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Autore: Fiore di Giada    01/01/2021    1 recensioni
Basato su una leggenda letta sul sussidiario delle elementari, un breve componimento per sperare che la voce dell'anno nuovo sia migliore.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come formiche verso un formicaio, uomini e donne sciamano verso le loro case
e nei loro pensieri si mescolano attesa, speranza e paura.
Mentre risuonano le esplosioni di radi fuochi d’artificio,
attendono, vanamente trepidanti, il richiamo dell’anno nuovo.
Al passaggio di consegne dell’orologio, esplodono in gioie domestiche
e si scrollano il peso di un anno doloroso.




Sul mio sussidiario delle elementari, lessi un brano (non ricordo di chi), che raccontava questa curiosa leggenda: l’anno nuovo ha una particolare voce, che può dire se sarà un anno luttuoso, lieto o senza infamia e senza lode.
Se si sente, allo scattare della mezzanotte, un suono simile a quello di una locomotiva, l’anno sarà senza infamia e senza lode.
Se il suono è un lamento, l’anno sarà sventurato.
Se il suono è un canto , l’anno sarà lieto.
Ovviamente, causa rumori o insensibilità umana è quasi impossibile sentire questa voce e, secondo il brano, ci riesce chi fa un mestiere che porta all’isolamento.
   
 
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