Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    29/12/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 38


Il giorno seguente la coppia di giovani sposi, formata da Anna e Kristoff, si dirige verso l’ospedale.

“Tranquilla dai, vediamo cosa ci dirà” afferma Kristoff sospirando profondamente, togliendo la mano dalla marcia della macchina per porla sulla coscia della moglie, stringendogliela dolcemente.

“Sì…” si limita a rispondere Anna, intrecciando le sue dita alla mano di lui, ma senza guardarlo negli occhi a causa della tensione che la divora dentro.

“Buongiorno dottoressa” saluta Anna entrando nella stanza per la visita, trovando la ginecologa seduta alla scrivania.

“Bjorgmann! Avanti, venite pure. Anna, spogliati che controlliamo immediatamente come va” la invita la dottoressa, preparando tutto l’occorrente per il monitoraggio.

Anna si leva gli indumenti e si adagia sul lettino, non prima di aver deglutito e cercato di prendere aria per calmarsi.

La ginecologa si muove con destrezza sulla sua pancia, inquadrando diversi punti e soffermandosi ad osservare la relativa immagine riportata sullo schermo. Il battito di Anna accelera vertiginosamente nel vedere il volto teso e concentrato della ginecologa, puntato sul punto in cui era ora visibile una massa anomala. La paura comincia a farsi largo dentro di lei, sentendosi inerme e preoccupata per la sua vita ma, ad un certo punto, è un suono inaspettato a tranquillizzarla.

In pochi secondi, infatti, la stanza si riempie del veloce battito cardiaco della bambina e tutti e tre i presenti si godono la vitalità della piccola espressa da quei forti colpi.

“Lei come puoi sentire sta benissimo” afferma la ginecologa sorridendo, pulendo poi gli attrezzi del mestiere ed invitando i coniugi a seguirla e a sedersi alla scrivania.

Anna si pulisce accuratamente il grembo, non vergognandosi di prendere del tempo per accarezzarlo, come a voler ringraziare la sua creaturina per averle dimostrato di non lasciarla sola in questa situazione. Anche Kristoff appare visibilmente turbato ma, nonostante tutto, non smette di sorridere ad Anna e a darle forza nemmeno per un istante.

“Ho osservato per bene la situazione. La bambina per ora sta bene, mentre per quanto riguarda te Anna… la massa si espande a poco a poco” comunica la ginecologa scura in volto.

“Che cosa dobbiamo fare?” domanda Kristoff deglutendo e non riuscendo a trovare facilmente le parole.

“Se avete deciso di tenere la bambina la prospettiva che stiamo studiando è questa. Anna, tu dovresti partorire prematuramente tramite cesareo. In quel momento estrarremo la bambina nel minor tempo possibile e procederemo con l’asportazione della massa. La massa potrebbe essere benigna o maligna, anche se dagli esami effettuati non sembra essere un brutto male. In qualsiasi caso si tratta di un’operazione molto delicata e, molto probabilmente, dovrai sottoporti a diversi trattamenti successivi al parto” fa il sunto la dottoressa cercando di risultare il più concisa possibile.

“Da quel che ho capito è un’operazione difficile che non siete soliti fare…” dice tra sé e sé Anna, rigirandosi la fede nuziale tra le dita gonfie.

“Esatto… il rischio adesso è che la massa si ingrossi ulteriormente e per questo motivo ti comunico che dovrai restare a casa dal lavoro, per entrare in una sorta di gravidanza a rischio. Ti dico questo perché la massa, allargandosi, potrebbe schiacciare la bambina e dobbiamo evitare che questo accada. Ecco il motivo per cui resterai in osservazione e ti verrà effettuato il cesareo… un parto normale con tanto di contrazioni e quant’altro potrebbe aggravare la situazione. Ovviamente noi cercheremo di fare tutto il possibile, ma è una prova molto delicata” aggiunge dettagliatamente la dottoressa, intrecciando le dita e guardando i genitori di fronte a lei, terrorizzati da tutte quelle catastrofi.

“Quindi, mia moglie rischia di morire con questa operazione?” rompe il ghiaccio Kristoff, cercando conferma alla sua più grande paura.

“Come ho già detto è una situazione fragile. Tutto dipenderà dalla forza di Anna. Un parto cesareo e un’operazione del genere potrebbero portarla al peggio, non sappiamo come reagirà” dice schiettamente il medico, obbligato alla sincerità.

“Ok, quindi da oggi devo restare a casa?” riesce a dire Anna, cercando di non parlare troppo dell’argomento.

“Sì esatto. Ci teniamo in contatto e ti farò chiamare dalla segretaria per comunicarti il prossimo monitoraggio” conclude la ginecologa alzandosi in piedi e accompagnando i due alla porta.

“Anna…” la chiama ancora lei, una volta fuori dalla stanza.

“Volevo dirti che ti ammiro tantissimo e sono sicura che la tua forza ti aiuterà. Non perderti d’animo, hai fatto la scelta più bella e coraggiosa e probabilmente nemmeno io ci avrei creduto. Noi faremo di tutto per salvare te e tua figlia. Andrà bene vedrai…” le dice con tenerezza la ginecologa, accarezzandole un braccio per poi stringerle forte la mano, ricevendo in risposta il leggero sorriso di Anna.


 Jack, dopo la nottata di fuoco con la ex moglie, si era recato al lavoro immediatamente, cercando di non pensarci. Nella sua testa era presente una forte confusione dovuta alla serata precedente.

Da una parte aveva accettato di cominciare un nuovo capitolo della sua vita, nel quale dare una possibilità a Stella e, dall’altra, aveva completamente perso il senno concedendosi una nottata di passione con la donna che lo aveva condotto in quella situazione. Il suo cuore era diviso in due parti e nella sua testa non sapeva più che cosa pensare. Jack scriveva freneticamente al computer, cercava di rispondere a più telefonate possibili ma gli risultava comunque difficile non distrarsi a causa di quell’intricato disastro amoroso.

L’orologio segna le 13.00 in punto e tutto l’ufficio si propinqua ad uscire dall’edificio per godersi la pausa pranzo. Anche Jack non è da meno e, mentre apre il grande portone d’ingresso, intento a leggere una mail sul telefonino, si imbatte in Stella.

“Jack…” lo chiama lei leggermente intimidita, pronta ad aspettarlo da diversi minuti.

“Stella, ciao. Scusami è che…” prova a dire lui, rosso in volto per la visita inaspettata.

“Ti rubo solo due secondi. Volevo chiederti scusa per ieri sera. Ho sbagliato, non dovevo correre così e sicuramente non mi sarei mai aspettata di imbattermi in Elsa. Io non voglio creare problemi nella tua famiglia, non so cosa mi sia preso” afferma lei con il cuore in mano, abbassando lo sguardo e accarezzando il rivestimento della borsetta.

“Stella, io sono semplicemente un po’ confuso in questo periodo. Sto cercando di rimettere insieme i pezzi imparando a convivere con diverse realtà. Ti chiedo scusa pure io per essere scappato così. Io non ti voglio illudere proprio perché non capisco che cosa provo, mi sento un po’ spento non so se mi capisci” risponde lui cercando di risultare il più sincero possibile, seppur agitato a causa dell’argomento.

“Hai ragione… infatti è meglio che io mi faccia da parte visto il periodo delicato che stai passando. Scusami ancora Jack, non mi sarei mai dovuta intromettere nelle questioni riguardanti la tua famiglia” conclude Stella educatamente, sorridendo al ragazzo per poi fare per allontanarsi.

“Aspetta…” la ferma subito Jack, ora in colpa e preoccupato all’idea di perdere una cara amica come Stella.

“Io ho bisogno di te Stella. Sei l’unica che mi è stata accanto in questi mesi e non ti voglio perdere, come non ti voglio illudere. Se sei disposta, però, ti propongo di continuare a vederci e frequentarci… chi lo sa, magari potremmo anche fare una gita in montagna uno di questi weekend e condividere il tempo assieme come due amici. Niente cene fuori, niente programmi… se nascerà qualcosa lasciamo che sia la natura a farcelo scoprire” propone Jack a cuore aperto, ricevendo in risposta l’ampio sorriso di Stella che, emozionata dalla proposta, accetta tutte le clausole e persino la gita in montagna.

“Jack…” chiama una voce alle spalle dei due.

Elsa, infatti, era appena giunta nel luogo con lo stesso identico desiderio di Stella: chiarire la propria posizione con l’ex marito.

“Posso parlarti?” chiede la bionda con tono deciso, fulminando con lo sguardo Stella. Non sa perché ma sente dentro di sé una strana e dolorosa sensazione, capace di farla ribollire di rabbia.
Che cosa ci faceva Stella lì? Possibile che quella fosse ovunque? Che cosa diavolo voleva da Jack.

“Ciao Elsa…” saluta Jack imbarazzato doppiamente, non immaginandosi di dover far fronte contemporaneamente ai due suoi più grandi dilemmi amorosi.

“Volevo parlare di quello che è successo stanotte… ecco per me…” comincia a dire Elsa, con una certa tenerezza che non mostrava ormai da tempo, pronta ad affermare di aver sentito la mancanza di Jack.

“Non dobbiamo parlarne, è stato un errore. Ti chiedo scusa, non so cosa mi sia preso… probabilmente ricordi” taglia subito Jack, mostrandosi freddo e impassibile per la prima volta in tutta la sua vita, evitando il contatto visivo con Elsa, rimasta di stucco da quelle taglienti parole.

“Che cosa?” riesce a dire lei, non credendo di essersi risvegliata troppo tardi.

“Ho sbagliato Elsa. Non so cosa mi sia preso e stanotte abbiamo esagerato. Non volevo scendere a tanto, ma mi sono risvegliato ancora più arrabbiato. Sono stanco di questa situazione, sono sofferente per tutto quello che stiamo vivendo! Tu vuoi affrontare una separazione e non più un divorzio… ma che differenza c’è se tanto non riusciamo a comunicare?” butta la bomba lui, fermandosi un attimo per sospirare e mettersi le mani nelle tasche della giacca elegante.

“Questa notte per me non è stata come le tante altre che ho vissuto con te. O meglio… abbiamo sempre fatto sesso con la paura di ricadere nel bellissimo errore che ci ha portato le gemelle. È questa notte che mi ha fatto capire che, alla fine, avevi ragione” aggiunge ancora lui, riuscendo finalmente a rivolgerle lo sguardo.

“Ragione su cosa?” domanda Elsa distrutta dalla conversazione, cominciando a rendersi conto che ormai era tutto finito e irrimediabile.

“Che abbiamo vissuto tutto con ansia, ogni singolo momento della nostra storia… ed è forse per questo che non abbiamo mai imparato ad amarci veramente” l’accoltella lui, permettendo a lei di rialzare quel muro difensivo che, proprio grazie a quella notte, era riuscita ad abbassare.

“Io Elsa provo ancora qualcosa per te, ma non so se sia un riflesso, un’illusione o altro. Ho bisogno di tempo per capire, quindi questa volta sono io a chiederti una pausa per schiarirmi le idee” conclude poi lui brusco, non aspettandosi di poter scalfire così il cuore di ghiaccio della sua ex moglie.

Elsa non riesce a proferire parola e, affranta dalla situazione, si limita ad annuire, abbozzare un sorriso e allontanarsi dall’uomo che, finalmente, stava riscoprendo.

Nel tardo pomeriggio Elsa si appresta a ritirare le bambine da scuola, non riuscendo a farsi coinvolgere nei loro racconti e suscitando subito l’attenzione di Sofia che, premurosa come al solito, non si vergogna di domandare qualcosa alla madre.

“Mamma…” chiede la bambina una volta parcheggiata la macchina in garage.

“Dimmi” risponde fredda la madre, prendendo una borsa della spesa dal bagagliaio della vettura.

“Sei triste… non hai parlato tutto il tempo in macchina” afferma la bambina senza peli sulla lingua, cercando aiuto nella sorella.

Elsa rimane pietrificata dalla domanda, abbandonando la mano sulla portiera della macchina e fissando un punto indefinito di essa.

“No, sono solo un po’ stanca non ti preoccupare…” riesce a rispondere lei, nascondendo gli occhi lucidi e tergiversando, per poi chiedere alle figlie di aiutarle a portare su la spesa.

Una volta in casa, le bambine si preparano per svolgere le loro abituali mansioni pomeridiane. Sistemano la cartella, si cambiano e si siedono in silenzio alla scrivania per fare i compiti. È in quel silenzio di concentrazione che le due sentono la madre parlare a bassa voce al telefono e, come in qualsiasi situazione misteriosa, non possono fare altro che dirigersi verso la sua stanza, appoggiare l’orecchio alla porta ed origliare.

“Anna, lo vuoi capire? Lui ormai non è più interessato. Gliel’ho visto negli occhi! Sono stata stupida, non so che cosa ho combinato in questi mesi. Le crisi di panico che ho avuto e la scorsa notte mi hanno fatto capire che mi manca e che vorrei riprovarci, anche se sono sempre troppo orgogliosa per ammetterlo. Come immaginavo, però, è troppo tardi. Quando sono arrivata lì, lui stava ridendo con quella Stella che casualmente si è baciato ieri sera. Io ho paura… ho paura che Stella mi porti via lui… e le bambine”

Queste le parole dello sfogo telefonico di Elsa che le bambine comprendono parzialmente. Per due piccole di seconda elementare non è sicuramente semplice capire i problemi di cuore ma, vedere la madre probabilmente ancora innamorata, non fa altro che accendere in loro una speranza.

“Ora tocca a noi Sofi…” dichiara convinta Lia una volta tornate in camera in punta di piedi.

“Che cosa vuoi dire?” chiede Sofia confusa, aggrottando le sopracciglia.

“Mamma prova ancora qualcosa per papà e lui prova ancora qualcosa per la mamma. Non capisci? Loro sono ancora innamorati anche se non riescono a dirlo! Stella non potrà mai prendere il posto della mamma e noi dobbiamo farlo capire ad entrambi” spiega seria Lia, guardando intensamente la gemella nei profondi occhi azzurri dalle sfumature blu.

“Ok, ma quindi che cosa possiamo fare noi? Siamo troppo piccole, non ci ascolteranno mai!” chiede ancora più confusa la biondina, non capendo il ragionamento dell’altra.

“Oh sì che ci ascolteranno… preparati Sofi, perché è arrivato il momento di smettere di fare le brave bambine” sogghigna Lia strofinandosi le mani, pronta a descrivere dettagliatamente il suo piano.
  
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