Un ansimo sfugge dalle sue labbra non appena i primi raggi di Sole illuminano la stanza; è l’alba che giunge placida sull’intera Baviera e l’inizio del nuovo anno provoca in lei un sussulto concitato.
Il trascorrere dei giorni è un processo inevitabile, una prova reale di quanto la natura riesca a tenere stretti nel proprio pugno gli esseri umani.
Questo, Monika, non lo ha mai saputo accettare.
L’essere in balia dell’incontrollabile è un timore che la porta a sospirare affannosa, come se ogni ticchettio delle lancette equivalesse a lunghi chilometri percorsi senza riposo.
È un lungo cammino, quello che riserba la vita – e Monika ha scavalcato, calciato, demolito tanti ostacoli che hanno tempestato la sua esistenza, ma in un momento come questo, anche un semplice senso di inquietudine è sufficiente per arrestarla.
 
Cerca una distrazione nelle pacate strade di Forchheim, affacciandosi dalla finestra; vuole scrollarsi di dosso l’ultima stanchezza mattutina, ma la città è vuota e quel severo silenzio riecheggia nelle sue orecchie come una punizione senza mai fine.
Il tempo sembra essersi fermato – per una volta, inatteso – e il pensiero di essere intrappolata in tale eternità non è di maggior consolazione.
Ora tutto è uguale, vano e privo di un reale significato, e le sagome degli edifici sono impassibili davanti al suo dolore.
Allora, - pensa lei – crede di aver trovato il motivo di tanta irrequietudine: le ore passano veloci, ma il mondo attorno pare intoccato da quell’incantesimo naturale.
È sola, nel suo essere vittima degli anni? È l’unica ad abbandonarsi a tali tormenti?
 
Vorrebbe chiederlo alla piazza che occupa adesso il suo sguardo, ma in cuor suo sa che non riceverebbe alcuna risposta. Forse, a ben guardare, una vera risposta neppure può essere formulata e deve accettare di non avere alcuna compagnia in questo razionale supplizio.
Il mondo stesso esiste perché il tempo scorre - è una conclusione alla quale giunge dopo lunghi attimi di pace, trascorsi ad osservare l’antica architettura del villaggio e immaginando di quanta storia le tavole di legno siano pregne.
 
Il silenzio viene interrotto solo dal vibrare del suo telefono, appena percettibile nella frenesia del passato, ma quest’oggi così rumoroso.
“Buon Anno. – Roderich”
E forse, proprio nel passare del tempo, anche Monika Beilschmidt è una parte di Storia; a suo modo, seppur non così imperturbabile come gli edifici della sua città, è capace di lasciare un segno, un ricordo minuscolo nella memoria di un altro essere umano.
 
Un nuovo ansimo sfugge dalle sue labbra e l’alba, nel primo giorno dell’anno, colora la sua Baviera di una rinnovata resilienza.
 
 
 
 
 

---

Note:
La storia in un certo senso sarebbe complementare a questa che scrissi l'anno scorso, ma in questo caso le conclusioni che Monika raggiunge sono positive, nonostante i precedenti del 2020.
Il significato del titolo è "Coraggio di vivere", anche se si può interpretare come voler superare le difficoltà poste dalla vita.
Buon anno!