Film > The Phantom of the Opera
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Autore: Alkimia    24/08/2009    2 recensioni
E se Christine si innamorasse di Erik fin dall'inizio? E se i direttori del teatro assoldassero qualcuno per indagare sul Fantasma dell'Opera e stanarlo? E se, per tutti, le cose si rivelassero ancora più complicate di quanto sembrano?... Non sono una grande fan della coppia Erik/Christine, ma mi sono sempre chiesta se le cose potevano andare diversamente, questa è la risposta che mi sono data.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: da oggi, 18 dicembre 2011, ho avviato un piccolo lavoro di "ristrutturazione" della storia. L'ho riletta e ho deciso di correggere gli errorini ed erroracci sparsi in giro (errori di battitura, sviste di punteggiatura and so on...), quindi riposterò i capitoli man mano che li correggo. Le correzioni sono esclusivamente di forma, trama e contenuti della storia non verranno modificati perché, con tutti i suoi difetti, questa fanfiction resta un lavoro al quale sono molto molto affezionata e a me piace così com'è. 


Quanta più notte che può


OVERTURE


Here by my side an Angel...

Era troppo tardi.
La ragazza osservò la rosa pendere di lato oltre l'orlo del piccolo vaso in cui era sistemata, il nastro di raso nero era un po' sgualcito, il fiore stava appassendo lasciando che il rosso intenso dei petali si trasformasse in un opaco color sangue. Si accovacciò sul letto, la stanza spoglia era silenziosa e fredda, il sole spento di quella mattina di inverno filtrava a fatica dalla piccola finestra circolare accanto al letto dove le coperte erano accantonate al centro del materasso, il guanciale schiacciato nell'angolo tra le testata e il muro. Christine non aveva chiuso occhio quella notte, e la mattina era arrivata impietosa a reclamare la sua presenza alle prove per il nuovo spettacolo che i direttori del teatro avevano deciso di allestire.
Le era stata assegnata la parte del paggio muto che seduceva un'esuberante contessa in un'opera buffa, lei non aveva protestato. Non era tanto arrogante da credere che il successo che aveva riscosso qualche sera prima bastasse a far di lei la nuova primadonna del più importante teatro di Parigi.
Lei non aveva protestato per il ruolo assegnatole, ma qualcun altro forse lo avrebbe fatto. Qualcuno che avrebbe messo a ferro e fuoco anche tutta Parigi pur di sentirla cantare...

Here by my side the Devil...

Era decisamente troppo tardi.
Un petalo si staccò dalla corolla della rosa per cadere lentamente sul tavolino di legno liso e tarlato. Il confine tra bene e male era dunque così labile e sfocato? La ragazza non aveva mai avuto occasione di perdersi in certe sofisticate considerazioni, era solo una ballerina di fila, giovane, ingenua, che aveva vissuto al riparo dal mondo tra le pareti rivestite di stucchi e velluti dell'Opera Populaire. Cosa poteva saperne una come lei degli abissi della natura umana e di quegli stani meccanismi che fanno accelerare il battito e il respiro? Come poteva, nell'infinita inesperienza della sua giovane età, trovare un nome per quel sortilegio che l'aveva stregata?

Here by my side it's Heaven...

Ciò che non si conosce, che non si può comprendere, dovrebbe intimorire, spiazzare. Ma la ragazza si stava rendendo conto che ormai era tardi anche per la paura. C'era davvero qualcuno che avrebbe fatto bruciare una città intera per lei. Un uomo che portava negli occhi un tale disperato furore sarebbe stato pronto a tutto. Ma era di sé stessa che sentiva di dover aver paura. Di quella strana e recondita esaltazione che provava all'idea di essere forse l'unica cosa cara a quell'uomo. L'unica, a parte la musica.
Per un attimo si vergognò di quel pensiero. Non era quello che le era stato insegnato, non era morale, e certe fantasticherie erano inammissibili da parte di una brava giovane educata a stare sempre al suo posto.
Era una ragazzina che non aveva avuto nemmeno il tempo di imparare a vivere, eppure anche nel suo animo il bene e il male erano così vicini da confondersi?

Here by my side, you are destruction...

«Qual'è il vostro nome?» aveva chiesto
«Erik».
Era bastato udire quel nome pronunciato in un sussurro per mettere fine alla favola che l'accompagnava fin da bambina, a tramutare il sogno in una realtà molto diversa da ciò che aveva immaginato. Il suo Angelo della Musica era solo un uomo.
Dopo quella notte passata nei sotterranei, la ragazza si era sentita confusa e stordita, come se non riuscisse a individuare il confine tra ciò che aveva sognato e ciò che aveva vissuto. Ricordava le pareti di pietra dei sotterranei illuminate da numerose fiaccole, le fiamme che sembravano lottare contro il buio, l'oscurità in cui si addentrava sempre di più ad ogni passo. Si sentiva indifesa ma non minacciata.
Ricordava la voce del suo Angelo aver assunto, come per magia, un corpo, un volto uno sguardo, oltre lo specchio del camerino. Il corpo di un uomo vestito con un elegante frac nero, un volto dai lineamenti decisi e regolari nascosto per metà da una maschera che si adattava perfettamente alla sua fisionomia e lo sguardo gelido e triste di due occhi che sembravano schegge di mare in tempesta.
Il suo Angelo era di carne e ossa, e dopo un primo istante di perplessità la ragazza non era riuscita a controllare quello strano calore che le avvolgeva l'anima. Lo stesso calore dell'abbraccio di quello sconosciuto.

Here by my side, a new color to paint the world...

E non le importava ciò che si celava sotto quella maschera, non aveva avuto nemmeno tempo di vedere cosa nascondeva quando gliela aveva strappata via in un gesto furtivo. La rabbia del suo Angelo era stata quasi devastante, come se un improvviso incendio fosse arrivato a distruggere ogni tenerezza e ogni magia.
E ora che tutto sembrava essere tornato alla normalità, che la voce di Erik non cantava per lei da qualche giorno, Christine si era ritrovata sola a fare i conti con sensazioni sconosciute.
Il suo Angelo della Musica era un uomo. Anche il Fantasma dell'Opera lo era. Ed erano lo stessa persona.
E per lei era inesorabilmente troppo tardi per scappare, persino dai suoi stessi sentimenti.

And you give in
and you give out
for it ain't so weird
how it makes you a weapon:
never turn your back on it.
Never turn your back on it again.

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I versi in corsivo sono tratti dalla canzone "Weapon" dei Matthew Good Band

Capitolo reinserito il 18\12\2011
   
 
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