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Autore: _cioc_    01/01/2021    0 recensioni
Una dopo l'altra brillarono tutte, diventando una sola.
Tutto parte da un viaggio al di fuori dalla Terra, oramai morta, che porta un ragazzo alla scoperta dell'universo infinito. Nel suo cammino troverà difficoltà e bellissime amicizie ma il suo destino gli riserva dell'altro.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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“Dormito bene?” la voce di Dresna arriva alle orecchie di Ryan facendolo girare di colpo. “Si” risponde semplicemente sbadigliando. La ragazza era già pronta per andare fuori ed intanto prepara una semplice colazione per entrambi, di solito non ha neanche voglia di farsi la propria, ma questa volta è diverso. Un ragazzo ha dormito sul divano di casa sua, deve sdebitarsi per la scomodità di quel letto improvvisato. Ryan dall’altro canto aveva dormito bene, si è svegliato riposato e felice non vedeva l’ora di incominciare la giornata. “Oh, non dovevi” dice imbarazzato mentre Dresna gli porge il piatto. “La colazione è il piatto più importante della giornata, certo che dovevo” rispose fiera del suo piatto per poi incominciare a mangiare il suo. Forse era l’imbarazzo generale, oppure i pochi argomenti che Ryan riteneva interessate, il perché della scena muta del ragazzo durante tutta la colazione, malgrado Dresna abbia provato più volte ad iniziare una conversazione.

“Che ne dici se andiamo a cercare una casa?” Chiede lei andando a guardare fuori dalla finestra, oggi c’è il sole che splende, si fa per dire il sole dato che è artificiale. “Mi aiuteresti?” chiede Ryan poggiando il piatto sul tavolo. “Certo” continua lei girandosi verso di lui. Entrambi si prepararono per uscire ed una volta fuori Dresna inizia a camminare, Ryan non ha la più pallida idea di dove lo stia portando, ma poco importa in quel momento, i suoi occhi ricadevano su ogni particolare di quella città così decadente. Ora che c’è il sole è tutto così vivido e magnifico agli occhi del ragazzo, Dasna invece trova quel paesino uno spreco di tempo, lo odia, e odia ancora di più chi ci abita, chiunque abbia incontrato ha almeno un vecchio segreto da nascondere, tra omicidi e rapine non c’è nessuno che si salva. Non è proprio il posto dove passare le vacanze. “Vediamo, di solito qua ci sono camere libere” parla da sola Dresna tirando per la giacca Ryan, che si era distratto per l’ennesima volta durante la passeggiata. “Qua siamo poco lontani dalla locanda, potresti venire a piedi, ed anche il mercato non è lontano” spiega lei facendo annuire il ragazzo.

La facciata del palazzo non era male, forse mancava qualche passata di colore, entrarono assieme facendo scricchiolare la porta, di fronte a loro si presenta una scala malconcia che porta fino al quarto piano mentre sulla destra c’è una porta mezza aperta, deve essere lo sgabuzzino. L’odore di legno vecchio e bagnato regna in tutta la stanza, il che fa storcere il naso ad entrambi. “Per quello che prenderai forse puoi permetterti questo” dice Dresna dispiaciuta. “Vediamo se c’è qualcuno” continua iniziando a salire le scale. Lo scricchiolio delle scale fanno rallentare entrambi per la paura che ogni scalino possa cedere in qualunque momento. “Buongiorno” una voce calma arrivò alle orecchie dei due facendogli alzare la testa verso l’alto, precisamente sul balconcino dell’ultimo piano dove si poggia una donna di mezza età, magra, alta e con i capelli legati in una treccia lunga. Sembra uscita da un film, pensa Ryan deglutendo. “Posso esservi utili?” chiede scendendo le scale e facendo risuonare i suoi tacchi sul legno vecchio. “Ehm, il mio amico cerca una stanza” dice Dresna visibilmente a disagio con quella signora di fronte. “Prego” la signora annuisce iniziando a scendere le scale, i due la seguirono senza spiccicare parola finché arrivarono di fronte ad una porta di colore verde scuro.

 “è una delle ultime stanze che ho, si è liberata poco tempo fa” dice aprendola e mostrandola ai due. Ryan rimane a bocca aperta, sembrava un sogno avere una stanza tutta per sé, mentre Dresna guardava ogni minimo dettaglio sperando di non trovare sorprese. Il salotto è di medie dimensioni, leggermente trasandato ma non troppo, c’è il minimo indispensabile, un divano, una poltrona, una scrivania, alcune sedie e delle lampade. Nell’altra stanza invece c’è la camera da letto con un semplice letto, una lampada ed un armadio, infine il bagno con tutto l’occorrente. “Direi che è-” Ryan si blocca vedendola Dresna fargli segno di zittirsi. “Dove si trova la cucina?” chiede andando a vedere le altre stanze. “è al piano inferiore ed è comune con tutti” sorride la donna portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Una lavanderia?” chiede ancora. “Anche quella ha la stessa modalità della cucina” spiega la signora. Dresna si avvicina a Ryan per portarlo vicino alla porta. “Non è male, vorremmo vedere la cucina e la lavanderia” la signora annuisce con gentilezza e porta giù al piano di sotto entrambi mostrando le due stanze le quali erano vuote. “Dove sono tutti?” chiede Ryan guardandosi attorno. “Di solito non mangia mai nessuno qua, vanno tutti fuori” Dresna annuisce. “Perché non mangia mai nessuno qua?” chiede entrando in cucina ed aprendo dei mobili, stranamente non trova sporcizia o animali. “I fornelli non funzionano da parecchio tempo, funziona solo la lavanderia” confessa la donna guardando la stanza con malinconia. “E per l’affitto?” chiede Dresna guardando la signora. “Per la stanza sono cento crediti ogni luna piena” dice facendo annuire entrambi.

Ryan non ha la minima idea di quanti crediti avrebbe preso, ma anche quanto fosse la spesa media per una stanza in affitto in questo paese. “Le lascio il mio indirizzo se foste interessati” disse la donna porgendo a Dresna un dischetto. “Grazie, le faremo sapere” disse lei iniziando a scendere le scale. “Uhm, arrivederci” dice Ryan velocemente seguendo la ragazza. “A me sembrava apposto” dice lui una volta fuori dall’edificio. “Non riusciresti a starci dietro, per di più non ti rimarrebbero crediti da parte” spiega Dresna incrociando le braccia. “Più o meno sai quando mi pagerà il signor Williams?” chiede Ryan mettendosi apposto gli occhiali. “Probabilmente sui 70 crediti a ogni luna piena” dice Dresna alzando le spalle. “Settanta?” ripete lui sbuffando. “Possiamo provare da Eideard” dice lei girandosi attorno. “Ha un monolocale, ma c’è una stanza inutilizzata” dice alzando le spalle. “Andiamo da lui allora” risponde Ryan sbuffando, a dirla tutta Eideard era l’ultima persona che pensava, gli era già bastata la sera prima per capire che persona è, un estroverso.

E Ryan ha un particolare timore di queste persone, non sa come comportarsi, lui è troppo timido per capire come funzionano, come possono parlare così tanto in sole due ore? Scuote la testa ricordandosi della lunga chiacchierata, anzi del lungo monologo. “Bene allora per di qua” Dresna sorride iniziando la passeggiata. Lei invece ha imparato a sopportarlo ed anche a rispondere, dopo qualche anno insieme a lui capisci che ha semplicemente voglia di conversare amichevolmente e non di parlare solo di sé stesso. “Ti piacerà è molto carino il poso ed anche la casa” Ryan annuisce vedendo che il paesaggio intorno a sé stava cambiando, erano in un quartiere vicino ma completamente diverso, l’aria era più respirabile e non c’erano così tante case attorno. Un sorriso spontaneo spuntò sul viso del ragazzo, quel vuoto intorno a sé gli ricordava casa sua. Il semplice nulla, niente che ostacola l’occhio e niente che può distrarlo. “Siete un po' lontani dalla locanda ma non sono così brutte le passeggiate no?” Dresna si gira verso di Ryan, che non gli risponde, vedendolo sereno mentre si guarda attorno, sorride anche lei vedendolo così. Deve essere stata dura, pensa continuando a camminare. In qualche modo gli ricorda la sua storia, portata via da casa sua per trovare di meglio, solo che lei si è spostata di città mentre lui ha cambiato pianeta. C’è una leggera differenza.

“Eccoci” la ragazza blocca Ryan prendendolo dal braccio. La casa di fronte a loro era di media grandezza, bianca e decorata da qualche sasso grigio qua e là, porte e finestre di legno rossastro. “Mi ricorda casa” si lascia scappare dalle labbra Ryan facendo girare Dresna, lei fece finta di niente solo un altro sorriso spontaneo comparve sulle sue labbra. “Beh vediamo se è a casa” dice bussando alla porta, non si capiva bene se c’era qualcuno dato che non si sentiva altro che il rumore del vento ed i vari animali in giro. “Eccomi!” una voce squillante arrivò alle orecchie di entrambi e poco dopo Eideard in pigiama aprì la porta. “Dresna” sorride dolcemente, sposta lo sguardo verso Ryan salutandolo semplicemente con la mano. “A che devo la visita?” sorride ancora poggiandosi con il fianco sullo stipite della porta. “Ryan non ha un posto dove stare” uno sguardo confuso fece sospirare la ragazza che scosse la testa, malgrado Edieard fosse molto socievole aveva bisogno dei suoi spazi e chiedergli di dividerli con un ragazzo conosciuto da poco tempo non gli va molto a genio. “Non può-” il ragazzo venne bloccato dallo sguardo omicida di Dresna. “Entrate” sbuffa spostandosi dalla porta.

“Siete andati a vedere altro prima di venir qua?” chiede andando verso la cucina. La casetta è molto accogliente e pulita, muri bianchi con molti mobili e soprammobili in legno, Ryan scorge anche una saletta con dei divani e qualche gioco da tavolo qua e là. “Siamo andati dalla Fredda” dice Dresna sedendosi su uno degli sgabelli. La cucina invece ha delle semplici mattonelle color pesca senza nessuna decorazione e tutti i pensili sono ancora in legno. “Ah sì, non è malissimo” ride Eideard porgendo ad entrambi un bicchiere con del succo. “è solo troppo costosa” continua alzando le spalle. “Sono andata a vedere se ha abbassato i prezzi” sbuffa Dresna passandosi una mano tra i capelli. “E?” Eideard la incita a continuare. “è rimasta come era una volta” sbuffa ridendo. “neanche mi sorprendo più” ride il ragazzo guardando Ryan, sembrava immerso nei suoi pensieri, aveva notato che tende a distaccarsi, per quello ieri ha deciso di parlare di meno con lui. “Vuoi vedere la camera?” gli chiede serenamente Eideard, il moro alza la testa velocemente per poi annuire. La camera era molto semplice, un letto a mezza piazza, una scrivania spaziosa, un armadio ed un divanetto. “Ti piace?” chiede Eideard incrociando le braccia ricevendo come risposta un sorriso enorme e dei sì veloci con la testa. Forse sono a casa pensa Ryan sospirando.
   
 
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