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Autore: Sian    01/01/2021    5 recensioni
Caro Lettore, prima di procedere alla lettura della one-shot, ti lascio qui di seguito un'enigma su quali saranno i personaggi coinvolti.
Kaito Kid ha avvertito che questo Natale ruberà dei fiori blu!
Non farli rubare è il compito affidato a quella persona di cui lui stesso ha usato le sue sembianze per mettere in salvo la sua identità che non può più usare.
Quest'identità è stata scoperta dal tale che ancora non l'ha mai incontrata in quanto questa persona è protetta dall'individuo che stava accanto all'essere umano a lei più caro.

Sei riuscito a decifrarlo, Detective?
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La lettera di Kaito Kid: {Sarà in quella notte che mi accingerò verso il blu, in contrapposizione con il rosso natalizio. Quale ti si addice di più, bel fiore dell'amore?}
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Dal testo:
La neve cadeva incessante, cominciando ad imbiancare tutto il paesaggio attorno a sé. Fu in quel momento che capì che quel luogo l'aveva già visto prima d'ora.
Come l'aveva saputo Kid?
Correva per raggiungere la sua meta, proprio quella dove sarebbe potuta restare, abbandonata ai suoi ricordi. Dove avrebbe voluto trovarsi anche lei. Abbracciata a tutti loro.
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Rei Furuya, Shuichi Akai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kaito Kid the Phantom of Blue Christmas


Caro Lettore, prima di procedere alla lettura della one-shot, ti lascio qui di seguito un'enigma su quali saranno i personaggi coinvolti.

Kaito Kid ha avvertito che questo Natale ruberà dei fiori blu!

Non farli rubare è il compito affidato a quella persona di cui lui stesso ha usato le sue sembianze per mettere in salvo la sua identità che non può più usare.

Quest'identità è stata scoperta dal tale che ancora non l'ha mai incontrata in quanto questa persona è protetta dall'individuo che stava accanto all'essere umano a lei più caro.


Sei riuscito a decifrarlo, Detective?
Buona lettura~



Sarà in quella notte che

mi accingerò verso il blu,

in contrapposizione con il rosso natalizio.

Quale ti si addice di più, bel fiore dell'amore? }



«Kid, non le avrai mai queste rose blu.» Ai Haibara teneva ben stretto il mazzo di rose tra le sue mani.

«Signorina, forse non sai che ti trovi davanti al grande mago dell'ultimo secolo. Quelle belle rose blu posso farle comparire nelle mie mani per magia.» Kaito Kid alzò le spalle, come per farle sapere che la sua minaccia non era stata recepita come tale. Apparire un po' sbruffone era la sua specialità.

«E perché non ci hai già provato?» Lo provocò la bambina tendendogli il mazzo di rose. Sul suo volto le comparve un ghigno, un sorriso tenebroso, pieno di mistero.

«Perché sono un ladro gentiluomo. Non rubo dalle ragazze.» Si avvicinò alla ramata, tanto quanto per osservare bene la sua espressione; poteva anche toccare i petali di quelle rose blu quasi senza nemmeno allungare un dito.

«E rinunceresti così al tuo bottino?» Ai restò comunque in guardia, non poteva fidarsi e non poteva permettersi di fargli rubare quelle rose.

«Sì.» Kaito guardò quella bambina negli occhi. Qualcosa gli diceva che era lei, la ragazza che aveva protetto facendola "fuggire".

«Non mi fido.»

In una folata di brezza serale entrambi poterono annusare la profumata aria di quel roseto.
Rose rosse. Fiore che simboleggia l'amore. Le avrebbe raccolte tutte in quella serata magica.

Le avrebbe raccolte tutte, simbolo del grande amore che provava verso sua sorella. Se solo fosse ancora in vita. Se solo ci fosse stato qualcuno a proteggerla.

Le avrebbe raccolte tutte, la regina di tutti i fiori. Avrebbe potuto fare un effetto scenico in qualche sua magia. Se solo ne avesse la possibilità di esibirsi con la persona che più lo aveva ispirato.

Era quasi un peccato dover rubare quelle rose blu dalle mani di quella bambina. Le donavano. Erano il suo fiore: lei era unica al mondo. Eppure gli sembrava che si sarebbe sentita più a suo agio in mezzo a delle rose rosse.

«Buon Natale, Shiho.» Kaito Kid trasformò quelle rose blu che la bambina teneva in mano in rose rosse. Le mostrò di avere già quelle rose blu da lui così ricercate.

Inizialmente rimase impietrita, non tanto dal fatto di avere in mano delle rose rosse, ma da come l'aveva chiamata quel ladro.
«M-Mi chiamo Ai Haibara.»

«Che importanza ha? Grazie per questo bel regalo, princess.» Kaito Kid si preparò per abbandonare il luogo del misfatto: era riuscito ad ottenere quelle rose blu. Gli sarebbero servite per la ricerca sull'organizzazione avendo rintracciato quella persona e non poteva permettersi di lasciare una tale prova nelle mani di chi non se ne sarebbe fatto nulla.

«Aspetta!» Ai gridò per fermarlo, forse era troppo tardi poiché il suo deltaplano era già sopra alle loro teste, la cordicella si sarebbe presto riavvolta per permettere a Kid di volare in cielo.
Uno scatto. La bambina si aggrappò a Kaito Kid, assicurandosi di avere ancora con sé il mazzo di rose rosse. Non avrebbe mai potuto rovinare dei bei fiori come quelli. Erano i suoi preferiti. Ma doveva riprendere ciò che le era stato chiesto di proteggere.

«Mi dai proprio del filo da torcere, eh?» Kaito si alzò in volo, con quella bambina aggrappata a lui. «Te lo dico lo stesso anche se penso che sia ovvio: reggiti forte e non mollare la presa.»

In quella notte di Natale sorvolarono i tetti di Beika, non si potevano osservare le stelle poiché della neve iniziò a cadere, imbiancando tutto il paesaggio.

«È meglio tornare nelle proprie case, altrimenti ti bagnerai tutta, bella signorina.»

«Non finché non mi ridai le rose blu!»

Kaito Kid non rispose, atterrando su una stradina lastricata. Lasciò la bambina lì e riprese il suo volo.

Ai si guardò le mani: non teneva nemmeno più il mazzo di rose rosse! Dannazione, si era lasciata rubare tutto! «Kid, non sei affatto un ladro gentiluomo. Se lo fossi mi avresti riportato a casa.» La bambina mugugnò quelle parole tra sé e sé.

La neve cadeva incessante, cominciando ad imbiancare tutto il paesaggio attorno a sé. Fu in quel momento che capì che quel luogo l'aveva già visto prima d'ora.
Come l'aveva saputo Kid?
Correva per raggiungere la sua meta, proprio quella dove sarebbe potuta restare, abbandonata ai suoi ricordi. Dove avrebbe voluto trovarsi anche lei. Abbracciata a tutti loro.

C'erano delle impronte fresche: vi erano state due persone prima di lei.
Li notò subito: i fiori erano lì, adagiati all'interno del vaso sulla tomba rappresentativa.
«Akemi...» La bambina sussurrò il nome della sua amata sorella. Quella tomba era stata creata a sua insaputa, all'interno del cimitero commemorativo. In nessuna di quelle tombe giaceva il corpo defunto.
Osservò il mazzo di fiori: erano delle rose blu con al centro una sola rosa rossa.

Era stato Kid. Li aveva messi lui quei fiori a lei così importanti.
Avrebbe voluto sapere come aveva scoperto di quel luogo. Ma si fermò lì, senza altre domande.
Quel luogo era parte di lei, era come se fosse la sua casa dove poter incontrare sua sorella.

Restò ad osservare il mazzo di fiori.
Rose zaffiro: unicità.
E una sola rosa scarlatta: il suo amore.

*

Kaito Kid aveva trovato il suo obiettivo.
Colui che aveva già incontrato per salvare quella bambina.

«Finalmente ci rincontriamo.» Kaito trovò il biondo con le mani congiunte in una preghiera di fronte alla tomba commemorativa del suo migliore amico.

«Ci conosciamo?» Rei Furuya lo guardò. Sapeva benissimo chi era quel ladro, ne leggeva sempre le notizie. Ma non l'aveva mai ancora incontrato.

«Sì, ho protetto quella ragazza dai tuoi loschi scopi, Bourbon.» Kaito Kid era finalmente arrivato al suo obiettivo.

«Guarda, con me hai proprio preso un granchio. Non sono io ad avere dei loschi scopi.» Rei Furuya si allontanò, non aveva intenzione di continuare quella discussione.

«Stai scappando, eh? Tu fai parte di quell'organizzazione. Dimmi perché hai spedito delle rose blu a quella bambina.» Il ladro era determinato ad arrivare fino in fondo di tutta quella storia da lui cominciata.

«Perché quella bambina deve essere protetta, è ciò che ho promesso a me stesso.» Il biondo sorrise.

«...Parla proprio quello che mi ha quasi fatto morire su quel treno. Volevi uccidere Shiho, non è vero?» Kaito lo squadrò: non l'avrebbe mai perdonato per aver provato a mettere in pericolo quella ragazza.

«Allora eri tu sul Bell Tree Express... In ogni caso io non l'avrei mai uccisa, va contro la mia missione personale.» Rei lo salutò con un cenno di mano, andando verso l'uscita del cimitero.

«Fermo! Ho bisogno di sapere se quella tua organizzazione criminale...» Kaito lo fissò, ora serio più che mai. «Ha a che fare con la ricerca dell'immortalità.»

«Hmpf. E te lo direi così?» Si girò ancora verso quel mago. Sembrava divertente prenderlo in giro, così furbo ma anche dannatamente ingenuo.

«Allora? Devo prendere questa risposta come un sì?» Kaito voleva sapere cosa c'era dietro a tutto, voleva risolvere tutti i problemi che attanagliavano la sua vita.

«Fa' come vuoi. A noi la gemma non interessa, abbiamo delle ricerche migliori.» Rei ridacchiò, in una missione precedente aveva avuto a che fare con Snake.

«Conosci la gemma di Pandora?» Kaito spalancò gli occhi.

«Torna ai tuoi trucchetti di magia, Kaito Kuroba. Non immischiarti in cose che non ti riguardano.» Rei uscì definitivamente da quel luogo, svoltando all'angolo e facendo scomparire le sue tracce.

«...» Kaito restò impietrito. Sapeva della sua identità, sapeva della gemma di Pandora. Chi era realmente quel tizio? Era veramente colui che aveva incontrato su quel treno?
Estrasse il mazzo di rose rosse con al centro l'unica rosa blu, colore della gemma, il suo colore, quel colore che lo continuava a perseguitare.

Tornò in volo. Alla fine quei fiori non nascondevano nulla di ciò che lui stava ricercando, non erano nemmeno da parte dell'organizzazione di quell'uomo.
Erano un regalo del biondo per la bambina ramata. E lui l'aveva rubato.

Una volta in camera sua appoggiò il mazzo di rose rosse per omaggiare suo padre.

*

Stava vegliando su quella bambina. Erano ormai ore che era china sulla tomba di Akemi.
Avrebbe voluto dirle di tornare a casa, che si sarebbe presa un brutto raffreddore.
Ma non poteva avvicinarsi a lei. Si sentiva in colpa di averle distrutto l'unica persona che era rimasta nella sua vita.

Akai Shuichi restò in silenzio, contemplando da lontano quanto si addiceva alla bambina e a sua sorella quel mazzo di rose blu con quella rosa rossa in centro.


Note Autrice:
Questo disegno lo potrete trovare anche sulla mia pagina Instagram di disegno @sian_0610;
fan art tratta dalla scena del manga vol. 26, file 255.
La fan art originale è la prima all'inizio di questa fan fiction, solo con le rose blu,
l'ho realizzata come regalo di Natale per la mia amica Miriallia.

Felice Anno Nuovo!

Spero vi sia piaciuta, lasciatemi una recensione con i vostri pareri!
A presto,
Sian

fanart @sian_0610 su Instagram
fanfiction @sian.610 su Instagram

   
 
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