Le dita di Gioele tracciano piano i tasti in rilievo del telecomando, da un numero all’altro. Mancano quindici minuti alla mezzanotte, la televisione trasmetterà il conto alla rovescia in diretta e i suoi amici stanno correndo in giro per casa cercando lo spumante che Vittorio non ricorda dove ha messo per nasconderlo ai genitori. Gioele era rimasto l’unico in soggiorno sul divano ma dopo un po’ Iuri si unisce a lui, poggiando una mano sulla sua e fermando il movimento ripetitivo delle sue dita sui tasti.
 
-Sei nervoso.- nota.
 
-Sto bene.- Cerca di rassicurarlo Gioele sorridendo lievemente, ma si ritrova invece stretto in un mezzo abbraccio.
-Inutile mentire, ormai capisco quando stai male.-
Gioele sbuffa una risata e si poggia contro di lui. In parte deve dargli ragione, sta passando il Capodanno con i suoi  amici e non potrebbe essere più felice, però c’è comunque qualcosa che lo infastidisce.
 
-Non voglio che quest’anno finisca.-
Con Iuri è facile confidarsi, ma gli viene comunque spontaneo sviare lo sguardo. -Ho sempre l’impressione che… con l’inizio dell’anno cambi tutto. Ma questa volta voglio che resti tutto com’è.-
 
L’idea che con l’anno nuovo si possa ricominciare da capo di solito gli piace, crede sia un buon modo per far credere al proprio inconscio che ogni brutta cosa possa essere archiviata e si possa ricominciare da zero, sperando in meglio. Però questa volta è diverso. Quell’anno è stato il migliore della sua vita e, ironicamente, del millenovecentonovantanove non rimarrà nulla dopo la mezzanotte; il conto alla rovescia porterà via non solo un anno, ma anche un secolo e un millennio.
 
E non riesce a non pensare che il duemila suoni così strano e sconosciuto.
 
-Ho paura di lasciare andare tutto quello che c’è stato di bello quest’anno.-
-Tipo?- chiede curioso Iuri.
-Tipo gli amici.-
-Credi davvero che i legami che hai stretto possano spezzarsi così facilmente?-
-Mmh, forse.-
Iuri sospira, ma ormai è conscio del fatto che Gioele sia un po’ paranoico.
 
Non ha mai avuto veri e propri amici prima di quell’anno, ora ne può contare addirittura quattro. Iuri era stato il primo, a gennaio, poi aveva conosciuto anche Elio, Vittorio e Augusto in estate.
 
-Gio… tu pensi troppo. Ti assicuro che non cambierà nulla dopo la mezzanotte. Saremo ancora qui, okay?-
 
Iuri allontana un po’ quando in soggiorno arrivano anche gli altri e solo pochi minuti dopo, si ritrovano tutti e cinque a gridare i numeri del conto alla rovescia davanti alla tv. Gioele stringe il telecomando di nuovo, inconsciamente, con le dita a sfiorare i tasti uno e nove, ma Iuri glielo sfila, tirandolo invece più vicino. È in quel momento che in Gioele scatta qualcosa.
 
Nei momenti di insicurezza si è sempre rintanato in un mondo tutto suo, ma per la prima volta capisce di poter trovare rassicurazione all’esterno. Si lascia andare all’abbraccio di Iuri e le paranoie spariscono nel nulla, mentre per la prima volta, realizza davvero di non essere solo.
 
Non ha più paura quando scatta il duemila.
 
 
[499 parole]