma ho la sensazione che potrebbe crollare da un momento all’altro e non so come aiutarlo-. -Lo sai come è fatto, non puoi fare nulla se non stargli vicino, a lui basta quello, non ha bisogno di altro. L’amore cura tutte le ferite-. -Curerà anche le tue?- chiese Viktor. -Io non ho bisogno di essere curato-. -Yuura- . -No Viktor, non c’è nulla da dire. Inoltre…-,la voce del biondo si affievolì. -Inoltre cosa?-. -Altin ha deciso di partire, di andarsene, appena tornerai-. -Non posso biasimarlo, visto come lo stai trattando.- -Senti, Viktor, hai chiamato per vedere tua figlia o per farmi la paternale? Perché in questo momento non ho proprio voglia di consigli del cazzo, tra l’altro, non richiesti-. -Ho chiamato per vedere mia figlia e il mio migliore amico-. - E allora parla con tua figlia-. -Yura perché devi essere così testone?-. -Perché continuate a difenderlo e nessuno pensa per un attimo a come mi sento io?-. -Io so benissimo come ti senti, proprio per questo sono qui-. -No, se lo sapessi non romperesti così i coglioni-. Viktor sembrò attendere un attimo prima di parlare, lo sguardo fisso sula bambina ormai addormentata in braccio all’amico. -Ho quasi perso Yuuri, meno di un mese fa- riprese a parlare Viktor, appoggiando il mento sulle mani stretta a pugno. – Ed è stato un colpo al cuore. Sei certo di voler far andare via Beka? Sai che non è stata colpa sua, metti via il tuo orgoglio. Non ti aspetterà per sempre, sei pronto a vederlo andare via, a vederlo con un nuovo fidanzato, con qualcuno che lo toccherà e abbraccerà come facevi tu?-. Alzò il viso incontrando lo sguardo lucido di Yuri, mentre le lacrime silenziose bagnavano il suo viso. -Fino ad ora hai sempre tenuto Beka distante, ma sapevi che continuava a cercarti, vivevi dei suoi messaggi, delle sue mail, sapevi che se anche non lo perdonavi era sempre lì con te, che ti cercava-. –Ma si stancherà anche di quello, finirai con l’allontanarlo del tutto, sei certo che sia questo quello che vuoi?- Yuri ormai piangeva, singhiozzando piano, stringendo a se la bambina. -E’ troppo tardi- sussurrò piano. – Sta facendo le valigie-. -Non è mai troppo tardi per dire quello che provi, ci ho messo un po’ ma alla fine l’ho capito pure io-. -Ti fa bene stare con Yuuri, sei diventano meno cazzone-. -E a te fa bene stare con Altin, fidati di me. Prendi mia figlia, mettila nella culla e corri dal tuo uomo. E fate la pace. Anzi, visto come urlerai mentre lo fate, chiama Mila e lasciale Sasha-. -Io non urlo-. - Certo come no, infatti a Parigi i vicini chiamarono il direttore dell’albergo- -Oh cielo, non è stata colpa mia-. La voce assonnata di Yuuri che chiamava il marito, riscosse entrambi. -Devo andare, ma promettimi che chiamerai Mila-. -Vai dal tuo cotoletto- rispose alzando il telefono e facendogli vedere il messaggio inviato a Mila. La ragazza che si trovava a pochi minuti da casa loro, arrivò quasi subito. -Lo sapevo che Viktor ti avrebbe aiutato ad aprire gli occhi- disse la rossa, prendendo la bambina addormentata e mettendola nel passeggino. -Tu e lui parlate un po’ troppo di me- sorrise il biondo, accarezzando la fronte della bambina. -Vai dal tuo uomo- rise la ragazza, uscendo dalla porta. Yuri si voltò fissando le scale che portavano al piano superiore, prese un grosso respiro e salì, andando verso la camera di Beka. Le valigie erano pronte vicino al letto, mentre dal bagno giungeva il rumore dell’acqua contro le pareti della doccia. Si sedette sul letto ed attese. Dopo dieci minuti Beka uscì con un asciugamano legato sui fianchi e con l’altro si stava asciugando i capelli. Quando lo vide seduto sul letto si avvicinò, chiamandolo. -La bambina?- chiese il moro, sedendosi vicino al biondo. -E’ con Mila-. Poi preso un grosso sospiro lo guardò negli occhi:-Dobbiamo parlare-. Per alcuni minuti nella stanza ci fu solo silenzio, rotto a tratti dal loro respiro pesante. -Yuura, io- -Beka, pensavo-. Parlarono insieme, nello stesso attimo, bloccandosi. -Beka, parlo prima io, per favore ne ho bisogno-. – Quando ho visto quelle foro, sono stato male ho pensato di impazzire dal dolore, mi faceva male, non tanto quel bacio, cazzo, lo sanno anche i muri che sei gay, ma quello che mi ha fatto male è stata la bugia. Io pensavo fossi agli allenamenti, invece mi hai mentito, e non era mai successo.- Prese un profondo respiro e alzò una mano bloccando il compagno che voleva parlare. -Non volevo crederci, avevamo dei problemi è vero, ultimamente non facevamo altro che litigare ma nonostante gli insulti, ti ho sempre rispettato, ho sempre tenuto fede alle nostre promesse e mai, ripeto mai, ti ho mentito. Insultato si, tante volte, forse addirittura mancandoti di rispetto rinfacciandoti tante cose, ma non ti ho mai mentito. Perché Beka, perche cazzo mi hai mentito-. L’ultima frase la urlò alzandosi dal letto per fronteggiarlo con le mani sui fianchi e il respiro mozzato. -Che senso ha ripetere sempre le stesso cose Yuri? Ho capito di aver sbagliato, ho capito che ti amo ma che te non mi puoi perdonare uno stupido errore . Che senso ha? Ti ripeto per l’ennesima volta che pensavo di cambiare manager, e non volevo che lo sapessi. Pensavo fosse una bugia a fin di bene e invece ho buttato via tutto. E vorrei poter tornare indietro, perché ti amo e ti ho sempre amato, ma non posso andare aventi così. La mia vicinanza ti fa stare male, l’ho capito, l’ho visto. Per questo me ne vado e non mi vedrai più. Non posso tollerare l’idea di averti ridotto nello stato in cui eri l’altro giorno-. -Io non voglio che te ne vai- sussurrò piano il biondo. -E dove ci porterà questo Yuri, a cosa ci porterà ? Ad odiarci ancora di più? Non supererai mai il fatto che ti ho mentito e Dio solo sa quanto mi dispiace, ma non posso farlo ancora-. -Io voglio farlo, voglio crederti-. -Ma non ci riuscirai, staremo meglio entrambi separati. Yuri io ti amo, e ti amerò per sempre.- -Anche io ti amo, Beka, veramente voglio riprovare-. -No- rispose il moro, -Non ne sei convinto veramente-. -Mi stai lasciando?-. -Ti sto solo facendo andare avanti. Ho sbagliato a non lasciarti andare, è giusto che lo faccia ora-. -E’ ridicolo Beka, io ti ridò questa possibilità, e te che cosa fai? Scappi?- ringhiò il biondo, colpendogli il petto con i pugni. -Non te lo permetto, non te lo posso permettere, Beka. Io ti amo, e non voglio che te vada via. Per favore.- -Ho sentito cosa ha detto Viktor oggi, ho sentito quando ti ha detto che per te sono un punto fisso, che sono un’abitudine, la tua certezza, che mi ami o che mi odi io ci sono sempre, ma ho dei sentimenti anche io. Forse non lo vedi ma sto soffrendo, mi hai ferito in questi ultimi giorni, mi hai rinfacciato cose che nemmeno mi ricordavo. Perché dovremmo continuare a farci del male?-. -Perché ti amo. Perché mi sono reso conto che mi manchi. Ti ho osservato dormire con Sasha tra le braccia, lo voglio anche io, voglio rivederti così ogni mattina, svegliarmi con te che mi annusi i capelli.- -Sei certo di quello che dici?- -Non sono mai stato certo così tanto, come adesso. Voglio vederti di nuovo così-. Non gli diede il tempo di rispondere si avvicino appoggiando le labbra sulle sue. Fu un contatto lieve e leggero, rimase ad un soffio da lui, in attesa che Beka decidesse. Vide sul suo viso passare tante emozioni, le lacrime incastrate tra le ciglia. Avrebbe fatto di tutto per non farlo piangere mai più. –Perdonami- sussurrò Beka,- Perdonami, non volevo mentire-. -Supereremo anche questo, insieme-. -Ora che ne dici di recuperare un po’ di tempo perso, visto che non c’è Sasha?-. E Yuri dopo mesi si ritrovò finalmente a sorridere mentre il compagno lo sollevava per poterlo nella sua camera. Lo spogliò delicatamente, venerando il suo corpo come un tempio. Non smise mai di ripetergli che lo amava, e non smise nemmeno quando erano sotto la doccia. Si amarono con lentezza, riscoprendosi poco a poco. Esausti crollarono nel letto, uno tra le braccia dell’altro.
   
 
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