Serie TV > I Cesaroni
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Autore: AlexMarinuzzi    27/12/2020    0 recensioni
(Dal prologo)
"La mia storia inizia venti anni dopo l’operazione di Sofia Scaramozzino ed il mondo è cambiato parecchio da quel giorno [...] La mia è la storia di una ex famiglia allargata, una famiglia della Garbatella il famoso quartiere romano: Giulio, Lucia, Marco, Eva, Rudi, Alice, Mimmo e tutti i loro amici."
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Combinazione Senza Nome


-Flashback-

20 Giugno 2018

“Tu saresti?” domandò James vedendo Marco davanti a sé.

“Sono Marco Cesaroni. Il fratellastro di Eva” rispose.

“Ah il famoso Marco. Colui che l’ha abbandonata sei anni fa” controbattè gelido l’uomo newyorkese.

“In carne ed ossa. E con chi ho l’onore di parlare?”

“James Woodgate, amico di Eva.”

“Così amico che è in casa di Eva e di mia figlia in mutande e canottiera?”

“Forse ha trovato in me la persona che ha inseguito vanamente per anni”

Marco abbassò il capo: aveva sbagliato tutto, aveva sbagliato ad andare a New York, non poteva pensare che Eva fosse lì ad aspettarlo.

“Puoi evitare di dire ad Eva che sono passato?” chiese Marco prima di andar via.

“È l’ultimo desiderio del condannato, chi sono io per negarglielo”.

Marco girò i tacchi e andò via da quella palazzina: quella pagina si era chiusa, quell’amore era ormai finito.

“Grazie James.” Disse Eva non appena l’amico chiuse la porta.

“Di niente Eva. È stata una fortuna essere qui stamattina.” sorrise l’uomo.

“Già, se non fossi stato qui per raccontarmi della tua ultima avventura di ieri sera con questo Scott a quest’ora sarei al divano con Marco a parlargli. Anzi probabilmente sarei impietrita.”

“Tranquilla: io per te ci sarò sempre. L’amicizia tra una donna ed il suo migliore amico gay è indissolubile.”

-Fine Flashback-

 

La notte di Eva trascorse continuando a ripensare a quell’avvenimento del 2018: quella promessa fatta con James, quel patto dei finti fidanzati per non destare sospetti, quella bugia che continuava imperterrita a dire alla società: “Io e James? Stiamo benissimo. Lo sapete che noi non crediamo al matrimonio, quindi non ci sposeremo mai. Dopotutto perché sposarsi quando c’è già un grande amore che lega?”, quella menzogna che ormai la stava soffocando, la verità conosciuta solo a lei, sua madre, sua sorella, sua figlia e a James stesso naturalmente.

 

Eva era davanti all’enorme finestra dell’Ospedale vestita di tutto punto, in attesa che arrivassero Marta, Alberto e Alice.

Aveva ripensato ai suoi momenti felici, a quanto fosse stata bene a Roma in passato, a quanto era bello stare insieme a lui, abbracciati sotto il caldo sole romano, fare l’amore sotto la volta stellata che incorona il Colosseo.

“Forse sarebbe il momento di voltare pagina: dopotutto noi siamo cresciute con loro e non meritano questa totale freddezza da parte nostra”

Le parole di Alice della sera precedente le martellevano la testa.

Marco è il padre di sua figlia, forse meritava davvero un’ultima possibilità: ma stavolta non sarebbe caduta, non si sarebbe nuovamente innamorata di Marco, non avrebbe più voluto soffrire per lui.

I suoi pensieri e furono interrotti dalla voce di sua figlia.

“Mamma”

“Ciao tesoro.”

“Pronta? Torniamo a casa?”

“Sì: andiamo alla Garbatella”

Alice accanto a Marta sgranò gli occhi: “Sei sicura Eva?”

“Sì. Hai ragione. Non possiamo comportarci come due estranee con loro. Non lo meritano”

Alice sorrise.


Rudi e Marco si erano addormentati sul divano quella notte e furono risvegliati dai raggi del Sole che entravano dalla finestra  del salotto.

“Wow, abbiamo dormito sul divano come se niente fosse” esordì Marco.

“Quando si dice sonno pesante” rispose Rudi.

“Oppure quando si dice che ci avete costretto ad aver preparato la colazione da soli.” ribattè Irene arrivata nella stanza.

“Dai preparare il caffè non è una impresa” sorrise Marco.

“Muovetevi prima che si raffreddi” controbattè Irene.

Si diressero verso la cucina quando il campanello della porta suonò.

“Vado io” disse Marco che aprendo la porta ebbe una incredibile sensazione di deja vù.

“Ciao papà” esordì Marta con il vassoio di cornetti in mano e con alle sue spalle Eva, Alice e Alberto.

Marco rimase di sasso.

“Oh ma chi è a quest’ora del mattino?” domandò Mimmo avvicinandosi alla porta d’ingresso.

“Marta! Eva! Alice! Che bello vedervi.” aggiunse.

“Ciao zio. È davvero bello vedervi” sorrise la ragazza.

“Ma non rimanete qui fuori, entrate.”

“Ciao Eva” balbettò Marco non appena la donna gli passò accanto.

“Ciao Marco.” rispose la donna non riuscendo a rivolgergli lo sguardo.

Rudi era davanti alle scale mentre Mimmo invitava il gruppo ad entrare; che strano, ogni volta che loro tornavano a casa Cesaroni lui era sempre lì, davanti a quella scalinata, altre volte con occhi sognanti, ma stavolta con lo sguardo malinconico.

Alice incrociò fugacemente il suo sguardo, erano visibilmente imbarazzata.

“Ciao Alice.” disse Rudi con gli occhi lucidi.

“Ciao Rudi.” controbattè Alice.

“Finalmente conosco di persona la leggendaria Eva e sua figlia. Alice non sei cambiata di una virgola. Mentre il ragazzo non so chi sia. Sarà il ragazzo della figlia di Eva e Marco.” intervenne Irene interrompendo l’idillio.

“Scusate tutti. Lei è Irene, la mia fidanzata.” aggiunse Mimmo.

“Uao, Mimmo fidanzato, è incredibile.” sorrise Eva.

“Ma vi prego, accomodatevi.” continuò Mimmo indicando il tavolo della sala da pranzo.

Tutti si accomodarono a parte Rudi e Marco.

Mimmo si mise a capotavola, il posto che solitamente era di suo padre Giulio.

“Allora, come mai siete a Roma?” domandò il più piccolo dei fratelli.

“Lavoro. Lavoro e studio” rispose Eva.

“Immagino che lo studio sia per il ragazzo.”

“Sì, è per lui. Lui è Alberto; e come alcuni di voi già sanno, è mio figlio” intervenne Alice.

Mimmo d’istinto si alzò e abbracciò Alice.

“Non sai quanto sono felice di essere diventato nuovamente zio. E tu ragazzo, benvenuto in famiglia.”

“Grazie zio Mimmo.”

“Allora dobbiamo festeggiare. Stasera allora dobbiamo metter su la nostra tradizionale grigliata. Voi ragazze e Alberto siete nostri ospiti quindi non dovrete far nulla. Dovete solo presentarvi alle 19 qui.” sorrise nuovamente Mimmo.

“Va bene Mimmo, non mancheremo” rispose altrettanto sorridente Eva rivolgendo quel suo sorriso anche a Marco che sentì le farfalle nello stomaco, così come non le sentiva da anni.

 

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Ciao a tutti ragazzi, so che sono in ritardo di una vita nell'aggiornamento dei capitoli XD
Questo è il mio piccolo regalo di Natale (in ritardo).
Spero sia di vostro gradimento e mi raccomando fatemi sapere con una recensione critica, neutra o positiva cosa ne pensate.
A presto.
- Alex -

   
 
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