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Autore: Andrea Micky    31/12/2020    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Anfibia]
Basata sulla serie con protagonisti Anne Boonchuy e Sprig Plantar, questa fan ficition é il seguito di "Effetto Domino"", il mio segmento preferito della prima stagione.
AMPHIBIA and relative characters are copyright of DISNEY
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ritorno di Domino 2
by Andrea Micky

In una bella giornata di sole, a bordo del carro trainato dalla fedele Bessie, Anne e i Plantar si stavano recando al mercato di Wartwood, quando videro una folla protestare davanti al municipio.
“Basta tasse! Basta tasse!” protestavano i cittadini.
“Signori, vi prego. Le nuove tasse serviranno per istituire un servizio di ronda per proteggervi dalle incursioni degli animali notturni” spiegò il Sindaco Toadstool, affacciandosi alla finestra del suo ufficio.
“Ma se sono anni che non succede nulla di simile” obbiettò uno dei presenti, riscuotendo il consenso generale.
“A quanto pare il sindaco é di nuovo nei guai con gli elettori” notò Anne, osservando la scena.
“Lasciamolo perdere. Tanto se la caverà anche stavolta” le rispose Hop Hop, senza neanche fermare il carro.

Quella notte, dopo essersi trattenuto più a lungo del solito nel locale di Stumpy, Wally se ne tornò a casa, se non che, mentre attraversava la piazza, un’ombra minacciosa si mise alle sue calcagna.
Accortosi presto di essere seguito, il ranocchio accelerò il passo, percorrendo buona parte della città, senza però riuscire a seminare il misterioso inseguitore.
Ad un certo punto, Wally raggiunse la campana da suonare in caso d’emergenza e quando si voltò per vedere in faccia il suo inseguitore, la suonò con tutte le sue forze, svegliando l’intera Wartwood.

Poco dopo, la piazza cittadina era gremita di gente, tutta radunata intorno allo sconvolto Wally.
“Me ne stavo tornando a casa, quando mi sono accorto che qualcuno mi seguiva -raccontò il ranocchio- E quando mi sono voltato, c’era un grosso animale con gli occhi rossi che mi fissava. Fortunatamente, sono riuscito a chiedere aiuto prima che potesse aggredirmi”.
“Povero Wally. Che brutta avventura” disse una dei presenti.
“Già. É stato peggio di quando il mostro che si aggirava nel bosco mi ha aggredito” confermò lui.
“Ti ricordo che quel mostro ero io. E volevo solo chiederti di aiutarmi” obbiettò Anne.
“Qui ci sono delle tracce” notò lo sceriffo Buck, indicando delle impronte che l’animale aveva lasciato sul terreno.
“E a giudicare da esse, il nostro animale deve essere un bruco killer anfibiofago che ha da poco fatto la muta” aggiunse Molliccio Joe, esaminando da vicino le suddette impronte.
A quel punto intervenne il Sindaco Toadstool, che disse “Cittadini, come avete potuto constatare, il rischio di assalti notturni da parte di animali é un rischio concreto. Perciò, spero che, adesso, la mia idea di una ronda notturna sia ben accolta”.
“Sì, sì. Vogliamo la ronda notturna” dissero in coro i presenti.
Solo Anne non prese parte alla discussione, in quanto una certa idea si stava facendo strada nella sua testa.

Sulla via del ritorno, Anne non disse una parola e il suo silenzio preoccupò Sprig.
“Qualcosa non va?” le chiese il piccolo ranocchio.
“Tutto bene. É solo che le informazioni raccolte sull’animale mi hanno fatto ricordare Domino 2” rispose la ragazza.
“Domino 2? Intendi quel bruco simile alla tua gatta che, una volta diventata adulta, ha cercato di divorarci tutti?” domandò Polly.
“Sì, lei. So che é un animale feroce, ma l’idea che se la prenda con la gente di Wartwood, che a sua volta le farà probabilmente del male, mi fa sentire triste” spiegò Anne.
“É una legge naturale, Anne. E tu non puoi farci niente” sospirò Hop Hop, con l’aria di chi la sa lunga.
“Sarà” rispose tristemente Anne, per nulla confortata da quelle parole.

Il giorno dopo, Hop Hop stava per recarsi in municipio, dove i cittadini di Wartwood avrebbero stabilito i turni della ronda, quando venne raggiunto dai ragazzi.
“E voi cosa pensate di fare?” domandò l’anziano.
“Veniamo con te” rispose Sprig, impugnando la sua fionda.
“Non vedo l’ora di pestare quell’animale” disse Polly, brandendo il suo mattarello.
“E io devo proteggere ancora una volta la città da un qualche strambo animale di questo mondo, adempiendo al compito che il destino mi ha assegnato” aggiunse Anne, mettendosi una mano sul petto.
“No, voi resterete a casa. La ronda é una faccenda da adulti e voi siete ancora dei ragazzini” disse l’anziano.
“Cosa? Ma non é giusto” protestò Polly.
“Niente storie” intimò severamente Hop Hop, mentre usciva di casa.
“Uffa! Con tutte le avventure che ci capitano sempre, sappiamo cavarcela anche meglio di tutti gli adulti di Wartwood messi insieme” brontolò Sprig.
“E allora, dimostriamolo” disse Anne, sorridendo maliziosamente.
“Tu hai già in mente qualcosa, vero?” le chiese il ranocchio.
“Certo: ci servono solo delle vecchie lenzuola, dei pali e un paio di bretelle” rispose la ragazza.

Quella sera stessa, muniti di lampade e forconi, una mezza dozzina di cittadini pattugliava le strade di Wartwood.
Ma fuori città, c’era qualcuno pronto ad entrare in azione.

“Ci siamo” disse Sprig, osservando attraverso il suo cannocchiale.
Dietro di lui, Anne e Polly conficcarono con forza due pali nel terreno, che collegarono fra loro con un paio di bretelle, costruendo così una grossa fionda, il cui unico proiettile consisteva in una rete, formata da alcune lenzuola annodate fra loro.
“L’animale sta volando sopra i tetti di Warwood” avvertì Sprig, indicando un punto in lontananza.
Tendendo al massimo le bretelle che fungevano da elastico, Anne puntò nella direzione indicata e mollò la presa, scagliando la rete nel punto indicato da Sprig.
“Centrato!” esultò il piccolo ranocchio.
“Andiamo a prenderlo, allora” disse Anne, brandendo la falce usata per i lavori della fattoria.

Dopo aver calcolato il punto in cui l’animale era caduto, Anne e i piccoli Plantar s’incamminarono nel bosco.
“Sei sicuro che il posto sia questo, Sprig?” domandò ad un certo punto Polly.
“Ma certo. Ho visto perfettamente che quell’animale é caduto qui” affermò con sicurezza lui.
“Sarà” replicò diffidente la girina.
Ma proprio in quel momento, un verso animalesco risuonò nell’aria e correndo verso la direzione da cui proveniva, il trio raggiunse alcuni cespugli, dietro a cui un essere metà farfalla e metà gatto  si divincolava nella rete da loro fabbricata.
Essendo l’unica armata adeguatamente, Anne si avvicinò all’animale intrappolato e dopo averlo studiato per alcuni secondi, ebbe la conferma che tanto temeva.
“Domino 2!” esclamò la ragazza.
“Meow!” confermò l’animale con un debole miagolio.

“Allora eri davvero tu l’animale che si aggirava per Warwood” disse tristemente Anne.
“Colpiscilo, Anne” incitò Sprig.
“Tagliale la testa e facci un trofeo” rincarò Polly.
Chiudendo gli occhi, Anne alzò la sua arma e mentre il sudore le colava copiosamente sul viso, la ragazza vibrò un colpo di falce…che lacerò la rete in cui Domino 2 era intrappolata.
Subito dopo, la grossa farfalla si avventò su Anne, buttandola a terra, per poi avvicinare la sua faccia a quella dell’umana.
“Anne!” gridarono Sprig e Polly, vedendo Domino 2 spalancare le fauci.

“Ah, ah, ah!” rise Anne, quando la punta della lingua spinosa di Domino 2 le accarezzò le guance.
“Meow!” miagolò Domino 2, mentre Anne le accarezzava la testa.
“Che sta succedendo?” chiese Polly, osservando la scena.
“Credo che Domino 2 si ricordi di Anne e la consideri ancora la sua padrona” ipotizzò Sprig.
In quel momento, udendo le voci dei piccoli Plantar, Domino 2 sbavò deliziata, ma Anne se ne accorse.
“No, Domino 2. I miei amici non si mangiano” stabilì severamente la ragazza.
“Meow!” parve obbiettare Domino 2, mentre tendeva le orecchie per localizzare le sue prede.
“E adesso, Anne, visto che non vuoi fare del male al tuo ex-bruco domestico, cosa si fa?” volle sapere Polly, ponendo la sua domanda tramite una serie di gesti.
“Giusto. Domino 2, adesso devi allontanarti da qui e cercare un altro posto dove cacciare. Magari senza divorare i cittadini di Wartwood. Per favore” disse Anne, rivolgendosi a Domino 2.
Quest’ultima parve capire il senso di quelle parole e dopo aver leccato un’ultima volta il viso della ragazza, si alzò in volo e scomparve nel folto della foresta.
“Pensi che Domino 2 ti darà retta?” chiese Sprig, avvicinandosi all’amica.
“Lo spero” rispose Anne, fissando il punto da cui la mostruosa farfalla era volata via.

Il mattino dopo, quando s’imbatté in Hop Hop, Anne constatò che quest’ultimo aveva un’aria distrutta.
“Che brutta cera, Hop Hop. Com’é andata la ronda?” domandò Anne.
“Bene, dire. Nessun animale si é avvicinato a Wartwood” rispose l’anziano ranocchio.
“Allora, il pericolo é scongiurato” sospirò sollevata Anne.
“É ancora presto per dirlo. Ma se per caso un qualche animale si farà vivo…ZACK!” assicurò Hop Hop, mimando un gesto piuttosto eloquente.
“Glom!” deglutì preoccupata la ragazza.

Quella sera, Anne dormì un sonno agiato, popolato da incubi riguardanti il destino di Domino 2, quando venne svegliata dal suono martellante della campana di Wartwood.
“Oh, no!” gemette la ragazza, immaginando quale fosse la causa di quell’emergenza.

Quando Anne e i Plantar raggiunsero la piazza cittadina, tutti gli abitanti di Wartwood si erano già radunati lì.
Parlando con tono enfatico, il Sindaco Toadstool disse “Amici e concittadini, l’animale notturno ha colpito ancora ed eludendo le nostre ronde, si é spinto fin dentro la casa di una di noi”.
“Già. Quella bestiaccia é entrata nel mio locale e l’ha messo completamente a soqquadro” confermò infuriata Felicity Sundew, riferendosi alla sala da tè che gestiva.
“Dobbiamo fermare quell’animale. Perciò, adesso andremo tutti alla sua tana e lo sistemeremo una volta per tutte” proseguì il sindaco, gesticolando freneticamente.
“E dove sarebbe la sua tana?” domandò uno dei presenti.
“Dopo aver svolto delle ricerche, io e Toadie abbiamo scoperto che la sua tana si trova nel grosso albero cavo poco fuori Wartwood. Ed é lì che adesso andremo” rispose Toadstool, indicando la direzione da prendere.
“Sì: prendiamo l’animale! Prendiamo l’animale!” cantilenarono gli abitanti di Wartwood, ai quali Hop Hop si aggregò.
“Si! Prendiamolo” concordò Polly, estraendo una mazza ferrata da dietro la schiena.
“Polly, tu dovresti essere dalla mia parte” obbiettò Anne.
“Scusa, Anne. Ma fra la belva famelica che ha tentato di sbranarmi e una folla inferocita che vuole farle la pelle, preferisco quest’ultima” replicò la girina.
“Temo che tu sia la sola a voler difendere Domino 2” disse Sprig, rivolgendosi ad Anne.
Ma il piccolo ranocchio si accorse che la sua amica umana era già corsa via, diretta verso la tana dell’animale.

Anne era ormai arrivata a destinazione, quando Sprig la raggiunse.
“Anne, che stai facendo?” le domandò il piccolo ranocchio.
“Cerco di mettere in salvo Domino 2 -rispose lei- So che é una feroce belva divora anfibi, ma io le voglio ancora bene”.
“Lo capisco. Ma se non facciamo qualcosa, il tuo ex animaletto domestico ci divorerà tutti” le fece notare Sprig.
Anne fece per rispondere, quando un sinistro fruscio nell’erba attirò l’attenzione sua e di Sprig; e subito dopo, un bruco killer adulto identico a Domino 2 sbucò fuori dalla vegetazione.
“Meow!” ruggì con voce roca l’animale.
“Ma quella non é Domino 2. Questo vuol dire che lei é innocente” constatò felice Anne.
“Benissimo. Ma adesso, come ci difendiamo noi due?” domandò Sprig, notando che l’animale avanzava verso di loro.

Afferrando Sprig per un braccio, Anne fuggì, mentre il bruco killer adulto si lanciava all’inseguimento.
“Forza, Anne. quell’animale ci é quasi addosso” incitò il piccolo ranocchio.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, ma all’improvviso, il terreno sotto i suoi piedi franò, facendo sprofondare lei e Sprig in una profonda buca.
“Ma questa buca non é naturale” notò Anne, una volta sul fondo.
“Una delle belle trovate ideate per la nostra sicurezza” brontolò il ranocchio.
Quell’avvenimento improvviso permise al bruco killer adulto di raggiungere le sue prede, che fissò con fare inquietante dal bordo della buca, leccandosi le labbra con la lingua.
“Mi sa che quello vuole mangiarci entrambi” disse Sprig.

Improvvisamente, un ombra sfrecciò fulminea nel cielo e prima che il bruco killer adulto potesse attuare i suoi propositi, si ritrovò addosso un suo simile, che lo buttò a terra, immobilizzandolo con le zampe.
“Domino 2!” esclamò Anne, riconoscendo la soccorritrice.
Divincolandosi, il bruco killer adulto cercò di liberarsi, ma Domino 2 gli stette addosso e con  le sue zampe riuscì ad infliggere numerose unghiate al suo nemico.
Ma presa dal combattimento, Domino 2 non si accorse dell’arrivo dei cittadini di Wartwood, muniti di torce e forconi.
“Hey! Ce ne sono due di quegli animali!” esclamò sorpreso Hop Hop.
“Sistemiamoli entrambi, allora” gli rispose il Sindaco Toadstool.

“No, fermi! Domino 2 é innocente” protestò Anne, mentre lei e Sprig uscivano dalla buca.
“É vero. Nella zona viveva un altro di quei bruchi, ed é stato lui che ci ha attaccati” confermò Sprig.
“Certo é un’ipotesi possibile -ammise Toadstool- Ma…”.
In quel momento, sotto lo sguardo inorridito dei presenti, Domino 2 attaccò il suo avversario alle spalle e con un poderoso morso, gli strappò le ali dalla schiena, per poi infilare il suo muso all’interno della ferita apertasi.
Ma l’orrore si trasformò in stupore, quando Domino 2 tirò fuori la testa, reggendo fra le fauci Toadie, l’assistente del sindaco.
“Ehm, salve” salutò imbarazzato quest’ultimo.
“E questo che significa?” domandò uno dei presenti.
“Credo che la risposta la conosciamo tutti” gli rispose Felicity Sundew, mentre lei e gli altri scoccavano un’occhiata truce al sindaco.
“Che c’é? Non penserete mica che mi sia inventato una falsa emergenza, che io stesso avrei poi risolto, solo per promuovere un’iniziativa il cui vero fine era solo spillarvi soldi tramite le tasse “necessarie” per finanziarla?” domandò imbarazzato Toadstool.
Per tutta risposta, i cittadini di Wartwood si strinsero minacciosamente intorno al loro primo cittadino, il quale non poté fare altro che fuggire via, per evitare una sonora batosta.

Toadie avrebbe seguito volentieri il suo capo, ma Domino 2 glielo impedì, in quanto si mise a lanciarlo ripetutamente in aria, come se fosse una pallina.
“Qualcuno mi farebbe scendere?” domandò Toadie.
“Smetterà presto” rispose Sprig.
“Subito prima di divorarti” precisò Polly, facendo sussultare i presenti.
“Tranquilli. Ci penso io” rispose Anne.
E dopo aver frugato nel travestimento usato da Toadie, la ragazza estrasse alcuni fili e listelli di legno, usati per muovere il falso bruco dall’interno, con cui fabbricò un rudimentale giocattolo sonoro.
“Vieni, Domino 2” chiamò Anne, facendo tintinnare il giocatolo.
Deliziata, Domino 2 abbandonò la sua preda e seguì docilmente la ragazza, che avanzò lentamente verso un’altura lì vicino.

Una volta sulla cima dell’altura, Annne si fermò e attese che Domino 2 le fosse vicina.
“É stato bello rivederti, Domino 2. Ma adesso devi andare. Ho apprezzato il fatto che ti ricordi di me, ma tu sei un’irredimibile belva divora anfibi e finché resterai qui, i miei amici saranno in pericolo” disse tristemente la ragazza.
“Meow!” miagolò la mostruosa farfalla, come a voler confermare quelle parole.
“Perciò, adesso vola via. E di me, conserva un bel ricordo” disse Anne, accarezzando per l’ultima volta la testa del suo ex bruco domestico.
Miagolando, Domino 2 si alzò in volo e scomparve presto nel cielo notturno.
“Addio, Domino 2. Mi hai insegnato che anche le belve feroci possono avere un cuore” disse Anne, mentre una leggera brezza le muoveva i capelli.

Quando Anne tornò indietro, trovò i cittadini di Wartwood in attesa di sapere cosa fosse accaduto a Domino 2.
“Allora?” domandò uno dei presenti.
“Se n’é andata” confermò Anne, sorridendo mestamente.
“Hurrà!” esultarono i ranocchi, prima di tornarsene in città.
Vedendo quanto Anne fosse triste, Hop Hop le disse “Coraggio, Anne. Hai fatto la cosa giusta, lasciando andare il tuo bruco. E anche se non la rivedrai più, conserverai il ricordo di Domino 2 nel tuo cuore. Come faccio io con Charlie Chiapponis, il nostro caro ragnetto… che mi manca tantissimo”.
A quel punto, l’anziano ranocchio scoppiò a piangere, invocando a gran voce il nome dell’ex animale domestico dei Plantar.
“Wow. La maturità con cui Hop Hop affronta certe situazioni é davvero impressionante” commentò sarcasticamente Polly.

***

Qualche giorno dopo, quando rincasarono, Anne i Plantar trovarono davanti alla porta di casa un grosso insetto, il cui corpo era straziato da numerosi graffi, alcuni dei quali intrisi di saliva.
Dopo aver esaminato le ferite, Anne constatò “Questo é un regalo di Domino 2. Sa che questo é uno dei miei insetti preferiti. (Realizza ciò che ha detto) Sto diventando veramente strana a forza di vivere qui”.
“Un gesto carino. Disgustoso, ma carino” ammise Sprig, sorridendo forzatamente.
“Non vorrai mica mangiare quella roba?” domandò Polly.
“Perché no? Possiamo essiccarlo, oppure metterlo nei pancake” rispose Anne, mentre entrava in casa, tenendo il “regalo” sotto braccio.
Avvicinatosi ai suoi parenti, Sprig bisbigliò “Hop Hop, fingi di cucinare quell’insetto. Poi, mentre io e Polly distraiamo Anne, lo butti da qualche parte”.
“D’accordo” rispose sottovoce Hop Hop.

FINE

   
 
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