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Autore: Coso96    30/12/2020    4 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Sulla strada per Pentagram City, a bordo dell'auto aziendale che avevano preso senza permesso, Moxxie e Millie non esitarono a rispondere alle curiosità del ragazzo e a come funzionavano le cose da quelle parti. Gli spiegarono del problema della sovrappopolazione,  della pulizia annuale, la differenza fra peccatori e demoni nati all'inferno, e di come i primi sviluppino poteri in base alla loro vita terrena e la loro morte,  della loro azienda, dei signori dell'inferno e per ultimo, ma non meno importante, della loro destinazione.
“Parlami un po' di più di questa sovrappopolazione. Se una volta questi demoni erano umani,la maggior parte almeno,  non dovrebbero ammazzarsi a vicenda come facciamo noi sulla terra?” Domandò Frank, particolarmente interessato all'argomento.
“Solo le armi degli angeli possono eliminare definitivamente un demone, quando veniamo uccisi da armi mortali, da altri demoni o in qualsiasi altro modo, la nostra anima soffre per diversi giorni in uno dei gironi più profondi dell'inferno, solo per tornare qui quando il nostro corpo si riforma. La tortura cambia da individuo a individuo, ma è meglio non farsi ammazzare troppe volte. Sai, conosco demoni che sono andati fuori di testa a causa delle torture, quasi come se avessero perso loro stessi. .” Spiegò Millie, gli occhi fissi sulla strada.
“Hm, e cosa succede se venite uccisi da un angelo?”
“Il nulla. La tua anima viene completamente distrutta, e senza di essa il tuo corpo non avrà più possibilità di riformarsi. Per farla breve, cessi di esistere.” Aggiunse Moxxie mentre un brivido freddo gli attraversava la schiena.
“Wow, davvero un sacco di roba da ricordare.” Mormorò Frank col suo immancabile ghigno interessato, affacciandosi al finestrino dell'auto per osservare la città.  L'architettura di Imp City era piuttosto strana, ma anche molto simile a quella della terra, tralasciando qualche edificio munito di corna da imp o l'edificio diroccato con il cartello -Avete bisogno di un Hellhound?-, quasi come se stesse suggerendo un giro di prostituzione di qualche genere. 
“Quindi... cosa farai al nostro ex cliente quando lo troverai?” Chiese Millie dal  posto del guidatore, interrompendo i pensieri del ragazzo.
“Ci penserò quando lo troverò.” Fu la risposta secca di Frank.
“Siamo arrivati.” Intervenne Moxxie indicando un cartello con su scritto-Benvenuti a Pentagram City-.
“Ah, finalmente, il mio culo si sta facendo quadrato su questa macchina.” 
Esattamente come Imp City, Pentagram City sembrava letteralmente annegare nel peccato e nel vizio: demoni che si scambiavano droga, sparatorie nei vicoli, cadaveri mutilati in mezzo alla strada di cui nessuno si curava, ma stranamente, era comunque meglio di come lo immaginavano sulla terra. E c'era pure l'immancabile pentagramma sul cielo rossastro che dava il nome alla città, da cui, basandosi su quello che aveva detto Millie, discendevano le anime dannate di quelli che erano appena deceduti sulla terra.
“Davvero un bel posticino.” Sussurrò sarcasticamente Frank poco prima che l'auto si fermasse davanti ad un edificio alquanto stravagante: un grosso, elaborato amalgamato di finestre arcuate e torri, una delle quali probabilmente rotta. Sembrava avere circa 7 piani, con almeno 5 dedicati agli ospiti.
C'era persino attaccata una nave, ma non si capiva se veniva usata come colonna portante o come stanza degli ospiti.
“Hazbin Hotel...” Disse Frank osservando l'enorme logo al neon sopra l'edificio, per poi girarsi verso i 2 imp con sguardo serio. “Un'ultima cosa, vedete di non dire quello che è successo nel vostro ufficio in giro: meglio non attirare attenzioni indesiderate per ora.”
Millie e Moxxie annuirono semplicemente.

“Nel frattempo, all'interno dell'hotel.”

Una giovane ragazza dalla chioma bionda sospirava tristemente sul banco della reception, osservata diligentemente da una ragazza con la pelle grigia e i capelli bianchi.
“Charlie, tesoro, non ti puoi aspettare 10 clienti al giorno.” Cercò di rassicurarla.
“Sono passati 2 mesi e l'unico cliente che abbiamo avuto è Angel Dust, Veggie!” Sbottò all'improvviso sbattendo le mani sul bancone, le corna leggermente visibili.
La porta di ingresso si spalancò di colpo e, alla vista dei due imp all'entrata, la trasformazione parziale della principessa degli inferi si annullò e un sorriso smagliante decorò il suo viso.
“Benvenuti all'hazbin hotel, l'unico hotel per la redenzione di tutti gli inferi. Siete qui per un Check- in?.” Chiese Charlie senza neanche prendere fiato, due enormi stelle al posto delle pupille a causa dell'eccitazione.
“In realtà... abbiamo portato  un amico.” Sussurrò Millie indicando Frank, intento a esaminare la resistenza della porta nel caso dovesse sfondarla.
La principessa degli inferi iniziò letteralmente a vibrare come un cellulare in modalità silenziosa, ignorando completamente le facce basite dei suoi colleghi.
“Ah, capisco, volete aiutare il vostro amico a deragliare dalla via del peccato perché gli volete un mondo di bene e desiderate che vada in paradiso, giusto?  Dove potrà accarezzare cuccioli tutto il giorno, mangiare zucchero filato e dormire su una nuvola con diversi arcobaleni come sfondo!” Gridò felicemente Charlie avvicinando pericolosamente la faccia a quella di Frank, che non fece altro che grugnire e sollevarla per il colletto, per poi poggiarla su uno sgabello vicino a Veggie, ancora con la bocca spalancata, gli occhi fissi sull'umano.
“Eheh, capisco, hai problemi di rabbia, ma tranquillo, sono un'ottima ascoltatrice! Col mio aiuto, persino uno come te potrà andare in paradiso... Eheheheh.” Rise nervosamente la bionda.
“Charlie...” La chiamò Veggie, cercando di svegliarla dal suo momento di euforia.
“Ho già pronto un programma di 3 mesi per i peccatori come te.” Continuò la principessa, ignorando la ragazza.
“Charlie...” Ci riprovò Veggie.
“Hm, se mi segui nel mio ufficio, possiamo iniziare una sedut...”
“NON SI PUO' REDIMERE, CHARLIE!” Urlò Veggie nell'orecchio della ragazza, stordendola momentaneamente.
“Perdona la mia collega.” Disse la principessa poco prima di dare un'occhiataccia alla partner. “Ma io, a differenza sua, penso che ogni demone meriti la possibilità di redimersi.”
“Ma lui non è un demone.” Aggiunse innocentemente una piccola demone ciclopica con i capelli scarlatti.
“Cosa hai detto, Niffty?” Fece Charlie, l'espressione felice sostituita da una confusa.
“Ha detto che non è un demone, imbecille.” Ribatté un demone dalle sembianze feline con la pelliccia nera e bianca mentre si beveva dell'alcol scadente.
“Ho capito cosa ha detto, quello che chiedo è una spiegazione!” Pretese la biondina, ora gli occhi puntati su quella persona che, a suo dire, l'aveva presa in giro per un bel po' di minuti.
“Sono un umano.” Disse finalmente Frank, mettendo la parola fine a quel siparietto che, a dirla tutta, si stava godendo. 
Charlie spalancò gli occhi e la sua mascella toccò letteralmente il terreno per l'improvvisa rivelazione. Cercò conferma girandosi verso la fidanzata, la quale non fece altro che annuire e domandarsi -Che cazzo ci faceva qui un umano?-
“Ehm...” Cercò di dire Charlie, un po' imbarazzata per il fraintendimento. “Per caso... hai bisogno di qualcosa?” Domandò insicura.
“CHARLIE!” La sgridò Veggie. “Non ti sembra il caso di impedire ad un umano di entrare qui dentro!? O magari chiederti come cazzo  ha fatto ad entrare negli inferi?! Praticamente è un bersaglio vivente!”
“Si, ma...”
La porta dell'entrata si spalancò nuovamente, interrompendo la futura regina.
“Tutti giù!” Urlò un demone con un occhio dalla sclera nera buttandosi dietro al bancone della zona bar in cerca di copertura.
Fu in quel momento che il tempo sembrò fermarsi per Frank: aveva sentito l'odore di polvere da sparo quando il demone dall'occhio strano era passato letteralmente sotto il suo naso, quindi aveva intuito cosa sarebbe successo da lì a qualche secondo. Non ci fu esitazione: Charlie, Moxxie, Millie, Niffty e Veggie, anche se quest'ultima fece fin troppa resistenza, vennero lanciate di peso dietro al bancone, seguite dal ragazzo, che si mise in copertura vicino a loro, appena in tempo per evitare un'ondata di proiettili che riempì di fori tutta la reception.
“Hm, sei veloce con quelle mani, amico. Dopo questa schermaglia dovrai mostrarmi qualcosa a letto: è quasi un secolo che non mi scopo un umano.” Lo stuzzicò il demone dalla sclera nera tirando fuori delle mitragliatrici dal vestito, ma Frank ignorò le sue avance e si concentrò sul vestito da cui aveva preso le sue armi: forse sarebbe stato utile.
“Angel, che cazzo hai fatto?!?” Gridò Veggie sul punto di rubargli una delle mitragliatrici e sparargli in testa.
“Beh, diciamo che questi qui volevano che gli succhiassi il cazzo, niente di insolito, ma puzzavano di formaggio e smegma, quindi gli ho detto che non avrei fatto niente se non si fossero lavati prima. L'hanno presa sul personale.” Spiegò con nonchalanche, ignorando la faccia nauseata di Charlie.
“E hai pensato che fosse una buona idea portarli qui, giusto? Distruggeranno l'hotel! E se spari con quelle cose farai solo più danni!” Urlò furibonda Veggie puntando le armi dell'amico.
“Ehi, hai un revolver in quel vestito?”Chiese all'improvviso Frank, rompendo la discussione tra i 2: se ci entravano delle mitragliatrici, non faceva male chiedere.
“Hm, chi è il tuo amico,Veggie? Ha buon gusto. Ho un revolver schofield che tengo come ricordo dei vecchi tempi.” Aggiunse tirando fuori l'arma e porgendola al ragazzo insieme alla fondina.
“Perfetto, quanti sono gli inseguitori?” Domandò controllando il tamburo della revolver.
“5... E sono grossi, e per una volta non parlo delle loro parti basse.”
“Ok, ci penso io, voi state qui dietro: mi servite vivi e non posso permettermi di aspettare qualche giorno.”
I proiettili smisero di piovere proprio nel momento in cui finì lo scambio di parole, sostituiti dalle urla rabbiose dei demoni all'esterno.
“ANGEL!! ESCI CON LE MANI IN ALTO E SUCCHIACI IL CAZZO, PUTTANA!”
Frank approfittò del momento per saltare fuori dalla sua copertura e uscire dall'entrata sfondando letteralmente la porta, o quello che ne era rimasto, dell'hotel con un calcio, non facendo caso ai ringhi psicotici di Veggie.
“E tu chi cazzo sei?” Chiese un demone con indosso una maschera da hockey, una doppietta puntata sul petto di Frank, che non fece altro che mostrare un sorriso a 32 denti.
“Diciamo che state disturbando una conversazione, ma dato che non voglio farvi soffrire per diversi giorni sarò gentile: vi dispiace farmi interrogare le persone qui dentro in pace?”
I cinque demoni si guardarono perplessi per qualche secondo, solo per scoppiare a ridere di gusto subito dopo: quanto poteva essere coglione un tipo per minacciare 5 demoni armati con una misera pistola?
“Immaginavo...” Sussurrò Frank avvicinando la mano al fodero.
I visi derisori dei demoni furono deturpati da cinque proiettili di schofield  praticamente in un istante. L'unica cosa che i demoni all'interno riuscirono a vedere fu solo l'umano che rinfoderava la pistola ancora prima che i corpi cadessero a terra, solo per girarsi e camminare verso di loro come se non avesse fatto nulla.
“Bene, dubito siate voi le persone che cerco, ma dovrete comunque rispondere a qualche domanda. Non vi dispiace, vero?” Chiese Frank con un sorriso che non avrebbe accettato un no come risposta.
“Quella. È stata. Una. FIGATA!!” Esclamò Angel senza nascondere l'erezione che aveva nei pantaloni. “Che ne dici di andare in camera mia e fare....”
“Sono etero. ” Fu la risposta immediata di Frank.
“Lo dicono tutti prima di venire con me.” Lo provocò Angel prima di essere colpito da un calcio sui testicoli da Veggie, neutralizzandolo temporaneamente.
“Non abbiamo tempo per queste stronzate. Tu, che cazzo ci fai qui?”
“Veggie...” Sussurrò Charlie da dietro al bancone. “Forse prima dovremmo ringraziarlo per aver salvato l'hotel...” 
“Non ce n'è alcun bisogno. Vi ho aiutato perché mi servite, ma probabilmente vi devo qualche motivazione.”
Detto ciò, Frank non esitò a spiegare la sua situazione: come dei demoni minori avevano attentato alla sua vita, come era riuscito ad entrare e perché stava cercando un demone. Però non disse tutto, per esempio evitò di dire chi erano i suoi assassini, dato che sarebbe stato piuttosto scomodo spiegare perché erano con lui, ed evitò di parlare pure dell'angelo morto, ma nonostante tutto, ad ogni parola sembravano sempre più coinvolti dalla sua storia, soprattutto la futura regina, disgustata dal fatto che dei suoi sudditi andassero ad ammazzare umani per conto di altri demoni, come se il problema della sovrappopolazione non fosse già abbastanza grave.
“Ok, questo spiega molte cose, ma non perché sei venuto specificamente qui!” Ringhiò Veggie.
“Beh, diciamo che speravo di trovare informazioni, ma sembra che abbia preso un granchio.” Disse il ragazzo punzecchiando l'occhio di Niffty con la gamba di una sedia, piuttosto divertito dai suoi tentativi di staccargli la mano a morsi.
“Hm, se è informazioni che cerchi, forse ho un'amica che potrebbe sapere qualcosa. Ma non ti prometto niente, appena mi passano i dolori la chiamo.” Aggiunse Angel massaggiandosi i testicoli doloranti.
Veggie e Charlie inarcarono un sopracciglio, sospettose dell'improvvisa disponibilità di quella che, almeno per Charlie, sarebbe dovuta essere la loro prima anima redenta prima della prossima pulizia.
“Vuoi solo avere un'occasione per scopartelo...” Lo accusò Veggie senza giri di parole.
“Forse, ma mi ha anche salvato le chiappe! AHAH!” Se la rise il demone aracnide.
“Io e Charlie non ti accompagneremo in un'altra delle tue cazzate con un bersaglio mobile, vero Charlie?”
Il demone falena vide il viso insicuro della compagna, come se fosse in conflitto su una decisione ardua, e fu in quel momento che ricordò che era di Charlie che si stava parlando, uno dei pochi demoni, se non l'unico demone, capace di agire per puro altruismo.
“Veggie... se lasciamo che quell'umano vada in giro da solo, potrebbe capitargli qualcosa. Cosa farà se incontra uno come Alastor? E poi... ha aiutato anche noi.”
“GUIDO IO!” Gridò Angel prendendo le chiavi della limousine e correndo fuori.
Frank si limitò semplicemente a seguire il demone, soddisfatto che lo sviluppo degli eventi fosse andato a suo favore in modo abbastanza semplice.

“10 minuti dopo.”


La tensione nella limousine era tangibile, soprattutto perché Veggie non smetteva di rifilare occhiatacce a Frank, tutte prontamente ignorate dal suddetto, più concentrato sulle condizioni della sua pistola che a dare attenzioni ad una tipina mestruata.
“Ehm...” Cercò di rompere il silenzio Charlie schiarendosi la gola. “Per caso... hai un nome?” Chiese con un sorriso forzato.
“Mi chiamo Frank. Non c'è bisogno che vi presentiate: ho già sentito i vostri nomi mentre parlavate tra di voi.”
Il silenzio tornò come un martello su un chiodo, rotto solamente dalla domanda seguente del ragazzo.
“Questa storia del bersaglio mobile... Di cosa parlavate?” Chiese mettendo a posto la pistola.
“Sei entrato negli inferi senza neanche sapere cosa potrebbe accadere alla tua anima stando qui?!?” Sbottò Veggie, estremamente irritata dalla stupidità dell'umano.
“Beh, basta che non faccio patti e dovrei stare tranquillo, no?”
“Questo può funzionare con demoni come me o Angel, ma ciò non può impedire ad un overlord di ucciderti per acquisire la tua anima e avere più influenza nel territorio, oppure costringerti a fare un patto con lui tramite la tortura!”
“Ah, gli overlord sono i pezzi grossi. Questi 2 mi hanno accennato qualcosa.” Disse Frank indicando i 2 imp.
“Allora non ti hanno detto abbastanza...” Sbuffò lei incrociando le braccia.
Massaggiandosi il viso, Charlie cercò di pensare a qualcosa per alleviare un po' l'ostilità della compagna, ma venne incalzata dallo squillo del telefono di Frank, che suscitò una certa sorpresa pure nell'umano, incuriosito dal fatto che ci fosse campo all'inferno.
“Pronto?”
“Frank!! Mi sono innamorato!”
“Ciao John... Cosa mi racconti stavolta?” Chiese lui con un'espressione decisamente annoiata.
“Voglio sposare Katie Chard!”
“John... perché?” Domandò con l'espressione che si faceva più annoiata di minuto in minuto.
“Perché mi ha offerto una gomma l'altro ieri.”
Frank si morse il labbro nel tentativo di non insultare il suo “amico”
“John, non puoi sposare Katie...”
“Mi ferisci, amico. Perché?”
“John, hai 30 anni, lei 14. Vedo una discrepanza, oppure non so contare!”
“L'età è solo un numero.”
Una grossa vena pulsante comparve sulla tempia del ragazzo, terrorizzando Charlie, soprattutto perché sembrava che il suo sguardo adirato fosse puntato su di lei.
“E lo sai cos'altro è un numero?”
“Cosa?”
“IL 911! E CHIAMAMI SOLO SE STRETTAMENTE NECESSARIO!” Sbraitò rimettendosi violentemente il telefono in tasca sotto lo sguardo allibito dei suoi compagni di viaggio, per poi cambiare immediatamente espressione e chinare la testa davanti a Charlie.
“Scusa se ti ho spaventata, quel tipo fa uscire la mia parte peggiore. Ah, e per la storia degli overlord, cercherò di tenere un profilo basso per la tua amica. Nessun problema, vero? ” Domandò Frank con un sorriso stranamente amichevole.
“Nessun... problema.” Mormorò la principessa, liberando con un sospiro tutta la tensione che aveva accumulato.
Il motore della limousine si spense, avvisando il gruppo che erano arrivati a destinazione. Uno alla volta scesero dall'auto, trovandosi di fronte un colossale grattacielo a forma di spada, da cui uscì una demone ciclopica dalla sclera scarlatta e dalla pupilla a forma di x munita di un sorriso piuttosto trasparente su quello che sarebbe stato il suo carattere.
“Cherri!”Esclamò Angel abbracciando l'amica, che , dopo aver risposto all'abbraccio con altrettanto affetto, scrutò l'umano alle spalle della pornostar, quasi come... se l'avesse riconosciuto.
“Ok, che ne dite di entrare dentro e aiutare il vostro amico?”
All'interno della spada (O dovrei dire edificio?) l'intero atrio sembrava fatto di cristalli rossastri, così lucidi che ci si poteva specchiare sopra, persino le poltrone e i divani erano fatti del medesimo materiale. Al centro di esso, un'enorme statua di Cherri armata di bombe sorrideva vittoriosa.
“Parecchio figo, eh? Da quando ho sconfitto quel serpentaccio con Angel sono riuscita a fare parecchi miglioramenti e ho reso questa spada il mio quartier generale.” Si vantò la ciclope prendendo sotto braccio Frank, che optò sul non fare resistenza, dato che era la sua unica pista per scoprire il nome del committente.
“Angel, fatevi pure un giro per l'edificio, io porterò il vostro amico nel mio ufficio.”
Il gruppo fece spallucce, ma ignorarono tutti il suggerimento di Cherri, finendo solo per sedersi su uno dei divani cristallini sotto consiglio di Angel, perché fare un giro in un edificio abitato dalla sua migliore amica sarebbe stata un'esperienza troppo pericolosa per gente come Charlie e Veggie a suo dire.
“Spero che Niffty e Husk abbiano sistemato quel casino alla reception...” Disse Charlie tra sé e sé.
“Perché non lo abbandoniamo qui? Lo abbiamo aiutato fin troppo facendogli usare la tua limousine!” Bofonchiò Veggie spazientita.
“Veggie, voglio solo essere sicura che torni sulla terra senza un graffio. Se siamo fortunate, si arrenderà sulla ricerca di questo demone e se ne tornerà a casa senza fare troppo scalpore. E poi, come ho già detto,  gli dobbiamo almeno questo.” Replicò Charlie poggiando la mano sulla coscia della partner in segno di affetto.
“Hm... va bene,” Sussurrò il demone falena con un sorriso sconfitto ma addolcito.
“Ehm, non credo che un tipo in grado di eliminare uno... Hphphphph.”
Moxxie tappò la bocca di Millie con un pezzo di stoffa prima che potesse dire cose scomode.
“Quello che mia moglie voleva dire è... che non sembra un tipo molto propenso all'arrendersi.”
Frank seguì (O venne trascinato, dipende dai punti di vista.) la ciclope fino ad arrivare ad una lunga rampa di scale in legno, da cui emergeva un corrimano che non meritava affatto quel nome: le diverse schegge, trappole per orsi e mine antiuomo presenti avrebbero impedito a chiunque di metterci le zampe sopra.
“I corrimano sono per le checche.” Fu la scusa di Cherry per spiegare quell'obbrobrio di architettura.
La scala terminò in quel che Frank immaginava fosse il quarto piano, a quel punto i due si avviarono verso l'interno, e dopo un breve tratto di corridoio poterono ammirare la porta dell'ufficio di Cherri: un grosso portone fatto di granate senza sicura, probabilmente tutte difettose, alla faccia della sicurezza pubblica.
Cherri non esitò ad aprire la porta potenzialmente esplosiva al suo ospite, che non mancò di mostrare un certo stupore controllando gli interni “dell'ufficio”: sulla sua sinistra, c'era un grosso nastro trasportare che sembrava essere utilizzato per diversi tipi di armi, dai lanciarazzi alle pistole, mentre alla sua destra c'era un enorme campo per il tiro a segno  munito di diverse sagome, la maggior parte troppo forate per il riutilizzo, infine, al centro della stanza si trovava una normale scrivania in marmo con una poltrona girevole, probabilmente l'unico motivo per il quale la ciclope chiamava quella stanza “ufficio”.
“Allora... Perché il nipote di Arthur Callahan si trova all'inferno?” Domandò la ciclope mostrando i denti aguzzi con un sorriso.
Frank sogghignò e si accese un sigaro, per niente sorpreso che qualcuno l'avesse riconosciuto.
“Gli somiglio così tanto?” Chiese inalando il sigaro in una sola botta.
“A parte il colore dei capelli e degli occhi, sei praticamente la sua goccia d'acqua. Quando ero ancora viva, ha aiutato molto mia madre con le sue preghiere.”
Frank pensò al nonno con nostalgia: come gli aveva insegnato a maneggiare una pistola, la sua strana regola delle flessioni ogni volta che ti sentivi insoddisfatto, quando lo costringeva a leggere la bibbia, di cui tutt'ora non aveva memorizzato neanche un passo, ogni notte.
“Era un brav'uomo...” Emise con un fiato.
“Già, lo era... Allora,che ti serve?”
“Mi serve sapere chi ha commissionato un assassinio sulla terra da queste parti. Ne sai qualcosa?” Fece lui in poche parole.
La ciclope si leccò le labbra pregustando l'occasione che incombeva.
“Per tua fortuna, da quando sono diventata l'overlord che si occupa del traffico di armi, ho diverse conoscenze, quindi... che ne dici di fare un patto?”
Una sorta di vento verdognolo circondò la mano tesa della ciclope, mentre una specie di luce dello stesso colore si manifestava sul suo palmo.
“Io scopro chi ha cercato di ucciderti e tu mi dai la tua anima. Mi sembra uno scambio equo.”
Frank le fissò la mano con un'espressione che diceva -Davvero?-, al che lei la ritirò alzando le mani in modo rassegnato.
“Non giudicarmi. Come overlord, anch'io devo cercare di espandere il mio territorio, quindi non biasimarmi per averci provato.”
“Puoi aiutarmi in un modo che non comprenda il vendere la mia anima?” Chiese stizzito.
La ragazza si grattò il mento, pensando che il gesto sarebbe riuscito ad accelerare la fuoriuscita di un'idea, e, stranamente, così fu. Senza fare troppi complimenti, gli porse tre foto che rappresentavano dei demoni dall'aspetto piuttosto inusuale: uno spilungone vestito da pappone, un tipo con una televisione al posto della testa vestito in nero e una specie di ragazzina-bambola dal sorriso... quasi adorabile.
“E questi stramboidi sarebbero?” Domandò lui esaminando le foto.
“Io ti darò le informazioni che vuoi, ma tu dovrai aiutarmi ad espandere il mio territorio in un altro modo dato che non vuoi fare un patto, cioè ammazzando 6 overlord per conto mio. Purtroppo quei tipi sono troppo pure per me per ora, quindi mi serve qualcuno che se ne sbarazzi.” Rispose lei scaccolandosi in modo annoiato.
“Io qui vedo 3 foto. ”
“Ti darò gli altri 3 obbiettivi quando ti sarai sbarazzato di questi qui.” Aggiunse Cherri poco prima di prendere una scatola nera, aprirla di fronte a Frank e mostrargli un revolver angelico molto simile al modello Cattleman della terra, se non per il colore bianco e le rifiniture dorate. “Ho rubato questo durante l'ultimo sterminio e sono riuscita a mettere le zampe su 6 proiettili angelici. Spero che tu abbia lo stesso talento di tuo nonno con le pistole.”
“Non c'è proprio altro modo?” Chiese lui, principalmente perché pensava che ammazzare dei pezzi grossi non fosse molto discreto, anche se fino a quel momento non lo era stato un granché.
“Anche se i nostri parenti erano in buoni rapporti, non vuol dire che ti debba fare uno sconto. Devo guadagnarci qualcosa, non importa chi conosci, è così che funziona da queste parti. Allora, accetti?”
“Dubito che questi bersagli staranno in mezzo alla strada per farsi sparare, vero?”
“Oh no, sono circondati da guardie nei loro appositi distretti, alcune pure piuttosto toste. Quindi, mi raccomando, assicurati di usare i proiettili su di loro quando hai un colpo sicuro, e vedi di non utilizzarli su qualche guardia di merda.” Spiegò la ciclope.
“E come dovrei avvicinarmi a questi pezzi grossi senza farmi ammazzare?”
“Sono certa che il nipote di Arthur Callahan non avrà problemi a inventarsi qualcosa.”  
Il ragazzo incurvò le labbra in un ghigno, prese la pistola e si avviò verso l'uscita.
“Un altro paio di cose...” Lo fermò Cherri, l'espressione sorridente cambiata in una smorfia rabbiosa. “Non parlare con nessuno di questa piccola conversazione e portami quello  vestito da pappone vivo. Si chiama Valentino, ho un affare personale con lui”   
“(Direi che con questa si può mandare a fanculo la discrezione.)"
Frank si diresse verso l'atrio cristallino piuttosto sicuro sul da farsi mentre tirava fuori il libro con cui era venuto dalla giacca di fronte al gruppo che l'aveva accompagnato.
“Aspetta, ma quello non l'aveva ripreso Loona?” Chiese sorpreso Moxxie.
“Eh già...l'ho sostituito con uno dei libri che avevate nell'ufficio poco prima che lo prendesse. Anche se credo che ormai l'avrà notato da un pezzo.”
“Tutto molto bello, ma hai scoperto qualcosa riguardo il tuo problema?” Intervenne Angel, stufo di aspettare.
“Ci stavo arrivando, in base a quello che mi ha detto, devo tornare a casa.” Mentì.
“Te l'avevo detto che sarebbe finita bene...” Sussurrò Charlie alla compagna senza farsi sentire, la quale fece un sospiro liberatorio.
“Oh, ma sei appena arrivato...” Mormorò un Angel deluso
Frank gli sorrise, gli occhi chiusi per sembrare il più dolce possibile. “Giusto per curiosità, chi è il demone più potente in questo atrio?”
Tutti i presenti indicarono Charlie, al che l'umano inarcò un sopracciglio.
“I vantaggi di essere la figlia di Lucifero direi.” Disse Veggie,
“Peccato che odi usare i suoi poteri.” Aggiunse Angel pulendosi le unghie.
La futura regina rise imbarazzata mentre si avvicinava all'umano.
“Una domanda piuttosto improvvisa, come mai?”
Il sorriso di Frank rimase fisso, limitandosi semplicemente ad aprire il portale per casa sua.
“Lo saprai presto.” Fu l'unica cosa che disse.
La faccia di Charlie venne afferrata da Frank, che la lanciò come un sacco di patate nel portale, successivamente si buttò pure lui in esso, chiudendolo subito dopo.
“Ah.... ah.... ah...” Annaspò un hellhound appena entrato nell'edificio. “Moxxie, Millie! Ho seguito il vostro odore... ah.... il libro e l'idiota... dove sono?” Domandò Loona con una rivista porno tra le mani.
I due imp girarono la testa verso la collega quasi in modo robotico, terrorizzati dalle conseguenze che avrebbe portato il gesto dell'umano che LORO avevano portato.
“Ha... appena rapito la figlia di Lucifero.”
“Beh.... bella merda.” Aggiunse un Blitzo selvatico alle spalle della figlia adottiva poco prima di notare una ragazza dalla pelle grigiastra svenuta a terra.

“Nel mentre, sulla veranda dell'abitazione dei Callahan.”

Charlie si riprese dalla botta in testa relativamente in fretta, ma il sorriso di Frank a pochi centimetri dal suo viso le fece subito pentire di aver aperto gli occhi.
“Dove... che è successo?” Domandò indietreggiando, abbastanza inquietata.
“Mi spiace, principessa... ho solo bisogno del tuo corpo per qualche minuto.” Sussurrò il Callahan allargando il sorriso ricco di curiosità, peccato che agli occhi di Charlie sembrava quello di uno stupratore seriale.



“Angolo del tizio che scrive.”

Bene, con questo ho ufficialmente un'altra long in corso, entrambe con troppi personaggi da gestire.... perché mi faccio del male in questo modo? Beh, spero vi sia piaciuto questo capitolo parla parla e spiega spiega, o come chiamano tutti “World building.” Nel prossimo si scoprirà un po' di più su Frank e cosa fa un Callhan, e a cosa gli serve Charlie. Ho cercato di dare degli indizi qui, quindi sentitevi liberi di cercare di indovinare... e niente... buon anno? Che sicuramente farà schifo come questo, ma vabbè AH! P.s: dico già che è un tempo di pubblicazione a caso AH!!” 
P.s.s: la cosa dei demoni che possono essere uccisi solo dagli angeli sembra canonica, ma ancora non si è capito cosa succede quando si ammazzano a vicenda quindi ho improvvisato... Ma sti cazzi il canonico, è una fanfiction, potrei pure scrivere che veggie fa un pompino ad Angel se volessi AH!








   
 
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